MY
SPACE
Salve
gente volevo anticiparvi il fatto che questa sarà una OS
Larry, ma non ci
saranno scene di sesso e cose così, qui si
parlerà solo del loro amore e delle
difficoltà che hanno del portarlo avanti, la OS è
su They Don’t Know About Us.
Saranno presenti soltanto Harry e Louis dei ragazzi, buona lettura.
“Ehi
piccioncini, SVEGLIAAAAA!”.
Liuke
ci svegliò con la sua solita delicatezza, tolsi il braccio
da sopra la spalla
di Louis, accarezzandola leggermente. Quando mi alzai e comincia a
fissarlo dai
piedi del letto, notai che alcuni raggi del sole lo illuminavano, era
bellissimo, i suoi capelli castani sotto il sole brillavano,
incorniciavano il
suo bellissimo viso. Mentre la mia mente paragonava la bellezza di
Louis a quella
di un dio il prof. di algebra entrò nella stanza
“Oh,
vedo che siete svegli” gettò
un’occhiataccia alla figura di Louis ancora
dormiente e continuò “preparatevi, tra
mezz’ora tutti fuori dalle stanze”.
Era
stata un fortuna che ci avessero messo in stanza insieme, io, Liuke e
Louis.
Liuke
era il solo che sapeva della nostra omosessualità e, del
fatto che io e Louis
stessimo insieme segretamente.
Eravamo
andati in gita scolastica a Roma per una settimana, e giuro che non
avrei
resistito un giorno senza poter stare con Louis, quindi ripeto,
è stata un vera
fortuna.
Tornai
a guardare il letto di Louis, che ormai era vuoto ?
Mi
girai per scovarlo, quando mi saltò addosso e finimmo
entrambi sul letto.
La sua
risata echeggiava per tutta la stanza, i nostri respiri si mischiavano,
e il
contatto con la sua pelle nuda del petto mi dava i brividi, gli presi
le mani e
con i pollici inizia a disegnare dei piccoli cerchi sul dorso di esse,
mentre
la sua bocca lasciava una piccola scia di baci sull’incavo
del mio collo,
quando poi arrivò alla mia bocca, ci guardammo a lungo
negl’occhi, io
perdendomi nei suoi, dopo di che ci gettammo entrambi in un bacio,
quando ci
staccammo mi sussurrò
“Buongiorno
Harold”.
Ho
sempre adorato il fatto che lui fosse l’unico a chiamarmi
così, la sua
pronuncia di quel nove aveva un non so che di eccitante.
Quando
fummo tutti e tre pronti uscimmo dalla stanza.
La
porta della nostra
camera si affacciava
a quella delle ragazze, Rose, Emma e Dianna, ecco ora il problema non
erano le
ragazze, ma il fatto che fossero proprio loro, Rose e Emma andavano
dietro e
Louis e Dianna…la si può definire la mia stolker.
Non che mi lamenti di questo,
ma prima cosa non voglio ferirla perché un giorno
sarò costretta a dirle che
lei non è il mio tipo, insomma, tutto il genere femminile
non è il mio tipo.
Appena
aprimmo la porta della camera e uscimmo le ragazze fecero altrettanto,
ci
salutarono e se ne andarono ridacchiando.
Io e
Louis ci guardammo interdetti e anche noi cominciammo a ridere, con
dietro
Liuke che era ancora mezzo addormentato.
Ci
trovavamo davanti al Colosseo quando il prof. decise che io e Louis
dovevamo
essere i chiudi fila, adoravo esserlo, insomma insieme a Lou,
così mentre tutti
erano girati a seguire il prof. o a fare altro io e lui potevamo
tenerci
tranquillamente per mano, quando sono a contatto con lui mi sento
già meglio,
insomma, mi sento completo.
Quando
fummo dentro ad una delle gallerie del Colosseo purtroppo dovetti
lasciare la
mano di Lou, perché la fila si era sciolta, ma rimase il
contatto dei nostri
occhi, o almeno per i miei, dato che non smisi di fissarlo neanche per
un
secondo, avevo paura che se l’avrei lasciato, non
l’avrei più visto, è una cosa
sciocca lo so, ma comunque Lou è un bel vedere quindi il mio
tempo non è
sprecato.
La
sera tornammo da una giornata straziante di camminata per tutta la
città, mi
spalmai letteralmente sul letto. Ma non potevo stare in pace neanche un
momento
che il prof. entra urlando a destra e sinistri, con gli occhi paonazzi
e quegl’unici
capelli bianchi in testa dritti.
