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Autore: Small Wolf    16/12/2013    3 recensioni
II secolo, Impero Romano d'occidente. Naruto da figlio di un re diviene un semplice schiavo di Roma. Fra combattimenti, amori proibiti, battaglie e sangue inizia la fine della stabilità dell'impero...
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Ha solo chiuso gli occhi nell'ultima disperata speranza che la spada non gli trapassasse lo sterno. Ha chiuso gli occhi anche se spera che la sua morte non sia dolorosa e lenta come si prospetta. Quegli occhi chiusi, non gli rendono onore. Fanno parte del bambino pauroso che era non di certo di questo giovane re. Così li riapre, subito in un secondo, giusto il tempo di sollevare la spada e conficcarla nello stomaco a Orochimaru che intanto si era distratto credendo di averla vinta. Simultaneamente però, sente la lama attraversagli la pelle e penetrare fredda sotto i muscoli, andando a recidere le vene nella carne fino a trapassare a pochi centimetri sulla destra dalla spina dorsale. Gli manca il fiato. Il dolore è atroce e il sangue inizia a scorrere copioso dalla ferita e dalla bocca a colpi di tosse. Il respiro, così affannoso, fa aumentare i battiti del cuore, gli ultimi probabilmente. C'è il cielo davanti ai suoi occhi dalle nuvole grigie e i bordi luminosi, quasi bianchi per il sole che vi è dietro. Le mani sono strette convulsamente a pugno e imprigionano fra le dita guantate pugni di terra fredda di cui sono imbrattati anche i capelli. Attorno a lui gli altri uomini continuano a combattere mentre Orochimaru gli cade affianco prima in ginocchio, con una mano premuta sul punto ferito, poi di viso, nel fango. Naruto sorride lievemente quando, voltando la testa, lo vede col naso premuto nella poltiglia viscida e lo schifoso sorriso ormai spento. Sente una voce: è quella di Shikamaru che gli si butta affianco. -No, Naruto, no! Non lasciarci! Naruto! Gli solleva la testa con l'avambraccio, facendogli sputare sangue dalla bocca. Guardando gli occhi inusualmente scioccati del suo compagno capisce di essere messo molto male. Inoltre il dolore al petto non diminuisce e gli permette appena appena di respirare. Gli sorride mentre gli occhi si spostano dal viso contorto di dolore di Shikamaru verso il corpo senza vita di Orochimaru. -E'.... è... m-m-mor... è... mo-morto... -Oddio!-lurlo di Kiba è straziante e i suoi occhi scuri e taglienti si riempiono in fretta di lacrime che iniziano a scorrergli sulle guance dipinte di rosso. -Amico mio! Il respiro si fa sempre più affannoso mentre il giovane barbaro gli prende una mano già meno calda del normale e la chiude fra le proprie. E' buffo, così rannicchiati a terra tutti e tre sembrano un gruppetto di bambini che continuano a giocare, indifferenti alla confusione circostante, come se il loro divertimento e la loro attenzione fosse superiore a tutto ciò che accade attorno. Un orribile girotondo dove tutti cascano a terra prima o poi. Il tintinnio delle spade inizia a diventare più flebile e la vista del Namikaze, essere sfocata. Percepisce che le forze lo stanno abbandonando a poco a poco e che presto si troverà nell'altro mondo. Adesso, che la ragione prende il controllo degli ultimi minuti della sua attività, inizia ad assalirlo un dispiacere e un rimpianto molto più forte dell'odio della guerra e del petto squarciato. Le lacrime, incominciano a scivolare silenziose sulla sua pelle sporca di polvere e i capelli appiccicati alla fronte sudata ondeggiano piano al venticello leggero. -Hi... Hina... Hina... ta...