Anime & Manga > Kuroko no Basket
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Autore: FairyQueen_Titania    09/01/2014    4 recensioni
Dal testo:
"Kise risponde, Aomine ascolta.
-Scusa Aomine ma non posso venire. Non...- vacilla- non voglio.
"Aomine?"
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Daiki Aomine, Ryouta Kise, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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nuovo scandalous
Jean non gli ha lasciato alternative o vie di scampo quel giorno. Jean non lo ha lasciato fuggire neppure nei giorni che sono seguiti a quella prima volta.
E' selvaggio, Jean. Sembra un po' ragno quando lo intrappola in una tela di illusioni e blandizie cattive e melliflue dall' aspetto ipnotico. Un giorno sembra che voglia donarti la luna e il giorno dopo che ti dia a mala pena le briciole sparute di una vaga attenzione.
Un giorno ride e quello dopo grugnisce, si alza alle sei del mattino e scalerebbe montagne oppure al contrario rimarrebbe per ore tra le quattro mura della sua casa. E' così Jean.
Così lunatico, così egoista, così folle.
Kise la prima volta che ha fatto l' amore con lui -o era sesso?- ha capito perchè ne è incredibilmente incantato.
Jean gli ha ricordato subito Aomine, con quell' aria brusca e un po' scocciata e i modi del predatore che è pronto a divorarti.
Ma poi ha capito che questa è solo la patina più superficiale, che oltre c' è un pozzo nero e profondo che ti risucchia.
Aomine è più istintivo, più trasparente, poco riflessivo.
Jean mescola emozioni e freddezza in un tutto poco definito, istinto e razionalità, follia e ragione.
E' un buco nero, Jean.
E non ti lascia scampo.
Eppure Kise non lo ha compreso ancora a fondo, non lo sa. A volte intuisce qualcosa ma è lontano dal comprendere realmente l' altro.
Se parlasse con Yuu, con quello vero, col vecchio ragazzo di Jean, forse capirebbe. Yuu gli direbbe che Jean è un buco nero, che è egoista, che ti dà la luna e le briciole del suo amore.
Jean alterna falsa e stucchevole dolcezza e passione selvaggia nel sesso. Kise non immaginava che la sua prima volta sarebbe stata così. Jean lo ha ingannato al' inizio accarezzandogli le guance e baciandolo quasi castamente sulla bocca.
-Il sesso- gli ha detto mentre lo penetrava con una spinta secca- non è mai dolce o pacato. E' terribilmente selvaggio. Ha la volgarità che solo l' istinto può dare. E tuttavia a volte bisogna ragionarci su- aveva concluso facendolo girare verso di sè.
Kise aveva incrociato i suoi occhi, rossicci come le foglie d' autunno, e vi aveva scorto una malizia irrequieta e compiaciuta.
Anche se era la sua prima volta non si era preoccupato di trattarlo come una statuetta di porcellana, non aveva usato alcun romanticismo, alcuna cura.
Kise in fondo se lo aspettava, anzi, all' inizio gli era parso piuttosto strano. Jean era così ingannevole.
Nel tempo passato con lui ha anche capito che Jean non lo avrebbe mai amato, eppure è come se si impegnasse davvero.
All' inizio il sesso con Jean era terribilmente imbarazzante. Delle volte Kise si copriva la faccia col braccio, Jean rideva e glielo spostava.
-Devi essere più sciolto, micio- gli sussurrava.
Una volta si era arrabbiato per quella, a detta sua, eccessiva pudicizia.
Gli aveva tolto le mani dal volto con rabbia e gli aveva detto chiaramente che non gli piacevano le verginelle piagnucolone.
Kise lo aveva guardato, stordito e stupito al tempo stesso. Il più grande aveva smesso di penetrarlo e si era passato una mano tra i capelli con uno sbuffo scocciato.
-Smettere ora- aveva iniziato- sarebbe una punizione dolorosa sia per me che per te. Non ha senso.- aveva guardato Kise con la faccia di chi sta cercando una soluzione a un problema davvero fastidioso.
-... forse se ti bendassi ti troveresti più a tuo agio?- aveva chiesto.- o magari girandoti...
