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Autore: __Orange    04/01/2014    0 recensioni
-Su su, papy. Sai cosa dicevano i professori del miliardario Richard Branson, quello della Virgin Group, ai suoi genitori, quando era alle elementari?-
-No, Meg, non lo so. -
Io ripresi a parlare, sorridendo come un’imbecille, con gli occhi rivolti verso l’orizzonte -Dicevano: signori, vostro figlio da grande, o andrà in prigione, o diventerà un miliardario. -
Lui alzo, gli occhi al cielo, le mani in preghiera.
-Prepareremo i turni degli orari di visita, allora.-
Grazie della fiducia.
Genere: Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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15. SOS ME, SOMEONE HELP ME!
 
-Pronto?-
-Carly!-
-..Megan?-
-Carly!-
-Megan!-
-…-
-…-
-Carly!-
-Megan si è incantato il disco? Che problemi ci sono?-
-Carly! Un’emergenza! Un dramma completo!-
-Oddio! Cosa, Meg, cosa?-
-Vieni da me! Immediatamente!-
-Volo, Meg, volo! Stai tranquilla, ci sono io con  te, non farti prendere dal panico!-
 
 
-Vestiti. Questo era il problema. Vestiti.-
Possibile che non capisca?
-Certo! Che altro problema pensavi ci fosse?-
Tsk, neanche l’avessi allarmata, insomma.
Lei mi fulminò –Oh, nessuno, mi hai lasciato una gamba senza ceretta, pensavo fosse successo qualcosa di..grave.-
E questo non le sembra grave? Non so, cosa sarebbe stato peggio? Un asteroide sul mio tetto? Leonardo di Caprio gay?
-Non importa, ormai siamo qui. Allora, vuoi aiutarmi in questo dramma o no?-
Dovevo sembrare davvero disperata. Ero sommersa da magliette, jeans, calzini, mutande, cappelli.
-Vedo che sei un po’ nel caos..il tuo letto non si vede nemmeno più..-
Oh, ma quello non si vedeva più neanche prima che cominciassi a tirare fuori vestiti..beh, meglio mantenere un minimo di dignità.
-Già.-
-Già…-
-…-
-…-
-Megan!- urlò lei esasperata.
-Cosa!-
-Come cosa! Vuoi dirmi qualcosa di quest’emergenza vestiti per favore? Siamo qui da dieci minuti e tu..tu hai un paio di mutande in testa?- mi guardò meglio strizzando gli occhi.
-Ah..- tirai via dalla testa quel paio di mutande. -Dicevo, Carly. Ho un’emergenza vestiti.-
-Ok, fino a qui ci siamo arrivati tutti. Io, il tuo letto, il tuo vicino di casa..ma qual è l’emergenza scusa? Non trovi il tuo cappello peruviano? Non hai fatto il bucato e non hai nulla di pulito? E’ arrivato un tornado e ha..-
-Non so cosa mettermi.- la interruppi con gli occhi che sprizzavano sangue.
Silenzio.
Mi guarda. La guardo. Mi guarda. La guardo.
-Tu..tu hai appena detto..-
-Che non so cosa mettermi! Che c’è di strano, mi domando!-
-..che c’è di strano?- mi guardò stranita –Come che c’è di strano? Megan, tu sei quella che è venuta a scuola IN PIGIAMA!-
-Ma che centra, quella volta..-
-Sei quella che al funerale del professore di arte è venuta  vestita di arancione fosforescente e appena te l’ho fatto notare hai detto “ah..beh, qual è il problema?”!-
-A mia discolpa non sapevo che ad un funerale…-
-Sei quella – mi interruppe per la millesima volta –Che è venuta a scuola con gli stivali da montagna a giugno, Megan!-
Blah blah blah.
-Sì, sì, ok, il mio gusto nel vestire fa veramente cagare, grazie.-
-Ma chi ha parlato del tuo gusto sul vestire! Anche se..definirlo gusto, insomma, mi pare eccessivo..-
Sì ma grazie al cazzo no, eh?
-Senti, torniamo al mio problema, non vorrei essere sommersa dai tuoi complimenti..-  la fulminai.
-Giusto. Allora, a cosa devo questa “emergenza vestiti”? Insomma, mi sembra di essere in un film per dodicenni è così eccitante!-
-Carly, frenati, ti prego! E’ solo che non so cosa mettermi, cioè non mi sta bene niente! Ho tutte cose così sformate e..guarda! Questo maglione è di mio padre! Che cavolo ci faccio con un maglione di mio padre!- urlai disperata.
-Calmiamoci tutti. Sediamoci sul lett..ah no, sul pavimento forse è meglio.- mi trascinò giù con sé. –Ok. Respira e parliamone. Per quale occasione ti servono questi vestiti?-
Deglutii –Eh..ehm..per..devo andare..-
-Sìììììì?-
-..fuori…-
-..sìììì?-
-..con..-
-con?-
-Ti prego Carly, giurami che non urlerai. Giuramelo.-
-Giurato, te lo giuro Megan.-
-No, perché guarda che ti conosco eh, sei più eccitabile di..-
-Lo giuro. Me lo vuoi dire, di grazia?-
-..devo uscire con Harry.-
 