-sussurra con il poco di fiato che ha in corpo. Poi, con le sue ultime forze afferra la cotta di Shikamaru e lo trascina in basso, verso le sue labbra. L'amico si china e affianca l'orecchio alla bocca contornata di rosso. -Di... dill... dille ch.. che.... m-mi... mi dispiace... ch-e glielo avevo... promesso... che li avrei protetti... io... l-li amo... Shikamaru comprende ciò che vuole dire e stringendolo a se gli promette che le riferirà tutto. Il biondino sorride e, emesso un piccolo grazie, sprofonda nel buio del sonno eterno, facendo cadere la testa all'indietro, penzolante dall' avambraccio del contabile. C'è tanta luce, tanta, tantissima luce. E' così chiara ma anche guardarla non fa venire male agli occhi. E' una luce buona, così allegra e piena di speranza. E poi c'è un terpore così dolce che coccola le membra. Non c'è dolore nè fastidio. C'è solo un'incredibile pace come se ogni preoccupazione fosse sparita o mai esistita. C'è un grande atrio dal pavimento in marmo, e tanta gente che cammina e rumoreggia allegra, invitati a un banchetto e poco distante, un trono. C'è una donna seduta su quel trono, è bellissima anche se non più troppo giovane, con i capelli neri tendenti al blu e i grandi occhi bianchi sereni ma che lasciano trapelare un'ombra di malinconia. Ha le labbra sorridenti ma il suo cuore piange da anni. Loro lo percepiscono. Vorrebbero accarezzarla ma non possono. Vorrebbero. Non è permesso. E al suo fianco un'altra donna dai capelli rosati e i grandi occhi verdi, tutta vestita di bianco e rosa, con una collana di perle che le cade sul piccolo seno. Chiacchera con la signora sul trono, sembrano allegre, è tutto felice e immerso nella musica. Gli invitati sono moltissimi fra quelli spiccano vecchi amici. Uno Shikamaru dalle rughe più marcate e lo sguardo serioso che si lascia appena andare davanti a quella Temari dagli occhi verde acqua che conversa con lui appoggiati a una colonna, mentre sorseggiano un bicchiere di vino. E poi, oltre al buffet di cui si servono tutti, ricchi e poveri, vestiti bene o alla meno peggio, con ricche acconciature e gioielli preziosi oppure semplici retine per tenere fermi i capelli, giocano tanti bambini. Si rincorrono fa le persone, fanno lo slalom in mezzo agli uomini in tunica che chiaccherano fra loro. Fra quelli spicca l'aria un pò più rilassata di Fugaku che discute con suo figlio Itachi, un uomo affascinante alto e slanciato dal colorito sano e gli occhi neri e brillanti. I capelli sono lunghi e legati in una coda che gli arriva alla vita. Da una pacca sulla spalla a un uomo poco più giovane mentre questo si allontana verso la dama dai capelli rosati, per andarle a dire chissà cosa. Sembra che lei lo preghi per farle fare un ballo e, nonostante il viso restio dell'uomo, alla fine cede, sospirando e spinto anche dalla risata divertita della sovrana. E' così bella quando ride con le gote che si imporporano di timidezza, quasi esprimere la sua gioia fosse maleducato o inopportuno. E' timida come una fanciulla al suo primo ricevimento. Il viso si volta verso il trono affianco, vuoto e un'ombra le rabbuia il viso, facendola piombare in uno di quei momenti di malinconia che da anni si porta dietro. Stringe il ciondolo a forma di conchiglia che ha appeso al collo e se lo porta alle labbra per scoccargli un piccolo bacio. Vorrebbe andare lì a dirle che non è successo niente che è sempre lì con lei, ma non può. Sente un urletto vittorioso e, voltandosi, nella sua luminescenza, vede un bambino in mezzo ad altri cinque che, con una spada di legno impugnata verso il cielo, si atteggia maestoso in un angolino della sala, vicino alle scale. E' dritto in piedi su un gradino più in alto rispetto a tutti i