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Autore: xswaghair_    29/10/2013    1 recensioni
Pronta a lavorare, Emma ritorna a Londra e rivive tutto quello che aveva visto qualche anno prima insieme alla sua famiglia. I primi mesi di lavoro non sono dei migliori, è naturale per una giovane giornalista in apprendistato. Fa già parte una redazione e il lavoro si complica: poco tempo per tante cose. Si allontana dalla famiglia, dal fidanzato, dai vecchi amici ma dai libri, ciò che le hanno insegnato a sognare, no. Fra la confusione nei sotterranei londinesi, però, comincia a ricordare. Cosa? ''Ero piccola, una ragazza appena uscita dalle medie mano nella mano con mamma e papà, proprio qui davanti questa parete. Ricordo che la fissavo felice, ma non riesco ad andare oltre...''. Ne sono passati tanti di giorni per riuscire a ricordare. Lì c'era una pubblicità, una volta. ''I miei idoli, i miei cinque ragazzi: i One Direction'' tutte incertezze che svaniscono dopo un ''vai ad intervistare questi due ragazzi, degli altri tre non ne ho notizie. Questi oggi sono ospiti nella...'' erano ospiti da Alan Carr, perché due su cinque? ''Non puoi entrare negli studi. Solo alla fine dello spettacolo...'' ripeteva il capo parlando di coloro che non si dimenticano con il cuore. Ma poi...
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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MEMORIES

Fourty-ninth chapter.

Dopo quell’abbraccio e quelle lacrime c’erano stati solo due sorrisi e due strette di mano.
Come se l’effetto di quell’amore materno fosse svanito proprio come era arrivato.
Io avevo bisogno di spiegazioni, però quelle lacrime che avevano accarezzato le guance rosse di quel giorno quasi estivo, dentro una casa al cimitero, erano così naturali che quasi quasi mi sembrava di vedere quella scena ovunque, mentre cercavo le mani di mia madre su una tavola di legno impolverata.
Le avevo detto che avrei dovuto pensare.
Quel dannato verbo continuava a comparire ovunque ci fossi anch’io.
La mia mente era fatta per pensare, per riflettere, e da una parte ero stanca.
Se quello che dovevo seguire era un copione avrei buttato e poi bruciato tutto, ma non trovavo nessun fottuto copione.
« Stai bene? Posso accompagnarti io, se le devi parlare… »
« Pensi che devo dire qualcosa a mio padre? Lui non sa nulla di tutta questa storia! » dissi riferendomi ad Emelin.
Invece lui sapeva, solo che me lo aveva nascosto per anni, e non sapevo se era corretto essere arrabbiata o meno, perché lo volevo troppo bene e no, non sarei riuscita ad odiarlo, mai.
« Sa di noi? »
Scossi la testa.
Era vero, di questo mio padre non sapeva nulla, neanche quando ero scesa in Sicilia gliene avevo parlato.
Intanto Zayn continuava a darmi le spalle, come se non volesse farsi vedere in viso, mentre si preparava per uscire.
« Io affronterei la situazione con calma, gliene parlerei, Emma. E’ giusto. »
E se, e se… “e se” cosa?
« E se non capisse? »
Si girò.
« Sei sua figlia, capirà. Ora devo andare, altrimenti i ragazzi cominciano a tartassarmi di messaggi! » avvicinandosi al letto mi diede un bacio sulla fronte.
« Zayn? »
Mi guardò, e sorrise.
« Spaccate, okay? »
« Tu sii forte. Ti amo, non dimenticarlo! » disse allontanandosi dalla porte e mentre lo sentivo scendere le scale lo sentii continuare « Cerco di venire presto, va bene? Mi mancherai! ».
Anche tu, Zayn.

