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Autore: Paris90    15/04/2008    2 recensioni
Ogni tanto qualcuno riesce a trovare la chiave del nostro cuore e decide di impadronirsene, non importa come e quando, lo fa e basta.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO5.

L’atterraggio riuscì finalmente a svegliare Claire, che aveva iniziato a russare sonoramente.

“Hai mai pensato di darti alla musica? Potresti fare un concerto!” la punzecchiò Paris.

“Certo, e tu saresti la mia fan numero uno!”

Facendo le loro solite faccine stupide scesero dall’aereo.

Paris era esausta, ma a Claire la cosa non sembrava importare più di tanto, visto che aveva dormito praticamente durante tutto il volo. Cercarono un taxi e non appena riaccesero i telefonini furono tempestate di chiamate.

Claire, da buona menefreghista quale era, decise di spegnerlo di nuovo, mentre Paris la guardava sbigottita tra una chiamata e l’altra.

“Vorrei potermi comportare come fai tu” sussurrava all’amica mentre attendeva risposta dall’altra parte del telefono. Claire era in vena di scherzare. “E fallo!” le disse strappandole il telefono dalle mani riattaccando mentre una voce femminile sbraitava.

“Ti prego, dimmi che stavo sognando. Tu non hai chiuso quel telefono. Vero che non lo hai chiuso?”

“Certo che l’ho fatto, visto che per te era così complicato. Gli amici si vedono nel momento del bisogno, non ringraziarmi!”

“Claire, era Anna. Hai idea di quanto possa infuriarsi quando qualcuno osa chiuderle il telefono in faccia?”

“Ops!”

“Io ti ammazzo.” E così fece saltandole addosso, sotto gli occhi straniti dell’autista.

Fortunatamente per Claire, il cellulare riprese a suonare.

*Evans è modo chiudermi il telefono in faccia?*

“Scusa Anna, non c’era campo. Ti avrei richiamata a breve.” Facendo cenno all’amica che questa volta non l’avrebbe passata liscia.

*So che siete appena arrivate. Immagino sia superfluo dirti che devi passare immediatamente da qui.*

“Non ne avevo dubbi, arriviamo!” e chiuso il telefono aggiunse “Ci porti due isolati più avanti per favore.”

Grazie al cielo aveva la fortuna di abitare vicino la sede della rivista, altrimenti sarebbe arrivata chissà quando. Ovviamente avrebbe preferito tornare a casa.

“Evaaaans” la accolse Anna a braccia aperte.

Anna era la direttrice della rivista. Provava grande stima per Paris, e anche se non voleva ammetterlo, tutti sapevano che era la sua preferita.

“Anna, che piacere rivederti!”

“Com’è andata la settimana?”

“Oh  divinamente, come avevo previsto quest’estate andranno di moda gli abiti fiorati e tempestati di pailettes” rispose sorridendo la giornalista.

“E ho visto che la serata finale è stata molto interessante. Soprattutto per quanto riguarda te” e prima che Paris potesse rispondere aggiunse “..E le tue conoscenze!”

“A cosa ti riferisci Anna?”

“Su su avanti non fare l’ingenua, ti sei fatta fotografare con Mister Bloom, non pensare che io non legga le riviste scandalistiche”

“Beh si, due chiacchiere. Che mai saranno?!” con fare innocente, ma consapevolmente colpevole.

“Non credo che fino all’albergo abbiate solo scambiato due chiacchiere!” lanciando uno sguardo complice a Claire.

Anche Paris lanciò uno sguardo a Claire, ma non sarebbe del tutto esatto definirlo “complice”, più che altro direi FULMINANTE! Saggiamente l’amica si dileguò in due secondi, rimuginando su ciò che le sarebbe successo in seguito.

“Qualunque cosa sia successa, la cosa non mi tange. Spero solo tu non abbia dimenticato il vero motivo per cui eri lì.”

