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Autore: Chris Criss    03/11/2013    1 recensioni
In questa FanFiction io prendo una canzone dei One Direction di Up All Night o di Take Me Home e la trasformo in storia, trascrivo le loro canzoni come arrivano a me.
Genere: Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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MY SPACE

Salve gente volevo anticiparvi il fatto che questa sarà una OS Larry, ma non ci saranno scene di sesso e cose così, qui si parlerà solo del loro amore e delle difficoltà che hanno del portarlo avanti, la OS è su They Don’t Know About Us. Saranno presenti soltanto Harry e Louis dei ragazzi, buona lettura.

 

 

“Ehi piccioncini, SVEGLIAAAAA!”.

Liuke ci svegliò con la sua solita delicatezza, tolsi il braccio da sopra la spalla di Louis, accarezzandola leggermente. Quando mi alzai e comincia a fissarlo dai piedi del letto, notai che alcuni raggi del sole lo illuminavano, era bellissimo, i suoi capelli castani sotto il sole brillavano, incorniciavano il suo bellissimo viso. Mentre la mia mente paragonava la bellezza di Louis a quella di un dio il prof. di algebra entrò nella stanza

“Oh, vedo che siete svegli” gettò un’occhiataccia alla figura di Louis ancora dormiente e continuò “preparatevi, tra mezz’ora tutti fuori dalle stanze”.

Era stata un fortuna che ci avessero messo in stanza insieme, io, Liuke e Louis.

Liuke era il solo che sapeva della nostra omosessualità e, del fatto che io e Louis stessimo insieme segretamente.

Eravamo andati in gita scolastica a Roma per una settimana, e giuro che non avrei resistito un giorno senza poter stare con Louis, quindi ripeto, è stata un vera fortuna.

Tornai a guardare il letto di Louis, che ormai era vuoto ?

Mi girai per scovarlo, quando mi saltò addosso e finimmo entrambi sul letto.

La sua risata echeggiava per tutta la stanza, i nostri respiri si mischiavano, e il contatto con la sua pelle nuda del petto mi dava i brividi, gli presi le mani e con i pollici inizia a disegnare dei piccoli cerchi sul dorso di esse, mentre la sua bocca lasciava una piccola scia di baci sull’incavo del mio collo, quando poi arrivò alla mia bocca, ci guardammo a lungo negl’occhi, io perdendomi nei suoi, dopo di che ci gettammo entrambi in un bacio, quando ci staccammo mi sussurrò

“Buongiorno Harold”.

Ho sempre adorato il fatto che lui fosse l’unico a chiamarmi così, la sua pronuncia di quel nove aveva un non so che di eccitante.

Quando fummo tutti e tre pronti uscimmo dalla stanza.

La porta della  nostra camera si affacciava a quella delle ragazze, Rose, Emma e Dianna, ecco ora il problema non erano le ragazze, ma il fatto che fossero proprio loro, Rose e Emma andavano dietro e Louis e Dianna…la si può definire la mia stolker. Non che mi lamenti di questo, ma prima cosa non voglio ferirla perché un giorno sarò costretta a dirle che lei non è il mio tipo, insomma, tutto il genere femminile non è il mio tipo.

Appena aprimmo la porta della camera e uscimmo le ragazze fecero altrettanto, ci salutarono e se ne andarono ridacchiando.

Io e Louis ci guardammo interdetti e anche noi cominciammo a ridere, con dietro Liuke che era ancora mezzo addormentato.

Ci trovavamo davanti al Colosseo quando il prof. decise che io e Louis dovevamo essere i chiudi fila, adoravo esserlo, insomma insieme a Lou, così mentre tutti erano girati a seguire il prof. o a fare altro io e lui potevamo tenerci tranquillamente per mano, quando sono a contatto con lui mi sento già meglio, insomma, mi sento completo.

Quando fummo dentro ad una delle gallerie del Colosseo purtroppo dovetti lasciare la mano di Lou, perché la fila si era sciolta, ma rimase il contatto dei nostri occhi, o almeno per i miei, dato che non smisi di fissarlo neanche per un secondo, avevo paura che se l’avrei lasciato, non l’avrei più visto, è una cosa sciocca lo so, ma comunque Lou è un bel vedere quindi il mio tempo non è sprecato.

