Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Yuna Shinoda    27/03/2008    9 recensioni
Arrivai a Forks circa due anni fa, nel 2005.
Gli anni precedenti, ben 17 della mia lunga adolescenza, li avevo trascorsi in Alaska, a Denali. Lì c’era la famiglia di Tanya, un’avvenente ragazza bionda che seguiva la mia stessa dieta.
Bhè, di sicuro vi starete chiedendo cosa centri la dieta. Centra, centra…
Dovete sapere che io non sono propriamente una persona che si nutre di cibo normale.
Purtroppo no.
Per delle strane coincidenze, nell’agosto del 1948, pochi mesi dopo la fine della seconda guerra mondiale, mi ritrovai qui a Forks, in Washington. Che poi era stata anche la città in cui abitavo prima.
Sono nata nel 1931 a Forks, Washington. Mio padre e mia madre erano per così dire separati in casa, visto che non era ancora stata fatta una legge sul divorzio a quel tempo, ed io ero una semplice ragazza di campagna. Mio padre faceva parte della guardia nazionale – l’odierna polizia – e mia madre non lavorava, semplicemente badava a me e mi curava come una qualsiasi madre avrebbe fatto con la propria figlia.[...]
Edward è umano, Bella vampira.
Bella vive assieme ai Cullen a Forks da due anni, quando lei e gli altri decidono di tornare a scuola, vede Edward Masen e non riesce a controllarsi.
Twilight visto da un altro punto di vista, un po' OOC all'inizio, ma cercherò di rispettare le caratterizzazioni dei personaggi dando una nuova visone del libro... Dal POV di Bella.
Genere: Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Non mi chiesi nemmeno cosa avesse potuto scrivermi, aprì il foglio ripiegato e lessi velocemente le poche parole che aveva scritto:

 

“Hai visto, ho mantenuto la promessa.

Per sdebitarti, devi fare anche tu qualcosa per me…

Ti aspetto alle 7 fuori al supermercato di Forks.

E mi raccomando, spero che non mancherai

Edward

 

Ehm… Io andare alle 7 fuori al supermercato di Forks? Ma che scherzi?!

Il ragazzo qui non sa quando rischia chiedendomi una cosa del genere, eh non penso proprio.

Vuoi davvero che venga lì a quell’ora? Ci sarò.

Però sappi che non ti prometto niente.

Potrei aver voglia di uno spuntino serale e procacciare la prima cosa che mi si para davanti agli occhi e quella cosa potresti essere proprio tu.

Si, tu. Sembra quasi tu mi stia invitando a cena.

Devi sapere che ogni donna è attratta da un invito che le fa supporre che nell’intermezzo avrà un pasto. Caro Edward, alle donne piace mangiare. Alle vampire purtroppo piace bere.

Vuoi davvero finire così, stramazzato per terra senza vita dopo che io mi sarò dissetata?

Contento tu. Io ti avevo avvisato.

Anzi no, non l’avevo fatto. Cosa potevo dirti?

Guarda, sei un ragazzo troppo carino però io non sono quello che potrebbe essere propriamente il tuo tipo. La vedi questa faccia? Lo vedi questo corpo? Quando si trova a contatto con qualcuno che riesce a smuovere ciò che ha dentro si esalta e fa cose fuori dal normale. Hai capito bene. Potrebbe anche farti due buchi sul collo e lasciarti al tuo destino.

Adesso capisci che non devi uscirtene con inviti del genere? Lo capisci?

Mi sembra di no.

Bhè, visto che siamo in gioco direi di giocare.

Forse non è leale che io conosca le regole e tu no, però se agisci così alla cieca vuol dire che ti piace rischiare. Ma non so se io riuscirò a giocare pulito…

Troppo tardi.

Per pensare a tutto questo non mi sono accorta di essere già entrata in macchina e aver già messo in moto per raggiungere al più presto il luogo dell’appuntamento.

Edward, sei ancora in tempo per non presentarti…

No. Ci sei. E mi sorridi pure quando vedi la mia auto che arriva da lontano.

Scendo velocemente cercando di tenere sempre sotto controllo il mio olfatto.

Almeno a Forks centro non facciamo atti sanguinolenti, su!

- Ciao – Mi fa, tutto sorridente.

Porta un montogomery nero lungo fino al ginocchio e sotto si intravedono dei jeans neri e un maglioncino color vaniglia. Così è ancora più invitante…

- Ciao – Gli rispondo. – A che devo questo invito? – Aggiungerei “a che devo questa gran voglia di morire così giovane?”.

