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Autore: Rainbow__    07/10/2013    0 recensioni
Quella volta decisi di ascoltare Ryan Tedder, quando per l'ennesima volta lo sentii cantare Secrets.
Ma la sfortuna volle che davanti a me ci fosse Harry Styles.
Genere: Slice of life, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questo capitolo lo dedico a N.

Capitolo 2.
Yeah I know you care
I see it in the way you stare
As if there was trouble ahead and you knew it.
I know you care - Ellie Goulding 



Mi era sempre piaciuto il colore dei miei capelli, ma Payne me lo faceva odiare a volte. Mi veniva voglia di prenderlo a schiaffi, ma come si poteva anche solo pensare di fare del male a un ragazzo come Liam? Si poteva solo amare. Bastardo. 
"ieri sera io e Ruth abbiamo guardato il nuovo film 'Ribelle' e la protagonista, che appunto si chiamava Merida, aveva i capelli come i tuoi" la sorella minore di Liam -Ruth- era una bambina di 5 anni, adorabile come le guance del fratello. Passavano una sacco di tempo assieme perchè i genitori erano spesso impegnati per lavoro. Mi ricordo le prime volte che uscii con Liam appena trasferita qui, Ruth mi odiava perchè pensava che le avrei portato via il suo principe azzurro. Lentamente facemmo amicizia e penso proprio che ora mia adori. Ma non la biasimo, come si fa a non adorare una ragazza come me? Sono un pacchetto completo: testarda e poco affidabile.
"e sentiamo chi dei due è stato obbligato a guardare il film?" lo prese in giro Niall. Il punto debole di Liam erano i film della Disney e i supereroi. Dire che li amava era poco; ancora pensava di essere Batman.
"ah-ah-ah spiritoso" ironizzò Liam.
"Niall, sai che oggi ci ha accompagnato a scuola un certo Harry..ha detto che gioca a calcio con te" intervenne Summer.
"a proposito, Liam posso venire a vedervi giocare a calcio?" mi avvinghiai al braccio di Liam in segno di supplica. Non ero mai riuscita a convincerlo a darmi il permesso per guardare una loro partita di calcio. Tutte le volte dovevo supplicarlo e la risposta era sempre negativa.
"lo sai già. No" 
"ma mi spieghi perché?" intanto ci incamminammo verso le nostre aule.
"perchè la prima volta che ti ho concesso di venire tu hai insultato l'arbitro"
"ma sai benissimo anche tu che avevo pienamente ragione!" protestai alzando le mani al cielo.
"ho detto di no"
"bastardo" sussurrai "anzi facciamo così, mercoledì non ti aprirò la porta di casa e questo week-end non vengo al mare con te" mi fermai in mezzo al corridoio e incrocia le braccia.
"così non vale però" allargò le braccia Liam.
"prendere o lasciare"
"oggi alle 16 ti passo a prendere perchè non giochiamo in casa" disse prima di girarsi e ricominciare il cammino. Io sorrisi soddisfatta e accelerando il passo, lo raggiunsi e lo abbracciai da dietro.

Dove diamine ho messo le mie converse. Merda. Erano le 15:55 e io ancora non ero del tutto pronta. Scavalcai il mio gatto e corsi in cucina continuando la ricerca. Avevo esattamente 4 minuti e 20 secondi per trovare le scarpe e fare in modo di essere pronta quando Liam avrebbe suonato il citofono.
Spaccava sempre il minuto, ne arrivava in anticipo -grazie a dio- ne in ritardo.
Trovai le scarpe sotto il divano, le indossai velocemente e precisamente alle 16 e 2 secondi, suonò il citofono.
Aprii la porta senza controllare, sicura della persona che mi sarei trovata davanti.
"sei in ritardo di 2 secondi" dissi chiudendo a chiave la porta.
"non farmi cambiare idea Rainbow" mi sorrise. Lo salutai con un bacio sulla guancia e poi salimmo sulla macchina di Liam.
"comunque se non ho capito male oggi ti ha accompagnato a scuola Harry." disse guardando nello specchietto retrovisore prima di uscire dal parcheggio.
"si, è stato gentile. Almeno non siamo arrivate in ritardo"
"stagli lontano" affermò Liam serio più che mai, continuando a tenere lo sguardo sulla strada.
"ma cosa stai dicendo? ti sei bevuto il cervello?" dissi sorridendo.
"sono serio. Non mi piace per nulla, gioco a calcio con lui solo perché è l'unica squadra di calcio della scuola." 
"sono badare a me stessa, Liam"
"non voglio che ti tratti come tutte le altre, Rainbow" entrò nel parcheggio del centro sportivo e fermò la macchina
"dio mio, ma ti senti? Vuoi sempre controllarmi Liam! Ti piace così tanto prenderti il posto di mio padre?" scesi dalla macchina e mi avvia velocemente verso gli spalti.
"Rainbow" urlò Liam
"Rainbow un cazzo. Smettila di fare così, ho imparato a cavarmela da sola e di sicuro tu non puoi sostituire ciò che mi manca." salii le scale per gli spalti velocemente. Lui non mi seguì, ma alla fine delle scale trovai Summer che mi guardava in modo interrogato.
"cos'è successo?"
"chiedilo a mio papà la in fondo" dissi indicando Liam. Summer lo raggiunse.
Andai a sedermi in uno dei posti liberi. Ancora non c'erano molte persone, visto che la partita sarebbe iniziata tra un'ora.
Guardai verso il campo e vidi Harry che mi salutava. Ricambiai, sforzando un sorriso. 
Lo vidi uscire dal campo poi dopo pochi secondi comparve dalle scale sorridente più che mai.
"ehi ciao!" 
"ciao, Harry"
"non eri mai venuta prima ad una partita"
"Liam non mi ha più dato il permesso dopo che ho insultato l'arbitro durante una partita" lui rise
"ti fai comandare da Payne?" in quel momento non capii se odiavo di più Harry per aver pronunciato il cognome di Liam in quel modo dispregiativo, oppure Liam perchè mi aveva comandato o me stessa per essermi fatta comandare.
"no"
"a me sembra proprio così"
"senti, non girare il dito nella piaga, ok? perchè ci metto due secondi a tirarti uno schiaffo" 
"ok..allora oggi vedrai come gioco bene" mi sorrise divertito
"vedremo" risi. Liam ci raggiunse sugli spalti. 
"Styles lasciala stare"
"non mi disturba Liam"
"a me si invece" disse guardandomi negli occhi.
"problemi tuoi" Harry mi prese per un braccio e stroncò sul nascere la mia idea di andarmene da quel manicomio
"non devi andartene per colpa sua"
"stai zitto Harry" ringhiò Liam. "e tu Rainbow puoi benissimo stare qua, ma lontana da lui. Mi da fastidio"
"e sentiamo, ti da fastidio anche questo?" presi il viso di Harry tra le mani e lo baciai, senza pensarci due volte. Un bacio casto e senza senso. Ma creava qualche problema il fatto che mi era piaciuto?

Eccomi.
Prima di tutto: ho cambiato nome e descrizione della storia perchè quelli di prima non mi piacevano molto (sto anche lavorando al banner).
Non so nemmeno io cosa penso di questo capitolo quindi lascio a voi i commenti belli e brutti. Ringrazio tutti quelli che leggeranno la storia e che saranno arrivati fino a questo punto. 
Rainbow.

  
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