 

La sera tornammo da una giornata straziante di camminata per tutta la città, mi spalmai letteralmente sul letto. Ma non potevo stare in pace neanche un momento che il prof. entra urlando a destra e sinistri, con gli occhi paonazzi e quegl’unici capelli bianchi in testa dritti.

“Styles, Tomlinson ! Venite qui !”.

“Prof., siamo già qui” disse Louis, gli lanciai un sorriso e lui rispose ammiccando.

“Spiegatemi perché le vostre valige si trovano sul tetto dell’Hotel ! Avete intenzioni di andare da qualche parte ?!”.

Io e Louis guardammo sotto a i nostri letti e le nostre valige erano sparite, uno scherzo idiota !

“Prof. noi non centriamo niente !” cercai di spiegare, ma il prof. ci spedì entrambi sul tetto a prendere le nostre cose e in più al nostro ritorno a Londra ci avrebbe fatto scrivere un tema di cinque pagine su Roma, grande !

“Giuro che se trovo chi è stato lo ammazzo” dissi sul tetto, con il vento freddo che mi fece perdere sensibilità al naso e alle orecchie.

“Saremo in due Harry”.

Appena prese le nostre cose, ritornammo nell’ascensore per scendere.

Prememmo il pulsante con il due stampato sopra ed esso si illuminò, dal numero 8 arrivammo al 5 quando poi la luce cominciò a tremare, altrettanto fece l’ascensore fin che non si fermò totalmente, per fortuna non ci scoraggiammo, provammo ad aprire le porte ma niente, provammo a far suonare la campanella ma anche quella non funzionava.

Quando poi Louis si fermò e sorrise.

“Che hai Lou ?”.

“Meno proviamo ad uscire da qua, più tempo possiamo stare soli e insomma, alla fine qualcuno verrà a cercarci o cercherà di usare l’ascensore, che dici ?”.

“Mmmmh, hai ragione”.

Non perdemmo tempo, cominciammo a baciarci per tutte quelle volte in cui ci è stato reso impossibile anche solo il pensiero di sfiorarci.

E ogni tanto dalle nostre bocche uscivano parole come ti amo o delle frasi seguite da un per sempre, ed in certi momenti erano solo i nostri sospiri o risate a padroneggiare il tempo.

Quando poi il nostro amore ci aveva fatto indolenzire anche le labbra cominciammo a parlare

“Harry, quando, insomma hai capito no ?”.

Sapevo benissimo che cosa intendeva dire e, purtroppo sapevo già la risposta, perché avevo riposto già molte volte a quella domanda.

“Lou” presi un sospiro, sapevo che quello che gli avrei detto non gli avrebbe fatto bene.

La gente dice che non dovremmo stare insieme, che siamo troppo giovani per sapere cosa vuol dire per sempre, ma comunque, io lo voglio gridare al mondo, voglio dirgli che tu sei mio e che questo amore diventa sempre più forte, ma Lou, io voglio anche che tu sia felice e se noi lo diremo, non sarai felice, te lo assicuro, perché Loro non sanno le cose che facciamo, loro non sanno dei nostri “ti amo”, ma scommetto che se sololo sapessero. Sarebbero solo che gelosi di noi, loro non sanno nulla delle nostre notti passate svegli ,loro non sanno che ho aspettato tutta la mia vita per trovare un amore che sento così giusto. Ma è anche vero che Un tocco e ci ho creduto subito, con ogni bacio è diventato tutto più dolce, continua a migliorare, quindi Lou, non dovremmo aspettare molto, perché ad un certo punto della vita arriveremo con un amore indistruttibile, così forte che niente e nessuno ci potrà fermare e a quel punto saremo quello vogliamo. Lou ti amo, non dimenticarlo, ti amo e non voglio che tu debba subire ogni giorno cattiverie da parte di gente che non ci accetta, questo è tutto”.

Non solo lui aveva gli occhi ormai lucidi, sapevo che era stanco di sentirsi sempre dire queste cose, comunque sia capiva ed era d’accordo.

“Harry..”.

“Si Lou ?”.

“Loro non sanno nulla su di noi, ed è un bene, perché noi siamo l’amore più forte del mondo”.

MY SPACE

Salve lettori, spero che vi sia piaciuta questa  OS Larry e vi invito a commentare maggiormente questa proprio perché è Larry e vorrei sapere se so esprimere bene il mio concetto. Voglio anche ringraziare per chi mette nelle seguite, preferite o da ricordare, grazie mille.

 

Crediti banner: @_weareallmad (Twitter)
  
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