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Autore: sosodesj    15/10/2013    2 recensioni
Annabelle Hearst è solo un'altra persona nel regno di Headow, governato dalla famiglia Tomlinson.
Pressato da suo padre, il re, il principe Louis è alla ricerca di una sposa, una moglie per renderlo un erede.
Lui inciampa in Annabelle, una delle poche che non venerano la famiglia reale.
Riuscirà a convincerla a vivere la vita reale con lui volentieri, o sarà lui a doverla costringere in ciò?
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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1 - Royal encounter + Information
HAPPILY NEW AFTER.
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 HAPPILY NEVER AFTER
Di sosodesj

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ROYAL ENCOUNTER

«Ricordate signore, siate educate. Il principe è alla ricerca della sua sposa».

La gente mi faceva diventare pazza con quella frase. Avrei voluto vomitare ogni volta che la sentivo. Voglio dire, tutto il regno ne parlava. Tutti parlavano di come il Principe fosse stato costretto a sposarsi in poco tempo perché avrebbe compiuto venti anni in poche settimane. Perché sposarsi a vent'anni? Il Re aveva ordinato al proprio figlio di sposarsi prima che avesse compiuto vent'anni per assicurarsi che la famiglia reale sarebbe continuata avendo eredi maschi. Così, ovviamente per loro, sposarsi significava avere figli subito dopo e la sposa del principe avrebbe dovuto continuare ad averne fino a quando la coppia non avrebbe avuto un maschio. Il problema, in ogni caso, non era la strana tradizione. Il problema era che il Principe Louis era molto lontano dall'essere in grado di diventare padre. Era un donnaiolo. La parte peggiore è che ha glorificato il titolo.

I media parlavano molto delle sue 'avventure', ma alla gente del Regno di Headow non importava. O forse sì, ma non osavano parlare erroneamente di qualsiasi membro della famiglia reale, perché dieci anni prima, una persona che si era permessa di farlo fu uccisa. Se la scuola mi aveva insegnato una cosa importante in tutti quegli anni, era non mancare mai di rispetto alla famiglia reale, verbalmente o con qualsiasi altro mezzo.

Ad ogni modo, ci stavamo avvicinando rapidamente a dicembre e il Principe Louis Tomlinson aveva inviato una dichiarazione per ricordare che era alla ricerca della sua sposa e che ogni ragazza in età di sposarsi, il che significava di almeno diciotto anni, avrebbe potuto fargli visita al castello. Non passò molto tempo prima che le ragazze facessero la fila davanti alla sua porta, ma io non ero una di quelle. Sì ero maggiorenne. Avevo diciannove anni, venti a febbraio. Il fatto che ero riuscita da subito a leggere facilmente fra le righe. Voleva scopare con quante più ragazze possibili prima di essere incantenato a una donna. Patetico.

Abbracciai la mia borsa a me quando l'aria fredda autunnale di Headow raggiunse la mia pelle. Tornando dal lavoro anche se le strade erano tranquille, feci una smorfia quando vidi l'ennesima dichiarazione pubblicata sul muro. Mi guardai intorno per assicurarmi che nessuno mi vedesse prima di strappare la carta con la faccia del Principe dal muro.

Odiavo il Principe per tre motivi principali. In primo luogo, lui era assolutamente stupendo e quindi era difficile dirgli di no. I suoi occhi erano di un invidioso turchese, aveva capelli morbidi di un castano chiaro sempre disordinati e le sue labbra apparivano così baciabili. Secondo, trattava le donne come oggetti. E in terzo luogo, beh era ricco e amava ostentare il suo denaro. Il minimo che poteva fare, almeno dare qualcosa a quelli che ne avevano bisogno. I poveri senzatetto che chiedevano cibo, poteva dargli venti sterline ogni tanto.

Arrotolai la dichiarazione in una piccola palla e con odio la lanciai in un vicolo vicino, poi proseguì camminando in silenzio. Un paio di minuti più tardi, arrivai in una modesta casa in legno. Mi fermai di fronte ad essa e sospirai, guardando il debole fumo che usciva dal camino, le piccole oscillazioni dell'albero, le pareti della casa mezze mangiate dalle termiti e altri insetti.

Scossi la testa sconsolata e camminai lungo la breve via di pietra, bussando alla porta due volte prima di aprirla. 

«Ehi, sono a casa». Dissi, chiudendo la porta dietro di me.

«Belle! Belle! Belle!» I gemelli urlarono eccitati mentre correvano dalla loro stanza, il ticchettio dei loro piccoli piedi risuonarono sul pavimento di legno. 

La casa era tutta sullo stesso piano, composta da una piccola cucina e sala da pranzo, un soggiorno in miniatura, un bagno e tre camere da letto. In piedi davanti alla porta, si vedevano chiaramente le sei camere.