E Kise si era sentito inadeguato come non gli accadeva da tempo, così insignificante come lo era solo nel basket. Con Aomine.
Non si sentiva più un miracolo da parecchio.
-Jean- lo aveva chiamato risoluto- scopami. Ora.
Non sapeva se quella dell' altro fosse una provocazione intenzionale, una sfida o chissà che altro ma Kise di sicuro non si sarebbe tirato indietro, non avrebbe accettato di sentirsi ancora in quel modo, di sentirsi un incapace.
Dopo quel giorno Jean si era veramente sbizzarrito. Lui insegnava e Kise, volenteroso e disciplinato, apprendeva abbattendo lentamente ogni pudore e ogni limite.


Kise, Himuro e Takao hanno compreso di essere legati dallo stesso filo invisibile, sottile come una tela di ragno, duro come una roccia, puro come un diamante e al tempo stesso sordito come le acque fangose di una pozzanghera, ma soprattutto, incomprensibile ai più.
Lo hanno capito alle prime luci dell' alba, quando la notte allo Scandalous era finita da un' oretta scarsa e la pioggia cadeva scrosciante da un cielo scuro come la pece, sferzando i loro visi mentre camminavano col vento contrario.
Lo hanno capito guardandosi con la coda dell' occhio, silenziosi e desiderosi solo di tornare a casa, al caldo, magari sotto le coperte, mentre ognuno di loro si chiedeva cosa li avesse portati tutti e tre insieme nello stesso posto.
Lo hanno capito seduti sul pavimento di un appartamento silenzioso, al riparo dalla pioggia, dal vento, dai fulmini e dal mondo in generale.

Himuro fino a qualche giorno prima credeva di avere sbagliato a portare Kise allo Scandalous. Takao da parte sua si limitava ad affermare che il biondo era grande e vaccinato, che si stava solo divertendo come qualsiasi ragazzo della loro età. Takao è ancora convinto che se Kise sta cambiando non è colpa loro ma è una conseguenza dovuta ai problemi che ha, ad Aomine, alle prime sconfitte dopo le medie, al fatto di essere il più debole della Kiseki e compagnia bella. A modo suo sta cercando di trovare la soluzione a tutti questi problemi.
-Sta scappando- aveva detto Himuro
-E' un diversivo piacevole. Non si può sempre essere seri, Tatsu-chan- aveva affermato Takao- e comunque non è che Ryo-chan stia trascurando i suoi doveri o roba del genere. Sei tu che ti preoccupi troppo.
Himuro stava per dire qualcosa quando la voce di Murasakibara alle proprie spalle lo aveva fatto sussultare.
-Muro-chin, che ci fai con lui?
Himuro si era girato lentamente, col cuore che gli batteva a mille, quasi fosse stato colto con le mani nel sacco, quasi che Atsushi avesse scoperto il suo segreto, lo Scandalous.
Alla fine aveva sorriso, cercando di sembrare rilassato. Takao fingeva noncuranza.
-Parlavamo della partita.
-Ah-ah- aveva fatto Takao- il tuo amico sostiene che ci batterete ma io gli ho detto che Shin-chan oggi è particolarmente fortunato.
Murasakibara aveva messo in bocca una patatina annuendo poco convinto:- Vi batteremo- aveva detto incolore per poi rivolgersi al compagno di squadra- Muro-chin, andiamo a prendere qualcosa alle macchinette, ho ancora fame.
I due giocatori più bassi si erano salutati formalmente, Takao mentre li vedeva andare via si era domandato come facesse il centro dello Yosen a non essere un grassone.

-Te l' ha detto Akashi-kun?- aveva domandato Himuro
-Cosa? Di vincere?
-Sì. Te lo ha ordinato lui?
-Non sento Aka-chin dalla settimana scorsa. Questa è una partita amichevole, no?
-Già
Himuro aveva taciuto, Murasakibara intanto inseriva le monetine nella macchinetta, si sentiva solo il rumore dello snak che aveva scelto mentre cadeva verso il basso.
-Sei geloso, Muro-chin?
In risposta gli era arrivata una risatina sommessa e divertita:- Affatto.