- Adesso siamo pari. Ho portato la macchina a tua cugina, come mi avevi chiesto. –

- Allora? –

- Avevo bisogno anche io di un favore –

- Ehm… Spiegati meglio. – Vuoi che ti uccida seduta stante? Se è questo il favore che vuoi chiedermi, fai pure! Sarò ancora più contenta di farlo!

- Vedi… Sabato ci sarà il ballo di Primavera… -

- Alt. – Non lo feci nemmeno finire che lo stoppai. Già le parole “Ballo di Primavera” mi facevano venire i brividi da sole, figuriamoci unite a me, Bella Swan.

Non sono quella che si dice una ballerina provetta. Io non ballo, non ballerò mai.

Finora il ballo mi ha provocato solo tante cadute… Chi ci riprova!

- Cosa c’è che non va? – Mi chiese con sguardo interrogativo.

- Tutto. Io e il ballo non andiamo d’accordo. Non siamo mai stati amici. –

- E allora? Io a che servo? –

- Ehm… In che senso? – So io a cosa servi! Servi a far incavolare le giovani vampire come me che vogliono saltarti al collo ma cercano di mantenersi… Mannaggia a te!

Sei troppo gentile che non riesco proprio a farti male!

- Ho un anno di scuola di ballo alle spalle. Mia madre si è fissata così tanto che alla fine sono diventato bravo. –

- Ah. E tu cosa dai in cambio a me? – Mi rispondo da sola: sangue. Quello mi basta, anche una goccia… Per favore…

- Vedremo. Se tu accetti la mia proposta, sceglierai tu cosa ricevere in cambio. Sono a tua completa disposizione. –

- Affare fatto. Sappi che però io sono davvero una frana senza speranza. –

- Lascia fare a me. – Sfoderò il suo sorriso beffardo che lo rendeva sicuro di sé. – Tu segui ciò che ti dico, sarà molto facile. –

- Mi darai lezioni? –

Risposta affermativa: Bella con il volto molto vicino a quello di Edward, e soprattutto vicino al suo collo. Risposta negativa: Bella che si rode il fegato perché starà lontana da Edward e il suo collo invitante.

Annuì.

Allora mia cara Bella mi sa che per ballare con lui dovrai proprio smettere di respirare… Ma come si fa a non odorarti?! Dimmi come si fa perché io non ci riesco davvero!

- Vieni -

- Dove? –

- A casa mia –

- Già si comincia? –

- Il ballo è questo sabato, oggi è giovedì –

- Ah – Ripresi di nuovo fiato per parlare senza perdere la concentrazione – Non sarebbe meglio andare in macchina? –

- So lo preferisci. –

Mi avvicinai alla macchina, infilai le chiavi nella serratura della portiera, ma mi sentì Edward improvvisamente dietro di me.

Mi irrigidì all’istante, le narici contratte e gli occhi quasi sbarrati.

- Posso? – Mi domandò dolcemente. Ero intontita da cosa rispondergli, lui mi poggiò una mano sulla spalla. Un altro gesto che non riuscivo proprio a misurare.

Scansai la sua mano con molta forza, per fargli capire che non era gradita.

Ma che dico… Era più che gradita.

Il suo contatto fisico mi dava il calore che il mio corpo non possedeva.

L’odore della sua pelle poi era una cosa davvero prelibata, a cui non pensavo di saper resistere.

Ancora immobile, gli passai le chiavi in mano senza toccarlo minimamente.

Il viaggio verso casa sua non fu lungo.

Ci vollero cinque minuti per raggiungere una piccola casa a due piani che si trovava in periferia: il colore dell’esterno era molto sbiadito, quasi come se non fosse dipinto da anni.

Il giardino al contrario sembrava molto curato; l’erba era tagliata, cespugli di fiori diversi erano piantati. C’era anche un piccolo gazebo con all’interno delle sedie e un divano in legno.

Rimasi a fissare tutto questo per più di un minuto.

- Bella? -

- Ehm… Scusami, ero soprappensiero. – Davvero lo ero, questa volta. Quella casa aveva un non so che di familiare, quasi come se già l’avessi vista in passato.

Arrivammo in veranda, Edward bussò la porta.

Aprì una donna sulla quarantina, non molto alta, con i capelli e gli occhi castani.

Se l’avessi vista per strada non l’avrei notata più di tanto. Sembrava molto anonima.

- Ciao, mamma -

- Oh, Edward, non mi avevi detto che avresti portato un ospite –

- In effetti non era previsto – Guardò me e sorrise alla madre.

