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Autore: picchia    03/05/2008    5 recensioni
Eccovi il sequel di "Roma by night - You have a new message".
La storia continua:il tempo passa e i ragazzi crescono, ma neanche troppo. Le loro strade si incrocieranno di nuovo, anche perchè ci sono ancora tante cose da chiarire!
Vivranno un pò di alti e bassi..più o meno passionali!Insomma, la confusione avrà la meglio...
Genere: Generale, Commedia, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: OOC, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 22 - È la fine più importante hilde

Capitolo 22 - È la fine la più importante

 

 

 

È da ieri che non la sento ed ormai è più di un mese che non ci vediamo, pensò il rasta guardando rapido lo schermo del suo cellulare mentre percorreva il corridoio del palazzetto, insieme al resto della band e altre due ragazze.

David li aveva convocati nel parterre per presentargli i nuovi tecnici prima della settimana di prove organizzata in vista dell’inizio del tour.

Entrando nello spiazzo lui e Gustav stavano cingendo la vita delle due ragazze che li accompagnavano e proprio in quel momento stavano tutti quanti allegramente ridendo per l’ultimo capitombolo di Georg, inciampato su un groviglio di fili posto lungo il corridoio dei camerini.

Dirigendosi verso la consolle fronte al palco già montato, poteva vedere una decina di omoni dalla stazza di un armadio parlare fra loro e poco più in là riconosceva il loro manager, il quale, data la sua postura, stava sicuramente parlando con qualcuno di alcuni centimetri più basso di lui.

 

Appena Bill squittì unHallo’ salutando tutti i presenti, David si voltò lasciando così vedere il suo interlocutore.

Tom sbiancò all’istante e ritrasse in fretta la mano, finora posata intorno alla vita della ragazza che lo affiancava.

La sua risata si arrestò all’istante, il suo solito passo felpato si bloccò. Fece per aprire bocca e parlare, ma nuovamente si interruppe lasciando un sospiro smorzato al posto delle dovute parole, notando la gelida ed inaspettata espressione in un viso a lui troppo familiare.

Il suo sguardo fu totalmente imprigionato da quel che gli si poneva dinanzi agli occhi.

Lalu.

La ragazza era in fila di seguito al resto dei tecnici e lo guardò dapprima gioiosa ed evidentemente euforica, poi, non appena ebbe allargato la visuale oltre il biondo, rimase pietrificata. Il suo volto, con tutte le fragranti emozioni provocate dall’ansia di rincontrare il proprio ragazzo, si freddò subito al constare la compagnia del rasta e quanta confidenza ci fosse con quella bionda dalle gambe chilometriche.

La mora fu semplicemente interdetta e malamente colpita dalla sorpresa che le si palesò di fronte, ma nonostante tutto non si scompose di una virgola, impalata affianco al manager tedesco, non si mosse di un centimetro per salutare né gli amici né Tom.

I due rimasero a fissarsi sbalorditi mentre David iniziò a fare le dovute presentazioni.

-Ragazzi, anche quest’anno abbiamo preso nuove persone con noi, per il prossimo tour- disse rivolgendosi al gruppo tedesco –una persona già la conoscete: Lalu!- riprese indicando fiero la ragazza –sarà il vostro nuovo fonico del palco.-

La mora salutò la band con un cenno rigido della mano e un sorriso tirato, rimanendo il più formale possibile.

I ragazzi ricambiarono il saluto con maggiore enfasi ed entusiasmo per poi ritornare in ascolto del manager che proseguì presentando il resto dei tecnici. Furono tutti accolti con gentilezza da parte del gruppo e infine David concluse l’incontro rimandando tutti al proprio posto di lavoro.

Lalu non aspettò altro e, con la scusa di dover recuperare del materiale nel furgoncino, glissò i saluti da parte dei quattro amici e scappò non appena Tom accennò un minimo passo verso di lei. Il biondo ne rimase perplesso, fermo immobile a guardarla correre svelta verso l’uscita esterna. Girandosi intorno costatò che nessuno aveva fatto caso alla freddezza della ragazza, ma che, anzi, musicisti e tecnici si erano messi a parlottare serenamente, tanto per approfondire la nuova conoscenza.

Per lui però qualcosa di strano c’era.

