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Autore: lemoncandy    29/12/2013    3 recensioni
Ricordava perfettamente quanto successo. E il motivo per cui era stato mollato.
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: L/Kim Myungsoo, Lee Sungjong
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ONE SHOT
Sono tornata (?) so che siete in attesa del nuovo capitolo di Finzione o realtà, mi dispiace se vi sto facendo aspettare tanto, prometto che aggiornerò quanto prima. Intanto, oggi mi è balenata l'idea di una nuova storia su Myungjong, qualcosa di assolutamente soft, dal tono ironico, dai discorsi talvolta demenziali, che spero vi faccia sorridere, che vi coinvolga per la trama e la stesura assolutamente diverse da ciò a cui sono abituata a scrivere e a cui voi siete abituate a leggere. E' un esperimento, avevo voglia di farlo e di mettermi alla prova. Ho tentato, in questa storia, di allontanarmi dal mio solito modo di scrivere, sperimentando qualcosa di nuovo, per me: come noterete c'è un narratore esterno, citerò una serie di episodi collegati tra loro ma divisi dal segno "-" per indicare un salto temporale, seppure breve, un cambio di scena. Non ci sarà assolutamente l'elemento angst.
Mi sono divertita tantissimo a scriverla, spero vi piaccia.
Sono davvero curiosa di sapere cosa ne pensate ^-^
Vi auguro buone feste!!❤❤❤❤

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Sospirò, rumorosamente. Myungsoo l'osservava, seduto al capo opposto del tavolo. "Che succede?" Chicchi di riso schizzarono fuori dalla sua bocca piena quando, sollevando la testa dalla scodella, pose la sua attenzione sul suo migliore amico. I gomiti pigiati sul tavolo, i palmi delle mani che premevano sul mento e le dita che sfioravano le guance, Sungjong sospirò, ancora, con lo sguardo perso nel vuoto. "Ji Young mi ha lasciato." Myungsoo batté gli occhi un paio di volte, stupito, prima di mandare giù il boccone e affermare, con nonchalance: "Che sarà mai. Non era di sicuro la donna della tua vita." Sungjong guardò improvvisamente verso di lui, accigliato: "Che sarà mai? E' la ragazza con cui sono uscito per quasi sei mesi!" Bevendo un lungo sorso d'acqua, Myungsoo affermò, ancora: "Ma se non l'hai mai sfiorata, non sai neppure che forma ha il suo seno! Ammettilo che non eri poi così tanto interessato a lei."
Sungjong lasciò che il suo piatto si raffreddasse, tamburellando irritabilmente il dito sul tavolo mentre Myungsoo, come se nulla fosse successo, continuò a mangiare, ingurgitando grandi bocconi alla volta.
1:0 per Myungsoo.

-

"Qual è il motivo per cui ti ha lasciato?" Sungjong sollevò lo sguardo dal libro, sorpreso dall'improvvisa domanda. Si guardò intorno, e sussurrò, con tono volutamente drammatico: "Crede che io non sia davvero interessato a lei." "Solo questo?" Sungjong guardò verso Myungsoo per qualche istante, poi riportò uno sguardo distratto sulle pagine del manuale di storia contemporanea, mentre mormorò un incerto e poco convincente uhm di conferma.

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"Non possiamo più stare insieme. E' evidente che non tieni a me quanto io tengo a te!" Ji Young allontanò dalle spalle i lunghi capelli castani con un gesto scenico della mano quando pronunciò le fatidiche parole: "Non è me che vuoi."
Sungjong ricordava perfettamente quanto successo. E il motivo per cui era stato mollato.

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Myungsoo entrò nella stanza di Sungjong, un irritante rumore di pantofole pigramente trascinate sul pavimento, e si stese scompostamente sul suo letto. Sungjong osservò per un attimo l'amico con aria irritata, poi domandò, fissando nuovamente il libro dal quale stava tentando, con non poche difficoltà, di memorizzare quanto possibile per il test del giorno successivo: "Quando sei rientrato? Non devi studiare?" "Lo farò più tardi." Fu l'unica risposta di Myungsoo prima di allungare il braccio e raggiungere il comodino accanto al letto e afferrare il cellulare di Sungjong. Digitando la password di cui era, ovviamente, a conoscenza - a Sungjong non era dato sapere come avesse fatto a scoprirla - cominciò a curiosare tra le foto e i messaggi. Pochi, lunghi secondi, e Sungjong spalancò gli occhi, scaraventandosi sull'amico per sottrargli il cellulare dalle mani. "Nascondi qualcosa? Credevo che non ci fossero segreti tra me e te." Un calmo e perentorio Myungsoo incrociò le braccia davanti al petto, ancora con la schiena e le gambe distese sul materasso, Sungjong a pochi metri da lui, il cellulare finalmente tra le sue mani. Tornò al suo posto, senza rispondere a quella domanda, e cominciò a scorrere il dito sul display. Myungsoo aveva aperto l'ultima conversazione intercorsa tra lui e Ji Young. Aveva avuto il tempo di leggere quanto scritto o era giunto in tempo prima che fosse successo l'irreparabile? Il dubbio persisteva mentre Sungjong si apprestò a modificare la password con una meno prevedibile della sua data di nascita.

