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Autore: evilregal9841    24/10/2013    4 recensioni
"All’improvviso immagini di lei mi riempirono la mente. Lei piccola, fragile, innocente. Lei fra le mie braccia, mentre la cullavo, mentre i suoi occhioni celesti si chiudevano lentamente. Perché se l’era portata via?"
E se Regina avesse un segreto? Così grande che nessuno sulla Jolly Roger ne fosse al corrente?
Genere: Fantasy, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<< Lei è davvero tua figlia? >> Snow era allibita.
La guardai annuendo, sconvolta. Mary Margaret si portò una mano alla bocca. Tutti ci fissavano con gli occhi sgranati, incapaci di emettere solo un suono. Anche io non sapevo cosa dire. Finito lo shock iniziale, ero rimasta immobile, senza dire o fare niente, ancora seduta a terra. Davvero mia figlia era lì? Com’era possibile? Sbiancai, sentii i battiti cardiaci aumentare. Tutti quegli anni, ed io non ero stata capace di trovarla, non l’avevo nemmeno cercata. La mia bambina non aveva forse fatto altro che aspettarmi, mentre quasi non ero nemmeno a conoscenza della sua esistenza. Mi sentii assalita dai sensi di colpa. Come avevo potuto essere così stupida? Non era forse l’istinto materno a farti capire quando tua figlia sta bene, anche se non puoi vederla? Invece quell’idea non  mi aveva mai nemmeno sfiorata. Mi ero semplicemente arresa, forse perché era più facile evitare di illudersi in qualcosa, qualcosa che ti avrebbe potuto ferire ancor di più. In quel momento mi odiai, più di quanto avessi mai fatto, più che in qualunque altro momento nella mia vita. Non ero riuscita a crescerla, a proteggerla, in tutti questi anni. Sentivo il cuore pesante, era come se un grande macigno mi opprimesse il petto. Poi un’altra consapevolezza si fece strada nella mia mente, fino a mostrarsi chiara e nitida. Come avrebbe mai potuto volermi bene, o anche solo guardarmi, dopo tutto quello che avevo fatto? Ero una persona orribile. Avevo torturato, distrutto, ucciso. Quello era il motivo per cui Henry non mi amava più. E quello sarebbe stato il motivo per cui anche Lucy non lo avrebbe fatto.
David, che era il più vicino a me in quel momento, mi mise una mano su una spalla: << Va tutto bene? >>
Mi limitai a guardare Lucy, che nel frattempo si era girata di nuovo verso di me. Vedevo quella luce nei suoi occhi, quella luce di cui prendeva il nome. Si sentiva fiera di ciò che aveva appena detto, fiera di essere mia figlia. Ma come poteva? Io l’avevo abbandonata, avevo dedicato la mia vita alla ricerca della vendetta, senza mai trovare il coraggio anche solo di pensare che fossa ancora viva. Perché, lo sapevo, se quell’idea si fosse insinuata nella mia mente, avrei sofferto più di quello che già mi stava angosciando, e quella prospettiva mi faceva paura. Tremendamente paura.
Cercai di alzarmi in piedi, mi sentivo stremata. Con uno sforzo enorme barcollai verso di lei, che ora mi guardava preoccupata. Le presi il viso fra le mani, asciugando con il pollice una piccola lacrima che le era sfuggita. Mi assomigliava tantissimo, riuscivo a vederlo, a sentirlo. Stessa fisionomia, stesso carattere, stessa voglia di indipendenza e di protezione al tempo stesso. Era come trovarsi di fronte ad uno specchio, che sembrava riflettere il mio passato. Perché era ormai molto tempo che non ero più così. Era quasi identica a me da ragazza, lunghi capelli scuri, labbra carnose. Ma non gli occhi. No, gli occhi erano quelli di Daniel. Continuai a guardarla, accarezzandole dolcemente il viso, mentre sentivo le guance farsi bagnate.
<< Ti prego … >> la voce uscì in un gemito. Le gambe mi cedettero improvvisamente, ma Lucy mi sostenne, permettendomi di continuare a guardarla negli occhi.  Sentivo le forze venire a meno, ed il fianco bruciare come non mai. Stavo perdendo molto sangue, forse troppo. Lucy sembrò accorgersene immediatamente. Subito premette una mano sulla ferita, cercando di fermare i rivoli rossi che colavano lentamente a terra. Nessun altro osò nemmeno fare un passo. Ma dove diamine era Gold quando serviva? Così con un il ultimo sforzo, cercai di parlare, la vista già appannata.
<< Ti prego …>> ripetei. Ormai il mio non era più che un sussurro. Non ero sicura avrebbe potuto udirmi << Ti prego, perdonami >> E tutto si fece buio.