 
-COOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOSA? TUUUUUUU CON HAAAAARRY..-
Ecco. Lo sapevo. Cioè, io lo sapevo è inutile farle giurare qualcosa. E’ come dire a Miley Cyrus “ehi bella, però basta video dove vuoi scoparti ogni oggetto animato/inanimato che ti trovi davanti. Lo giuri?” “Lo giuro!” e poi mi viene fuori in video come Adore You.
Mi prendi per il culo Miley Cyrus?
-Mi prendi per il culo Carly? Avevi giurato!-
-AAAAAAAH..- fermò la sua sirena dell’ambulanza, con gioia e felicità dei miei timpani –Ah. Giusto. Ma questo non significa che sono felice per teeeeeeeeEEE! Ahia!- Uno scappellotto ben assestato l’aveva fatta smettere sul nascere.
-Raccontami tutto!- mi disse con un urletto eccitato.
No. Non l’avrei mai fatta smettere.
Sospirai –Mi ha aspettato sotto casa ieri sera e mi ha beccata mentre urlavo contro il sordo, il mio vicino di casa. Poi l’ho mandato a fanculo tipo una quindicina di volte, lui viceversa, ci siamo baciati, abbiamo fatto pace e mi ha chiesto di uscire stasera.- dissi tutto d’un fiato.
Carly mi guardò un  attimo accigliata –Perché urlavi contro il Signor Prim?-
-Non vuoi saperlo. Fidati.-
-Chiaro! Ma adesso dobbiamo pensare a cosa metterti, non è vero?-
..cosa glielo faceva pensare? EH?
-Però, ora che ci penso..lo sai che io non sono proprio il massimo con gli abbinamenti..compro solo cose ecologiche o di seconda mano..-
-Le mie cose vengono da qualche strano negozio che trovo per i centri commerciali, lo sai. Niente Gucci, Chanel o cose così, cioè non sono cose difficili da abbinare o da trovare, dai, ti prego!-
-Sai cosa?-
Alzai gli occhi al cielo.-..no, Carly, non so cosa.-
Sarei mai uscita da quella stanza?
-Ho io la persona giusta che potrebbe aiutarti!-
Una strana idea mi balenò in mente.
-No. Carly. Non ci provare, te lo proibisco.-
Qualcosa mi disse che i miei sospetti erano fondati.
 