“Anna, sai bene che non ho mai tralasciato il mio lavoro.” Rispose prontamente la ragazza, cercando di essere il più convincente possibile.

“Ma certo cara, lo so bene! Ma non si può mai sapere, il destino può giocare brutti scherzi!” e sorridendo la congedò.

Si, e questo è decisamente uno scherzo di cattivo gusto! Pensò la ragazza uscendo dall’ufficio della direttrice, intenta a sfogliare tre riviste contemporaneamente.

Questa volta Claire la uccido sul serio. E si mise alla ricerca dell’amica, intenta a cercare un rifugio sicuro dalla catastrofica ira di Paris.

Ma per Paris ormai non aveva più segreti. Con poca fantasia Claire optò per la scrivania del suo ufficio, e fu presto scoperta.

“Il fatto che sei una grandissima pettegola, lasciamo anche perdere. Ma proprio ad Anna dovevi andarlo a raccontare?”

“Se preferisci lo vado a raccontare a Alexandra del secondo piano, così nella sezione “scandali” metterà in prima pagina la tua storia.”

“Tu non rinunci mai alle tue battute? Questa volta hai esagerato Claire.”

“Si ma sono troppo indispensabile per te. So che non mi faresti mai del male.”

“Sai bene quanto io sia imprevedibile” e sorridendo all’amica, perdonò la sua ennesima gaffe.

“Il problema adesso è riuscire a scrivere questo benedetto articolo. Non posso assolutamente deludere le sue aspettative.” Aggiunse preoccupata e sconsolata Paris.

“Intanto meglio riposare un po’. Sarà più facile riflettere con la mente fresca, e a pancia piena. Abbiamo un po’ di sonno arretrato. Andiamo!”

“Dormire ok, ma mangiare? Abbiamo finito di ingozzarci un’ora fa.”

“Lo so, ma ci stava nel contesto!” e ridendo sola si incamminò verso l’ascensore, per tornare finalmente a casa.

“MAH!” e con fare disperato seguì l’amica, pensando nel profondo del suo cuore, quando tutti sarebbero riusciti a chiudere l’argomento “Orlando”. Lei di sicuro sarebbe stata l’ultima a farcela.

Ma intanto aveva cose, relativamente più importanti, a cui pensare.

*****

In serata le nuvole abbandonarono Londra, ma imperterrite avvolgevano ancora il cuore di Orlando.

Aveva deciso di portare Kate in quel ristorantino dove erano soliti andare.

Quanto poteva darle la nausea quella donna, e tutte le altre che non fossero lei, Paris.

Sapeva però che l’avrebbe sposata, era stato lui stesso a chiederglielo, controvoglia, rassegnandosi a ciò che gli aveva riservato il destino. Rassegnandosi a quella vita che non voleva più. Non da quando quei malinconici occhi color nocciola lo avevano abbandonato definitivamente all’aeroporto di Parigi. Ma lui aveva visto una luce in quegli occhi, come se quasi quanto lui, non avrebbero voluto lasciarlo più.

E di sottofondo ai soliti pensieri degli ultimi giorni, una stridula voce fantasticava su quello che sarebbe stato il miglior matrimonio di tutti i tempi. Secondo lei.

“Fiori blu, tovaglie bianche con riporti blu. Trovo che sia un colore che mi dona, non trovi anche tu amore?”

Ma Orlando non proferiva parola, intento a giocherellare con le posate osservando il bicchiere colmo di birra.

“Amore, ma.. mi stai ascoltando?”

“Certo, certo! Il blu ti dona davvero tesoro.” Senza guardarla mai negli occhi. Ma la cosa non sembrava importare minimamente Kate, adesso impegnata a fare il conto degli invitati. Pur di superare il record avrebbe invitato anche il panettiere e il macellaio, e ovviamente non avrebbe nemmeno badato a spese. Di tanto in tanto si ricordava dell’esistenza dell’uomo che avrebbe dovuto sposare,  sorridendogli e stampandogli baci sul volto inespressivo.