Parlare al telefono con un genitore sembrava più facile di parlargli faccia a faccia, almeno nel mio caso, ma no, non lo era.
Era tutto normale mentre fingevo che andasse bene e quando mi buttai con quel ‘so di mamma’, lui stette zitto. Dissi che l’avevo vista. E continuò a tacere. Che sapevo di Emelin. E non parlò.
« So tutto di te, Emma. »
« Ma evidentemente io non sapevo nulla né di me, né di te. »
« Tua madre se ne è andata, sai perché, no? » aveva alzato il tono della voce.
« Preferisco venirlo a sapere da lei! »
« Tu che credi di sapere tutto, ormai » si fermò « io so di quel ragazzo, e mi hai chiamato anche per questo. Lo stai frequentando anche tu, no? Sai, chiunque parla di voi. Tutti. Emma, ma ti rendi conto? »
« Zayn non è un assassino. »
« Apri gli occhi, figlia mia. Non ti fare accecare dalla fama! »
« Tu non hai capito che se mi avessi amato sul serio non mi avresti lasciata sola, senza un passato. Senza una sorella. Tu non l’avresti data a quella donna, vero? Ma non te ne fregava nulla, se non avessi trovato quell’altra, di donna, no? Dovrei essere orgogliosa del mondo che hai costruito su di me o di quello che io sto buttando giù per fare della mia vita una migliore? »
« E’ un altro discorso quello, Emma. Io non sapevo che fare con due figlie, da solo, con un lavoro di troppe ore al giorno! Non potevo crescervi, così ho deciso di darvi in affidamento, ma non ci sono riuscito. Una è uscita dalla mia vita per sempre segnando una cicatrice alla saputa della sua morte senza che neanche sapessi che il suo nome fosse simile al tuo. Emelin. Tua madre non aveva molta fantasia. Doveva ricordarsi dei vostri nomi e quindi quella ‘e’ e quella ‘m’ iniziale vi avrebbe rese inseparabili! Io la amavo e lei è andata via proprio come Emelin. Come una foglia che vola dopo una soffiata di vento autunnale che cancella tutti i ricordi estivi. Ma lei non è riuscita a cancellarmi un bel niente. Quanto l’ho odiata. Mi aveva promesso che mi sarebbe stata accanto, ma alla prima occasione è sparita. Voleva anche te. Voleva tutte e due le sue figlie per crescerle in un paese migliore. Ed io dalla disperazione ci sono cascato con la prima signora che mi aveva rintracciato per caso. Come se volessi liberarmi anche di voi, perché voi eravate un po’ come la sua reincarnazione e non potevo sopportarla anche da lontana. Dovresti essere grata alla donna che ti ha cresciuta al mio fianco, Emma! »
« Papà… » era preso dalla rabbia, gli si leggeva nel tono di voce.
« E tu te ne sei andata proprio come lei. E stai con quel… quel ragazzo che ha fatto perdere la testa a tua sorella! Ti prego, mollalo. Non sopporterei di soffrire ancora solo per vedere te perderti come Francesca, o Emelin o come si chiamava. Giuro, Emma, io non ce la faccio più. Non voglio vederti con lui! »
Ero quella ragazza che con tutti quei libri aveva vissuto più vite, e quelle mi sembravano le parole di un padre già conosciuto. Uno di quelli con la paura tatuata sulla pelle. Ma paura di chi? Di Zayn?
« No. » sussurrai. Mi sentivo debole, dovevo riprendermi. « No, papà. No che non lo lascio. Anche io ho sofferto, okay? E non sono in grado di devastare una parte della mia vita che cerco di ricostruire dopo una caduta colossale. Volevo semplicemente dirti di lui, dirti che mi piacerebbe tenere stretta la tua mano alla mia mentre mi incamminerò all’altare, un giorno. »
Termina” premetti sullo schermo del cellulare.
Termina, cazzo, termina, avevo le lacrime. Di nuovo quelle maledette lacrime. Sempre loro.

