Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: Teyra Five    09/12/2013    13 recensioni
Il mondo è diviso in quattro: la terra dei Vampiri, quella dei Licantropi, quella dei Maghi ed, infine, degli Umani.
Elsa è un vampiro, è stata trasformata all'età di cinque anni dal capo dei Vampiri, Samuel, ed ogni volta che guarda nei suoi occhi le sembra di averlo già conosciuto.
Da secoli durano sanguinose guerre tra le quattro razze e solo pochi ne sanno il vero motivo e Samuel non vuole rivelarlo ad Elsa.
Perchè? Cosa nasconde il capo dei Vampiri? Cosa lo lega al passato di Elsa?
Dal capitolo XIII:
Il giovane si accomodò accanto alla ragazza prendendole una mano baciandola. Lei tremò, sentiva i brividi.
Ormai erano tanti mesi che si conoscevano, uscivano di nascosto, parlavano di tutto e di più. Era abituata a sentire le labbra di lui sulle sue mani, ma ogni volta sentiva sensazioni nuove, come se fosse sempre per la prima volta.
Il ragazzo la guardò negli occhi regalandole un sorriso, un raggio di luce.
-I vostri occhi mi ricordano l'oceano. L'oceano di Elisaveta -le disse.
-L'oceano? Ma i miei occhi sono marroni!
-Oh, Lisa, l'oceano non si misura in base al colore, ma in base alla profondità del cuore.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo XVIII - Per sempre
capitolo non corretto.