Partendo dal fatto che erano due giorni che non si sentivano, continuando poi con la sorpresa di vederla davanti a lui, finendo con quel gelido saluto concesso e condiviso per tutti e quattro, sembrando dimentica che lei fosse la sua ragazza e come tale si sarebbe aspettato almeno un abbraccio affettuoso contornato da una serie di baci appassionati.

Strano sì, ma non riusciva a capirne il motivo..

Il rumoroso sbattere del cancello di uscita lo riportò con i piedi per terra, distogliendolo dai suoi pensieri. Mise da parte le sue congetture e, senza neanche avvertire i presenti e limitandosi a un furtivo sguardo d’intesa col gemello, prese a correre anche lui in quella stessa direzione che poco aveva intrapreso la mora.

Corse a perdi fiato e quasi caracollò quando finalmente aveva raggiunto il cancello ed era riuscito ad aprirlo, dopo averlo spinto con non poca fatica. Si ritrovò nello spiazzo retrostante al palazzetto, pieno di furgoni e camion, tutti ancora abbastanza ingombri dell’attrezzatura necessaria per costruire e far funzionare il loro spettacolo. 

Proprio in mezzo a quel parcheggio, a pochi metri da lui, intravide Lalu salire e mettere in moto un furgone bianco, relativamente piccolo rispetto ai soliti ‘mostri’ che li seguivano on the road.

Al rumore roboante del motore, non ci pensò due secondi e, con quattro falcate nette e ben assestate, raggiunse veloce il veicolo e vi saltò dentro, dopo aver aperto già in corsa la portiera del passeggero, neanche fosse stato uno stuntman di un pericoloso film d’azione nel ruolo del protagonista che rincorre il cattivo di turno.

La mora, accortasi del suo eclatante arrivo, frenò istantaneamente, senza neanche aver percorso un metro di strada dall’accensione dell’auto e causandone il successivo spegnimento, dovuto all’improvvisa e forte frenata. Stringeva con forza il volante fra le dita e teneva le gambe ben rigide e stese sui pedali. I capelli che le coprivano parzialmente il viso e non gli permettevano di far intravedere gli occhi, chiusi a fessura in un’espressione torva e poco benevola.

Il biondo stava ancora cercando di riprendere fiato, seduto alla meno peggio sul sedile di fianco alla ragazza, quando questa iniziò a sbraitargli contro.

-Che cavolo fai??-

-io veramente…- tentò di spiegarsi, ma venne subito sovrastato da altre urla.

-Tu cosa?? Volevi farmi ammazzare saltando dentro così? Sei il solito deficiente!!!- fulmini e saette sembravano essere sparati dagli occhi della mora verso di lui, bruciandolo all’istante.

-ma io..- provò ad aprire bocca, ma venne linciato con uno sguardo tagliente e liquidato in pochi secondi.

-Tu niente! Scendi subito!!- gli ordinò rabbiosa.

-NO- riuscì a sostenere gli occhi iniettati di veleno di Lalu e rimase seduto dov’era, determinato e cocciuto come non mai.

-Che vuoi ancora?- il tono usato era tra lo scocciato e l’irato, ma questo non spaventò il ragazzo che, prendendola dalla stretta al volante, si portò con estrema delicatezza una sua mano sulla guancia, cercando di sentire il suo calore sulla propria pelle.

-Mi sei mancata!- sussurrò abbandonandosi teneramente a quel tocco, ma il tepore, donatogli da esso, venne rapidamente retratto insieme alla mano a causa di un scatto ancora una volta pieno di rabbia.

-Ma smettila!- una risposta così acida e inaspettata da fargli sgranare gli occhi. A quel punto non ce la fece oltre e sbottò anche il chitarrista.

-Mi spieghi che cazzo hai??- si infervorò –Dimmi cosa ti è successo! È da più di un mese che non ci vediamo e, quando succede, a malapena mi rivolgi il saluto! Anzi, mi urli addirittura contro!!- affermò gesticolando velocemente, come era solito fare quando era nervoso.

-Eh già, ora sono io la pazza…. Sì, comunque hai ragione tu! Devo essere stata pazza ad aver creduto in te! …Noi non ci vediamo da esattamente trentacinque giorni… Da quanto dura questa storia?- gli chiese mantenendo un forte astio nella sua voce.

-Ma di che parli?- ribatté sbalordito, cadendo praticamente dalle nuvole.

