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Autore: Rayon_    06/10/2013    11 recensioni
Parti della storia:
“Svoltai, come tutte le volte, l'angolo che portava al vicolo con passo sicuro, ma improvvisamente qualcosa mi fece fermare. O meglio, qualcuno.„
**
“Il suo volto si girò velocemente verso di me, guardandomi negli occhi per alcuni secondi; poi, finalmente, sentii la sua voce per la terza volta.
Ma questa volta sembrava più tranquilla, aveva una voce stupenda.
-Light- Lighter.-„
**
“-Lighter.-
La chiamai con voce delicata. Mi accorsi che mi ascoltava quando sentì la testa girarsi sul cuscino.
-Ti voglio bene.-„
**
“-Louis.-
Mi chiamò lei che non aveva ancora smesso di piangere.
Aprìi gli occhi e mi schiarìi debolmente la voce, per far capire che la stavo ascoltando.
Passò qualche secondo di singhiozzi prima che continuasse.
-Abbracciami.-„
**
“Poi non so cosa feci, non so cosa pensai, so solo che sentivo il cuore scoppiare, e che le sue labbra erano soffici, esattamente come me le immaginavo.„
Potreste trovare diverse somiglianze con la storia Color My Life di anqis a causa di un mio errore.
xx, Flying_
|STORIA INTERROTTA|
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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LOOK AT ME. Se non avete voglia di leggere tutto lo spazio autrice sotto, almeno leggete la parte scritta in rosso, è importante.










 
Winter In Heart.
 





Capitolo 18.

Louis's Pov.
-Siamo due deficienti.-
Esordì lei ridendo.
L'avevo sempre pensato, ma solo ora mi stavo veramente rendendo conto di quanto fosse speciale il suo sorriso. Almeno per me.
-Si.-
Risposi io ridendo a mia volta.
Con la coda dell'occhio la guardai mentre si appoggiava al finestrino spensierata, mordendosi un labbro.
L'improvvisa voglia di sfiorare quelle labbra mi fece sorridere ancora.
Quella che provavo era una sensazione meravigliosa, e non potevo essere più felice che in quel momento, con lei accanto, sapendo che l'avrei potuta avere in qualsiasi momento della giornata.
Arrivai a destinazione il più velocemente possibile, nonostante le frequenti critiche di Lighter sul mio spericolato modo di guidare.
Scaricai Lighter davanti a casa con le chiavi, e mentre apriva parcheggiai l'auto in uno dei posti liberi lì vicino.
Seguii Lighter in casa, e ancora appoggiato alla porta mi guardai intorno.
Si, la casa faceva abbastanza schifo.
-Sei ancora lì?!-
Chiese lei stizzita scendendo le scale, già cambiata e con la coda rifatta.
Sorrisi nel vederla, le si leggeva la preoccupazione negli occhi. In effetti neanche io ero del tutto tranquillo, insomma, mia madre neanche sapeva che avevo una diciamo 'coinquilina'. Figuriamoci se poi avesse trovato la casa in quello stato, chissà cosa avrebbe pensato.
-Vai a cambiarti, io inizio a buttare la roba in sala!-
Mi ordinò seria.
Annuii senza smettere di sorridere e di guardarla, poi seguendo i suoi ordini salii le scale ed entrai in camera con la sua immagina ancora stampata in mente.
Quando scesi avevo una tuta grigia con una maglietta nera a maniche corte, e la trovai in sala indaffarata a raccogliere  bicchieri sporchi.
-Occupati delle bottiglie!-
Mi disse senza neanche girarsi.
Certo, forse ero il più informato per quanto riguardava i sentimenti, ma sicuramente riguardo l'ordine ed il lavoro la migliore era lei.
-Sei agitata?-
Chiesi un po' divertito mentre entrambi lavoravamo.
Lei subito non rispose, raccolse un altro paio di bicchieri prima di alzare la schiena con una mano sul fianco destro.
-Forse.-
Rispose un po' stravolta per poi tornare a chinarsi.
Sorrisi ancora, come facevo sempre con lei, e scossi la testa.
-Dai non sarà così male, sei una persona educata, non potresti mai stare antipatica a mia madre.-
Cercai di rassicurarla mentre riponevo altre bottiglie di alcolici nell'apposito armadietto.
La sentii sbuffare, e girandomi notai che si era rialzata e aveva le mani tra i capelli.
-Lo spero.-
Disse con una voce quasi afflitta e arresa.
Si stava preoccupando veramente tanto, non che ne avessi dubbio.
-Dai, stai tranquilla.-
Le passai dietro e la accolsi chiudendo le mia braccia intorno alla sua vita. E oltre che per tranquillizzarla, lo feci soprattutto perché ne avevo una voglia tremenda.
-Sii te stessa, fai quello che fai di solito qui e andrà tutto bene.-
Sussurrai vicino al suo orecchio mentre lei si lasciava andare contro di me.
Adoravo quando lo faceva, mi sentivo importante, come se avessi dovuto proteggerla.
Lei annuì strofinandomi la coda contro il collo, e prima di tornare al lavoro le lasciai un veloce bacio sulla guancia.
Mi girai, e inevitabilmente notai che con la mano si era sfiorata la guancia, e stava sorridendo.
Amavo vederla sorridere, se poi il motivo per cui lo faceva ero io, potevo anche sciogliermi.

