Anime & Manga > Fairy Tail
Segui la storia  |       
Autore: Rika Chidori    12/12/2013    5 recensioni
La relazione tra Natsu e Lucy si fa sempre più complicata. Che succede se Erza vince un biglietto per le terme, e i due saranno costretti ad affrontare i propri sentimenti?
Una NaLu dolce e calda sul potere delle terme!
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Erza Scarlet, Gray Fullbuster, Lluvia, Lucy Heartphilia, Natsu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo VII
 
Serie: Fairy Tail
Genere: Romantico, Fluff
Pairing: Juvia/Grey (per questo capitolo)
Avvertimenti: Nessuno
 
È stata lunga e sofferta questa fic, o sbaglio? xD Mi dispiace averla aggiornata dopo tutto quel tempo, ma all’ispirazione non si comanda!
Dato che il capitolo scorso vi ho fatto soffrire un po’, cercherò di rimediare con un po’ di fluff e dei momenti un po’ più caldi.
Ho deciso di dividere la storia in due epiloghi, uno per Grey/Juvia e uno per Natsu/Lucy, dato che ormai il Gruvia da piccolo pairing ha preso vita propria xD
 
Un grazie e un abbraccio affettuoso ancora per tutti coloro che mi recensiscono e mi hanno seguita. Sì, dico anche a voi che avete messo la storia nelle seguite, o nelle preferite (vi amo! Tanto!).
 
Un abbraccione mega alle mie recensitrici
Soul29dreamer_cielwalker
Dragon_Iridia
Laix
Lucy_chan93
xMooNxMagYx
PRINCE_OF_FLAME
Learna
Saralasse
 
 
 
La vacanza alle terme era finita più velocemente di quanto Juvia si aspettasse. L’ultimo giorno era passato in un attimo, tra lauti pasti e ore passate in ammollo tra i fumi delle sorgenti termali.
Il viaggio del ritorno non era stato divertente come quello dell’andata. Juvia si era ritrovata stretta tra un Natsu in preda – come al solito – ai conati di vomito, una Lucy silenziosa e una Elsa che, dopo i primi goffi tentativi di alleggerire l’atmosfera, aveva optato per una seriosa lettura sulla fabbricazione degli scudi da battaglia. Grey era gentile ma riservato, mantenendo così l’atteggiamento che aveva preso da quella sera al laghetto artificiale.
Juvia si era limitata a lanciargli timide occhiate da sotto le ciglia per tutto il tempo, ma era stata ricambiata da sorrisi che le sembravano forzati e innaturali. La Maga dell’Acqua poté giurare ad aver visto un vago rossore sulle guance di Grey, ma disse a sé stessa che era tutto frutto della sua immaginazione.
Erano passati pochi giorni da quando Juvia era ritornata al dormitorio femminile di Fairy Tail. Cercando di tenere a bada le sue preoccupazioni riguardo Grey si era impegnata in più missioni di livello semplice, e aveva iniziato a cucire un nuovo cappello blu cielo.
Quella mattina si era sistemata in una panca un po’ distante dalla chiassosa atmosfera della sede della Gilda, ago e filo in mano. Il suo cappello stava prendendo forma: stavolta lo aveva fatto più piccolo, senza troppi fronzoli. La stoffa era leggera e adatta anche per l’autunno, anche se il suo compito era più decorativo che altro.
- Oh, Grey! Eccoti qua! - urlò Elfman, e la Maga dell’Acqua sobbalzò involontariamente. Alzò lo sguardo sull’entrata e vide il Mago del Ghiaccio varcare la soglia della Gilda. Juvia cercò di avere un’aria rilassata e sperò che Grey non la notasse.
“Troppo tardi!” si disse. Grey la stava guardando, una strana espressione sul viso. Si avvicinò lentamente al suo tavolo, non prima di aver salutato Mira al bancone e aver dato qualche pacca amichevole agli altri Maghi attorno a lui.
- Juvia. Ciao. - la salutò lui.
- G-Grey-sama. Buongiorno a te. - rispose la Maga, sentendo che il suo battito cardiaco già accelerava.
- Come stai? - chiese lui, senza sedersi. Sembrava stranamente rigido e in netto contrasto con l’atmosfera poco lontano da lui.
- Bene, io… bene. Anche Grey-sama sta bene? - rispose la Maga, studiandolo con gli occhi.
- Anch’io. Molto bene. Grazie. –
- Sono felice. -
- Uhm, grazie. -
“Che conversazione è mai questa?” si chiese Juvia, frustrata. “No, non devo pensare in questo modo! Grey-sama mi ha cercata!” si rimproverò l’attimo dopo. In effetti era la prima volta che tentava di parlarle da quando erano ritornati.
- Mi chiedevo… mi chiedevo se domani avessi tempo. - disse lui, all’improvviso. Juvia sgranò gli occhi.
- I-io... certo! Sono libera! – rispose subito lei, sorridendo.
- E’ per, ehm… un ricerca. – precisò il Mago, e Juvia sentì la delusione affacciarsi sul suo viso. Si impose di non lasciarla vincere.
- Oh, una ricerca! Juvia è felice di poter aiutare Grey-sama. – si forzò di rispondere, sorridendo. Sentiva i muscoli tremare leggermente, minacciando di rompere la sua maschera di perfetta cortesia. Ma Juvia non voleva rovinare tutto. Aiutare Grey era sempre meglio che essere ignorata, no?
- Ho sentito dire da Levy che possiedi dei libri sullo studio della prima alchimia dell’Acqua. Mi chiedevo se potessi prestarmeli. – continuò Grey, lisciandosi le pieghe della camicia. Sembrava quasi nervoso; un atteggiamento un po’ fuori posto, data la situazione.
- Ma certo! Posso passare dalla mia stanza più tardi, e… -
- No, non oggi. Domani. Domani sera. – la interruppe Grey. – Troviamoci sul ponte vicino alla piazza principale. Alle otto. D’accordo? –
- V-va bene… nessun problema. – rispose Juvia, un po’ stupita.
- Allora a domani, Juvia. – la congedò il Mago, e si allontanò da lei.
Juvia rimase per qualche attimo a fissare la schiena di Grey, che si faceva più piccola mano a mano che il Mago del Ghiaccio si allontanava. Continuò a guardarlo finché non uscì di nuovo dalla porta d’ingresso, mentre un Elfman infastidito lo accusava di non essere voluto restare a bere “Come un vero uomo!”
 