-Non ce n' è motivo. Per me conta solo Muro-chin- chiarì a scanso di equivoci
Himuro sorrise intenerito:- Grazie, Atsushi. Anche tu sei molto importante per me.
Il centro dello Yosen aveva esitato ad aprire la sua barretta al cioccolato:- Mmm, solo importante?- si era lamentato- c' è qualcuno più importante di me?
Himuro lo aveva guardato negli occhi, Murasakibara sembrava sfidarlo a dire il contrario, con quell' aria minacciosa che riserva solo agli avversari e che promette pene infinite.
-Nessuno
Per dare quella risposta in maniera risoluta si era dimenticato di tutto. Ogni volta che dà una risposta del genere al compagno si dimentica di Taiga, di Ryota e Takao. Di Akashi che è onnipresente nelle loro vite, che se ordinasse ad Atsushi di vincere contro una qualsiasi squadra, allora Atsushi vincerebbe senza esitazioni, come se fosse una magia che vanificasse gli sforzi dell' avversario, anche del più forte.
Himuro fece cadere l' argomento con un sorriso per poi avviarsi verso gli spogliatoi.
A ben vedere anche lui è finito allo Scandalous per liberarsi di qualcosa, per fuggire dalla norma. E' scappato allo Scandalous quando Kagami si è avvicinato troppo a Kuroko sentendosi un fratello geloso e poi capendo di aver perso quello status di sua spontanea volontà, già in America. E' scappato allo Scandalous quando si è sentito geloso di Akashi, per il modo in cui Atsushi gli obbedisce ciecamente. E poi quando Atsushi ha iniziato a diventare troppo possessivo nei suoi confronti, soffocandolo e facendolo sentire in una gabbia.
Gelosia. Ricorre spesso nei suoi legami più intimi. Pensare che l' ha sempre detestata. Ha sempre pensato che fosse qualcosa che non gli appartenesse.
In realtà Himuro si è sempre percepito come una persona indipendente, persino nei legami e lo ha dimostrato quando consapevolmente ha abbandonato Taiga ai tempi dello street basket.
Tuttavia i legami con quelle persone sembrano una specie di circolo vizioso. E Himuro non è mai stato un santo privo della sua parte di egoismo.
Odia l' influenza che Akahi ha su Atsushi e vorrebbe che il center fosse tutto per lui ma al tempo stesso non sopporta la sua eccessiva possessività. Odia che Taiga abbia legato così tanto con Kuroko eppure lui stesso è stato il primo ad allontanarsi dall' amico.
Non riesce a trovare una via di mezzo, un compromesso, una pace che lo rassicuri.
E poi ci sono troppe cose non dette, sentimenti inespressi che cerca di soffocare.
Non si sente pronto a dirli e allora fugge allo Scandalous dando sfogo a tutta l' energia in eccesso, ai suoi desideri incontrollabili e alla frustrazioni per essere completamente libero e fuori controllo per almeno un breve spazio di tempo.
Forse non dovrebbe preoccuparsi per Kise.

Himuro, Kise e Takao in fondo si sono ritrovati allo Scandalous per lo stesso malessere di fondo. Himuro lo ha intuito vagamente quel giorno in cui si scontravano con lo Shutoku, mettendo assieme i pezzi del loro puzzle a tre. La conversazione con Atsushi, semplice riconferma dei motivi che lo conducono a Ni-chome, Atsushi che non sa, che non conosce quella parte di Himuro, tutto questo è stato illuminante.

La strada per arrivare a casa sua sembrava non finire più. Per qualche motivo i loro umori sembravano sotto le scarpe, nonostante la nottata piacevole appena trascorsa. Persino Takao era più silenzioso, in quelle ore.
Forse era il cielo nero che ispirava riflessioni più amare, forse la pioggia che sul viso assomigliava alle lacrime vere, fatto è che a casa di Himuro dopo essersi asciugati non avevano nè riso e nè scherzato, non avevano nemmeno dormito.
Era come se implicitamnte avessero deciso di comune accordo di portare il loro rapporto a tre a un piano successivo, più alto.
