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Autore: AlexVause    29/10/2013    15 recensioni
Spesso, le situazioni in cui siamo immersi, ci portano a gesti che in altri casi mai avremo compiuto.
Ci sono giorni in cui, guardando negli occhi una persona, vedi solamente un ostacolo...altri giorni invece, in quegli occhi ti ci perderesti.
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Swan Queen
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Amarsi e perdersi per poi ritrovarsi. Destino.'
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Capitolo 20
 
Scesero tutti da cavallo.
Volevano toccare con i loro piedi per vedere se il luogo dove si trovavano era reale o pura fantasia.
Erano a casa, finalmente erano giunti a casa.
Si trovavano in mezzo alla strada principale, vicino alla biblioteca.
Henry corse subito ad abbracciare forte Emma.
I paesani allibiti, vedendoli arrivare così dal nulla, si avvicinarono ai Charming che cercarono di spiegare cos’era accaduto.
Emma chiese al piccolo di raggiungere i nonni.
Henry si accorse subito che qualcosa non andava, ma obbedì, mentre Regina si avvicinava alla bionda.
Voleva stringerla, sentirla vicina…il suo profumo, accarezzare i suo capelli biondi.
Emma però si scostò bruscamente.
- Ho bisogno di spazio.
Regina si sentì mancare il respiro.
- Come hai potuto?
Chiese la bionda alla sua compagna che la guardava sbigottita per ciò che stava udendo.
- Non sono di certo andata a fare una grigliata, in società con Re George. Sono andata a salvare nostro figlio.
- Potevi portarmi con te. Parlarmi del piano, invece di parlarne solo a Gold e Malefica.
- E dirti cosa? Se Gold non me lo mette in quel posto, mi farà riavere i poteri e in cambio dovrò trovare dei fagioli che ci portino a casa. Ah si e già che ci sono salvo nostro figlio, anche se non ho la minima idea di come andranno le cose. Ti andava bene un discorso così?
Sbottò Regina. Il suo tono era un misto di tristezza, rabbia e delusione.
- Ho creduto di averti persa.
Gridò Emma.
- Ho scritto “arrivederci” sul biglietto, no addio. Cosa fondamentale ho scritto “Aspettami”!
- Attaccami pure. E’ la cosa che ti riesce meglio fra tutte.
- Non accusare me dei tuoi errori, Swan!
All’udire quel cognome così impersonale, Emma si sentì avvampare.
- I miei errori? Ti credevo in pericolo, persa dio solo sa dove! Pretendevi che me ne stessi li ferma ad aspettare, mentre forse eravate in pericolo?
- E per non aspettare, hai trovato giusto fare di testa tua senza l’aiuto di nessuno, col rischio di farti ammazzare!
- Da che pulpito.
Disse Emma roteando gli occhi al cielo.
Regina si rattristò. Sguardo rivolto verso il basso.
- E pensare che io mi aspettavo almeno un abbraccio al nostro ritorno…grazie.
- Senti…andiamo a casa.
Il tono della bionda non era dei più felici. Sembrava volesse solo mettere fine a quella conversazione.
- Detto così è proprio allettante. Era meglio se restavo nella foresta.
Emma serrò la mascella.
- Ah si? Sai una cosa Regina? Fottiti.
A tutti i presenti non fuggì una sola parola di quel litigio.
Regina rimase di stucco per ciò che le era appena stato detto.
Si ammutolì.
Henry corse dalle madri.
- Smettetela. Emma tu sbagli. Ha rischiato tanto per me, per noi.
Emma abbassò gli occhi sul figlio.
- Non puoi capire ragazzino.
- E invece capisco benissimo.
Regina senza dire nulla, salì a cavallo.
- Non tornerò a casa…non ora.
Lo sguardo vuoto.
Henry cercò di attirare la sua attenzione tirandole la giacca in velluto nero.
- Voglio venire con te mamma.
Fu la prima volta dopo così tanto tempo, che Henry “preferì” Regina ad Emma, lasciando di stucco tutti compresa la bionda e facendo salire le lacrime agli occhi della Evil Queen.
Regina lo fece montare davanti a se, su quello splendido destriero nero.
- Hey, dove pensi di andare con mio figlio?
La mora non si voltò nemmeno verso Emma.
Serrò la mascella per trattenere il pianto imminente e spronò il cavallo al galoppo diretti verso la spiaggia.
- Regina!
Emma urlò inutilmente.
- Non riuscite mai a mettere da parte l’orgoglio.
Disse Malefica rattristata dalla situazione. Ci teneva alla sua amica e vederla trattata così, la feriva.
Snow si avvicinò alla figlia.
- E’ vero che ti ha fatta preoccupare molto, ma adesso è qui con Henry…con te.
Si intromise Mary Margaret.
- Io non…io…sono confusa adesso.
Furono le ultime parole di Emma, prima di allontanarsi e andare verso casa.
 
- Cosa pensi di fare adesso, mamma?
Henry e Regina avevano legato il cavallo ad una staccionata li poco distante.
Il tramonto quella sera era davvero bello, soprattutto perché era seduta sulla spiaggia con suo figlio ad ammirare quei splendidi colori.
- Vado a casa nostra.
Henry tirava piccoli sassolini nell’acqua. Si voltò verso la madre.
- Torni da mamma?
Nei suoi occhi la speranza.
- No. Casa mia e tua.
Il piccolo sospirò abbattuto.
Sarebbe tornato tutto come prima? La madre contro Emma e i Charming…litigi…
- Non devi seguirmi, se non vuoi.
Ciò che disse non era quello che voleva veramente. Aveva bisogno di suo figlio accanto a se, ma non poteva forzarlo.
- Voglio venire con te mamma.
Regina era incredula.
La gioia, nonostante la grande ferita causatale da Emma, era immensa.
- Dici davvero?
Si voltò per la prima volta verso il figlio. I suoi occhi marroni sorridevano.
Henry lo notò e sorrise a sua volta.
- Ad una condizione.
La Evil Queen lo guardò incuriosita.
- Insegnami a cavalcare.
Un ampio sorriso si dipinse sul volto della madre, che lo strinse forte a se.
- Certamente.
Henry si scostò.
- Posso andare a salutare i nonni ed Emma prima di tornare a casa?
- Va bene. Mangia con loro se vuoi.
 