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"Non rivolgermi la parola. E' tutta colpa tua!" Myungsoo osservava Ji Young in piedi davanti a lui, particolarmente interessato alle sue parole: "E perché mai? Cos'ho fatto?" Un sorrisino di sfida comparve sul suo viso mentre fissava la sua eterna rivale dritta negli occhi. "Sai bene di cosa parlo." Myungsoo sorrise, con fare bonariamente derisorio: "Lasci il tuo fidanzato perché temi il suo migliore amico? E' un po' strano, sai..." Ji Young guardò verso Myungsoo, rabbia mista ad esasperazione chiaramente leggibili sul suo viso: "Te l'ho già detto quel giorno, e te lo sto ripetendo oggi, non parlarmi, non avvicinarti a me, non voglio neppure vedere la tua faccia. Hai giocato sporco con noi, avrei dovuto ascoltare le voci che giravano in tutta l'università di te che osteggiavi qualsiasi persona si fosse avvicinata a lui solo per averlo tutto per te." Myungsoo sollevò le spalle in un gesto di totale indifferenza, sorridendo: "Immagino che avresti dovuto." Il viso contorto di Ji Young fu l'ultima cosa che Myungsoo notò di lei, prima che, strattonandolo, si allontanò da lui accelerando il passo, come per scappare quanto prima da quello squilibrato che era il migliore amico del suo ex.

-

"Dunque qual è il motivo per cui vi siete lasciati?" Sungjong osservava il cellulare, sospirando, come se la forza del suo sguardo facesse improvvisamente materializzare sullo schermo un qualche messaggio, una chiamata, un tentativo di riunione, da parte di Ji Young. Il suo cervello processò in ritardo le parole di Myungsoo. "Te l'ho già detto, non crede che io tenga a lei quanto lei tiene a me. Tutto qui." Myungsoo si sporse verso Sungjong, seduto al capo opposto del tavolo nella caffetteria che erano soliti frequentare dopo un'intera giornata di corsi all'università: "Nient'altro?" Sungjong allontanò l'amico spingendolo con una mano sulla spalla a sedersi nuovamente al suo posto, borbottando, prima di immergere il cucchiaino nel bicchiere trasparente strabordante di panna e portarlo alla bocca: "Quante volte devo ripeterlo? Non c'è altro." Myungsoo rimase in silenzio, guardando distrattamente fuori alla grande vetrata contro cui il loro tavolo era poggiato, domandosi quando, e se mai, Sungjong avrebbe finalmente ammesso la verità.

-

"La smetti di fissarmi, idiota?" Sungjong guardò verso Myungsoo, infastidito. Myungsoo sorrise, chiudendo il libro davanti a sé e dichiarando: "Stavo pensando una cosa." Sungjong finse di non provare alcuna curiosità per quella frase che alludeva a qualcosa di sicuramente interessante, ma di cui si sarebbe di sicuro pentito se avesse domandato a cosa si riferisse, e riprese a sottolineare ordinatamente quelli che sembravano essere i passi più importanti sul suo quaderno di appunti. Myungsoo, noncurante dell'apparente non-reazione dell'amico, domandò, fissandolo con un molesto sorrisino: "Mi domandavo...quando ti tocchi, pensavi e pensi ancora ora a Ji Young?" Sungjong spalancò gli occhi, guardando per qualche breve istante nel vuoto, completamente sconvolto dalla domanda dell'amico, affrettandosi poi a coprirgli la bocca con entrambe le mani come per evitare che proferisse altre, ulteriori, sgradevoli domande, e si guardò intorno, nella speranza che nessuno, in quella silenziosa biblioteca, fosse stato reso, involontariamente, partecipe di quella conversazione, ascoltando la sua voce. Myungsoo rise, divertito, e si liberò dalle sue mani, proseguendo nel suo intento di ottenere una risposta: "Avanti, ti sei sempre confidato con me, non c'è motivo di essere imbarazzato. Sono o non sono il tuo migliore amico?" Sungjong guardò verso di lui, incredibilmente seccato dal tipo di domanda ricevuto e consapevole dell'irritante insistenza che sarebbe seguita se non avesse messo a tacere l'amico quanto prima con una risposta convincente: "O-ovviamente sì, idiota! Chi altri se non lei?" Stringendo una mano a pugno sul tavolo, Myungsoo abbozzò un sorriso forzato, ripetendo, tra sé e sé: "Ovviamente..." Afferrando lo zaino dal pavimento Sungjong vi ripose disordinatamente e con fare irritabile e compulsivo i libri e le matite prima di sollevarsi dalla sedia e domandare, con voce bassa ma decisa, il tono a tratti isterico, esasperato: "E tu chi, le tue invisibili, innumerevoli e inesistenti fidanzate?" Si allontanò, portando lo zaino sulle spalle, con una plateale, teatrale, uscita e a Myungsoo, impossibilitato a rispondere per ovvie ragioni, non rimase altro che fissare i suoi fianchi sottili, le sue lunghe gambe strette in un jeans skinny, e il suo fondoschiena, osservandolo mentre usciva dall'aula, e sospirando, miseramente.
1:1 per Sungjong.

   
 
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