 
 
Il giorno dopo Juvia si era alzata di buon’ora, aveva pulito la propria stanza ed era andata a ritirare la ricompensa del suo ultimo lavoro (si trattava di compiere giochi d’acqua per una festa di un ricco mercante di Magnolia). Si rese conto che la paga era più lauta di quanto si aspettasse e si concesse di comprarsi un nuovo vestito da abbinare con il cappello che stava cucendo.
Quando mancò meno di un’ora all’appuntamento di Grey prese il libro sulla prima alchimia dell’Acqua – un pesante e noioso trattato storico rilegato in pelle – e si incamminò verso il ponte principale. Sapeva che sarebbe probabilmente arrivata in anticipo, ma nonostante fosse un banale incontro per una banale ricerca, si sentiva ugualmente nervosa.
Fu con grande stupore che trovò Grey ad aspettarla già al ponte, in anticipo di quasi mezz’ora. Juvia poté ammirarlo inosservata mentre girava attorno alla piazza; era appoggiato alla balaustra, le mani infilate in tasca. La camicia bianca che indossava era elegante in modo inusuale, ma gli donava moltissimo. Ogni manciata di secondi lo sguardo saettava verso un grande orologio pubblico dall’altro lato della piazza.
- Grey-sama. Buonasera. – lo salutò la Maga. Lui sussultò, sorpreso.
- Juvia. Non ti avevo vista… Sei in anticipo. - rispose lui, con l’aria imbarazzata. Forse si vergognava di essere stato sorpreso a fantasticare?
- Juvia ha portato il libro che Grey-sama cercava. Forse è un po’ rovinato in alcuni punti, ma è perché è piuttosto vecchio e usurato. Ma le pagine si leggono benissimo. – disse lei, allungando il libro con le mani. – Anche Grey-sama è in anticipo. – aggiunse poi, con un mezzo sorriso.
- Ah, io, beh… non avevo niente da fare e così sono arrivato un po’ prima. – ribatté il Mago, a disagio. Poi prese il libro e fissò la copertina, come ipnotizzato.
- Beh, se Grey-sama non ha bisogno di altro… io vado. – mormorò Juvia, sentendosi una specie di intrusa tra lui e il tomo rinsecchito. La Maga girò sui tacchi e iniziò ad allontanarsi.
- Aspetta! – sentì gridare dietro di sé. Un Grey agitato la raggiunse di corsa.
- Ti va… ti andrebbe… - iniziò lui, il fiato corto, - C-c’è un posto qui vicino… ehm, una specie di fiera itinerante. È molto bella. Io… ehm, io volevo andarci da solo, ma se vuoi venirci anche tu… voglio dire, se hai tempo. Capisco se non hai tempo. – farfugliò Grey, evidentemente in preda ad uno strano imbarazzo. Juvia rimase a fissarlo a bocca aperta, troppo stupita dall’invito per spiccicare parola.
- Sì, certo, non hai tempo. Fa lo stesso. – aggiunse il Mago, prendendo il suo silenzio per un diniego.
- No! Sì! Cioè… Juvia ha tempo. Juvia verrebbe volentieri! – ribatté lei, afferrandolo per un braccio. Lui si bloccò, sorpreso dal suo gesto.
- D-dov’è questa fiera? – sorrise lei timidamente. L’espressione di Grey non le era mai sembrata così morbida.
 