-E’ inutile che fai l’ingenuo…anche se hai tolto subito la mano, ho visto che ti abbracciavi con quella spilungona!-

-Ma chi? Hilde?- domandò smarrito.

-Non mi interessa come di chiama! …e pensare che ho anche accettato questo cavolo di lavoro per te!- rispose stizzita, abbassando triste gli occhi, distogliendoli così dai suoi che la fissavano imperterriti in cerca di segni utili a capire tutto quel caos.

-Guarda, non è come pensi!- sostenne cercando di convincerla, ma senza successo.

-Si, si, come no! E io sono Babbo Natale!- ribatté bruscamente.

-No, davvero! Lei è solo la nostra truccatrice!- tentò di spiegare i fatti.

-Ecco, allora non avrai problemi a spupazzartela in mia assenza…sarà sempre a disposizione!-

-No!! È la nostra truccatrice da anni, solo questo! Te lo giuro!!- sostenne implorante.

-Anche se fosse, non spiega perché stavate beatamente abbracciati al vostro arrivo in sala!- ribeccò arcigna.

-Semplicemente perché ci conosciamo da anni e c’è confidenza tra tutti noi. Anche Gustav stava abbracciato con Annah! E lei è la nostra hair stylist…Ci conosciamo da troppo per poter aver qualcosa di più oltre il campo lavorativo e l’amicizia. Siamo come una grande famiglia.- Lalu lo guardava di sbieco, messasi a distanza da lui con la schiena poggiata sulla portiera, lasciando sfinita la presa sul manubrio –E poi, mi conosci! Quando si tratta di musica, sono un professionista! Non potrei mai perdermi in questi affari!!- non ebbe altre risposte incattivite. Solo una smorfia di disappunto.

Forse era riuscito a convincerla.. in fondo era tutto un malinteso e lui stava dicendo la sola verità.

Continuò prendendole le mani fra le proprie e avvicinandosi il più possibile al suo volto.

-Ma soprattutto…IO AMO TE! E nessun altra!! ..Sarei uno scemo a giocarmi l’occasione di stare con te dopo aver fatto tanta fatica!- addolcì la sua voce fino a raggiungere toni bassi e sensuali, gli occhi nocciola ben puntati in quelli marroni di lei e un lieve rossore diffuso sulle gote causato forse dalla corsa di prima, ma piuttosto, quasi sicuramente, dalla piccola confessione fatta al fine di dissuadere ogni dubbio e screzio.

-Tu SEI scemo!- sussurrò correggendolo divertita.

Ogni nota di quel astio precedente era sparita, ogni segno di rabbia anche, ogni traccia dello scontro appena concluso era svanita. Al loro posto un delicato sorriso e lieve bagliore negli occhi, non più stretti a fessure, ma nuovamente gioiosi.

Era riuscito a toccare le corde giuste. Era riuscito nel suo intento. Era riuscito a tenerla stretta a sé, quando per l’ennesima volta stava per scappare. Ci era riuscito ancora e lo avrebbe fatto altre decine di volte se questo avrebbe voluto dire vedere lo splendore di quel viso e sentirsi mancare il fiato ogni volta proprio a causa di questo.

-Si, ma per te!!!- la tirò a sé trascinandola dalle mani per poi stringerla in un forte abbraccio –Non potrei mai tradirti! Il mio cuore è tuo! E tu sei mia! Non ho bisogno di altro…solo di te!- e finalmente le loro labbra si congiunsero un dolce tocco, il quale prosegui in un intenso bacio.

Di seguito si scambiarono tenere effusioni, tra carezze e sussurri, facendosi coinvolgere troppo da quel primo bacio, segno della pace ristabilita tra di loro.

Chiusi nell’abitacolo del veicolo, stretti in caldo abbraccio, finalmente riappacificati e vicini.

Non si vedevano da trentacinque giorni, come aveva precisato la mora durante la lite, e adesso, a sentire di nuovo i loro corpi così fibrillanti al solo contatto, entrambi scoppiarono e non riuscirono a tenere a freno i propri istinti.

Le mani iniziarono a correre veloce sulla pelle, i baci divennero infuocati stampi d’amore, gli occhi fissi uno in quelli dell’altra, i vestiti furono sfilati senza troppe pretese e, senza minimamente rendersene conto, stavano facendo l’amore.