«Ehi, piccoli cespugli». Amoreggiai, raccogliendo Leah e Finn in braccio. Li tenni stretti, baciandogli le loro guancie. I gemelli avevano tre anni, quindi ovviamente, si pulirono le loro guance dopo, ridendo su come fosse disgustoso baciare.

Depositai i miei fratelli a terra, tirando fuori il piccolo vestito blu che avevo cucito per Leah a lavoro.

«Questo l'ho fatto per te, Lee» Ho sorriso, dandolo alla mia sorellina.

Lei lo prese e lo strinse. 

«Grazie Belle!» Cinguettò, prima di saltare via per mostrarlo alla mamma.

«Belle, fai un vestito a Finn?» Mi chiese Finn indicando se stesso. Scossi la testa.

«Gli abiti sono per le ragazze. Ti farò qualcosa per i ragazzi domani, va bene?»

Annuì felice.

«Allora, come è andata a scuola?» Chiese mia mamma dalla cucina, dopo aver esortato Leah a portare il piccolo vestito nella sua stanza.

«La scuola è la scuola». Mi strinsi nelle spalle, togliendomi gli stivali. «E' necessario». Continuo desolatamente, sfilandomi il cappotto e la sciarpa e appendendoli al gancio accanto alla porta. Finn iniziò a giocare con i miei stivali e Leah lo raggiunse poco dopo.

«E il lavoro?» Chiese, apparecchiando la tavola. «Hai fatto un vestito molto grazioso a Leah».

«Ho guadagnato solo cinquanta sterline oggi». Annunciai tristemente, avvicinandomi al tavolo per aiutarla a sistemarlo. «Il mio capo mi ha fatto andare via prima, tagliando il mio stipendio».

«Hei, non ti preoccupare Annabelle». Mia madre mi diede un abbraccio rassicurante. «Staremo bene per una settimana». Lei sorride.

«Ma sono sicura che avrei potuto fare di più». Negai. «Avremmo potuto usarli per comprare anche dei dolci. Forse un paio di giocattoli per Leah e Finn». Sussurai, non volendo che i piccoli mi sentissero parlare di dolci.

«Tesoro, non abbiamo bisogno né di dolci né di giocattoli». Continuò lei, scostando uno dei miei riccioli biondi dal mio viso. «Stai già facendo un sacco andando a scuola e lavorando. Smettila di preoccupare delle piccole cose, va bene?» Mi abbracciò. 

«Sì». Mormorai, circondandole la schiena.

«Bene. E' ora di mangiare! Finn, Leah!» Chiamò gli altri due, che si trovavano solo a pochi metri di distanza da noi.

«Sìì, affamato!» Esclamò Finn, lasciando andare i miei stivali prima di correre verso la cucina. Leah lo seguì, battendo le mani allegramente.

Sorrisi. Mamma ha ragione: ho solo bisogno della mia famiglia per essere felice.

Il giorno dopo a lavoro, fui licenziata. A quanto pare, non c'ero per troppo tempo. Volevano che lasciassi la scuola e lavorassi a tempo pieno come sarta, ma dissi loro che non potevo. Gli dissi che avevo bisogno di finire la scuola e ottenere il mio diploma, in modo di riuscire ad ottenere un lavoro migliore in seguito. Loro hanno risposto con o scuola o lavoro. Ho scelto la scuola.

Era il crepuscolo ormai, e l'aria fuori era fredda.

Continuavo a pensare a quello che avrei dovuto dire a mia madre quella sera. Mamma, mi dispiace. Ho perso il lavoro. Se non ne trovo un altro presto, potremmo morire di fame. Sentì le lacrime pungenti ai lati dei miei occhi, ma le asciugai. Almeno ho avuto il tempo di fare qualcosa per Finn prima di essere licenziata.

Tenni la borsa vicino al petto, evitando di guardare chiunque negli occhi. Ero quasi a casa, quando mi imbattei in qualcuno.

«Mi dispiace.» Dissi, alla ricerca del volto della persona. Il mio sangue di gelò nelle vene quando i miei occhi incontrarono quelli verdi- turchesi pieni di malizia.

«E' abbastanza okey, non stavo guardando nemmeno io». Ridacchiò il Principe Louis, guardandomi dall'alto in basso. «Direi stupendo, perché non ti ho mai visto prima? Un bel viso come il tuo non sarebbe passato inosservato al castello».

«Tendo ad evitare le persone reali.» Risposi bruscamente.

«Tendo a tenere lontante le persone reali».

Lui inclinò il sopracciglio verso l'alto. «E perché?»

«Mi mettono a disagio. Ora, se mi scusa signore, io-»

«Puoi chiamarmi Louis». Tagliò.

