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Autore: Heven Elphas    07/04/2008    5 recensioni
"No, Gerard, lo so bene che non sei cambiato affatto... La nuova tinta bianca sulla tua testa con me non funziona, sai, ne ho fatte tante anche io. So bene che il colore di capelli non puo' rivoluzionare la mente di una persona. Nemmeno la tua.."__ Frank pensa alla sua relazione con Gerard, rovinata dall'uscita di "The Black Parade"... Il titolo è ispirato al dvd che sta per uscire.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avviso: Mi piace "The Black Parade", giuro! Ma in questa storia gliene ho dette dietro di tutti i colori! Frank si lamenta di tutto... Solo perchè è arrabbiato con Gee, quindi scusatemi!

Seduto sul cornicione del balcone, immobile, con il vento che soffiava sul viso pallido ed inespressivo di chi ha appena perso ogni motivo di esser vivo. Così, ti ho conosciuto, Gee. Un cadavere che guardava l'orizzonte lontano cercando di raggiungere qualcosa che era fuori portata... Ti ricordo così. Puoi sorridermi, ora... Puoi fingere di essere cambiato, puoi anche cantare canzoni espiatorie, ma lo so che dentro di te sei esattamente lo stesso che anni fa mi disse "Penso che amerei morire da solo." So che infondo pensi ancora la stessa cosa... Forse per questo motivo tante volte scompari chissàdove per ore incalcolabili e torni con gli occhi gonfi. Puo' darsi che quando parli di quella parata nera non speri altro che unirti ad essa... Correre fino allo sfinimento in mezzo a quegli strani personaggi che popolano il mondo che io non potrò mai raggiungere. No, Gerard, lo so bene che non sei cambiato affatto... La nuova tinta bianca sulla tua testa con me non funziona, sai, ne ho fatte tante anche io. So bene che il colore di capelli non puo' rivoluzionare la mente di una persona. Nemmeno la tua...
Mi guardi passandoti la mano tra i corti ciuffi argentati, cercando delle parole per sviare un'altra volta questa discussione. Già, le parole che poi magari scriverai in un'altra canzoncina commerciale. -Senti, Frank... Davvero, non credo che sia il momento adatto per parlarne ora. Tra poco abbiamo un'esibizione, devo prepararmi...- Non ti muovi nemmeno, perchè sai che tanto io te lo impedirei comunque. Abbassi la testa e di nuovo ti perdi in pensieri lontani e sconosciuti, forse cercando rifugio dalla realtà che ti sto sbattendo in faccia. Aspetto qualche altro minuto, sperando che ti decida ad ammettere che è questo il momento esatto in cui devi parlare. Ma niente... Passa un tempo indefinibile e tu te ne vai a cambiare la camicia per il concerto che sta per iniziare. Guardo Mikey e Bob mangiare qualcosa mentre ripassano la scaletta e la tua voce riempie la stanza accompagnata da quella di Ray. Provate per l'ennesima volta "Welcome to the Black Parade", come se non conosceste a memoria quella stupida canzone. Io sono inutile, vero Gee? Non è più come quando cantavamo a squarciagola "I'm not okay"... Scommetto che hai deciso di fare canzoni così apposta per non farmi cantare insieme a te. Rimango seduto immobile fino a quando il pubblico urla il nostro nome e siamo costretti a salire sul palco. E qui, caro Gerard... Qui non m'importa più nulla della nostra situazione.
Sdraiato sul letto con la sigaretta fra le labbra, non faccio altro che ripensare all'esibizione di tre ore fa. Tu saltavi da una parte all'altra del palco, accurandoti però di starmi lontano. Ed ora sei a un metro di distanza da me, a scaribocchiare qualcosa su un foglio bianco. Non hai ancora parlato, se non per dire "Mi passi l'accendino?" e prevedo già che starai muto fino a domattina. Chiudo gli occhi e ripenso alla mia Jamia che mi aspetta a casa... Perchè mi devo disperare per un egoista simile quando ho una ragazza? Spengo la sigaretta e prendo il cellulare, sperando che lei sia ancora sveglia. Squilla un paio di volte e poi ecco la sua voce impastata dal sonno che mi risponde dolce. -Ciao Jamia... Scusa per l'ora, ma ho appena finito il concerto... Sì, tutto bene... Certo, amore!!