Mentre Samuel mi raccontava, sentivo i brividi. Mi tremavano le mani, non ero riuscita a dirgli nulla quando aveva concluso.
Mi aveva amata così tanto.
In realtà, quando parlava, mi sembrava che raccontasse di un'altra persona, non di me. Io non mi sentivo la sua Elisaveta. Io ero diversa. Ero peggio, non ero abbastanza.
Mi sembrava che ciò che provava Sam, quei sentimenti, non era per me. 
Lui era convinto ch'io fossi Lisa, solo per questo dodici anni fa mi ha portato con sè. Aveva costretto se stesso ad amarmi solo perchè sapeva che io ero la reincarnazione della sua amata. Peccato che Lisa ed io eravamo completamente diverse.
Eppure un poco dell'immenso dolore che provava ero riuscita a capire. Aveva perso la persona che amava più di qualsiasi altra cosa al mondo, la sua ragione di vita. Una vita eterna...
Non piansi, non dissi una parola.
Sapevo che mi stava guardando aspettando qualcosa, ma non avevo nulla da dire. Avevo paura di alzare lo sguardo verso di lui, non volevo incontrare i suoi occhi.
Potevo definirmi alla grande un'egoista: Samuel si era aperto con me, aveva raccontato la sua storia, si era fidato di me. Ma mi amava davvero oppure era una semplice convinzione?
Mi morsi il labbro inferiore stringendo tra le mani l'orlo della maglietta. Avevo voglia di piangere, ultimamente era diventata l'unica cosa che sapevo fare bene. In realtà, cercavo sempre di apparire forte davanti a Sam, una roccia, d'acciaio, ma probabilmente lui mi vedeva solo come un pezzo di carta: facile da strappare ed impossibile da rimettere insieme senza evidenti segni.
-Ti amo, Elsa -disse all'improvviso sussurrando. La sua voce sembrò solo un eco in quella grotta in cui c'era solo un raggio di luce, silenziosa e buia. 
A quelle parole alzai lo sguardo ed incontrai il suo. Per la prima volta nella mia vita avevo visto gli occhi di Samuel così belli: il suo colore del mare, di solito, trasmetteva un mare gelido, un oceano nell'Antartide, un estremo distacco; ma, in quel momento, sembravano caldi come non mai, come quel mare che i miei genitori mi avevano tanto promesso. Ed infatti, quello sguardo sembrava proprio una promessa.
La neve continuava a scendere lentamente dall'unico buchetto da cui proveniva quel piccolo raggio di luce. I fiocchi di neve cadevano davanti ai nostri volti, ai suoi occhi blu ed ai suoi capelli biondi. Nella sua espressione non c'era un minimo di dubbio, non sembrava una persona insicura che non sa cosa dire, no. Lui mi osservava aspettando una risposta.
Aprii la bocca per dirgli ''Ti amo anch'io'', ma non ero riuscita a farlo.
Non ama te, ama semplicemente il ricordo di lei. Ma tu non sei lei. Non sei abbastanza.
Chiusi gli occhi e mi alzai dalla pietra fredda su cui ero rimasta seduta per tutto il tempo, ma la sua mano mi bloccò. Tremai a quel contatto cercando di liberarmi, ma mi fece girare verso di lui. Il suo viso era vicino al mio, i nasi si sfioravano, i petti si toccavano mentre respiravamo quell'aria gelida.
-Non mi credi -affermò cercando i miei occhi, ma non riuscivo a resistere al suo sguardo bisognoso. -Elsa, parlami, ti supplico.
Sospirai soltanto e tremai di nuovo. All'improvviso mi sembrò di avere freddo, la sensazione che nessun vampiro poteva provare. E poi, quando meno me l'aspettavo, mi baciò. 
Le sue labbra carnose sapevano di dolce, di sangue e di sigaretta, sapevo che ogni tanto fumava anche se non l'avevo mai visto farlo. Mi strinse a sè attirandomi per la vita e trasmettendomi quel poco di calore che bastò per riscaldarmi. Aprii la mia bocca per sentire meglio il suo sapore, la sua lingua che cercava la mia. Mi morse il labbro inferiore e fui certa che tra qualche secondo sarei morta di arresto cardiaco.
Quel bacio era lento, ma bisognoso. Lo aspettavo anch'io da così tanto tempo, ma non da quanto lui. Lui che mi aveva aspettata per secoli. Me o Elisaveta?
-Te -mi rispose nel pensiero continuando a baciarmi.
''Mi legge nel pensiero?! Quindi sa tutto?!'' -pensai cercando di separarmi da lui. Era sbagliato entrare nella mia mente in un momento di tale debolezza. Oppure mi aveva baciata apposta per sapere cosa ne penso?
-Amo te. Tu sei Elisaveta, lo so che sei tu. Nessuno mi aveva mai dato una conferma del fatto che tu fossi la sua reincarnazione, ma io l'ho sempre saputo. Perchè avete la stessa anima. Elsa, Lisa ti può sembrare diversa, ma non lo è. Lei è vissuta in un'epoca diversa, ma quello che aveva dentro era uguale a ciò che c'è ora in te. Lei amava la vita quanto te, era vivace anche se non poteva mostrarlo perchè la mentalità delle persone non era uguale a quella di adesso. Doveva avere sempre un comportamento adeguato in presenza di altre persone, ma con me era davvero se stessa. Se vi chiamo con nomi diversi e non dico ''tu sei morta, tu sei andata via'' ecc, non è perchè per me tu e lei siete diverse. Se dico che amo Lisa, vuol dire che amo te; se dico che amo te, vuol dire che amo lei. -mi rispose dopo essersi staccato da me.
-Forse non lo sai neanche tu chi ami...-gli dissi cercando di allontanarmi, ma Samuel mi strinse ancora più forte allungando la mano verso la mia guancia.
-Fiducia, mai sentito parlarne?
-Ho bisogno delle dimostrazioni, Samuel, non posso basarmi sulla fiducia.
-Devi, Elsa, devi. Se non sceglierai me solo perchè non riesci a fidarmi, con gli altri non sarà diverso. Ogni persona che ti vorrà e che vorrai tu, pretenderà da te la fiducia. Se non c'è, non si può costruire nulla.
-Tu non capisci...
-Capisco invece.
-Io voglio vivere felice, convinta di quello che provi per me! -urlai- Non voglio dirti ''sì, va bene, mi fido'' perchè non è vero! Non ci credo! Non ci credo e basta! E poi, non dirmi che da quando Lisa è morta non hai avuto nessun'altra relazione!
-E questo che c'entra?!
-Rispondi!