- Ah. Avete bisogno di qualcosa? –

- No, mamma, nulla. Solo del salone per adesso. –

- Ho capito! Vedrai che il mio giovane Edward ti insegnerà benissimo a ballare! – Disse la donna, rivolgendosi a me.

Annuì con un flebile sorriso. Edward arrossì.

Devo dire che anche tutta la casa sapeva dell’odore di Edward, seppure non completamente.

Sua madre, invece, sapeva d’altro. Quasi se non fosse stata lei a generarlo. Mha…

Edward mi fece strada fino al salone.

Non era molto grande, ma era spazioso.

Vicino alla finestra c’era un piccolo divano e una televisione; c’erano anche molti quadri appesi alle pareti e tantissime foto inchiodate sul muro maestro e sul camino che c’era al centro della stanza.

Anche l’interno, come l’esterno, mi sembrava di averlo già visto.

- Cominciamo. Metti questa mano qui dietro la mia schiena, un po’ più su del sedere. Io farò lo stesso con la mia mano. -

Un po’ restia, mi feci coraggio e poggiai piano la mano sinistra dove mi aveva detto.

Lui ebbe un brivido, lo percepì quando posai più decisamente la mano sulla sua schiena.

- Cos’ hai? -

- No, nulla. Hai la mano fredda. –

Scrollai le spalle.

- Adesso metti la mano destra quasi all’altezza della mia spalla. Così, guarda -

Mise la mano dove mi aveva detto. Fin qui era facile.

- Brava, cominciamo bene – Mi sorrise, contento.

Lessi nel suo sorriso anche qualcos’altro che non riuscì a decifrare, poi continuò a mostrarmi alcuni passi che contribuirono a farmi cadere almeno una decina di volte.

Ogni volta che cadevo, poi, lui rideva a crepapelle. C’è tanto da ridere?

Lui non sa ancora con chi ha a che fare secondo me… Intanto è meglio che mi tappi ancora di più il naso e la bocca… Si avvicinava sempre di più.

- Puoi fare di meglio. Direi che come inizio però va bene. -

- Bene. Spero solo di non cadere sabato. –

- Se sarai sul punto di cadere, ti prenderò io. – Un sorriso gentile apparve sul suo volto pulito.

- Grazie. –

Mi lasciò e mi disse che tra un momento e l’altro sarebbe arrivato suo padre e avrebbero dovuto cenare. Cena… Mi fa venire in mente un certo spuntino che mi piacerebbe davvero assaggiare… Lasciamo perdere, va.

Edward mi accompagnò alla macchina per salutarmi.

- Grazie di ciò che stai facendo per me – Mi disse, sempre molto dolce – Sei davvero una ragazza amabile -

Amabile, io? Forse dovresti odiarmi per quello che penso continuamente su di te, caro mio.

Non è carino essere l’oggetto del desiderio di qualcuno e rimanere tale solo perché non trovo la forza necessaria per cedere. Mi stai iniziando a stare a cuore, sai.

Gli feci un sorriso forzato.

- Ci vediamo – Gli dissi, sottovoce.

- Certo. Domani a lezione decideremo dove vederci per il prossimo insegnamento. Magari potrei venire anche a casa tua se ti va –

- Vedremo. Ciao –

Lo salutai freddamente e misi in moto.

Il giorno successivo, il venerdì, andai nuovamente a casa di Edward perché non mi andava che stesse in mezzo ad altri vampiri affamati come me che potevano ammazzarlo prima della sottoscritta; semmai la sottoscritta avrebbe trovato la forza di togliere la vita a quel bel visino e a quella manciata di muscoli e odore invitante.

Incuriosita dal fatto che non riuscivo ancora a percepire nessun suo pensiero, dalla sera di quello stesso giorno iniziai a spiare Edward Masen.

 


Nota personale: Ragazze, sono lusingata dalle tante recensioni che mi avete lasciato! Sono anche molto contenta che vi appassiona *___*

Quest'oggi sono di passaggio perchè devo studiare =_= quindi vi saluto in fretta e furia.

Grazie a gold eyes, piper__73 , Giuggiolina , pazzerella_92 , Midnight Dream , yuko_chan , Only_a_Illusion , momob , Locke che hanno commentato l'ultimo chap postato.

Ringrazio anche chi l'ha aggiunta ai preferiti e chi la legge soltanto.

Tornerò presto con il prossimo chap, sabato al massimo. Ora torno a studiare -.- a presto!

Yuna

  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Yuna Shinoda