«Beh, signore... Io non credo di avere il diritto di chiamarla con il suo nome. Ora mi scusi ma devo andare a casa». Provai  a superarlo ma lui mi fermò.

«Ho detto che mi chiamo Louis». Ripeté.

«No». Sbuffai irritata.

Lui sorrise.

«Sei una ragazza speciale, non è vero?»

«Non proprio. Buona giornata».

«Non così in fretta, piccola». Le sue dita si chiusero intorno al mio polso. «Vuoi venire al castello con me, come mia Principessa?» Il Principe sorrise sfacciatamente.

Wow. Che cosa? Un'immagine vola attraverso la mia mente. Un sacco di cibo, vestiti nuovi, un grande castello, un letto caldo, camerieri, ... Ma Louis. Louis e nessuna Leah o Finn o mia madre. Niente da fare. Come potrei anche solo pensare di lasciare la mia famiglia da sola nella loro miseria?

«No, grazie. Sono sicura che ci sono molte altre ragazze a cui piacerebbe questo titolo, ma io non sono una di loro. Sono contenta della mia attuale vita. Arrivederla». Cercai di andarmene ancora una volta, ma lui mi fermò nuovamente, irritandosi.

«Sei una contadina. Potrei farti sparire da queste strade sudice in una manciata di secondi e nessuno se ne accorgerebbe. Potrei prenderti senza nemmeno il tuo permesso. Ma io ti sto offrendo una vita reale, gentilmente, e tu te ne vai?» Disse incredulo.

«Si». Mi strinsi nelle spalle, prima di allontanarmi. Lui mi afferrò il braccio.

«Non capisci? Io sono il principe: quello che dico si fa e quello che voglio, lo ottengo. E ciò che voglio è che tu sia la mia Principessa». Insisté il Principe Louis.

«No»

«E se chiedessi a tuo padre la tua mano? Sicuramente non rifiuterebbe».

«Dimmi quando lo trovi, okey? Mi piacerebbe parlare con lui». Sbottai. La mia pazienza si esaurì a causa della rapida corsa di emozioni che portò il pensiero di mio padre.

«Ehi calmati amore, non volevo recarti alcun danno». Il ragazzo dagli occhi blu fece un piccolo passo indietro. «Mi dispiace per la tua perdita, okey? Ma un rapido consiglio: non dovresti seriamente usare questo atteggiamento con me. Potrei farti arrestare. Per quanto ne so, potrei farti uccidere per la mancanza di rispetto che stai mostrando a un membro della famiglia reale»

Lo guardai inorridito. «Non puoi farlo! Non sarebbe-».

«Amore, devo ricordarti che io sono il Principe? Ho il diritto di fare qualsiasi cosa, quindi arrestare e uccidere chiunque io penso meriti quel destino». Fece notare. «Anche se forse potrei cambiare idea, se hai decido di darmi delle sincere scuse». Il Principe mi minacciò con un sorriso amichevole sul volto. «Una dove mi chiami per nome». Precisò. 

Quel ragazzo è un piccolo stronzo.

«Mi dispiace, Louis». Lo dissi con amarezza.

«Seriamente? Per che cosa?». Giocò. 

«Sì, Louis. Sono immensamente dispiaciuta per aver avuto un atteggiamento scorretto nei tuoi confronti e averti mancato di rispetto in qualsiasi modo».

«Bene. Visto? Non sono un cattivo ragazzo». Sorrise Louis. «In realtà raramente perdono, ma ogni tanto faccio delle eccezioni... Ora, non te lo chiederò più gentilmente: vuoi venire a casa con me?»

«E' ello sapere che tu hai un cuore, ma io non voglio ancora essere la tua principessa. Anche se fossi l'ultimo uomo sul pianeta, non ti sposerei mai». «Mi dispiace. Cosa?» Ringhiò, il suo sguardo penetrò attraverso il mio.

«In quante lingue dovrò dirtelo?» Esclamò con rabbia, perdendo la calma. «Io non voglio stare con te. Mi fai schifo. Non c'è nessuna possibilità che io abbandoni la mia vita per vivere con te. Le donne non si trattano come oggetti. Sei un imbecille». 

In quel preciso momento, descrivere Louis con la parola 'furioso' sarebbe generoso. No, il Principe stava fumando, il suo viso diventò bordeaux in un secondo. 

«Oh, cosa c'è che non va?» Lo provocai. «Hai intenzione di piangere? Vuoi che vada a chiamare la tua tata? Povero Principe Louis, non ha ottenuto quello che voleva quindi fa i capricci?» Lo derisi, roteando gli occhi mentre mi voltavo.