« Non ha capito un cazzo, Zayn! » sorrisi quando aprì la porta di casa sua ed io su quelle scale con la testa fra le mani.
« Non ha capito un cazzo. Non capisce nulla. Non si rende conto di quanto soffro dentro, di quanto possa amarti. “So tutto”. No, non sa nulla. » gridai alzandomi di forza e andando a battere le mani sul petto di Zayn.
Mi poggiai su di lui, mentre mi facevo tenere ferma. Mentre qualcuno cercava di asciugare le mie lacrime. Mentre quel qualcuno continuava a giurarmi che non mi avrebbe lasciato, che dovevo stare tranquilla, che eravamo in due, che ce l’avremmo fatta. Mentre la stessa persona continuava a fare da muro ai miei pugni.
« Apri gli occhi. Mi vedi? Ecco, non diventare ceca. Non vedere dolore ovunque. Emma, ci sono io. Sono qui, con te. Devi parlare con tua madre, solo questo. Ricorda che c’è anche Martina, non sei sola. »
Mi cullò fra le sue braccia per un po’.
« Ti ricordi » chiusi gli occhi, e li riaprii qualche secondo dopo « quando mi hai lasciato davanti la sua tomba? »
Lui annuì.
« Ne ho letta una, sì, una lettera. Non volevo essere invasiva… Come hai fatto a superare tutto quello? Zayn, giuro, penso che ogni giorno sia migliore del precedente ed invece no, mi sa che è il contrario. »
« Mi sono dato forza con gli unici ragazzi che mi avrebbero sostenuto nonostante tutto. »

 
-   -   -

La stessa donna bruna del cimitero mi venne incontro con uno scatolo rosa fra le mani, avvicinandosi a me che ero all’entrata di quel lugubre luogo.
« Ciao, Emma. »
Rimasi seria al suo saluto.
Dovevo trattenere le lacrime, dovevo dimenticare tutto, in quel momento dovevo solo pensare a cosa dire, a cosa volevo sapere.
« Volevo realizzare il mio sogno. »
« C-che? » non riuscivo a capire. Come aveva fatto a leggermi nel pensiero? Come faceva a sapere che io le avrei domandato ‘perché sei venuta qui’?
« Qua è tutto più bello, qui c’è l’aria sporca delle sette di pomeriggio che si pulisce durante la notte diventando fresca e leggera di mattina. Qui ci sono le possibilità per un futuro migliore. Qui c’è tutto quello che ho sempre desiderato. »
« E perché non ci portavi direttamente con te? Perché sei scappata dall’ospedale? Perché non hai avvisato? Perché non dicevi a papà delle tue intenzioni? Perché... »
« Perché tuo padre non voleva. Perché “non avrei avuto speranze”. Ma ho sperato tanto che ce l’ho fatta, perché se continui a sperare si realizzano anche i sogni più grandi. E quando avevo acquisito tutto perdendo di vista Emelin, l’ho persa. Ho perso uno dei doni più grandi che il Signore mi avesse mai fatto. Forse l’avrei dovuta crescere meglio, forse si sentiva sottovalutata, aveva paura di continuare ad essere ‘inferiore’. Non si è mai aperta con me. Era molto riservata. Forse non la conoscevo, poi, così bene. »
« Se hai fallito con lei, perché non venivi in Italia, perché non ti sei fatta vedere? »
« Non è bello sapere di una figlia morta, Emma. Non tanto per il fatto che mi hanno tenuta per qualche notte ferma nello stesso punto, circondata da quattro mura, ma persino con la paura di dire le cose sbagliate e rovinare anche quell’altro ragazzo. Sai quanto è stato brutto vederlo piangere davanti a sua madre che cercava di mantenere la calma quando anche a lei scendevano le lacrime? E’ stato brutto capire il significato dell’essere inferiore. Inferiori a loro, ai poliziotti, all’Inghilterra, al mondo. Come se fossi una cicca di sigaretta pestata quarantesei volte. »
Aveva ragione, non potevo darle torto.
Aveva paura di rialzarsi come l’avevo avuta anche io quando scoprii di Amy.
Aveva paura di gridare ‘ho vinto’ e poi perdere di nuovo tutto e sentire il mondo crollarle sopra le spalle fino a farla cadere.
« Dovevo ascoltare tuo padre, non sarebbe successo nulla. Emelin sarebbe viva, tu l’avresti conosciuta e non avresti vissuto tutto questo. Io ti avrei fatto da madre, ti avrei cresciuta, ti avrei insegnato a non mollare mai. »
Era un momento in cui solo i nostri occhi potevano parlare.
Era uno di quei pochi minuti passati a capirsi sul serio.
Uno di quelli che servono davvero nella vita.
« Allora, cominciamo a conoscerci. A diventare madre e figlia. Ad essere madre e figlia. Abbiamo sofferto troppo, è tempo di dare una svolta e darci forza con le uniche persone disposte a sostenerci nonostante tutto. »