Kise aveva parlato di Aomine, del giorno al campetto, di come lo avesse baciato e di come Aomine fosse scappato. Aveva detto che con Jean cercava... non sapeva nemmeno lui cosa cercasse. Forse la felicità, forse l' amore, forse voleva semplicemente essere accolto. Si era chiesto se fosse un caso il fatto di essere attratto da una persona con modi simili a quelli di Aominecchi.
Li aveva guardati cercando una risposta che i due non seppero dargli.
Takao aveva guardato fuori dalla finestra vedendo con gli occhi della mente qualcosa che decisamante non c' era:- Forse non siamo le persone adatte a dare risposte. Personalmente evito anche di pormi delle domande.- aveva riso, con amarezza.
Himuro lo aveva guardato con una dolcezza discreta e delicata, comprensiva, poi aveva portato gli occhi su Kise.
Una confessione.
Avrebbero ricordato quell' alba buia come le prime ore fatte di confessioni, di piccoli segreti, di paure irrazionali. Quella mattina si sarebbero resi conto della loro incapacità di affrontare loro stessi e chi amano, gli spettri delle loro emozioni.

-Vedi, credo che Takao abbia ragione. Io non ho consigli o incoraggiamenti da dare. Non è che non voglia, è che proprio non sono la persona adatta. A dare risposte, soluzioni... non ci riesco. E' come se fossi inadatto a trovarle. Ho capito presto che mi piaceva il sesso e la seduzione e la malizia. Mi piace il sesso. Mi piace. A Los Angeles ho avuto molte esperienze, sono stato in un sacco di locali, ho provato un po' di tutto, ho avuto molti compagni.- Himuro aveva ripercorso mentalmente i giorni di Los Angeles. Le mattinate a scuola, i pomeriggi a fare street basket, i primi documenti falsi per entrare nei locali notturni. Le prime mani, quelle di Sean, che scoprivano la sua pelle. E poi i locali affollati, il fumo di un salotto stretto che gli annebbiava la vista, il corpo sconosciuto nel buio di una dark room. Aveva vissuto in maniera frenetica, esagerata. A volte pensava di essersi buttato via senza sapere nemmeno il perchè.
-In Giappone pensavo che non sarebbe stato possibile ma poi mi sono accorto che in fondo il mondo è sempre lo stesso. Troverai uno Scandalous in qualunque parte del mondo. In quel posto posso fare quello che voglio. Ma sai quando ci sono arrivato? Quando mi sono deciso ad andare a Ni-chome? Quando ho visto che il mio fratellino mi aveva sostituito con un' altra persona e quando mi sono reso conto dell' enorme influenza di Akashi su Atsuhi e della possessività di Atsushi nei miei confronti. Non mi sono mai piaciute le gabbie, capisci?- aveva sorriso e Kise, che aveva ascoltato con calma e interesse tutto quel discorso, si era quasi stupito della pacatezza con cui Himuro parlasse della sua vita. Si era stupito nello scoprire che quei due ragazzi potessero essere allo Scandalous per un motivo diverso dal semplice divertimento.
Himuro aveva scosso la testa:- Non riesco a risolvere problemi così grandi. Ci sono certi rapporti che in qualche modo ti ingabbiano, che sono dei cerchi senza fine.
-Ma... ma tu sei il fidanzato di Murasakibaracchi?- aveva azzardato
-Fidanzato dici? Credo. Forse sì, forse no. Atsushi non mi ha mai detto nulla di così esplicito ma credo che mi ritenga tale.
Kise aveva deglutito, arrivando a una quasi ovvia conclusione:- Tu allora lo tradisci. Non ha senso.
Himuro aveva riso:- Te l' ho detto, tra me e Atsushi non c' è nulla di così definitivo. E poi...- aveva sospirato- se dovessi lasciare tutto questo, se dovessi abbandonare il mio stile di vita... bhe, credo che lo farei solo se mi ritenessi soddisfatto del rapporto che ho col mio compagno. Voglio un legame assoluto, voglio tutto. Capisci che intendo?
-Non... non proprio. Hai detto che Murasakibaracchi è molto possessivo quindi questo significa che ti vuole bene e parecchio anche.
-Non è solo una questione di affetto. E no, non mi vuole bene abbastanza, te lo assicuro.- Himuro aveva guardato il pavimento, poi aveva detto con uno sbuffo imbarazzato- possiamo smetterla? Di parlare di me intendo.
