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Autore: telesette    20/01/2014    1 recensioni
Lei Wulong (dall'universo di "Tekken") e Chun Li (dall'universo di "Street Fighter"), insieme in questo cross-over per sventare un importante traffico di droga a livello internazionale.
Riusciranno i due prodi agenti, esperti di arti marziali, a scovare il genio criminale che gestisce la produzione e la vendita di un micidiale derivato oppiàceo, meglio noto come "Polvere del Drago"?
Per arrivare al boss finale, i due dovranno sostenere una serie di violentissime sfide: inseguimenti, scontri a fuoco, combattimenti all'ultimo sangue e...
Genere: Azione, Generale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Lei Wulong
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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A giudicare dal tono delle loro parole, era chiaro che tra Ginzo e Shuo vi fossero antichi dissapori.
Pur non conoscendo i dettagli della storia, Lei non doveva fare un grosso sforzo di immaginazione, per percepire quell'atmosfera così carica di rabbia e tensione omicìda. Entrambi provavano un unico desiderio: quello di scannarsi vivi l'un l'altro... e no vi era dubbio che preferivano farlo con le proprie mani, essendo entrambi cresciuti all'interno della tradizione marziale del Drago Nero.

- Shuo - soffiò Ginzo, con evidente ripugnanza. - Non ti basta aver tradito il nostro Maestro, ti sei dovuto anche "vendere" a quella lurida carogna di Tan... Quanto ti ha pagato, per convincerti a baciare il suo culo?
- Abbastanza - rispose Shuo calmissimo. - Anche se preferisce le attenzioni delle sue concubine, per quello; piuttosto che baciarli, i culi peferisco sfondarli... proprio come sfonderò il tuo, in modo da farci passare un ombrello aperto!
- Non hai che da provarci, Guercio!

Ciò detto, Ginzo gli scaricò addosso tutta la forza del suo micidiale pugno. Ciononostante Shuo, riuscì a bloccare con una sola mano una sventola in grado di perforare un camion da parte a parte.

- Non tanta fretta, bestione - sorrise Shuo, abbassando il braccio di Ginzo con una facilità a dir poco impressionante. - Il tempo di uccidere lo sbirro e poi, ti prometto, avrò tutto il tempo di giocare con te!

Ginzo sbarrò gli occhi.
Gli uomini alle spalle di Shuo, al cenno convenuto del loro capo, erano infatti pronti a sparare tutti assieme contro Lei. Tuttavia, con un'agilità sorprendente per un uomo della sua mole, Ginzo si frappose dinanzi alle pistole spianate opponendo il suo enorme torace come scudo.

- Fuoco - ordinò Shuo in tono secco.
- WAAARRRGGGHHH !!!

Sotto lo sguardo allibìto di Lei, nel medesimo istante in cui i killer gli spararono addosso interi caricatori, Ginzo tese tutti i suoi muscoli fino allo spasmo. Un uomo normale si sarebbe ritrovato il petto sconquassàto ma, invece di provocargli decine di fori mortali, i proiettili rimbalzarono assurdamente contro un fitto intreccio di nervi e vene dure come la pietra.
Quando gli uomini di Shuo si ritrovarono con le armi completamente scariche, Ginzo era ancora in piedi, il petto e le braccia illesi e avvolti da candide bende fumanti.

- Lóng de zhuāngjiǎ jìshù - urlò Ginzo, facendo riecheggiàre il suo profondo respiro, come una sorta di spaventoso ruggito forte ed indescrivibile. - "Tecnica della Corazza del Drago", arte segreta di respirazione, per rendere il corpo solido come l'acciaio!
- Allora non era un'esagerazione - esclamò Lei.
- Il Kung Fu del Drago Nero vanta segreti aldilà di ogni immaginazione, sia per le tecniche di offesa che di difesa - spiegò Ginzo, concentrandosi per gonfiare ancor più i propri pettorali.
- Non crederai di impressionarmi con così poco - fece Shuo, togliendosi l'ampio cappotto e rivelando anch'egli una muscolatura considerevole. - Vediamo un po' quanto resiste ai miei colpi la tua corazza... E voi che aspettate? Uccidete lo sbirro, lo voglio morto!
- Wulong - strillò Ginzo, allungando le mani per afferrare Shuo. - Occupati degli altri...
- Con piacere!