 
-Tommo lo stylist più fico d’Inghilterra è qui per vooooi!-
Oh, bontà divina. Perché a me? PERCHE’- A – ME?
Cos’ho fatto di male?
-Louis, ti prego, posso cavarmela da sola, dai.-
-No no piccioncina- disse, muovendo il dito alle mie parole –Qui hai bisogno di un outfit adatto alla serata!-
Ok, forse si era immedesimato troppo nella parte?
Giusto un po’ troppo?
-Louis, veramente..io non so dove andremo stasera, cioè, Harry non me l’ha detto..-
Lui mi guardò sbarrando gli occhi –Tesoro, ma è pazzo? Cioè, è ovvio che bisogna sempre specificare il luogo dell’appuntamento, per vestirsi adeguatamente! Non so, è come andare in un ristorante chic senza la pochette che si intoni con le tovaglie della serata! Come andare con un vestito lungo ad una passeggiata al parco dove chissà cosa ci sarà per terra!-
Ok. Ero abbastanza nel panico, grazie Louis.
-Non perdiamoci d’animo!- battè le mani lui –Abbiamo un outfit perfetto da trovare nel giro di due ore!-
Oh Cristo.
 
 
Ero le 18.40 ed ero incredibilmente vestita.
Pensavo peggio, devo dire.
Avevo dovuto litigare rispettivamente: mezz’ora con Louis che pretendeva di trovare una gonna nel mio armadio o qualcosa di vagamente simile a un vestito, cosa che fu impossibile ovviamente, un’altra mezzora con Carly perché pretendeva di trovare dei trucchi nel mio bagno, cosa che si rivelò fattibile solo perché c’era un unico bagno in comune con le mie sorelle e i trucchi erano di qualcuna di loro, ma io mi ero rifiutata comunque di mettermene un minimo sulla mia faccia, e altri venti minuti con Louis perché mi dava della suora di clausura perché non avevo maglie scollate o con la pancia fuori “Mica devo andare  a fare la prostituta Tomlison!”
Erano le 18.50 e, porca troia, come minchia ero vestita?
Ecco, troppe parolacce. Insomma, non si dicono le parolacce prima di un appuntamento, porca troia.
Louis, non si sa come, aveva tirato fuori dal nulla un paio di pantaloncini a vita alta e ci aveva messo sotto un paio di calze (ci sono 0 gradi fuori, mica siamo ai tropici) che non ricordavo di avere e una maglia larga che risaliva ai tempi dei dinosauri, regalata da lui, con scritto “Peace!”
Alla fine non era male. Cioè, avevo scampato pure di mettere le ballerine per un paio di converse.
Ok, Louis mi avrebbe ammazzato quando gli avevo detto di non avere tacchi “E’ inconcepibile! Inconcepibile!”
Minchia, Lou, calmino eh.
 
18.55 e, oddio, io sto per uscire con Harry.
Cioè, vaffanculo, ero già uscita con altri ragazzi, però perché ero così agitata stavolta?
Il fatto che io sia agitata fa aumentare esponenzialmente il numero di parolacce all’interno di ogni frase, cazzo minchia.
Non essere agitata Megan! Dei solo uscire con Harry! Mica con Johnny Depp!
Giusto. Vero.
….
Oddio, perché la cosa non mi rassicura neanche un po’?
E’ come stessi andando al patibolo, alla forca, alla ghigliottina, sulla sedia elett…
Era un campanello quello che ha suonato? No vero?
 
Il campanello suonò e io mi  sentii attirata verso la morte.
Cioè, in realtà rimasi bloccata per dieci secondi, gli occhi sbarrati e  il cuore a mille.
Gran bel modo di tranquillizzarti, non c’è che dire.
 