-Ah Dio, basta, basta. -disse chiudendosi le orecchia con le mani- Sei veramente uguale a lei, nervosa e capricciosa e non sai neanche tu stessa cosa stai dicendo! Vuoi sapere se ho avuto altre di relazioni? La risposta è no, perchè aspettavo te e sapevo che, prima o poi, saresti tornata. E ora dimmi cosa c'entra con la fiducia!
-Senti, Sam, vai a fanculo tu e la tua Elisaveta e tutto ciò che è stato tra di voi. Non mi interessa niente, lasciami in pace. -dissi voltandomi verso la stradina che portava in un altro angolo della grotta.
-Tu non vai da nessuna parte!
-Ah sì? E perchè? Sono di tua proprietà adesso?
-Lo sei sempre stata, ammettilo.
-Non farmi ridere, ti prego.
-So che quando torneremo a Vrykolakas non bacerai Scott, perchè ami me.
-Cosa?!
E in quel momento mi ricordai della terribile scommessa che avevo fatto con Scott: mi aveva proposto il piano ''comportarmi educatamente ed obbedire a Samuel''. Se avesse funzionato, gli avrei dato un bacio. Ed aveva funzionato.
Ma la domanda era: come faceva a saperne Sam?!
-Come fai a saperlo? -chiesi mettendo le mani sui fianchi.
-Eh, Scott, Scott...sai quanto gli faccio paura -disse sorridendo maliziosamente.
-Ti ha raccontato tutto? Anche del fatto che...
-Sì, Elsa, ma non avevo bisogno di lui per sapere che non ero indifferente per te. Elsa, tu fai soffrire me e te stessa. Lo so che hai bisogno di tempo, è successo tutto così in fretta...io non avevo intenzione di rivelartelo ora, ma questi sogni, le visioni che fai...non volevo che ti facessero paura, insomma...ero preoccupato per te, per come ti comportavi dopo, per la tua reazione...ho dovuto raccontarti, capisci?
-Stiamo solo litigando, Sam...
-Lo so, non era ciò che volevo... -disse avvicinandosi a me. -E' che non mi credi...e non so cosa devo fare pur di fartelo capire...
Mi abbracciò annusando i miei capelli castani. Chiusi gli occhi lasciandomi cullare dalle sue forti braccia.
-Voglio solo che tu ricominci da capo. -gli dissi posando il viso sul suo petto.
-Da capo?
-Sì. Voglio che lasci perdere tutto ciò che è successo con Lisa e che ricominci una nuova vita con me. Boh, insomma, puoi cominciare già a corteggiarmi regalandomi tipo dei fiori appena torniamo a casa... -ridacchiai.
-Tutto quello che vorrai, Elsa...-sussurrò baciandomi i capelli.
All'improvviso, un urlo ruppe quel silenzio. Ci voltammo entrambi nella direzione da cui proveniva. Era una voce femminile, ma ero sicura che non fu Diana. Samuel s'irrigidì fissando a lungo la stradina e disse:
-Puzza di licantropi.
-Lupi mannari?!
-Uhm -annuì annusando l'aria. I suoi occhi diventarono rossi da quell'indaco-blu che amavo tanto. -Resta qui.
-No.
-Non protestare. Può essere pericoloso.
Vidi un'ombra che si avvicinava pian piano con una mano posata sul ventre. Gocce di sangue scendevano lungo quelle lunghe e magre gambe del corpo femminile, e cadevano per terra, sulla neve bianca richiamandomi la memoria alla morte di Elisaveta.
Samuel mi coprì lo stesso, anche se entrambi sapevamo che quella ragazzina debole e ferita non poteva farci niente. Finalmente riuscii a vedere il suo volto: era pallida, solo le guance erano rosse per il freddo, le labbra erano sottili e rosa, due occhi grandi color verde-acqua che avevano perso ogni luce, tanto da sembrare spenti e senza colore. I capelli erano d'uno colore particolare, nè rossi nè castani e nemmeno biondi, una via di mezzo, forse color miele. Era piuttosto alta e molto magra, sembrava un pò malaticcia.
-Licantropo -ringhiò Samuel guardando la ragazzina che poteva al massimo avere dodici-tredici anni.
-Sam, guarda com'è ridotta... -m'intromisi.
-Ah, per favore. Cosa vuoi, che le faccia pure da medico?
Mentre il mio vampiro brontolava come al solito, la ragazza cadde in ginocchio. Mi avvicinai abbassandomi verso di lei, come se all'improvviso sentissi un istinto materno.
-Aiutatemi, vi prego...-sussurrò. Non avevo più dubbi, era poco più di una bambina, lo capii dalla sua voce.
-Che ti è successo? -le chiesi con calma spostandole i capelli lunghi fino alle spalle perchè le arrivavano in faccia ma non aveva neanche la forza per alzare la mano.
-Io...non...
-Elsa, è un licantropo, non possiamo aiutarla! -urlò Samuel, ma lo zittì subito guardandolo male.
-Dimmi -incoraggiai la ragazza- come ti chiami?
-I-i-i-isabel...
-Sei un licantropo?
-Uhum...
-Certo che lo è! -intervenne di nuovo Samuel.
-Non badare a lui. Racconta cosa ti è successo e perchè sei qui. -continuai.
-Io...io...non l'ho fatto apposta! Io...Myriam...
-Myriam?! Quella putt...-ricominciò Sam ma gli urlai di smetterla, così si sedette su una pietra arrendendosi definitivamente.
-Sì, che ti ha fatto? -chiesi ad Isabel che tremava tutta.
-Io...insomma, ho tradito la mia razza...
-In che modo?
-Myriam...il nostro capo...voleva...insomma, ha preparato un piano per eliminare i vampiri...e mio padre è uno dei generali più forti...e me ne ha parlato...ma io non volevo una nuova guerra...siamo già messi male, completamente sottomessi a voi...così ho organizzato una rivolta contro il governo pessimo di Myriam e ho scoperto che non ero l'unica a pensarla così...e lei...mi ha fatto picchiare e mi hanno portato qui...-raccontò tutto d'un fiato.
Guardai Samuel nella speranza che potesse cambiare idea, ma mi lanciò un'occhiataccia e si lamentò:
-E credi in queste scemenze? E' chiaro che sia una spia!
-Ma cosa dici, guardala com'è ridotta!
-No no e ancora no! Non la portiamo di certo a Vrykolakas!
-Samuel...-dissi con voce tenera e provocante e mi sedetti sul suo ginocchio. Cominciai ad accarezzargli i capelli leggermente ondulati intrecciandovi le mie dita e dissi- Quando hai detto che faresti di tutto per me, dicevi sul serio? Beh, comincia già da ora.
Sam tratteneva il fiato e poi sospirò continuando a guardarmi male, ma anche sorpreso dei gesti che stavo facendo. Sospirò un'altra volta e poi mi cinse la vita con un braccio dicendo:
-Solo per te, piccola.
Gli diedi un veloce bacio sulla fronte e poi mi diressi dalla ragazza per aiutarla ad alzarsi mandando Samuel a cercare Diana ed Alex.
 
