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Autore: shallweliquefy    30/12/2013    0 recensioni
"...and it's hard to dance with a devil on your back, so shake him off"
Una gita. Una ragazza di 18 anni. Nessuna preoccupazione. Una sola notte per cambiare tutto ciò...E un grande fardello da portarsi dietro.
Una storia, per raccontarne mille altre.
Genere: Angst | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Trattengo il respiro. Serro gli occhi per qualche istante, poi li riapro.

Non può essere.
Sì, invece.

Magari ti sbagli, Flo. Magari sei ancora strafatta, magari stai sognando, magari non riesci ancora a distinguere la realtà dalla fantasia, magari...
No.

Sono lucidissima. Mi rendo perfettamente conto di cosa sta accadendo.
Quella strana sensazione che sentivo all'inizio...
È tutto reale. Un brivido mi corre lungo la schiena.

Respira.
Ci provo. Ci provo. Ci provo.

Non aiuta. Nemmeno un po'.
Sono ancora paralizzata.
Lui è ancora addosso a me.
Le sue mani mi stanno ancora toccando, le sento.
Sento le sue mani correre lungo le mie gambe, fino al sedere, per poi arrivare lì.

Ti prego, fa' che si fermi.
Ma non lo fa.

Con una mano mi solleva leggermente la maglietta del pigiama, poi la ritrae.

Forse ha capito che quello stava facendo è totalmente sbagliato. Forse si fermerà. Forse...

Poi, di nuovo, sento la sua mano su di me. Ma questa volta è più sfacciata.
Questa volta non si limita a sfiorarmi da sopra il tessuto del pigiama, no.
Questa volta, la sua mano, la sua maledettissima mano, cerca di farsi strada dentro i miei pantaloni, sotto le mie mutande.
È troppo. La paura lascia spazio al disgusto, alla rabbia.
Gli tiro una gomitata nella pancia.
Lui è sorpreso. Pensava che stessi dormendo, lo schifoso.
Faccio per alzarmi, ma lui mi blocca, mi circonda il collo con il braccio.
Mi sento morire. E se diventasse violento?
«Scusa» mi sussurra all'orecchio. Mi viene voglia di vomitare.
«Lasciami andare» rispondo, gelida.
«Flo, io...»
«Giacomo lasciami andare, o giuro su Dio che ti spacco la faccia»
Lui allenta la presa, e io mi alzo di scatto.
«Non azzardarti ad avvicinarti a me, mai più» sibilo.
Raccatto le mie cose in fretta e furia e mi precipito fuori dalla stanza, facendo lo slalom tra i miei compagni di classe, che non si sono accorti di nulla.


Arrivo davanti alla mia stanza, barcollando, e ringrazio il cielo di avere le chiavi con me.
Non riesco ad infilarle nella serratura, ho le mani che mi tremano troppo.
Le chiavi cadono, e io le raccolgo.
Cadono di nuovo, ma non ho la forza di accucciarmi per prenderle.
Gli occhi mi si riempono di lacrime. Cerco di ricacciarle indietro.
Non ora, non ora, non ora.
Faccio un respiro profondo. Prendo le chiavi e, cercando di fermare il tremolio delle mie mani, le infilo nella serratura.
La camera è vuota, le mie compagne di stanza sono ancora nella 310.
Dormono ancora beate, ignare, serene. Se solo sapessero...
Accendo la luce in bagno e mi fisso nello specchio: sembro un fantasma.
Non riesco a sopportare quell'immagine per più di un paio di secondi, quindi mi sbrigo ad allontanarmi.
Mi infilo sotto le coperte, e pian piano inizio a realizzare cosa significa davvero ciò che è appena successo.

Ho subito...una violenza? È il termine giusto?
Di certo, io mi sento violata. E se non mi fossi svegliata? Cosa sarebbe successo?

Gli occhi mi si riempono di lacrime. Di nuovo.
Questa volta non le trattengo.

~~~
Sono passati più di tre mesi dall'ultimo capitolo. Mi scuserei anche, se non fosse che nessuno segue questa storia.
Ho deciso comunque di aggiornarla, per me. Magari, prima o poi, la leggerà qualcuno.

  
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