-Per favore finisci tu di lavare le ultime cose, io vado a farmi una doccia che sono impresentabile.-
Esordì Lighter uscendo dalla cucina.
Non risposi, perché era già su per le scale, e continuai a lavare gli ultimi piatti, in cui avevamo appena mangiato nonostante fossero quasi le tre di pomeriggio.
Da lì a poco sarebbero dovuti arrivare i miei, non avevo la minima idea di cosa sarebbe successo, di cosa avremmo fatto, e di cosa avremmo parlato. Ma non ci volevo pensare, la preoccupazione di Lighter bastava e avanzava per entrambi.
Dopo dieci minuti avevo finito, e salii anch'io per mettere a posto la camera.
-Lighter, sei in bagno?-
Chiesi bussando, per assicurarmi di non trovarmela mezza nuda in camera mentre si cambiava. Sarebbe stato piuttosto imbarazzante.
-Si, un attimo ed esco!-
Rispose lei, probabilmente fraintendendo.
-Fai pure con calma!-
Entrai nella camera e iniziai a piegare i miei vestiti, per poi fare il letto.
Mentre aprivo la finestra per far cambiare un po' l'aria entrò una Lighter con un paio di Jeans, una delle maglie che le avevo comprato i primi giorni che era qui, e un leggero maglioncino di lana sottile, corto con i bottoni aperti, mentre con le mani tamponava i capelli verso l'alto per far prendere forma ai suoi boccoli naturali.
Tirò un sospiro dando un'occhiata allo specchio, mentre mi avvicinavo.
Da dietro le poggiai le mani sui fianchi, senza un motivo preciso, so solo che la feci sorridere.
Poi si voltò tra le mie mani guardandomi negli occhi con un sorriso che feci fatica a non ricambiare.
-Scusami, dovevo.-
Sussurrai guardando la sua faccia un po' sconvolta dopo che le mie labbra si erano appoggiate sulle sua per un paio di secondi.
Era ancora una sensazione strana per me vederla in quel modo, e non immaginavo quanto lo fosse per lei, ma la desideravo, più di ogni altra cosa.
Lei sembrò riprendersi dopo qualche secondo di semishock, e mi sorrise stringendomi entrambe le mani di sua iniziativa.
-Andiamo giù, tra poco dovrebbero arrivare.-
Ricambiai la stretta alle mani, le lasciai un'ultimo veloce bacio che fece rabbrividire entrambi, e poi una dietro all'altro scendemmo le scale esattamente nel momento in cui il campanello suonò.
Non stavo più nella pelle, avevo voglia di vedere i miei dopo tutto, ma ancor di più ero curioso di vedere com'era cambiata mia sorella dopo così tanto tempo.
Lighter, piuttosto insicura, si fermò un po' più indietro, mentre io mi fiondai sulla porta e l'aprii con un sorriso ebete stampato in viso.
-Louis!-
Lottie fu la prima che mi trovai davanti, e prima che potessi risponderle mi ritrovai le sue braccia stratte al collo.
-Dio Lottie quanto mi sei mancata!-
L'abbracciai per diversi secondi, salutando i miei genitori con lo sguardo, mentre loro inevitabilmente si erano accorti di Lighter dietro di me.
Non sapevo quale sarebbe stata la sua reazione, ma potevo immaginare che stesse sorridendo innocentemente.
Appena Lottie si staccò dall'abbraccio mi diede un bacio sulla guancia facendo schioccare le labbra, e io ricambiai molto volentieri.
-Vado a prendere la borsa in macchina!-
Mi avvisò con entusiasmo prima di allontanarsi.
Salutai i miei, che oltre ad essere felici nel rivedermi spostavano lo sguardo da me a Lighter e viceversa.
-Ciao Pa'!-
Salutai anche lui con un breve abbraccio.
-E.. Questa bella signorina?-
Si decise finalmente a chiedere mia madre, dopo aver passato qualche attimo a fissarla.
Io mi spostai e le feci segno di venire accanto a me.
Come immaginavo stava sorridendo leggermente, mentre si mordeva il labbro inferiore, e io conoscendola evitai troppo contatto fisico, che l'avrebbe messa ancora di più in imbarazzo.
-Oh.. Ciao!-
La salutò confusa Lottie, che era appena tornata.
-Lei è la mia coinquilina, lavora qui e aveva bisogno di una casa, ho visto l'annuncio su facebook e visto che ero da solo in questa casa enorme le ho proposto di stare qui.
Lighter, loro sono mia madre Johannah, mio padre Mark e mia sorella Lottie. People, lei è Lighter.-
Dopo le varie strette di mano proposi di entrare, visto il freddo, e visto che sicuramente mia madre avrebbe voluto vedere com'era messa la casa.