 
HARRY
Appena suonai il campanello una scarica di adrenalina  mi attraversò la schiena.
Il fatto che fossi così agitato era normale?
Il fatto che fossi stato dieci minuti in macchina davanti casa sua era normale?
Il fatto che avrei sicuramente fatto la figura del cretino era normale?
Mh, no.
Perso nei miei pensieri, dopo più di dieci secondi nessuno mi aveva ancora aperto la porta.
Risuonai. Sono così cretino che non ho nemmeno suonato? Calma i nervi, Harry, respira!
Dopo qualche secondo la porta si aprì, rivelando un uomo che avevo già visto.
Oh. Cazzo.
Sono fottuto. Fottuto forte. Fottuto tanto.
Il padre di Megan mi guardava torvo (tanto per cambiare) con in mano il giornale dello sport.
-TU saresti?-
Buonasera anche a lei.
-Ehm, io sono..Harry Styles, signore, sono venuto a prendere vostra figlia..signore.-
Non l’avevo già detto?
Lui mi squadrò (ancora) a raggi x, indugiando non poco sui miei capelli ricci.
Sentivo i brividi percorrermi da parte a parte.
-Ci siamo già incontrati vero?-
-Sssì, cioè, veramente sono venuto qui anche ieri, solo che Megan non c’era e allora..-
-Sì, ok, a proposito di Megan..- Occazzo ma si era animato di colpo? -Devo farti qualche piccola raccomandazione.-
Ma dove cavolo era Megan? Perché non arrivava?
-Punto primo: non mi piacciono i ragazzi che girano intorno alle mie figlie. Avvisato. Anche Marta ha cominciato ad uscire con quel tuo amico, Zayncoso, non credere che per lui la situazione sia diversa.-
Grazie a Zayncoso per avvisarmi sempre delle belle cose che mi potrebbero succedere.
-Punto secondo: Megan non è come le sue sorelle. Lei non si fa per nulla problemi e potrebbe ucciderti con qualsiasi mossa se le fai qualcosa di male, ma nel caso non lo facesse lei..beh, ci sono io.-
Deglutii. Rassicurante, davvero..no, ma prego continui pure, tra cinque minuti dovrò usare il bagno per andare a rimettere tutto il contenuto del mio stomaco.
-Punto terzo: niente baci, niente contatto fisico, non datevi la mano, a casa alle 11, non guidare troppo forte voglio che tu mantenga i 30 all’ora per tutto il tragitto. Mi sono spiegato?-
-Chiaro. Tutto chiaro come il sole.-
-Papà!- sentii urlare dalle scale.                                           
Grazie Signore, meglio tardi che mai!
Meg scese le scale con i capelli stretti in una coda alta e la borsa a tracolla che le batteva sul fianco ad ogni gradino.
Portava con sé uno sguardo torvo rivolto a suo padre, le labbra arricciate e le mani strette a pugno.
Era bellissima. Non c’è un altro modo per dirlo e non me la sarei mai scordata, mai, per tutto il resto della mia vita. La maglia bianca era contenuta dentro un paio di pantaloncini di jeans, che facevano molto lei, così hippie e semplice e libera che non potei che sorridere nel vedere che si era vestita così soltanto per me.
-Papà. Che stavi facendo?-
-Niente, Meg, conversavo!-
-..papà. Per piacere, ne abbiamo già parlato!-
-Non mi interessa!-
-Padre snaturato! Io che ti dico che non voglio che mi metti in imbarazzo e tu qual è la prima cosa che fai? Pensi a mettere terrore negli occhi della gente, ma chi sei, Lord Voldemort?-
-Megan, non ricominciare, aspetta solo un att..-
-Ho aspettato anche troppo a lungo..-
-No, Meg, per favore..-
-Dodici anni..-
Suo padre alzò gli occhi al cielo, sbuffando esasperato.
-..Ad Azkaban!-
Cercai di non ridere solo per il semplice fatto che suo padre mi avrebbe steso con una mossa di kung fu ma la situazione era molto più comica di quanto possiate immaginare.
-Io non so più cosa fare con te, la devi smettere di urlare frasi di Harry Potter per casa, lo sai che non lo tollero!-
Dal sorrisetto che aveva in faccia la figlia però, Megan lo sapeva anche troppo bene.
Era come se stesse facendo..beh, qualsiasi cosa stesse facendo, solo per infastidire suo padre.
-Silencio, papà. Senti, se in questa casa siete tutti una bambocciosa balbettante banda di babbuini, non è certo colpa mia. Senti, Accio chiavi!,- urlò, prendendo con uno scatto le chiavi di casa dal mobile all’ingresso – e torno per mezzanotte, te lo dico.-
-Undici!-
-Mezzanotte, padre. Ciao ciao, buona serata babbanucolo!-
Lo salutò con un bacio sulla guancia sfuggente e agitando la mano, chiudendo dietro di sé la porta, direttamente in faccia a un padre stupito ed esasperato come pochi.
Appena uscì sul pianerottolo mi guardò e scoppiò a ridere, come a suo solito, con le lacrime agli occhi mentre si teneva la pancia con la mano.
-Guarda la tua faccia! Mi..mi dispiace così tanto per mio padre ma come vedi nessuno in questa casa sembra molto normale e..-
Mi sporsi a baciarla di slancio, prendendole la nuca con la mano destra.
Ok, bene. Avevo già disubbidito a suo padre in meno di 10 secondi, la cosa era davvero molto incoraggiante.
Lei smise di ridere di colpo e il mio bacio la colse impreparata al massimo, perché rimase con le labbra dischiuse e gli occhi sbarrati, senza capire bene cosa fosse successo.
Poi, però, si lasciò andare a un’ultima risatina e mi baciò anche lei, avvicinandosi a me.
 
