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Autore: pponga    26/11/2013    2 recensioni
Sospira sollevato quando Harriet gli lascia la mano, ormai quasi sudata. Poi la vede camminare verso un gruppo di ragazze e non sa che fare. Dopo pochi minuti si ritrova a vagare nel parco, alla ricerca di una panchina libera. Trova posto accanto ad una ragazza. Lui con il suo hot dog tra le mani. Lei con le gambe incrociate ed un libro su di esse.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera, spruzzetti di sole.
Cito Ade perché recentemente ho rivisto Hercules, cartone che mi piace da quando ero una cipollotta gioiosa, e sono molto allegra. Chiedo scusa per la lunghezza ridicola del capitolo ma è ciò che ho 'partorito' dopo una giornata faticosa. L'ho pubblicato principalmente per farvi sapere che non abbandono i miei personaggi, non ancora.
Buona lettura.
So, xx
_____




Potevi almeno svegliarmi’

Non mi sembrava giusto’
Sgattaiolare via – come se non ti fosse piaciuto - ti è sembrato giusto?’ Julie non può far a meno di sorridere per il messaggio.
Harriet è tornata?’
La sto aspettando all’aeroporto. Non cambiare discorso’
Devo andare a lavorare’ Bugia, ma lui non lo sa.
Non sai quanto vorrei baciarti’ Sta per uscire di casa. Controlla allo specchio che sia ordinata e, distrattamente, si passa le dita sulle labbra. Una serie di immagini indistinte le fanno venire i brividi. Stupida, pensa subito dopo.



Harriet gli sta correndo incontro. Gli porta le braccia al collo e lui si ritrova infastidito dal suo profumo. Si deve riabituare, come ogni volta che lei parte per poi tornare con qualche vestito in più, e alcuni soldi in meno.
«Amore» gli sussurra.
Lui le sorride di rimando e si offre di portarle i bagagli.



Da quando Faith è stata assunta nel locale in centro non riescono a cenare insieme quasi mai. Se è di buon umore si prepara un piatto di pasta facendo attenzione a usare meno piatti possibili, non le piace lavare le stoviglie.
Il bar dove lavora la ragazza è diventato anche il punto di ritrovo per tutti i loro amici. Perciò verso le dieci Julie esce di casa con l’intenzione di raggiungerli. La stanno aspettando al solito tavolo. Non prende nulla da bere. Deve andare a lavorare presto il giorno dopo. Amaya intavola una conversazione sul college che sta frequentando. E’ d’obbligo ricordare i giorni al liceo, dove si sono conosciuti.
Perché continuano a portare l'argomento sulle loro vecchie fiamme? Devo cercare Faith, pensa. Sa che arriverà il momento in cui le chiederanno se sta frequentando qualcuno e vorrebbe sapere come stanno le cose prima di dare risposte affrettate.
Per raggiungere il bancone deve farsi largo tra un paio di ragazzini. Continua a non vedere l'amica, però. In un secondo momento si accorge del ragazzo con i capelli ricci che sistema le bottiglie.
«Scusa» dice, cercando di attirarne l'attenzione.
Lui si volta immediatamente e le rivolge un sorriso cordiale.
«Sto cercando Faith, è in pausa ora?»
«Sì, ma credo sarà di ritorno tra poco. Perlomeno lo spero, è fuori da una ventina di minuti.»
«La solita» sussurra Julie, divertita.
«Vuoi un bicchiere d'acqua nel frattempo? Sei molto pallida..»
«Pallida? Oh no, credo sia la mia carnagione. Sto bene, penso»
«Ma sei sicura? Sappi che non ho partecipato al corso di primo soccorso a cui mi ha iscritto mia madre. Quindi nel caso svenissi..» aggiunge, in un misto di divertimento e preoccupazione.
Julie avvicina lo sgabello e si siede.
«Un bicchiere d'acqua non può certo farmi male» ammette, sorridendo al ragazzo.



Harry e Julie.
Julie, che al concerto di Ed Sheeran non ha fatto altro che cantare e piangere, piangere e cantare.
E Harry, che probabilmente non ha mai pianto, troppo occupato ad avere una vita perfetta.
Faith si chiude la porta alle spalle e li vede di sfuggita, immersi in una discussione animata. Percorre il locale a grandi falcate e in pochi secondi raggiunge il collega.
«Per quale motivo importuni la mia amica, Collins?» dice, legandosi il grembiule alla vita. Julie scuote la testa, divertita.
«Se non fossi rimasta fuori per più di mezz'ora non avrei importunato nessuno. Riesci davvero a sopportarla?» aggiunge, rivolto all'altra ragazza.
«In effetti, con gli anni ho acquisito maggior pazienza. E continuo a migliorare». Lui le riserva uno sguardo impressionato.
Intanto Faith, tra un bicchiere e l'altro, continua a guardarli sconcertata.
Harry e Julie.
«In una simile circostanza dovrei presentarvi, ma immagino non ce ne sia bisogno.» I due annuiscono, scambiandosi un'occhiata divertita.
«Comunque -riprende la ragazza- spero tu sia venuta qua per me»
«Mi sembra ovvio. In realtà, mi stavo annoiando e ti ho cercata. Fortunatamente, il simpaticone qui presente mi ha tenuto compagnia..»
«.. simpaticone qui presente..» sta dicendo intanto lui, imitandola.
«Vi lascio lavorare, domani devo svegliarmi presto» annuncia infine, alzando la mano in un segno di saluto. «E' stato un piacere, Harry. Faith, non riesco ad aspettarti sveglia. Ci vediamo domani mattina.» Dopodiché raggiunge il tavolo al quale gli altri stanno ancora bevendo e li saluta, avviandosi verso l'uscita.
Quando la porta si chiude con un tonfo, la ragazza si gira verso l'amico con uno sguardo rassegnato. «Che intenzioni hai?» gli chiede, sospirando.

  
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