-Venite.-
Feci passare i miei e rimasi dietro con Lighter, che mi guardava come sperduta. Mi limitai a farle un occhiolino, poi portai tutti a sedersi in sala, dove mi ritrovai con mia sorella in braccio; nonostante fosse ormai cresciuta, nonostante fossero passati gli anni, non mi sarebbe mai dispiaciuto farlo.
-Ooh, quindi è lei la sorpresa di cui mi hai parlato par telefono!-
Sbottò improvvisamente mia madre. Oh, perspicace.
Annuii sorridendo, e lo stesso fece lei.
-Beh, dev'essere una ragazza ordinata, non credo proprio che a mantenere la casa così sia stato tu.-
Ridemmo tutti insieme mentre mi prendevano in giro.
Come sempre con loro l'atmosfera era un po' forzata, ma tutti stavano al gioco, e sarebbe potuto durare fino a ora di cena.
-Allora, come vi siete messi d'accordo qui?-
Chiese mia mare che, ovviamente, non si fidava della mia organizzazione.
In effetti di organizzazione non ce n'era molta, io la mantenevo. Non che mi dispiacesse, ovviamente.
-Abbiamo deciso che lei vive qui, io non le faccio pagare niente ma pensa alla casa e fa la spesa per entrambi.-
Improvvisai mentendo, per la seconda volta.
Restammo lì a parlare per un bel po', non so di preciso quanto, ma ci raccontammo tutto quello che ci veniva in mente per far passare il tempo, fino quando non furono le cinque.
-Ragazzi, che ne dite se preparo un bel thé caldo per tutti? Avete dei biscotti?-
Era mia madre, che come mi aspettavo non aveva perso l'abitudine della merenda in famiglia.
-Mi sembra ottimo!-
Confermò mio padre.
-Ehm si, trovi tutto in cucina, le tazze sono nello scolapiatti. Noi andiamo su intanto?-
Chiesi rivolto alle due ragazze.
Si guardarono per un attimo e mi annuirono all'unisono, così tutti insieme ci alzammo.
Mentre le portavo in camera notai che Lottie continuava a studiare ogni minimo particolare della mia coinquilina, sicuramente appena fossimo stati soli avrebbe fatto qualche domanda.
-Voi due non siete abbastanza convincenti per me.-
Ecco appunto, avevo appena chiuso la porta e il suo commento non tardò ad arrivare.
Sbuffai per poi ridere, mi ero convinto che raccontarle la storia vera non avrebbe fatto male a nessuno, sapeva trattenere i segreti. E poi non le avrei raccontato proprio tutto.
-Sapevo che te ne saresti accorta. Però non potevo raccontare tutto a mamma e papà, l'avrebbero cacciata, li conosci.-
-Uuh continua.-
Mi tirò con se nel bordo del letto, mentre Lighter si era seduta timidamente sulla sedia poco distante da noi. Mi stava guardando piuttosto severamente, e da lì capii che non avrei dovuto scendere troppo nei particolari.
-Allora, non è vero che lavora, ha perso il lavoro, ma se mamma e papà chiedono lavora da Carly, così posso dire a Liam di confermare. Ha perso il lavoro e quindi non ha potuto pagare l'affitto del mese. Io l'ho conosciuta all'Angolo, dove lavorava prima, e quando è venuta fuori la storia le ho proposto di venire qui almeno provvisoriamente. E ora stiamo diciamo.. Legando.-
Spiegai senza mai fermarmi per evitare di essere interrotto da mia sorella, il tutto sotto lo sguardo severo di Lighter che controllava ed esaminava ogni mia parola.
-Legando?-
Come mi aspettavo, dopo tutta la spiegazione si era soffermata sull'ultima parola.
-Si Lottie, legando.-
Lei assottigliò gli occhi mentre mandavo un'occhiolino a Lighter.
-Ragazzi, scendete!-
Riconobbi la voce acuta di mia madre che ci richiamava, e sospirando mi alzai accompagnato da Lottie e Lighter, che in tutti i modi cercava di evitare lo sguardo della prima.
-Mi piaci.-
Affermò poi mia sorella prima che uscissimo, attirando l'attenzione mia e di Lighter.
-Grazie.-
Rispose lei con la voce lieve di sempre.
Io sorrisi, era già una buona cosa, anche se ero quasi sicuro che le sarebbe piaciuta, almeno un po'.
Scendemmo le scale tutti insieme per andare in cucina, dove inevitabilmente trovai un tavolo preparato con cinque tazze fumanti, cinque cucchiaini, e un piatto con dei biscotti raccattati in giro.
Mi mancavano un po' le sue merende.
-Venite.-
Mia madre ci fece segno di avvicinarci, così prendemmo posto e mi trovai ad essere seduto tra Lighter e mia madre.

