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Autore: HanMarin99    19/01/2014    0 recensioni
Letizia è una quindicenne italiana che vive a Eastbourne, una piccola cittadina nei pressi di Londra con sua madre; è una ragazza molto insicura e timida ma è simapaticissima con le persone che consce e sempre pronta ad aiutare i suoi amici.
Ha una grande passione fin da piccola: la danza!
Niall è il classico ragazzo popolare pieno di amici che passa i suoi sabati in discoteca con belle gnocche ma un giorno incontrerà una ragazza che gli ruberà il cuore....
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi avvicinai a Erica, era seduta in seconda fila e guardava fisso in un punto con sguardo triste.
-Come va con Tommaso?-le chiesi sussurrando, mentre il rettore continuava il suo inutile discorso tutto convinto.
- Tommaso, intendi? E come dovrebbe andare? Bhè è uno stronzo, ma sono ancora molto legata a lui. Mi sembra che si sia portato via una parte di me. Sapevo di non amarlo, ma ci tenevo a lui. Mi era sembrato di conoscerlo e invece.. Erano tutte balle! Ma ancora non riesco a capacitarmene del tutto.-disse trattenendo un singhiozzo.
-Ei tranquilla, lo dimenticherai presto.
Sai esistono molti tipi come lui in giro ma pensa, c'è di meglio. C'è qualcuno di meglio e tu lo troverai, lo so. Non è semplice. Io lo aspetto da molto tempo. Sarà quella persona che sognerai tutte le notti, a cui penserai in qualunque momento. E ricorda, tu te la meriti questa persona.- Sorrise timidamente e si appoggiò alla mia spalla.

Ad un certo punto un ragazzo entró dalla porta.
Si girarono tutti mentre sgattaioló dentro la grande sala cercando di non farsi notare.
Era Niall! Finalmente era arrivato!
Si sedette nell'ultima fila e non riuscii a fare niente per raggiungerlo. Cosi decisi di aspettare la fine del discorso.
-Ed è per questo che dovete essere orgogliosi di trovarvi in questa scuola meravigliosa! Voi sapete che il vostro liceo è un misto fra un classico, uno scientifico e un linguistico. È stato un grando esperimento!
"Andiamo bene!" Pensai "Non sono per niente brava in matematica".

La divisa cominciava a pizzicare ma decisi di non perdere il mio buon umore per quel giorno e sopportai il dolore.
***
Il grande discorso finí e finalmente riuscii a salutare Niall.
-Niall! Come stai?-gli chiesi gentilmente.
-Benissimo, tu?
-Bene bene, ma cosa ti è successo? Hai fatto mezz'ora di ritardo il primo giorno di scuola!-dissi scoppiando in una fragorosa risata.
-Ti devo parlare.
-Dimmi.
-Ehm da soli...-disse guardando di traverso Erica che si era fermata ad ascoltare.
Lei si allontanò sbuffando e Niall continuó a parlare.
- Senti, mio padre ha fatto una domanda come volontario in Sudafrica.-ammise abbassando gli occhi.
-E quindi verrai con loro, vero?- gli chiesi sperando nel contrario.
-Non lo so, ma spero tanto che non lo accettino... Mi trovo bene qui, con te e con le poche persone che ho conosciuto e andarmene mi rattristerebbe molto.- mi rivelò con sguardo vago -Ma tranquilla se dovrò andare via sarà fra almeno un anno.
-Ok, dai. Non pensiamoci per adesso, un anno è lungo e possono cambiare ancora tante cose.-risposi ottimista.
-E ora chiameremo i vari studenti per dividerli nelle classi-annunciò il rettore.
Mi ero quasi dimenticata di lui.
Fece un lungo elenco di nomi che io non ascoltai, troppo concentrata a pensare. Finche sentii il nome di Erica e la salutai con la mano.
-E Niall Horan, l'untimo studente della 1A- disse il rettore con voce sollevata. Si vedeva che si era stancato di parlare.
Chiamò anche la 1B e ci avviammo verso la nostra classe.

Parlai con alcune mie compagne durante la salita delle scale e finalmente ci sedemmo ai nostri banchi.
Fra queste strinsi amicizia con Lorel e Clara, soprattutto.
Lorel si era appena trasferita a Londra e odiava la gonna della divisa, come me.
Clara era una ragazza simpatica che viveva la sua vita "alla giornata".
Tornai a casa e mi sdraiai sul letto, stanca morta.
Cominciai a fantasticare sul ragazzo conosciuto solo tre giorni prima e a poco a poco le mie palpebre cominciarono a chiudersi lentamente.
  
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