Si erano infilati nel retro del furgone, al riparo da occhi indiscreti e immersi in una montagna di teli atti a coprire tutti gli strumenti nei set all’aperto.

Tutto il fervore che aveva caratterizzato il litigio di prima ora si stava ripetendo in quei movimenti sinuosi e al tempo stesso violenti, così passionali e vigorosi da smuovere il furgone, il quale dall’esterno sembrava essere preso da un dondolio continuo e molto loquace.

Il cigolio delle ruote non li fece smettere, anzi.

Erano troppo presi dall’unione dei loro corpi per rendersi conto di ciò che succedeva intorno a loro. Fortunatamente per loro, tutti i tecnici erano all’interno del palazzetto a montare il palco e nel parcheggio non c’era anima viva.

Così, dimentichi di tutto, si lasciavano andare a dolci sorrisi e tenere carezze, mentre ognuno si rimpossessava del corpo dell’altro.

 

La dolcezza che aveva caratterizzato i primi baci del chitarrista era sparita e ora veniva sostituita da una veemenza così possente e inebriante che Lalu non fece altro che lasciarlo fare, abbandonandosi ai propri sensi provocati con maestria dal ragazzo.

Baci sussurrati a fior di pelle, lungo ogni centimetro del corpo, provocando un fremito maggiore se erano seguiti da mani calde e persuasive. Carezze così piacevoli da provocare un sussulto per ogni tocco.

Già il solo sentire il respiro affannato sbattere contro l’incavo del proprio collo, le faceva venire la pelle d’oca e inconsciamente inarcava sempre di più la schiena sotto una serie di brividi che le percorrevano costantemente la colonna.  Ogni qual volta compiva questo gesto o muoveva anche lei ritmicamente il bacino, lui stringeva con maggior forza la presa su i suoi fianchi e la attirava a sé, continuando a provocarle piacere. Insisteva, insisteva con vigore, insisteva tenendo le gambe ben piantate a terra e circondate da quelle di lei, insisteva in una sinfonia di gemiti e sospiri, insisteva imperterrito e sconvolto dalla passione, insisteva partecipe e trascinato dai sentimenti, insisteva a tenerle le cosce in una presa forte e ricambiata da altrettanta foga quando lei riusciva a cingergli i bicipiti tesi e gonfi nell’atto di sorreggerla, insisteva fino a raggiungere entrambi l’amplesso, strillato in un esplosione di sensazioni che per entrambi segnò il culmine del piacere, rinchiuso tra quelle poche pareti metalliche.

Sfiniti, ma soddisfatti, si appoggiarono l’uno all’altra, esausti dal vortice di emozioni in cui erano stati catturati, finalmente felici e rilassati. Riscaldati dalla vicinanza dell’altro e da questa rassicurati, si presero ad accarezzarsi reciprocamente, senza malizia, ma in un gesto naturale e spensierato. Si stavano coccolando con premura di rendere ancora più dolce quella armonia creatasi nel piccolo universo composto solo da loro due, estranei fino all’ultimo dal resto.

 

Rimasero così finché non vennero interrotti da uno squillo del cellulare di Tom.

Quel suono in contrasto con il loro silenzio li riportò bruscamente alla realtà.

Lo squillo era di Bill, complice imperituro del gemello.

Ciò voleva significare che si erano appartati per troppo a lungo e qualcuno si stava accorgendo della loro sparizione.

La coppia si rivestì in fretta e Tom, con agilità di un prestigiatore, fece sparire ogni traccia del loro passaggio nel veicolo, ricordandosi di buttare anche l’angolo di alluminio che aveva strappato frettolosamente coi i denti per aprire la bustina del condom, prima di saltare addosso a Lalu.

I due, perfettamente ricomposti, scesero dal furgone come niente fosse e si ridiressero verso il cancello del palazzetto, uno fianco all’altra, con un sorriso sghembo e compiaciuto ben piazzato sui loro volti.

-Ohi, piccola!- il biondo si fermò poco prima di giungere all’entrata e prese la mano della ragazza per attirare la sua attenzione –Non mentivo prima…mi sei mancata!- soffiò imbarazzato, ma fisso nello sguardo intenerito di lei.