La sua mano afferrò improvvisamente la mia vita, mi girò verso di lui mentre mi sbatteva contro il muro di mattoni. «Ascoltami Principessa». Ribollì.

«Non chiamarmi così». Vomitai.

«Tu vivi nel mio regno, quindi ho il diritto di chimarti in qualsiasi modo voglia, Principessa». Scattò, dandomi una leggere spinta contro il muro. 

Mi ritrassi a causa dell'impatto forte, ma tenni gli occhi chiusi con la sua aria di sfida.

«Perché dovrei sposarti quando non sai nemmeno il mio nome?». Ribollì. «Dovresti conoscere il nome della persona che si suppone tu ami». Il suo volto cambia da una smorfia a un sorriso arrogante.

«E' questo che ti fa arrabbiare così tanto? Il fatto che io non sappia il tuo nome?» 

«No. Come ho detto, mi fai schifo. Cammini in giro come se fossi il dono di Dio per le donne, quando non lo sei».

«Ma il fatto che io non conosca il tuo nome, ti fa irritare». Mi fece notare, toccando il mio naso. «Se riuscissi a trovarlo, Principessa, sarai più incline ad accettare la mia offerta?» 

«No»

«Non ci resta che aspettare e vedere ora, non è vero?» Sorrise.

«Principe Louis!»

Il Principe mi lasciò andare, facendo un paio di passi indietro.

Un uomo, o meglio, un ragazzo della stessa età di Louis fece la sua apparizione nel piccolo vicolo. Corse verso di noi e anche alla luce fioca potei dire che la sua pelle era più scura. L'ho già visto... Lui è il braccio destro di Louis.

«Principe Louis! Dove è stato? Suo padre l'ha cercata ovunque!». Il ragazzo ripeté.

«Ay Zayn, calmati. Non sono stato lontano. Ho solo parlato con questa bella ragazza. E' una bella pollastrella». Ridacchiò, facendomi cenno.

«Sarà la tua sposa?» Zayn indagò, saltando automaticamente alle conclusioni. «Hai intenzione di portarla al castello e presentarla a tuo padre?»

«Dovrei, onestamente. Ma lei-».

«Ma io non voglio». Conclusi, facendo un sorriso falso.

«Attenta. Sta parlando con il Principe. E' un tuo superiore. quindi deve essere educata». La voce di Zayn era piena di veleno mentre mi parlava.

«Non mi importa, Zayn». Rise Louis, mettendo una mano sulla spalla del ragazzo più scuro. «E' piacevole avere qualcuno che mi parla come se fossi una persona normale ogni tanto... Anche se, non potrei goderne per molto tempo». Continuò, lanciandomi un'occhiata di avvertimento. «In ogni modo, è stato un piacere incontrarla Principessa, ma devo andare a casa ora».

«Addio, allora. Dubito che ci vedremo nuovamente». Dissi, cercando di essere un po' più civile.

«Errato. Credo che ci rivedremo molto presto, amore». Il Principe Louis mi strizzò l'occhio. Mi fece un cenno di saluto e seguì il ragazzo più scuro.

«Spero di no, pomposo bastardo». Mormorai sottovoce, prima di tornare a casa.





ANGOLO TRADUTTRICE


Ciao a tutti, sono Giulia.

Nessun elemento di questa storia è di mia invenzione; questa storia è una traduzione.
E' stata scritta da sosodesj e pubblicata sul sito www.onedirectionfanfiction.com (x) | Autorizzazione (x) 
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CREDITI
Storia di sosodesj
Traduzioni di Giulia
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Siete pregati di non pubblicare in giro le mie traduzioni senza permesso.
Io cercherò di pubblicare ogni volta che mi sarà possible.


Spero che questa storia vi appassioni e che lascerete tante recensioni, positive, neutre o negative.
Accetto critiche e consigli per migliorare nella traduzione e ovviamente aspetto vostri pareri per farmi sapere cosa ne pensate.


Per qualsiasi cosa potete scrivermi un messaggio privato o contattarmi su twitter; sarò felice di rispondere a chiunque.
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L'autrice:
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LE MIE TRADUZIONI
a capitoli                                   Baby lips | Prisoner of my own body | Happily new after | Vulnerability | The blind side 
one-shots                                   Louis | Harry | Liam | My best friend is you | Harry's favourite things about Scar | Balance | Logic | Untitled 
a capitoli, prossimamente   Wanting what's wrong | Daylight - the stars are burning out | At last  
one-shots, prossimamente   When everything dissapears | What goes around comes around | My best friend is you | Niall | Zayn 
in pausa                                    My fake relationship (Justin Bieber) | Crash and burn (Justin Bieber)| Dark NiallDark side - can you love mine? 
in lingua inglese                    He'll only break you

   
 
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