-Perché?- mi chiese, appena mi staccai da lei (insomma, avevo un minimo di buonsenso, dai!).
-Eri bellissima, cioè, sei bellissima.- oh, fantastico, fai anche la figura dell’idiota patentato, adesso?
Lei arrossì e..che? cosa? Era arrossita? Megan era arrossita? Stava per caso per cadere un ufo?
-..grazie..- mi sussurrò, sicuramente sperando che non mi fossi accorto del suo imbarazzo.
-E’ la verità, babbana! E comunque tuo padre mi ha messo addosso un’ansia infinita, altri dieci secondi e sarei scappato in auto mettendo tutte le sicure!-
Lei rise, buttando indietro la testa.
Non posso baciarla di nuovo, vero? Non posso..vero?
Trattieniti, per carità, ma che fine ha fatto la tua parte razionale, Harry?
-Beh, è un po’ iperprotettivo con tutte noi sorelle, sai..tutte donne e un solo uomo, la cosa lo copre di ansia!-
Io le sorrisi, incantandomi per la millesima volta sul suo sorriso, che era stranamente non sfrontato come al solito ma infinitamente dolce.
-..Harry?-
-Che?- mi riscossi dal mio mondo di fatine.
-Andiamo o hai intenzione di stare qui tutta la sera? Ti dico solo che mio padre ci sta guardando dalla finestra della cucina da circa cinque minuti e non sembra intenzionato a smettere..-
Mi girai e trovai il Signor Avery attaccato alla finestra che mi mimava intimamente minacce di morte, rispettivamente con un cappio al collo, con un’ascia e con un coltello sulla gola.
Ma bene.
-E’ il caso di scappare, Meg, oppure ho paura che metterà in pratica qualcuna delle sue proposte!- dissi  con voce tirata.
Megan rise e, in risposta a suo padre mosse una finta bacchetta nella sua direzione mimando un “Petrificus Totalus!”
Cominciamo bene.

 

Non chiedetemi quando ho trovato il tempo di scrivere, perchè non lo so, sono così indietro nello studio che solo Dio sa, ma non ce la facevo più a lasciare questa storia in sospeso, mi piange il cuore! :(((((

Dunque, eccomi qua, è un capitolo lento, di passaggio, tanto per scrivere un po' di minchiate e non lasciarvi proprio a bocca asciutta, ecco :)

Grazie a chi continua a seguirmi, siete davvero molto molto carine e gentili :)

Un bacio, buon Natale, buon anno, buoni ultimi giorni di vacanza ( non voglio nemmeno pensarci ahaha)

Ciao a tutti <3


Anna ;)
  
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