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Autore: Asuka_Asami    24/12/2013    15 recensioni
Storia in revisione;presenza di errori di battitura come TOMILINSON o robacce del genere, scusate. Provvederò a correggere al più presto ogni singolo errore. 
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C'è un lato di me che cade a pezzi ed è la parte che tu non vedi.
-Fabri Fibra
Le parole gli morirono in gola, mentre cercava di rispondere a tono. Sussultò non appena sentì le mani possenti e maledettamente grandi di Harry, accarezzargli il ginocchio, per poi risalire lungo la coscia soda che Harry già adorava. Sorrise, vedendo il suo professore rimanere immobile.
“Vieni con me, Louis. Lo vedo che mi desideri, che vorresti baciarmi, torturarmi, farmi gemere, godere …”
“Taci, cazzo.” Sbottò, irritato da quelle parole che avevano un sapore amaro, troppo proibito per essere assaporate. Lui, contrariamente a ciò che lo spingeva ad accettare qualsiasi assurda richiesta di Harry, apparteneva a Zayn. A lui soltanto.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere dei  personaggi.
 


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2 Capitolo

                                                                                                                         Sentimenti, paure.
 
Harry osservava ogni piccolo dettaglio del meraviglioso professore che continuava, instancabile, a blaterale stupidaggini su stupidaggini che ad Harry suonavano come parole nuove, troppo soavi per appartenergli. Parole che, nella vasta gamba di lessico di Harry Styles, suonavano sconosciute.
Quell’uomo che sembrava così dolce ed insicuro, immensamente devoto a quel lavoro che non gli avrebbe mai dato le giuste soddisfazioni, lo avrebbe reso, a sua insaputa, migliore, trasportandolo in una dimensione meravigliosa e magica. Louis era così, amava le imprese impossibili, amava far cambiare idea alla gente, perché, lui per primo, sapeva quanto fosse meraviglioso andare oltre, provare ad affrontare le proprie paure, i mostri del passato ed andare in contro a quelli del futuro. Sapeva che, quei ragazzi, presto o tardi, si sarebbero pentiti di ciò che erano, cercando di integrarsi in una società che ruotava intorno ad un sentimento che accomunava da milioni di anni l’uomo. E il signor Tomilinson non vedeva l’ora di farglielo scoprire.
Harry stava sprofondando nell’oscurità. Un vortice immensamente potente, letale. C’era dentro fino al collo e con lui, giurò a se stesso, sarebbe precipitato anche Louis. Quel professore che lo aveva scombussolato, lo aveva fatto rabbrividire con le sue parole, pronunciate con delicatezza, come una carezza silenziosa che Harry non aveva mai ricevuto. Louis meritava di essere trattato come tutti. Non era speciale. Era mortale, ma con le sue belle frasi sembrava lasciare un segno indelebile, come le loro ferite, a quei ragazzi che, incantati, lo ascoltavano in religioso silenzio.  Harry avrebbe fatto a pezzi ogni sua convinzione, avrebbe esternato il suo odio nei confronti di tutto ciò che riservasse un cuore o un qualsiasi ipotetico sentimento, avrebbe distrutto il suo corpo i suoi sentimenti, dimostrandogli che quella vita, con o senza amore, era cosa da poco.
Bramava il sapore della vendetta personale che voleva riservagli. Doveva, anche lui, sperimentare il dolore.
 