- Rimango ad occhi serrati ad ascoltare le sue parole, quand'ecco che il materasso si abbassa e la mia maglia mi viene spostata dalla pancia. Mi alzo a sedere dallo spavento e Jamia comincia a chiedermi cosa stia accadendo, dato il verso strano che è uscito dalle mie labbra. Ti vedo sorridere malizioso mentre sbottoni i miei jeans... Non puoi farmi questo, fottuto bastardo. Non puoi... Sento la mia ragazza parlare preoccupata, ma non so cosa potrei dirle in questo momento. Mi rubi dalla mano il cellulare senza smettere di sorridere e fissarmi come un avvoltoio. -Scusa, Jamia... Frank si è sentito male. Ti richiamerà presto...- Spegni definitivamente il telefonino e lo appoggi sul comodino, stando bene attento a strusciarti contro tutto il mio corpo mentre lo fai. Pensi che così mi passerà tutto, Gee? Pensi che ti perdonerò solo perchè ci sai fare con quelle mani che mi stai facendo scivolare lungo il torace? Non ci riuscirai, perchè domattina ci risveglieremo nello stesso casino in cui ormai ci troviamo da tempo immemorabile... Ma la tua lingua che scorre sul mio addome sembra volermi far ricredere. Osservo la tua testolina argentata muoversi lentamente su di me e provo un'irrefrenabile voglia di accarezzarla, baciarla... Poi mi torna alla mente il viso con cui mi guardasti quell'odioso giorno. Tenevi in mano un contratto in cui avevi accettato di registrare "The Black Parade", dicendo che sarebbe stata una svolta nella nostra carriera... "Frank, è tutto quello che ho sempre sognato... Non m'importa se a te non piace. le persone cambiano... e anche la nostra musica." E da quel momento hai smesso di parlarmi, a parte per quello che riguardava la band. Ma mai hai smesso di infilarti nel mio letto ogni notte che abbiamo passato insieme. E mai sono riuscito a rifiutarti... Proprio come adesso. Nemmeno mi sono accorto che mi hai sfilato i pantaloni lasciandomi solo in boxer. Chiudo gli occhi per non pensare a quello che sta succedendo, ma la situazione peggiora perchè riesco a sentire meglio il tuo naso che si strofina sul mio petto. Il tonfo dei tuoi jeans che cadono sul pavimento sembra essere stato fortissimo, ma ancora più rumoroso è il tuo respiro. Sento soffiare sul mio collo ed ecco che la tua lingua s'insinua tra le mie labbra. Ci giochi, mentre ti sento curvare la bocca in sorrisini soddisfatti. Ti allontani dopo quella che mi sembra un'eternità e mi accarezzi il viso guardandomi dolcemente. Schiudo le palpebre e osservo l'espressione sul tuo volto. -Gerard... Non mi sembra il momento adatto per...- M'impedisci di parlare, spogliandomi definitivamente, fregandotene per l'ennesima volta di quello che stavo per dirti. No, il Gerard che conosco io mi avrebbe ascoltato attentamente... Mi avrebbe rassicurato. O al massimo mi avrebbe dato del rincoglionito e poi mi avrebbe baciato la fronte. Non avrebbe mai usato il mio corpo in questo modo... -Gee... Ti devo assolutamente parla...- Inutile, perchè anche se vorrei allontanarti a tutti i costi, il mio corpo ti cerca. Tu non fai altro che assecondarne i bisogni... E ti vedo muovere lentamente sopra di me mentre stringo forte i tuoi fianchi, guidato solo dal mio istinto. Ti faccio sdraiare sotto di me e bacio le tue labbra, le nostre lingue si scontrano intanto che sposto i tuoi boxer. Hai vinto di nuovo tu, amore... Invochi il mio nome un milione di volte ansimando forte ad ogni mia spinta... Poi ecco che cadiamo sfiniti e ci addormentiamo. Nemmeno questa notte mi hai lasciato parlare e non mi hai risposto alla fatidica domanda che ti ho posto prima del concerto. "Gerard... Davvero mi ami ancora? Stai fingendo anche con me? O sei davvero cambiato?" Oh sì, ora capisco... Sei cambiato, Gerard.

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Come avevo avvisato, ho insultato quel bellissimo album! Quindi scusate... Scusate... Scusate!!!! Ciao a tutti e grazie a chi ha letto... Fatemi sapere come vi sembra, così potrò continuare anche questa storia!
   
 
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