-Sì, anche tu!...però non devi farmi mai più prendere colpi del genere! Ci metterei cinque secondi a sparire!!- concluse fintamente minacciosa alludendo alla sorpresa di trovarlo abbracciato con la truccatrice del gruppo.

-Non ci provare neanche! Ora che ti ho qui tutta per me, non ti lascio andare via!!- se la strinse in un soffice abbraccio, posando il capo su quello ben più basso di lei, come per assaporare la nuova vicinanza e gongolarsi di ciò che negli anni era finito nel migliore dei modi –Hai accettato il lavoro?! Beh, ora ne avrai tutte le conseguenze…- e scoppiò in una risata simpatica e rumorosa, seguito poi da quella della mora, anche lei divertita dalla situazione in cui si era andata volontariamente a cacciare.

-Credo che mi farai impazzire!- affermò convinta con ancora il sorriso stampato in faccia.

-Stanne certa!- le confermò il ragazzo, andando a posare le proprie labbra su quelle di lei per un piccolo bacio affettuoso.

-Ti amo!- glielo soffiò a fior di labbra.

-Allora siamo in due!- rispose ironico, intensificando celere quel morbido contatto fra di loro.

Si lasciarono andare ad un ultimo appassionato bacio e poi raggiunsero gli altri ancora coinvolti in vari discorsi riguardo al prossimo tour.

 

Lo stesso tour dei Tokio Hotel in cui Lalu gli fece da fonico.

 

 

 

 

FINE

 

Ebbene sì! Sono giunta alla fatidica fine.

Vi è piaciuta? Spero con tutto il cuore di sì e spero anche di ricevere parecchi commenti di conferma o saluto, a voi la scelta, basta che lo facciate!!ihihihih ^^

Non farò un continuo perché……perché è bello sapere che, magari, anche solo per un secondo ognuna/o di voi alzerà gli occhi al cielo e continuerà a fantasticare su questo innocente racconto. Magari! Mi farebbe piacere! Vorrebbe dire che, nonostante la mia inesperienza, sono riuscita a catturare la mente di qualcuno col mio mondo… nel mio stralunato mondo… :)

 

Sono commossa nel vedere le letture fatte per queste mie pagine sconclusionate di pixel anneriti. ç_ç ( lo so..sono ripetitiva, ma adoro il connesso dei pixel!!!!! XD)

Grazie a tutte coloro che mi hanno messo tra i preferiti…ben 32! Bada! Per me è un numerone!!! TNX

Grazie chi ha recensito durante i vari capitoli. Grazie per il sostegno!! Mi inginocchio a voi…fantastiche!

Ovviamente grazie anche a chi ha recensito l’ultimo capitolo:

lilylemon – uh ma guarda chi c’è! Sono contenta che sei riuscita a leggere anche la mi a storiella..grazie dei complimenti! Detti da te fanno davvero piacere…spero che riuscirai a completare la lettura e magari a darmi una tua opinione. ;)

Frehieit489nun me sbroccà!!!!!!!!ihihihh Ti giuro che ho adorato il tuo commento!  Veramente spaccacuori! Istiga alle lacrime…no vabbè, forse esagero. Comunque mi hanno fatto piacere le tue parole e il tuo affezionarti alla storia! Tom e Lalu non li ho fatti sposare, come volevi tu..sorry! è che io aborro il matrimonio. Ho preferito lasciare che tutto finisse così placidamente. E di conseguenza non ci sarà un continuo… a dire la verità ho la testa da altre parti! Forse mi ritroverete con altre storie…chissà! Faccio un fischio, in caso eh!;P

Kit2007 – spero non mi punirai per l’estremo ritardo!!! Pietàààààààààà!!! … grazie per i complimenti e spero vivamente che tu abbia apprezzato il finale per nulla calcolato! È venuto tutto da sé, come al solito. Spesso e volentieri hai lasciato un tuo segno e te ne sono grata! Cmq..Ho in mente alcune idee che provvederò a sviluppare al più presto e poi vedrò il risultato. Come sopra: in caso, faccio un fischio! Eheheh

Ps. Un saluto dovuto alla fanciulla che assillo quasi quotidianamente, Rubychubb. Grazie dell’appoggio!

 

 

Babbè…dopo sto temone…vi saluto. ^_^

 

BYE BYE!

 

Laura

 

  
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