Louis si passò le piccole mani tra i capelli castani disordinati, che erano spinti verso l’alto, in una sorta di cresta, che lasciava scoperta la fronte larga. Gli occhi azzurri erano contornati da leggere occhiaie violacee, testimoni delle innumerevoli notte di sesso selvaggio con il marito. Il suo petto, non propriamente tonico, era fasciato da un golfino grigio che faceva risaltare tutto l’azzurro di quello sguardo intelligente e solare.
Harry sorrise, fissando quel fondoschiena da favola che si ritrovava quel professore  tutto occhiali ed intelletto. Harry era profondamente colpito dall’innumerevoli concetti che esprimeva riguardo a scrittori di cui Harry, con la scarsa educazione scolastica ricevuta, ignorava l’esistenza. Il suo sguardo distrutto, che rifletteva il dolore che portava dentro di se, si soffermarò nel azzurro cristallino, allegro e spensierato di Louis che, in quel momento, smise di parlare, perdendosi in quelle sfumature verdi, che si confondevano con il risentimento presente negli occhi del riccio. Harry mantenne il contatto visivo, come se per lui fosse una sfida, mentre sorrideva sghembo, sempre più attratto dall’idea di far prevalere la tenebra che era la sua anima sulla luce chiara, armoniosa, presente in quella di Louis.
“Allora, ragazzi- disse, facendo vagare lo sguardo su tutta l’aula. – Dopo aver introdotto brevemente la vita di Shakespeare , adesso studieremo una delle sue opere più famose: Romeo e Giulietta”  I ragazzi sbuffarono, spaventati da quelle novità che aveva portato con sé quell’uomo che, senza permesso, aveva rivoluzionato l’animo dei ragazzi, seppur in minima parte. Perché gli alunni di quell’istituto erano privi di sentimenti, escludendo la vedetta. Erano scettici, non speravano, non pregavano. Loro agivano, uccidevano e   il professore Tomilinson considerava una missione personale introdurre quei ragazzi verso un mondo dove l’onestà e la bontà erano le parole chiave per una pacifica convivenza con la società.
“Può sembrare banale, ma ragazzi, è bene sapere che per amore spesso siamo disposti a fare di tutto.”
 “ Professore, ma noi, dell’amore, dei sentimenti cosa ce ne facciamo? Cosa ne possiamo sapere noi dei poeti che ci istigano ad utilizzare il cuore, a sperare ne lieto fine.”
Disse con strafottenza un ragazzo ricoperto di tatuaggi, che era seduto in maniera scomposta, le gambe sottili e magre distese ed un braccio adagiato sulla spalliera della compagna, come se volesse marchiare il territorio.
 “Ragazzi, quando si è innamorati, chiunque noi siamo, faremo sempre la cosa sbagliata per noi stessi, ma indispensabile per rendere felice chi ami. Non importa se sei ricco o povero e voi, ragazzi, potete dare uno schiaffo morale a chi la pensa diversamente. Aprite i vostri cuori ad un sentimento diverso. Credetemi, ne vale la pena.” Disse, sorridendo benevolo.
“Lei ha l’aria di uno che di amore se ne intende.- intervenne una ragazza con i capelli biondi e le labbra tinte di un nero opaco che faceva risaltare le sua carnagione pallida.-E’ sposato o, quanto meno innamorato?”
“Sì, sono sposato da pochi mesi.”
Harry sogghignò divertito da quell’affermazione fatta con enfasi e gioia pura. L’avrebbe distrutto, ne era sicuro. In cuor suo, quel ragazzo subdolo, meschino, egoista, era consapevole che a Louis apparteneva una felicità sconosciuta che lui doveva fare a pezzi. Gli avrebbe fatto vedere come si viveva realmente in un mondo dove i sentimenti di cui lui blaterava erano solo un lontano spiraglio di luce che mai avrebbe illuminato quell’oscurità che era la sua vita.
 
 
Se c’era una cosa che Harry Styles sapeva con chiarezza era  che il suo orientamento sessuale non era un mistero per nessuno, tantomeno per lui. Amava divertirsi con gli uomini e questo, per un uomo senza principi e valori, era la normalità. Gettò il mozzicone di sigaretta per terra, sistemando il cappuccio della felpa sul viso, per nascondere la sua identità. Osservò con disgusto il modo in cui il suo professore sorrideva al marito, che sembrava essere in procinto di baciarlo, lì  in quella piccola strada che portava ad uno de quartieri meno frequentati e poco sicuri di Londra.
Vedeva, come dei fotogrammi proiettati nella sua mente, le immagini di vita quotidiana dei due, delle parole dolci e dei segreti sussurrati all’orecchio nel calore di una stanza che racchiudeva la passione delle notti più selvagge e ne fu invidioso. Inconsapevolmente, Louis stava gettando benzina su quel fuoco che era la voglia di Harry di farlo suo, solo per distruggerlo e farlo a pezzi, per poi abbandonarlo in un mare di dolore.
 
