Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Sleepingalone    13/10/2013    16 recensioni
Attraverso i rami dei mandorli filtra una scia argentea, nella quale le stelle sostengono la luna bianca, cui luminosità illumina lo sguardo verde Parigi di Harry che, attirandomi a se con fare austero, mi cinge mediante braccia calde e protettive. ‹‹Concedimi questo ballo, Maria››, sussurra, comprimendo le labbra a forma di cuore sull’incavo del mio collo nudo.
Sussulto al tocco morbido e delicato.
‹‹Avresti dovuto dirmi la verità sin da subito, Harry››, sussurro, asciugandomi una lacrima con il dorso della manica.
Lui annuisce, ed esala un respiro candido. ‹‹Promettimi che ti ricorderai di me, anche se dovessi scomparire per sempre››.
‹‹Ma cosa dici?››.
‹‹Quello che temo, Maria››
[...]
Lui voleva solo riportarle i ricordi alla ragione,
ma lei si era innamorata perdutamente.
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Prologo
 

29  Ottobre 2004
 
‹‹Maria, Maria!››.
Era nei paraggi, proprio dietro di lei.
‹‹Harry, non riuscirai a prendermi››.
Sempre più vicino.
‹‹Non scapperai così facilmente ››.
La bloccò per il polso, vincente. 
‹‹Ho dieci anni e sono un maschio: ho la forza nelle vene››, replicò, arrampicandosi su una roccia. ‹‹Tu ne hai solo sette, e sei una femmina: sei fragile››.
Maria pensò per un attimo di odiare l'amichetto, perché stufa di perdere ogni singolo gioco con lui. Dunque, incrociò le braccia al petto e mise il broncio. 
‹‹Sono offesa››, mormorò lei, avanzando.
‹‹Dai, Maria, non puoi essere sempre così permalosa››, sogghignò lui ancora in piedi sul masso, mentre l'altra era portava le dita alle orecchie, con l'intenzione di intonare una cantilena infantile, al fine di coprire il timbro fastidioso dell'amico.  
La bambina aveva coperto talmente tanto forte le orecchie, che sentì appena l'urlo soffocato di Harry che precipitò immediatamente giù dalla roccia. ‹‹Maria, attenta!››.


 

 
29 ottobre 2013
 
Apro gli occhi al terribile frastuono che la sveglia emette; dunque mi alzo dal letto e, coprendomi con una vecchia giacca di lana, mi reco in cucina, cercando di essere cauta nei movimenti al fine di non svegliare mia madre e i miei fratelli, i quali stanno ancora dormendo. 
Riscaldo del latte in un pentolino d’acciaio, quindi lo verso in una tazza già bagnata dal caffé - perché io il latte bianco non lo bevo - e, infine, lo assaporo a piccoli sorsi. 
Torno in camera e, emettendo un tonfo sordo, mi siedo sul letto.
Lo specchio riflette il mio corpo in lontananza, ed io mi ritrovo ad osservarlo con poca caparbietà, perché in fondo io non mi sono mai piaciuta e, in fondo, non sono mai piaciuta alle persone.  
Comunque, mi dirigo verso il comò in legno chiaro ove scelgo gli indumenti da mettere e, dopo essermi vestita, torno a sedermi sul letto con lo scopo di calzare le Converse bianche consumate, che si trovano sotto le reti del mio materasso, tra la polvere e la peluria nera che Jack, il mio cane, perde durante il periodo della muta. 
Spazzolo i boccoli color cioccolato che mi ricadono vaporosi e pavoneggianti fin sotto le spalle e metto gli occhiali da vista.
Infine, mantenendo un passo fermo e silenzioso, mi chiudo il portone di ingresso alle spalle e mi avvio come ogni giorno verso la fermata d’autobus.
Ad ogni passo, mentre osservo la spiaggia ed il mare che bagnano il litorale sul quale cammino da sinistra, un brivido si distende lungo la mia schiena e mi fermo per un attimo a pensare a quanto sia bella Wells-next-the-Sea - la città dove abito - in autunno.  Arrivo in anticipo a destinazione e, pertanto, decido di prendere posto su una panchina in ferro vecchio.
Appena seduta, innalzo lo sguardo e lo affino sulla celestiale manta turchina che, tappezzata da soffici nuvole bianche, volteggia pigmentata lungo tutta l'estensione del firmamento. 
Respiro poi ad ampi polmoni. L’aria è frizzante e leggera, tuttavia per niente fredda: merito del sole che riscalda l’atmosfera. Esso è infatti tiepido e sorprendentemente piacevole.
Appoggio dentro le orecchie gli auricolari bianchi, piego il capo all'indietro e lascio che la soave melodia mi trasporti in un universo dissimile da quello in cui vivo. Ma il mio sguardo viene catturato.
Dio, non è possibile.
Lui è lì, puntuale come ogni giorno. Con la sua tracolla nera, i suoi riccioli spettinati e le sue camicie in diverse fantasie geometriche. E mi osserva, come se mi volesse studiare.
Non capisco il motivo dei suoi sguardi così opprimenti: è lì da settembre e non mi ha mai rivolto la parola.
Chi è? Qual è il suo nome? Da dove viene? Cosa vuole da me?

Non riesco a staccargli gli occhi da dosso e, sinceramente, non riesco a comprendere se sia lui a guardare me, o se sia l’esatto contrario.
Chi guarda chi?
 
 

 


Angolo autrice
 
Salve ragazze, non mi era mai capitato di pubblicare una storia di notte, ma c'è sempre una prima volta.
E poi voglio che 'Maria' sia innovativa in tutto e per tutto.
Spero che il prologo vi abbia incuriosito, tengo tanto a questa storia e farò di tutto per renderla accettabile. Baci, Sleep. xx
 
   
 
Leggi le 16 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Sleepingalone