“Sono la persona più felice del mondo al tuo fianco.” Gli sussurrò, mentre il ragazzo con fare automatico sorseggiava birra. Aveva ormai perso il conto a qual bicchiere fosse arrivato. L’alcool aveva ormai annebbiato le mente, i sensi. Ebbe giusto la forza di guidare fino a casa della bionda, che con forza lo trascinò dentro casa buttandolo sul letto.

“Dai Kate, non è il momento, sono stanco!” le disse quasi implorandola.

“Oh si che è il momento!” e ridacchiando, cominciava a sbottonargli la camicia freneticamente, impegnata con le labbra a solleticargli l’orecchio, poi il collo. Orlando automaticamente, senza pensarci, si lasciò andare. Ma il respiro della bionda che si intrecciava con il suo, il profumo dei suoi capelli dorati, le sue forme, tutto sembrava cambiare nella mente di Orlando. La donna  aderente al suo corpo era una bruna, snella, dalle forme gentili e perfette.

“Paris” sussurrò, quando la donna si mise al suo fianco.

“Come scusa?” disse la bionda senza fiato, convinta di aver sentito male.

L’attore rinsavì vedendo Kate e cercando una scusa plausibile disse “Parigi. Dovremmo sposarci a Parigi.”

La bionda si tranquillizzò, girandosi dall’altra parte e addormentandosi beata.

Paris, ancora una volta. Forse per sempre. E mettendo le mani dietro la nuca cominciò a pensare.

Erano ormai la cinque del mattino. Anche questa nottata di sonno era andata persa. Orlando decise perciò di alzarsi dal letto, cercando di non svegliare la futura consorte e si diresse in cucina alla ricerca di caffè.

Caffè nero, amaro, senza zucchero. Si avvicinò alla finestra, fissando la pioggerellina che cadeva fitta su Londra. Quando si deciderà il sole a spuntare in questa cazzo di città?!..... e nella mia vita.

Si sdraiò sul divano, accendendo una sigaretta e il suo Ipod.

Antonello Venditti: Alta Marea. Cascava a pennello.

Prima di partire per Milano aveva deciso di fare un corso accelerato di italiano, appassionandosi anche di musica. E niente e nessuno meglio di questa canzone potevano esprimere il suo stato d’animo, le sue VERE intenzioni.

E canticchiando sottovoce, prese finalmente sonno.

 

Autostrada deserta al confine del mare
sento il cuore più forte di questo motore
Sigarette mai spente sulla radio che parla
io che guido seguendo le luci dell'alba
Lo so lo sai la mente vola
fuori dal tempo e si ritrova sola
senza più corpo né prigioniera
nasce l'aurora
Tu sei dentro di me come l'alta marea
che scompare e riappare portandoti via
Sei il mistero profondo, la passione, l'idea
sei l'immensa paura che tu non sia mia.
Lo so lo sai il tempo vola
ma quanta strada per rivederti ancora
per uno sguardo per il mio orgoglio
quanto ti voglio
Tu sei dentro di me come l'alta marea
che scompare e riappare portandoti via
Sei il mistero profondo, la passione, l'idea
sei l'immensa paura che tu non sia mia.
Lo so lo sai il tempo vola
ma quanta strada per rivederti ancora
per uno sguardo per il mio orgoglio
quanto ti voglio
.......per dirti quanto ti voglio
.......per dirti quanto ti voglio
.......per dirti quanto ti voglio

 

 

 

E anche qst capitolo si conclude. Nonostante non sia lunghissimo c sn stata d +. Purtr sono stt rapita da una buona dose d cazzi miei :D

Spero vi piaccia, e non contestatemi la canzone! È la mia preferita! :P

Peyton finalmente risorta! Mancano solo Clara & Fede!

Cmq! Continuate a leggere e nn dimenticate MAI di recensire!

Baci!

  
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