Henry era ormai a letto da qualche ora.
Regina non riusciva a chiudere occhio.
I pensieri, le emozioni, affollavano il suo cuore e la sua mente.
Prese una decisione.
Comparve in casa Charming.
Con un gesto di entrambe le mani, fece sparire silenziosamente tutte le sue cose, lasciate in quell’appartamento.
Restò in piedi davanti al letto di Emma.
La guardava dormire o almeno credeva dormisse.
La bionda era sveglia, ma controllò ogni singolo muscolo per restare immobile.
Sentiva i suoi occhi che la guardavano.
Perché era li?
Il cuore di Emma batteva veloce nel petto. Avrebbe voluto correre da lei ma qualcosa gli e lo impediva.
Non poteva…non ora.
Regina svanì.
Emma si mise velocemente a sedere.
Le mancò il respiro. Se n’era andata.
Le mancava Regina.
Si guardò intorno e capì. Aveva portato via con se, tutte le cose che aveva lasciato in quell’appartamento.
Ora di lei non era rimasto più nulla in quella casa.
Un nodo le si formò in gola.
Avrebbe voluto piangere, ma si addormentò, con la consapevolezza del ricordo di Henry e Regina che dormivano nel letto al suo fianco.
 
Il giorno successivo, le attività ordinarie tornarono alla normalità, nella cittadina di Storybrooke.
Continuavano i preparativi per la raccolta fondi.
Henry e la sua classe allestivano, insieme a Mary Margaret, un banchetto in legno con tutti lavoretti e disegni fatti da loro.
Malefica era impegnata con gli ultimi preparativi per la gara di torte e Regina era nel seminterrato del teatro.
Stava terminando di controllare il bilancio, quando i suoi occhi si posarono su di una poltrona, dove si era seduta con Emma quando era passata a salutarla.
Si diresse verso di essa e vi si sedette.
Lo sguardo fissava la finestra, ma in realtà cercava il suo sorriso fra i ricordi nella sua mente.
- Stai meglio con i capelli lunghi, lo sai amica mia?
Malefica era entrata timidamente alle spalle di Regina che scoppiò in un pianto.
- Oh…oddio scusami Regina. Non sapevo ci tenessi così tanto ai tuoi capelli.
Le si avvicinò.
Regina si coprì il viso con le mani, poggiando i gomiti sulle ginocchia.
- Per favore. Lasciami sola.
Le chiese con la voce rotta dal pianto.
- Regina…
Malefica improvvisamente perse le parole. Non era la persona più adatta a consolare qualcuno.
La Realtà forse era diversa. Vedere la sua amica così…
- Regina…
La voce di Emma richiamò l’attenzione delle due.
Regina fece dei respiri profondi cercando di controllare le lacrime e soprattutto la voce, ma le lacrime non volevano smettere di scendere.
Malefica poggiò una mano sulla palla dell’amica per poi andarsene e lasciarle sole.
Emma le si avvicinò lentamente.
- Regina…io…
- Henry sta bene, se è questo che vuoi sapere.
La bionda si morse il labbro trattenendo qualsiasi commento.
La odiava quando faceva la persona forte e scontrosa.
Le si inginocchiò davanti.
Voleva guardarla negli occhi.
- Mi sono sentita poco importante per te.
La Evil Queen non rispose.
Emma abbassò lo sguardo sospirando. Capì che non era il momento per parlarle.
Si alzò e si diresse verso la porta.
- Non potevo dirti cos’aveva in mente Gold. Me l’avresti impedito.
La bionda si fermò.
- Forse…ma avresti dovuto parlarmene ugualmente.
Di nuovo silenzio.
Emma era in piedi vicino alla porta.
- Mi dispiace.
Dissero all’unisono. Ciò le fece sorridere.
Lo Sceriffo tornò ad inginocchiarsi davanti a Regina.
Le accarezzò le guance asciugandole le lacrime con dolci baci.
- Ti Amo Regina. Non andartene.
Dopo tutto quel tempo passato, finalmente potevano perdersi nuovamente, l’una negli occhi dell’altra.
Senza pericoli, senza il tempo che scorre contro di loro.
Esistevano solo loro due in quell’istante.
Regina ed Emma.
- Vieni a vivere con noi?
Quella domanda fu fatta tutta d’un fiato.
Emma sorrise.
Le accarezzò i capelli e la baciò.
Un bacio dolce, intenso e passionale, come se tutto ciò che stavano per perdere, l’avessero finalmente ritrovato l’una fra le braccia dell’altra.
 
 THE END




Note di Alex: Ultimo capitolo. Mi dispiace un pò averla finita. Spero vi piaccia anche se un pochino corto.
Grazie di cuore a chi ha seguito la storia e a chi l'ha messa fra i preferiti.
Grazie ancor più a chi ha recensito. EvilRegal9841 mi mancheranno le tue recensioni :D
Buona giornata a tutti :)
  
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