“Styles,
Tomlinson ! Venite qui !”.
“Prof.,
siamo già qui” disse Louis, gli lanciai un sorriso
e lui rispose ammiccando.
“Spiegatemi
perché le vostre valige si trovano sul tetto
dell’Hotel ! Avete intenzioni di
andare da qualche parte ?!”.
Io e
Louis guardammo sotto a i nostri letti e le nostre valige erano
sparite, uno
scherzo idiota !
“Prof.
noi non centriamo niente !” cercai di spiegare, ma il prof.
ci spedì entrambi
sul tetto a prendere le nostre cose e in più al nostro
ritorno a Londra ci
avrebbe fatto scrivere un tema di cinque pagine su Roma, grande !
“Giuro
che se trovo chi è stato lo ammazzo” dissi sul
tetto, con il vento freddo che
mi fece perdere sensibilità al naso e alle orecchie.
“Saremo
in due Harry”.
Appena
prese le nostre cose, ritornammo nell’ascensore per scendere.
Prememmo
il pulsante con il due stampato sopra ed esso si illuminò,
dal numero 8
arrivammo al 5 quando poi la luce cominciò a tremare,
altrettanto fece l’ascensore
fin che non si fermò totalmente, per fortuna non ci
scoraggiammo, provammo ad
aprire le porte ma niente, provammo a far suonare la campanella ma
anche quella
non funzionava.
Quando
poi Louis si fermò e sorrise.
“Che
hai Lou ?”.
“Meno
proviamo ad uscire da qua, più tempo possiamo stare soli e
insomma, alla fine
qualcuno verrà a cercarci o cercherà di usare
l’ascensore, che dici ?”.
“Mmmmh,
hai ragione”.
Non
perdemmo tempo, cominciammo a baciarci per tutte quelle volte in cui ci
è stato
reso impossibile anche solo il pensiero di sfiorarci.
E ogni
tanto dalle nostre bocche uscivano parole come ti
amo o delle frasi seguite da
un per sempre, ed in certi momenti
erano solo i nostri sospiri o risate a padroneggiare il tempo.
Quando
poi il nostro amore ci aveva fatto indolenzire anche le labbra
cominciammo a
parlare
“Harry,
quando, insomma hai capito no ?”.
Sapevo
benissimo che cosa intendeva dire e, purtroppo sapevo già la
risposta, perché avevo
riposto già molte volte a quella domanda.
“Lou”
presi un sospiro, sapevo che quello che gli avrei detto non gli avrebbe
fatto
bene.
“La
gente dice che non
dovremmo stare insieme, che
siamo troppo giovani per sapere
cosa vuol dire per sempre, ma comunque, io lo voglio
gridare al mondo,
voglio dirgli che tu sei mio e che questo amore diventa sempre
più forte, ma
Lou, io voglio anche che tu sia felice e se noi lo diremo, non sarai
felice, te
lo assicuro, perché Loro non sanno le cose che facciamo,
loro
non sanno dei nostri “ti amo”, ma
scommetto che se sololo sapessero. Sarebbero
solo che gelosi di noi, loro
non
sanno nulla delle nostre notti passate svegli ,loro
non sanno che ho aspettato tutta la mia vita
per
trovare un amore che sento così giusto.
Ma è anche vero che Un tocco e ci ho creduto subito, con
ogni bacio è diventato tutto più dolce,
continua
a migliorare, quindi Lou, non
dovremmo aspettare molto, perché ad un certo punto della
vita arriveremo con un
amore indistruttibile, così forte che niente e nessuno ci
potrà fermare e a
quel punto saremo quello vogliamo. Lou ti amo, non dimenticarlo, ti amo
e non
voglio che tu debba subire ogni giorno cattiverie da parte di gente che
non ci
accetta, questo è tutto”.
Non
solo lui aveva gli occhi
ormai lucidi, sapevo che era stanco di sentirsi sempre dire queste
cose,
comunque sia capiva ed era d’accordo.
“Harry..”.
“Si
Lou ?”.
“Loro
non sanno nulla su di
noi, ed è un bene, perché noi siamo
l’amore più forte del mondo”.
MY
SPACE
Salve
lettori, spero che vi
sia piaciuta questa OS
Larry e vi invito
a commentare maggiormente questa proprio perché è
Larry e vorrei sapere se so
esprimere bene il mio concetto. Voglio anche ringraziare per chi mette
nelle
seguite, preferite o da ricordare, grazie mille.