La fiera itinerante si rivelò molto semplice ma interessante. C’erano piccoli banchetti sparsi lungo una delle vie secondarie che dalla piazza principale portavano alla periferia della città. Tutto attorno erano state appese delle luci magiche, piccoli globi di vari colori che si spostavano quando qualcuno li toccava.
Juvia visitava ogni banchetto con lo stupore e l’entusiasmo di una bambina. Volle provare i fermagli di legno di una vecchia signora accompagnata dal figlio artigiano e specchiarsi sugli specchi magici di un venditore della Capitale. Quando vide poi lo stand dello zucchero filato, non seppe trattenere l’entusiasmo. Era così assorbita dall’evento che si dimenticò perfino del suo solito imbarazzo attorno a Grey.
- Grey-sama, prova questo! – disse, indicando i filamenti zuccherosi che lentamente si appiccicavano al bastoncino di legno. Aveva scelto il gusto menta, più fresco del solito zucchero alla fragola. Grey annuì, prendendone un pezzetto con le mani. L’aveva assecondata di buon grado per tutta la sera, malgrado il suo essere più laconico del solito.
In quel momento si trovavano alla fine della fiera; non c’erano più stand colorati o banchetti di cibo. La strada continuava silenziosa, punteggiata solo da alcuni globi di luce magica che si erano allontanati dalla folla.
Solo in quel momento Juvia si accorse del silenzio tra di loro. I rumori degli artefatti magici e gli schiamazzi dei bambini erano scomparsi. C’era solo il suono delle cicale a fare loro compagnia.
Mentre camminavano in mezzo alla strada, Grey prese un altro pezzo di zucchero filato e iniziò a mangiarlo lentamente.
“S-sembra quasi… un appuntamento!” si rese conto Juvia. La rivelazione fu così improvvisa che tutta la sua sicurezza e il suo entusiasmo sparirono, lasciando posto all’imbarazzo.
“Perché Grey-sama mi ha portato qui? Forse voleva uscire con me… o forse è stato solo un caso. Potrebbe essere che… ma no, mi ha chiesto di portargli un libro, tutto qui. Magari ha approfittato dell’occasione, non voleva andare da solo alla fiera e…” Si disse, nervosa.
- C’è un laghetto qui vicino. – disse Grey, interrompendo il filo dei suoi pensieri.
- Un laghetto? –
- E’ poco dopo la curva. – rispose lui, indicando con il dito la strada che virava a sinistra.
In effetti c’era davvero un laghetto. Non era artificiale, ma si era chiaramente rimpicciolito con il passare del tempo. La luna splendeva placida sulle sue acque, rischiarando gli alberi tutto intorno. C’erano ormeggiate poche piccole barchette.
Grey si fermò senza preavviso, vicino alla riva. Juvia lo seguì, entrambi in silenzio. La Maga dell’Acqua si sentiva ancora più confusa. Che cosa stava cercando di fare? Perché l’aveva portata fino a lì?
- So che ti piacciono questi posti. – parlò di nuovo Grey, senza guardarla.
- Juvia ama l’acqua. – rispose lei, senza sapere bene cosa dire.
- Lo so. – ribatté lui, continuando a fissare la superficie del lago.
- G-Grey-sama, io… -