Appena aprii gli occhi, mi sentivo smarrita. Dove mi trovavo? Cosa era successo? Vidi il cielo stellato sopra di me. Nessun rumore. Stavano tutti dormendo. Posai una mano sul fianco, dove una stretta fasciatura mi avvolgeva la pelle. Bastarono pochi secondi, perché la mente potesse ricollegare tutti gli avvenimenti accaduti nell’arco di poco tempo. Mi ero forse sognata tutto? Non riusciva neanche a pensare all’ipotesi che non fosse vero. Sentii i battiti aumentare, il ritmo del respiro accelerare. Scattai a sedere, preoccupata di essermi immaginata tutto. Ma qualcosa me lo impedì. Non fu la fitta che partì dalla ferita, né tantomeno i muscoli intorpiditi. Qualcuno si era addormentato, con la testa posata sul mio ventre. Tirai un sospiro di sollievo. Allora era davvero lì con me. Lucy si mosse leggermente, borbottando qualcosa nel sonno. Aprì lentamente le palpebre, sorridendomi.
<< Non preoccuparti >> le sussurrai << Continua pure a dormire … >>  Sembrò non sentirmi. Si alzò a sedere, per poi mettersi di fianco a me. Era così strano averla vicina. Le circondai le spalle con un braccio, trattenendo una smorfia. Ma perché diavolo il signor Gold non aveva curato il taglio con un semplice incantesimo? Mi voleva forse far morire per una stupida intenzione?
<< Ti senti bene? >> mi chiese Lucy. Sembrava un po’ in ansia.
<< Si, certo. È solo un graffio >> mi circondò la vita con le braccia, appoggiando la testa sulla mia spalla. Dovevo trovare il coraggio di parlarle. Forse era proprio quello il momento giusto.
<< Lucy … >> alzò lo sguardo, per poi fissarmi in attesa << Lucy, io non sono la persona che tu credi io sia. Sono una persona orribile, sono stata una madre orribile con mio figlio, Henry >> già Henry … chissà se lo aveva incontrato … chissà se lo avrebbe mai incontrato << Ho fatto cose di cui … mi sono pentita, cose atroci.  Sono stata accecata dalla vendetta, dall’odio … dal dolore >> Non mi ero mai esposta così tanto con qualcuno, neppure con mio padre << Io non so cosa dirti … adesso ti vedo qui, di fronte a me, quando per tutta la mia vita ho pensato tu fossi morta. E non riesco a capire fino in fondo ciò che mi sta accadendo … sicuramente la mia vita sarebbe stata diversa  se mia madre non avesse ucciso Daniel … non che io voglia giustificarmi, forse non avrei fatto del male a così tante persone se lei non mi avesse fatto credere che tu eri… >>
<< Non importa >>
<< Cosa? >>
<< Non importa >> ripeté << So cosa hai fatto, le voci sul sortilegio e sulla “ perfida Regina Cattiva” sono giunte fino a Neverland >>
Abbassai gli occhi, colpevole. Adesso mi avrebbe odiata. Come tutti, del resto. Ma invece di continuare a parlare, mi prese il viso fra le mani, costringendomi a guardarla negli occhi.
<< So cosa hai fatto, ma non mi interessa. Mi rendo conto che sono cose orribili, ma probabilmente anch’io avrei reagito così. Quello che conta è ciò che sei adesso, non quello che sei stata in passato. E adesso io non vedo altro che una donna che sta facendo tutto per salvare suo figlio … E che si sente terribilmente in colpa con la figlia … Ma non devi esserlo. Io non devo perdonarti niente … anzi ti chiedo solo una cosa: di volermi bene, quanto io ne voglio a te, anche dopo tutti questi anni … Mamma … >> si fermò, incerta << Mamma tu mi vuoi bene vero? >> Il suo sguardo si fece improvvisamente allarmato.
<< E come potrei non volerti bene? Lucy io ti amo più di qualsiasi altra cosa al mondo, sei mia figlia … >> La tenni stretta a me, inspirando il suo dolce profumo.
<< Chi è Daniel? >> la sua non era stata altro che una domanda innocente. Si, me l’ero aspettato. Ma riuscì comunque a farmi sussultare.
<< Daniel è …  era … >> Quell’ “era” sembrò turbarla. Vidi il suo sguardo intristirsi. Anche io mi fermai, giusto per permettere ai ricordi di riaffiorare, quei ricordi che per così tanto tempo avevo cercato di seppellire dentro di me. Come potevo spiegarle chi fosse Daniel? Era troppo doloroso.
<< Se non vuoi … non preoccuparti. Sono stata troppo invadente, scusami … >>
<< No, Lucy. La tua è stata una domanda più che lecita. Daniel era un uomo fantastico, il più dolce e gentile che io abbia mai conosciuto. Ci amavamo, sai? Ma poi è stato ucciso. Per colpa di … >> il mio sguardo corse subito a Mary Margaret, che dormiva con Charming a qualche metro di distanza << Per colpa di Cora. E adesso tutto ciò che mi è rimasto di lui … Sei tu >> le sorrisi.