Lighter's Pov.
Mi sentivo abbastanza in soggezione, e cercavo di controllare ogni cosa che facevo per evitare brutte figure. Durante la giornata l'atmosfera era stata davvero molto tesa, non solo tra me e la sua famiglia, ma anche tra lui e la sua famiglia. L'unica che non aveva problemi con nessuno era sua sorella. In effetti mi ricordai che precedentemente mi aveva spiegato i rapporti che c'erano, e il motivo per cui viveva da solo erano proprio i suoi genitori.
Sorridevo quando facevano qualche battuta, quando prendevano in giro Louis scherzosamente, e rispondevo alle poche domande cercando di parlare il meno possibile.
Insomma, come facevo con Louis qualche tempo fa.
Fortunatamente non finii ne vicino al signor Tomlinson, ne vicino alla moglie, ma era tra Louis che ogni tanto mi guardava per rassicurarmi, e Lottie che mi scrutava senza farsi problemi, ma da parte sua non mi dispiaceva, era amichevole.
-Ma Travis dov'è?-
Chiese improvvisamente Louis in un momento di silenzio.
Lottie ingoiò il boccone, poi rispose.
-E' rimasto in Irlanda, doveva iniziare a lavorare e non si sarebbe potuto permettere di venire qui, dopo tutti i giorni di ferie che ha fatto.-
Louis annuì alzando le spalle, e continuò a mangiare per qualche secondo.
-Peccato, mi sarebbe piaciuto conoscerlo meglio.-
Passarono dei minuti mentre sorseggiavamo thé e mangiavamo biscotti.
-Mark, sono quasi le sei meno venti!-
Sbottò Johannah guardando l'orologio.
-Oh, dovremmo andare!-
-Ma forse!-
Erano simpatici, avevano tutti e due un carattere un po' rigido, ma insieme erano una bella coppia.
In men che non si dica eravamo già tutti in piedi, mentre ci avvicinavamo alla porta d'ingresso.
-Louis, è stato bello rivederti.-
Confessò la madre mentre si infilava il cappotto blu.
-E vedi di chiamare ogni tanto, ma per davvero, non come hai fatto in questi mesi!-
Lo sgridò invece il padre ridendo, per poi dargli una pacca sulla spalla.
La porta si aprì, e fu il momento di Lottie, che già coperta dalla sua sciarpa marrone e dal suo cappotto grigio chiaro saltò letteralmente addosso a Louis per stritolarlo in un abbraccio.
Mi fecero davvero tanta tenerezza, c'era un bel rapporto tra i due.
Mi limitai a salutarli con un "A presto", un gesto della mano ed un sorriso, mentre tornavano nell'auto e partivano.
Li guardammo svoltare l'angolo, poi contemporaneamente ci girammo e sorridemmo.
Sembravamo quasi sincronizzati, tanto che scappò una piccola risata ad entrambi.
-Beh, è andata bene!-
Tentò lui chiudendo la porta.
Ci dirigemmo verso la sala mentre parlavamo.
-Piaccio a tua sorella.-
Dissi soddisfatta.
Lui mi sorrise mentre cercava un canale alla televisione, e io mi sedetti al centro del divano aspettando che si sedesse.
Si fermò su un film il cui titolo che scorreva sotto era "Insidious".
Non mi ispirava molta sicurezza, e le battute che i personaggi dicevano ancora meno. Un horror, probabilmente.
Mentre pensavo sentii un peso affondare alla mia sinistra, e mi girai seria.
-Fa paura?-
Non che non l'avrei guardato, ma giusto per sapere se sarei riuscita a dormire la notte.
-Solo un po'.-
Feci un verso poco convinto, e mi sistemai meglio sul posto.
Non sapevo esattamente come mettermi, avevo voglia di sentire i brividi provocati dal tuo contatto, ma non mi avvicinai troppo, almeno finché non fu lui ad allungare le gambe dietro alla mia schiena facendomi segno di appoggiarmi a lui.
Esitai un po', ma non mi feci ripetere due volte la richiesta e mi sdraiai con lui creando un contatto tra mia schiena ed il suo petto.
Era dietro di me, e potevo sentire ogni tanto il suo fiato regolare che mi sfiorava la pelle del viso.
E quella posizione creò una sensazione in me che inevitabilmente mi fece sentire bene.
Solo sentendo un urlo terrificante provenire dal televisore mi svegliai dallo stato di trance.
Sentii solo un vuoto dietro di me quando si alzò, ma poco dopo una coperta di pile ci stava coprendo entrambi ed era di nuovo dietro a me.
Quasi tremavo man mano che il film andava avanti, e non mancavano gli urletti.
Alla fine di una scena terrificante tirai un sospiro di sollievo e mi accorsi che Louis stava sogghignando con gli occhi bassi su di me.
-Smettila.-
Lo sgridai mentre mi stringevo tra lui e la coperta per sentirmi più al sicuro possibile.
Sentii un altro risolino che finì nel momento in cui le sue braccia passarono intorno alla mia vita per stringermi.
Si, con quel gesto poteva considerarsi perdonato, decisamente.



















