Lei è Emily Baker.
Quando si alzò, prese dalla panchina lo zaino e si incamminò verso casa. Anche quel giorno aveva saltato la scuola.Se sua madre l'avesse saputo l'avrebbe chiusa in casa fino alla sua morte. Iniziò a canticchiare "This is me" di Demi Lovato mentre leggeva il libro: "Il rumore dei tuoi passi". L'era sempre piaciuto quel libro e nonostante lo avesse letto già mille volte lo rileggeva ogni volta che aveva del tempo libero. Lo squillo del suo telefono la fece tornare nella realtà. Senza neanche vedere il numero rispose.
"Pronto?"
"Perchè non sei a scuola Emily?"
"Mamma? Sei tu?" Chiese lei spaventata
"Emily, si, sono io. Ora rispondimi" Sua madre era Brenda Price, una delle piu famose chirurghe di tutta Miami.
"Ehm, mamma. Posso spiegarti"
"A casa. Subito."
"Arrivo." Chiuse la chiamata sbuffando
"COME CAVOLO AVEVA SCOPERTO CHE NON ERA ANDATA A SCUOLA?" Si domandò seriamente preoccupata
Quando si chiuse la porta di casa alle sue spalle vide la madre seduta sul divano bere del tè. Non riuscì a fare il primo scalino per andare in camera che sua madre la fermò. Urlandogli: "NON PROVARCI SIGNORINA. ORA FACCIAMO DUE CHIACCERE A QUATTRO OCCHI".
Emily sbuffò e lanciò lo zaino sul divano difronte a quello della madre per poi sedersi e incrociare le braccia.
"PERCHE' NON SEI ANDATA A SCUOLA?" Urlò Brenda furiosa
"Mamma,sono andata da Zoe. Ricordi? Quella bassa e bionda.Sta male ed è all'ospedale. Volevo andarla a trovare ma sapevo che tu non avresti mai voluto che ci andassi da sola. Così l'ho fatto uguale." Mentì la figlia
La madre provò a calmarsi sorseggiando un pò di tè bollente.
"Se me lo avresti detto, ti avrei portata."
"No. Non è vero. Non l'avresti fatto. non vuoi mai che vada all'ospedale da sola e non so nemmeno il perchè!" Disse Emy alzando il tono di voce
"Non voglio che tu vada all'ospedale. Non è un bel posto. E poi, non stiamo parlando ora degli ospedali,ma del fatto che hai saltato la scuola"
"pensa a qualcosa,dai Emily, ce la fai. Pensa,pensa" Si disse Emily mentalmente
"Mamma, Zoe morirà forse. Ho saltato un giorno di scuola per una buona causa."
La madre ci pensò un pò e alla fine abbracciò Emily e la lasciò andare in camera. Avvertendola, però, che non avrebbe piu dovuto saltare la scuola.
Emily salì velocemente le scale e si rinchiuse in camera. Appena il computer si accese digitò la password e l'email del suo blog che dopo neanche cinque secondi si aprì.
Una domanda particolare la cose di sorpresa:
"Di cosa hai paura in particolare?"
Rilesse la domanda un pò di volte, poi rispose:
"Non lo so. Ho paura d’ogni cosa. Cioè della gente, dei palazzi, delle cose, di tutto. Specie della gente.Questo è un periodo che mi fa paura. Ho mille pensieri per la testa e mi sono persa. Non so più chi sono."
Um altra domanda la sorprese:
"Come ti senti? Realemente" Nessuno fino ad ora glielo aveva chiesto.
Ci pensò un pò e poi rispose:
"Mi sento come se tutto quello che faccio sia inutile e privo di senso. Giornate come questa, in cui mi sento sbagliata, mi sento fuori, vuota. E poi giornate come tante in cui non “mi sento” direttamente."
Stanca, chiuse il blog, spense il computer e si sedette sulla scrivania iniziando poi a disegnare. Non si rese nemmeno conto di quanto il tempo volò. Disegnava,cancellava,disegnava e cancellava ancora. Era veloce ed non ammetteva mai uno sbaglio. Poi presè dal armadio i pennarelli,le tempere,i colori ad olio, le cere e i gessi. Iniziò a colorare il tutto senza mai distrarsi. Colorava e colorava senza fermarsi. Era entrata nel suo mondo. Quando ebbe finito anche di rifinire tutto il disegno guardò l'orario: Le cinque del pomeriggio.