- Mi dispiace. – la interruppe di nuovo, girandosi verso di lei. Il suo sguardò saettò prima sul viso della Maga e poi sul terreno. Juvia non aveva mai visto Grey così a disagio.
- T-ti dispiace… per cosa? – chiese lei, stranita.
- Mi sembra di doverti una risposta. Dopo tutto quello che è successo... – disse Grey, continuando a rifiutare lo sguardo della Maga.
- Grey-sama n-non deve darmi una risposta… io sono felice se Grey-sama è felice. – rispose Juvia, stringendo il bastoncino di zucchero filato tra le mani. “Bugia, bugia, bugia.”
- No, voglio… voglio essere sincero con te, Juvia. E corretto. Mi sono comportato da stupido. – ribatté il Mago del Ghiaccio. – Voglio chiarire i miei sentimenti, non è giusto che… -
- G-grey-sama, non fa niente! Juvia è felice anche se Grey-sama non ricambia quello che Juvia… - iniziò Juvia, balbettando.
- JUVIA! – fu Grey stavolta a urlare, esasperato, il suo nome. – Lasciami… lasciami finire, ti prego! – la supplicò, e finalmente la guardò negli occhi.
Juvia annuì.
- Quello che ti volevo dire è che… nonostante tutto… io… tu sei importante per me, Juvia. – dichiarò il Mago, e Juvia si accorse di quanto stava arrossendo, tanto da essere chiaro perfino alla tenue luce della luna. Si rese conto che Grey non era disinteressato, non era freddo. Sembrava uno scolaretto preda della sua prima cotta, incapace di reagire.
- Non sono… beh, non sono abituato a tutto questo. Io, ehm… non so bene come comportarmi. Speravo che portandoti fuori stasera ti avrei resa felice. – continuò, avvicinandosi. Juvia non controllava più i battiti del suo cuore.
- Accidenti, non sono tagliato per queste cose. – sospirò, ma si era avvicinato di altri due passi. Era solo a pochi centimetri dalla Maga dell’Acqua.
- Mi perdonerai per come mi sono comportato? – chiese lui, un sorriso imbarazzato sul suo viso. Juvia aveva il viso - no, il cuore in fiamme, che sobbalzava con violenza contro il suo petto.
- S-sì. – riuscì solo a rispondere.
- G-grazie. – rispose Grey. Per un attimo sembrò preda di una timidezza più grande di lui, e questo diede a Juvia il coraggio di afferrare la sua mano.
Era grande e tiepida. Fu tutto quello che riuscì a pensare prima di rendersi conto che Grey le aveva preso il viso con l’altra mano, dolcemente, mentre appoggiava titubante le sue labbra contro quelle della Maga.
Fu un bacio timido, ma Juvia si sentì scossa dentro come se la tempesta stessa l’avesse baciata. Mosse con cautela le sue labbra contro quelle sottili del Mago, abbandonandosi alla sensazione delle sue braccia che la circondavano in un abbraccio stretto quanto gentile. Quando si separarono, a Juvia girava la testa.
- Non ti abbandonerò, Juvia. – bisbigliò lui dopo un’eternità, il viso nascosto nell’incavo del collo. – Ora che l’ho capito, non ti abbandonerò. Non voglio più rinunciare a questo per paura del passato. –
- Non lascerò che succeda, Grey. – rispose Juvia, stringendolo forte. Non sentiva nemmeno il rumore delle cicale.
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: Rika Chidori