DOPO PIU' DI UN MESE, EH GIA'. BEH, CHE DIRE... ULTIMAMENTE NON MI VA MOLTO DI STARE SU EFP, QUESTO E' UN ANNO MOLTO IMPEGNATIVO E STARE SU EFP VUOL DIRE ANCHE CONTRIBUIRE A RECENSIRE STORIE, E NO, NON MI SONO FERMATA PER RECENSIRE.
MI DISPIACE TANTISSIMO, MA FARO' UN RESET DI TUTTE LE STORIE, PERCHE' NE SEGUO TROPPE CHE NON MI INTERESSANO, NON MI PIACCIONO E CHE RECENSISCO PER FORZA, QUANDO NON CI SI DOVREBBE SENTIRE OBBLIGATI, MA NON ME LA SENTO DI DIRE 'NO' AI MESSAGGI CHE INVIATE, QUINDI RECENSIRO' UN NUMERO RISTRETTO DI STORIE E DI AUTORI.

AVEVO GIA' SCRITTO QUESTO CAPITOLO DA TEMPO, E' UN PO' RIBELLE E NON E' UNO DEI MIGLIORI. POSSO DIRE CHE NELL'OSCURITA' SI VEDE UNA LUCE. E CHISSA' QUALE LUCE.
EHEH, NON VOGLIO DARVI TROPPI INDIZI PER IL PROSSIMO CAPITOLO. VORREI PROVARE A STACCARVI QUALCHE LACRIMA, CI VUOLE, NO?
COOOOMUNQUE, COME VI E' SEMBRATO? PADRE-MADRE? CHIARIMENTO SULLA MADRE? EMMA-MAMMA?

RITORNANDO AL DISCORSO DI POCO FA: MI DISPIACE NON AVER PIù RECENSITO FF DI AUTORI CHE SEGUIVO VOLENTIERI, MA E' STATA ANCHE QUESTIONE DI TEMPO. RITORNERO' PIU' FORTE DI PRIMA, LO PROMETTO!
GRAZIE NUOVAMENTE A CHIUNQUE LEGGESSE QUESTA FF E A TUTTI COLORO CHE LA METTONO FRA LE RICORDATE/SEGUITE/PREFERITE ED A mitchie Justice CHE CONTINUA A LEGGERE QUESTA STORIA E LA RECENSISCE!
SPERO DI AVERLO SCRITTO BENE E COME HO CHIESTO PRECEDENTEMENTE POTRESTE FARMI IL PIACERE DI COMMENTARE E SCRIVERE SE HO FATTO EVENTUALI ERRORI DI BATTITURA, SE VORRESTE SAPERE QUALCHE ANTICIPAZIONE COMPLESSIVA DEI FUTURI CAPITOLI POTETE RINTRACCIARMI QUI FACENDOMI QUALCHE DOMANDA --> 
http://ask.fm/xzaynsmoustache , NON SONO PRONTA A RISPONDERE A TUTTE QUELLE CHE PROBABILMENTE MI FARETE RIGUARDANTI IL TESTO, PERCHE' SINCERAMENTE NON HO GIA' PRONTI TUTTI GLI ARGOMENTI DA TRATTARE ANCHE NEI PROSSIMI CAPITOLI, TIRO TUTTO FUORI IN MODO SPONTANEO E MOMENTANEO QUINDI ADESSO NON SO COSA POTREI SCRIVERE NEGLI ALTRI CAPITOLI, lol. 
SPERO VI SIA PIACIUTO E VI RINGRAZIO IN ANTICIPO PER AVER LETTO CIO' CHE RIGUARDA DUE MIEI GRANDI SOGNI. GRAZIE, DI NUOVO
  
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