Fine prima parte

Ciao a tutti!
Perdonate la mia lunghisssssssima assenza, ma avevo davvero tante cose da fare, per esempio organizzare il compleanno di mio fratello che ieri ha compiuto un anno!
Ultimamente ho tante verifiche e quindi devo studiare, ma ora ho trovato un pò di tempo per scrivere (ah sì, ho preso un 10 in matematica, applausi, grazie).
Comunque, vi state chiedendo perchè ho scritto ''fine prima parte''. La risposta è: questa parte della storia, per ora, è finita. Nel senso, ho chiamato apposta Immortal Souls: Sangue di vetro così per differenziarla da un'altra che scriverò più tardi. 
Più tardi quando?
Eh, non so rispondervi di preciso, ma ricomincio verso febbraio, più o meno.
Ma non è che smetterò di scrivere, anzi. Ho ''deciso'' (tra virgolette, da notare) di pubblicare un'altra storia. Non so quale, perchè di storie in quella stupida testa che ho ce ne sono tante, per cui dò a voi la scelta, ma prima un altro piccolo avviso:
per favore, coloro che stanno leggendo e se vi interessa qualcosa, commentate. 
Praticamente vi propongo due storie e voi scrivete quale preferite in un commento. Sceglierò in base ai voti (per questo vi prego di recensire).

1) Darker than black
Lei è una bibliotecaria. Va all'università dove studia lingue. E' nervosa, agitata, ma timida e dolce, con una bassa autostima. Ha diciannove anni e ama leggere e scrivere.
Lui studia psicologia. Ha ventidue anni e un carattere difficile estremamente influenzato da un passato più scuro del nero. Sembra forte, ma in realtà è fragile come una scheggia di vetro. Ha gli occhi grigi, come le nuvole, e che solo una persona riesce a leggere il loro interno.

2) Senza titolo (per ora)
Lei frequenta il liceo classico: è la più brava della classe, non ha mai avuto relazioni con i ragazzi e ne ha paura quasi come degli animali: perciò, pensa che i sia qualcosa che non vada in lei e cerca di cambiare se stessa in tutte le maniere possibili, senza riuscirci.
Lui è il suo nuovo professore di storia e latino, ha solo venticinque anni, ma è trattato da tutti i suoi colleghi con grande rispetto, tanto da essere chiamato ''Il Dominus'' (=signore, capo ecc).
Ama le sue materie, parla poco. Adora il cioccolato e tutti i dolci. Ma ama lei più di qualsiasi altra cosa al mondo.

Recensite :)

Myrtus.
  
Leggi le 13 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: Teyra Five