Uoooooh.
Hey there, eccomi.
Come va pupe? Io abbastanza bene. :)
Siete riuscite a prendere il biglietto per San Siro? Io si, per il 29, ma non mi soffermo troppo su questo, ne parlerò solo un secondo alla fine.
Per quanto riaguarda il capitolo, non è granché, lo so, ma per renderlo un po' più carino ho pensato di inserire un po' di momento dolciosi (?) tra Louis e Lighter, che sono così cavini :')
Ok no. lol. Comunque, ditemi voi che ne pensate.
Dunque, facciamo un bel ringraziamento a:

GiuPHoran
onedirectionilove
_BooBear93_
HolaOli
unapplausoacolgate
Tommina__69
Gio00

Grazie mille per le recensioni, siete diminutite, ma comunque con il capitolo 17 ne avete raggiunte 100.
Ora, passiamo al messaggio importante:
riguarda pienamente la storia. Ho pensato di interromperla per un po', non troppo, solo dovrete attendere il prossimo capitolo un po' più del solito, perchè rileggendo i primi capitoli mi sono accorta che ci sono molte cose non coerenti, per non parlare dell'ortografia e del modo in cui certe parti sono scritte. Quindi dopo aver pubblicato il capitolo 18, dedicherò un po' di tempo a sistemare i capitoli precedenti. Ma comunque cercherò di aggiornare il prima possibile.
Spero di non perdere lettrici.
Questo era l'avviso, quindi se non mi vedete per un po' sapete il motivo.

Ora ho altre tre cose da dirvi.
1. Per le Larry Shippers, ho pubblicato una one shot poco tempo fa, è la prima Larry che scrivo e avrei bisogno di qualche parere da parte vostra.
2. Un annuncio importante che sta girando per i concerti sia del 28 che del 29.
Dovete prendere questa foto e pubblicarla ovunque, nei gruppi di facebook, nelle vostre pagine se ne avete, su twitter, tumblr, ovunque.


Se il programma riuscirà bene saranno le due esibizioni più emozionanti della loro carriera, e saranno in Italia. Quindi, fate girare.
3. Se andate ad uno dei due concerti chiedete di iscrivervi a questo gruppo di facebook:
Per i concerti del 28 e 29 Giugno 2014.
L'ho creato io, e accetterò tutte. Dopo essere nel gruppo dovete aggiungere tutte le Directioner che conoscete, che avete tra gli amici, tutte quelle che potete. Aggiungete tutte quelle che vanno ad un concerto al gruppo, dobbiamo arrivare ad essere tantissime entro maggio.

Quindi, ho finito con i messaggi, lol.
Mi scuso moltissimo con quelle che non sono riuscite a prendere i biglietti, non volevo parlare dei concerti di fronte a voi.
E ora mi dileguo.
Cieo pupe.


xx, Flying_
  
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