suoi compagni, due bambine dai capelli neri e gli occhi neri che lo guardano sognanti e altri tre piccoli paesani con le mani impastate di zucchero di dolce e la bocca sporca di briciole. Sorride alla vista di quella figurina ritta e robusta che pare un piccolo eroe alla precaria età di cinque anni. I capelli biondi e lisci gli danzano sulle spalle mentre gli occhi di un azzurro perla, brillano luminosi e fieri di aver compiuto chissà quale impresa eroica. Ha le guanciotte arrossate per il fervore di intrattenere il suo piccolo pubblico. -E adesso io, Naruto Namikaze II dichiaro aperta ufficialmente la caccia al tesoro! pronti, viaaaa!!!!! In poco tutti si disperdono a cercare una biglia nascosta chissà dove in tutta la sala. Anche il piccolo principe scende con un balzo i tre gradini che lo separano dal tappeto e parte alla ricerca, scansando le signore in tuniche pregiate e i suonatori di lira o flauto. Si dirige verso un uscita secondaria all'atrio, verso il cortile interno ed esce al calore estivo. -Ciao-gli dice. Il bambino si volta stupito verso di lui, così semi trasparente, seduto sul muretto colonnato del cortile interno, che lo guarda amichevolmente. -Ciao-gli fa-chi sei tu? Scoppia a ridere: -Sono un amico della tua mamma. -La mia mamma! Devi venire a salutarla, è di là! Lui si riempie di una malinconia troppo terrena per sè, un dolore così forte che non sentiva da anni. -Ho una sorpresa per te-aggiunge, per distrarlo, mentre gli indica un cespuglietto sempreverde lì accanto-guarda. Il piccolo, senza alcun timore si avvicina al cespuglio e rovistandovi trova una piccola biglia rosata. Esplode dalla felicità, in gridolini di gioia e soddisfazione. -L'ho trovata! L'ho trovataaa!!! Hei, grazie amico della mamma! Sorride, è così bello e pieno di vita quel bambino, vorrebbe abbracciarlo e coprirlo di baci. -Ascolta, piccolo, me lo fai un favore? Il bambino, tutto estasiato annuisce. -Devi dire una cosa alla mamma ma è un segreto... -So mantenerli i segreti! Mica glielo ho detto allo zio Sasuke che Mikoto-chan ha rubato i biscotti dalle cucine... oh!-si copre istintivamente la boccuccia con le manine paffute e gli occhi sbarrati. Lui scoppia a ridere di gusto: -Non importa, non lo dirò a Sasuke. Ora vieni qui, ti dico cosa devi dirle... I passi del bimbo corrono veloci verso al donna seduta al trono. -Mamma!-le grida da lontano. -Tesoro!-fa lei mentre lo accoglie fra le sue braccia e lo riempie di baci. E' la cosa più importante che ha, il continuo della sua vita e di quella di suo marito. -Mamma: ti amo! La donna rimane un attimo felicemente perplessa. -Chi ti ha insegnato questa espressione, amore? -Me lo ha detto lui di dirtelo. -Lui?-sorride, credendo che sia uno dei tanti giovani principi interessati al suo regno-Lui chi? -Il tuo amico biondo. -Ahhaha, intendi il piccolo Jinkaju, il figlio di Ino e Kiba? Il bimbo si fa serio. -Mamma, quel signore si chiama come me. COMMENTO AUTRICE: Eccoci siamo finalmente giunti alla fine. Questo era l'ultimo capitolo della fic. Mi dispiace moltissimo aver aggiornato gli ultimi capitoli così di rado, spero mi perdoniate ma ho avuto un pò di problemi che hanno ritardato tutto XD grazie a tutti quanti hanno recensito la storia, a tutti i lettori a chi ha messo la fic nei preferiti o nelle seguite. Grazie chi ha basato questa storia per farmi avere l'onore di essere fra i vostri autori preferiti, GRAZIE davvero di cuore a tutti. Spero di ritornare presto con una nuova long di naruto e la prossima volta eviterò ritardi, giuro ;) Grazie mille ancora a tutti e alla prossima fic!
  
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