 
 
 
Zayn camminava tranquillamente mano nella mano con suo marito, mentre lo ascoltava raccontare entusiasta le sue ore di lezione che, ne era certo, riguardavano per lo più i sentimenti dell’animo umano.
“Ho notato una ragazzo, amore mio. Era distrutto, lo si capiva benissimo dai suoi occhi così profondi e peccaminosi. Pieni di odio, veleno.” Disse titubante, mentre si stringeva nel suo capotto nero, cercando di regalare al suo corpo un po’ di calore. Zayn rifletté sull’enfasi delle sue parole ed ebbe paura. Paura perché quelle erano le stesse identiche parole che Louis gli disse quella sera in spiaggia, dopo avergli dichiarato il suo amore, la voglia di salvarlo, di farlo diventare suo, salvandolo da quei demoni che, con rabbia e cattiveria, divoravano, in un passato remoto, l’anima oscura di Zayn Malik. Paura perché Louis, dolce e sensibile, in n soffio avrebbe potuto salvare un altro dannato, facendolo morire.
“Cos’ hai in mente? Cos’è, vuoi salvare anche lui, adesso?” Sbottò rabbioso, mollando la presa ferrea e voltandosi dalla parte opposta, camminando verso una meta sconosciuta ad entrambi.
Zayn sapeva che presto Louis l’avrebbe chiamato, facendosi perdonare e perdonandolo. Lui non era orgoglioso e in quegli anni in cui erano costretti a nascondersi, prima di trasferirsi a Londra, aveva insistito tanto per farlo diventare più duro, audace, per fargli superare quella timidezza che era un segno distintivo per Tomilinson. Zayn era ferito, deluso, terrorizzato. Aveva letto nelle sue parole, ricche di sfumature che variavano dalla compassione alla tristezza, la voglia di rendersi utile per una persona che non era lui. E non poteva accettarlo. Avrebbe atteso che l’avesse chiamato, implorandolo di tornare, così che potesse, anche quella notte, amarlo come solo lui poteva fare. Entrò in un bar, sedendosi con grazia, mentre una barista gli sorrideva civettuola.
 
Louis non riusciva a capire il comportamento di suo marito che lo aveva abbandonato lì, in quella strada sconosciuta che lo metteva in soggezione. Non era tornato a casa. Aspettava che Zayn ritornasse indietro, prendendogli il viso tra le mani e baciandolo con foga e tormento, per poi sussurrargli che lo amava fino alla follia.
“Professor Tomlinson” Tuonò una voce roca, facendolo sobbalzare, impaurito.
“Harry, che piacere vederti.”
Harry mostrò i denti, ghignando come un predatore pronto all’attacco.  Louis sarebbe caduto, in un modo o nell’altro, nella sua trappola, ne era sicuro.
 
 
 

AbigayleWood

Eccomi bellezze :D
Allora, voglio dar alcuni chiarimenti in questo capitolo.
E’ un capitolo che io considero di passaggio, poiché non succede nulla di importante, e non ne la parte finale, ma comunque da chiarimenti maggiori sui sentimenti ed il carattere dei personaggi, almeno spero ;)
Ovviamente durante il corso della storia i misteri sul passato di Harry e Zayn verranno svelti poco a poco, ma anche Louis ha degli scheletri nell’armadio di cui nessuno ne sa nulla ;)
La citazione di Romea e Giulietta può sembrare un cliché, ma fidatevi, nulla è lasciato al caso.
Ringrazio le ragazze che hanno messo la storia tra le seguite/ preferite/ ricordate e ringrazio le ragazze che hanno recensito.
Un ringraziamento vorrei farlo anche a Sara_Scrive, un’ottima scrittrice, confidente ed un’amica straordinaria
Vi prego recensite, datemi pareri sulla storia e su come migliorare, è molto importante. Anche voi, lettrici silenziose  :)

                                                                      Buon Natale

 
 
   
 
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