-Ah, scusami!
Kise si era sentito vagamente disorientato. Si era sentito disorientato perchè avvertiva una sorta di sorpresa mista a uno strano senso di felicità. Era per quel passo avanti? Perchè non aveva mai parlato con nessuno in maniera così intima? Perchè Himuro gli aveva mostrato la sfumatura di emozioni che teneva nascoste, diverse da un sorriso gentile, ma che c' erano, che c' erano e aveva deciso di condividere con loro?
Himuro si era voltato verso Takao che non aveva più aperto bocca:- Manchi solo tu- aveva scherzato con un sorriso.
-Io? Io non ho proprio niente da dire.
-Suvvia- lo aveva preso in giro Himuro- quando ti ho visto allo Scandalous non avrei mai pensato che fossi il tipo. Devi sapere che ho incontrato Takao-kun la prima volta che è venuto al locale. Non aveva trucco o maschera, nulla di nulla.
-In effetti ora che ci penso è stata una vera fortuna che Tatsu-chan mi abbia visto. Mi ha truccato come ha potuto e ha convinto Jean a prestarmi qualcosa. Immaginati cosa sarebbe potuto accadere se qualcuno mi avesse riconosciuto! Non oso nemmeno pensarci.
-Chissà come l' avrebbe presa Midorima-kun?- lo provocò Himuro.
-Shin-chan?- Takao aveva riso- avrebbe detto qualcosa come "che diavolo ti salta in mente, nanodayo?" o qualcosa del genere.
-Shin-chan...- aveva ripetuto Kise con leggerezza- Midorimacci deve tenerci molto a te se ti permette di chiamarlo così. Credo che staccherebbe la testa a chiunque altro!
Takao lo aveva guardato come se lo vedesse per la prima volta, poi aveva sorriso, allegro come al solito:- Non credo proprio. E' che mi diverto a provocarlo, tutto qui. Credo che si sia rassegnato.
-Midorimacchi che si rassegna?! Vorrai scherzare spero! Non è proprio da lui.
Takao aveva fatto spallucce:- Quel che è. A me basta potergli stare accanto.
-E basta?- le parole di Kise erano state un sussurro spontaneo e sorpreso. Aveva pensato ad Aomine. Anche a lui all' inizio andava bene potergli stare solo accanto ma poi...
-E basta- aveva confermato Takao- preferirei buttarmi da un palazzo piuttosto che non avere più Shin-chan.
Kise lo aveva guardato.
E' drastico aveva pensato.
Ed era assoluto.
Si era chiesto se Murocchi intendesse questo con assolutezza.
Lui allora aveva preferito perdere Aominecchi, aveva realizzato.
Non era stato abbastanza forte, magari anche troppo egoista.
Così egoista da sputargli in faccia tutto quello che provava come un fiume in piena. Così debole da non riuscire a stargli accanto e desiderare il meglio per lui.
Forse il più forte fra tutti e tre era Takao.








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Ciao a tutte, so che volete Aominecchi, lo so. E invece no, prima questo e poi Aominecchi XD
 Scusate il ritardo ma le vacanze sono state davvero piene, non ho avuto un attimo per scrivere. Adesso dovrebbero accadere un po' di cose, anche per questo sono stata lenta nella pubblicazione. Devo decidere come impostare gli avvenimenti e i prossimi capitoli, mi sa che dovrò fare una scaletta (odio le scalette) -.-
Mha, vedremo. Ah, notato che si parla di un certo Yuu? Oh, casualmente il nome di Kise allo Scandalous è Yuu. Casualmente glielo dà Jean. Casualmente, eh!
Un' altra cosa, scusate se ci sono più errori del solitò ma non ho avuto il tempo di correggere come avrei voluto.
Poi qualcuno dovrebbe togliermi una curiosità: Il nome di Takao è Takao o Kazunari? O_o Non... non riesco a capirlo anche perchè anche Kazunari è un nome, inoltre di solito di giapponesi si chiamano per cognome. Però di solito vedo scritto Kazunari Takao e non il contrario, quindi in teoria cognome e nome. Aiutatemi voi, belle fanciulle. =D

  
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