<< Quindi, quindi Daniel era mio padre? >>
Annuii, sentendo la morsa intorno al mio cuore farsi più stretta. Possibile sentire ancora la mancanza di qualcuno a distanza di tutti quegli anni?
<< Mi … mi dispiace >> disse. Si strinse di più a me.
<< Ti voglio bene >> le sussurrai fra i capelli << Lo so che sono ripetitiva. Ma non posso fare a meno di dirtelo … Ma ora sono io a farti una domanda. Come puoi essere viva? Dopo tutto questo tempo, dopo che mia madre … >> un moto di rabbia iniziò a crescere dentro di me. Mi aveva separata da mia figlia.
Si accomodò di fronte a me, e socchiuse gli occhi, come a voler riordinare i pensieri : << Sono cresciuta per quindici anni in un orfanatrofio. Non so perché Cora mi abbia lasciato lì, forse pensava che sarei potuta tornarle utile … >>
<< Per ricattarmi >> conclusi sibilando. Lucy mi guardò tristemente. Annuì.
<< Si, penso di si … comunque non sapevo chi fosse mia madre, avevo solo l’immagine della collana >> si portò istintivamente la mano al collo, intorno alla catenina dorata << Ma poi ti ho vista, un giorno sei passata nel nostro villaggio e ti ho riconosciuta. Non l’ho detto a nessuno, mi avrebbero preso per pazza. Io, un’insignificante orfana, figlia della regina: era impensabile. Comunque non so come Cora sia venuta a saperlo. Senza troppe spiegazioni mi ha presa e buttata da un portale, se non ricordo male attraverso un cappello, in quest’isola dimenticata da Dio. Penso temesse che io ti venissi a cercare, probabilmente pensava le sarei stata utile in seguito. Ma tutto questo l’ho capito dopo. Sono stati i Lost Boys a spiegarmi chi fosse realmente quella donna. E da allora sono stata qui, sotto il controllo di Pan … Ecco qui tutta la verità >>
Aveva passato tutto quello, era cresciuta da sola, rapita da mia madre per poi essere sbattuta su un isola tiranneggiata da un pazzo. E tutto questo avrei potuto impedirlo. Se solo avessi saputo …
<< Oh Lucy … >> non potei far altro che abbracciarla, di nuovo << Ti porterò via da qui. Te lo prometto >>
Mi scoccò un bacio sulla guancia. In quel momento non notai la tristezza dipinta sul suo volto. Durò solo pochi secondi.  Forse la seppe camuffare bene dietro un sorriso, o forse ero semplicemente troppo presa per rendermene conto. Solo in seguito avrei capito la natura di quello sguardo.
<< Vi aiuterò a ritrovare tuo figlio >> disse ad un tratto.
<< Davvero sapresti come fare? >> allora c’era davvero speranza.
<< Non posso promettere nulla, con Peter tutto è imprevedibile. Ma sono sicura di poter dare una mano. Sai ho visto Henry qualche giorno fa. Eravamo all’accampamento. Vi vuole bene, ad Emma e a te>>
<< Come fai a sapere della situazione con Emma e tutto il resto? >> quella ragazza continuava a sorprendermi.
<< Pan ci ha spiegato tutti, di voi e di Henry. So di Snow, Rumpel e  gli altri. Voleva che fossimo informati prima di attaccare. E comunque farò qualsiasi cosa per liberare Henry >>sfoggiò un sorriso a trentadue denti << In fondo, è pur sempre il mio fratellino >>
Non avevo ancora pensato a Lucy ed Henry come fratello e sorella. Chissà se a lui sarebbe piaciuta. Finito tutta quella strana situazione, saremmo finalmente potuti essere una vera famiglia.
<< Adesso ci conviene dormire. Domani dovremo camminare tanto e dobbiamo essere tutti riposati>> già, da quando non avevo più il controllo sulla mia magia, tutto quello che avevamo potuto fare era girare a vuoto in quella foresta inospitale. Ma forse con Lucy la situazione sarebbe cambiata.
Mi sdraiai sul giaciglio improvvisato e lei si sistemò di fianco a me. La conoscevo da poco più di qualche ora, ma già l’amavo tantissimo. Quante volte avevo sognato una scena come quella, per poi svegliarmi in lacrime? Ma ora non sarebbe più accaduto. Mai più.
<< Buonanotte mamma >>
<< Buonanotte Lucy >> 





Angolo autrice: 
allora spero che questo piccolo capitolo intermedio abbia chiarito un po' di dubbi che erano rimasti riguardo alla storia di Lucy :) premetto che nei prossimi capitoli questo personaggio svolgerà un ruolo molto importante nella ricerca di Henry. Come sempre non posso far altro che ringraziare tutti quelli che leggono la mia fanficion. Ringrazio tantissimo i 10 che la seguono, chi ha messo la mia storia fra le preferite e chi recensisce!! Poi un particolare grazie a California98 che ha commentato ogni capitolo
Alla prossima! Baciiiii
EvilRegal9841
  
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