Senza farselo ripetere, Lei scaraventò via tavoli e quantaltro con un poderoso calcio, scagliando il tutto contro gli uomini di Shuo per disarmarli. Questi si ritrovarono completamente colti alla sprovvista e, prima ancora che potessero rendersene conto, Lei balzò loro addosso come una furia scatenata.

- Degli spaghetti favolosi, e avevo appena cominciato ad assaggiarli, prima che arrivaste voi...

Lo sguardo di Lei passò dalla ciotola in frantumi, al contenuto sparso sul pavimento, prima di tornare ai volti confusi e smarriti di quei poveri assassini indifesi.

- Me la pagherete caraaa!

Ciò detto, sferrando rapidamente una sequenza inarrestabile di calci di rovescio, Lei si trasformò in una specie di trottola umana: il suo piede era come un frantumatore di mandibole a ripetizione, lasciando intravedere a malapena la scìa dei colpi dietro di sé, cosicché non gli ci volle molto a sbarazzarsi di quelle mezze cartucce.
Con Shuo, invece, si capiva subito che non sarebbe stato altrettanto facile.
Laddòve neppure i proiettili erano riusciti a scalfìre l'impenetrabilità dei suoi muscoli, i pugni e i calci di Shuo stavano seriamente mettendo a dura prova la resistenza sovrumana di Ginzo. L'Orso del Drago Nero non riusciva neppure a seguire con lo sguardo le mani e i piedi del suo avversario, tanto questi era veloce, e sul suo corpo vi erano già i primi segni violàcei di grossi lividi.
Ginzo si massaggiò il mento, sputando un po' di sangue con noncuranza, e subito prese a controbattere circa la metà dei colpi di Shuo nel tentativo di ridurre le distanze. Se fosse riuscito ad avvicinarglisi quel tanto da effettuare una delle sue prese, certo gli avrebbe potuto rompere l'osso del collo con facilità.
Purtroppo anche Shuo faceva parte del trio d'elìte dei migliori combattenti del Drago Nero.
A differenza di Ginzo, il cui stile era centrato essenzialmente sulla potenza, Shuo usava una sorta di variante tutta personale ( per non dire una "brutta copia" ) del Long Xing Quan. I suoi movimenti rozzi e sgraziati, e tuttavia dotati di grande velocità e precisione, consistevano nel portare attacchi letali sulla corta distanza tramite un "chi" intriso di sanguinaria feròcia.
Persino Lei, pur disprezzando una tecnica del genere, dovette riconoscere a Shuo la sua notevole abilità.
Con l'ultimo colpo ricevuto, Ginzo barcollò all'indietro semistordito. Shuo ne approfittò per calciargli sotto al ginocchio, privandolo così della capacità di stare in piedi, e caricare il braccio all'indietro per il pugno definitivo.

- Penso che comincerò a strapparti i muscoli direttamente dal petto - mormorò. - Ma non vorrei ucciderti subito... In fin dei conti, anche Tan si starà divertendo con quella puttana di una poliziotta!

Lei sbarrò gli occhi.

- Di quale poliziotta stai parlando?
- Non lo indovini - fece Shuo, rivolgendo a Lei un'occhiata sarcàstica. - La tua collega è caduta in pieno nella trappola di Tan: lei crede di trovarti ferito ed agonizzànte sul luogo dell'appuntamento... invece troverà un avversario che placherà i suoi bollenti spiriti, ammesso che lui decida di risparmiarla!
- UUUOOORRRGGGHHH !!!

Approfittando del suo attimo di distrazione, Ginzo afferrò Shuo con entrambe le braccia e prese una tale rincorsa da sfondare persino il muro del ristorante e ritrovarsi a combattere all'esterno. Wulong non poteva rischiare che Shuo morisse, prima di farsi rivelare da lui dov'era Chun Li, ma fortunatamente anche Ginzo aveva avuto la stessa idea.

- Parla, brutto figlio di puttana, parla - ordinò Ginzo, tenendo saldamente Shuo per la gola e sollevandolo da terra senza sforzo apparente. - Dimmi dov'è Tan... dimmelo!
- Al... vec... chio molo ab... bandonato - rispose Shuo con un filo di voce, cercando invano di liberarsi dalle mani possenti che gli stringevano il collo in una specie di morsa. - Nel vecchio magazzino... di una società... di trasporti... l'unico con un'insegna... gialla!

Nell'attimo in cui Shuo ebbe scandìto l'ultima parola, Ginzo lo scaraventò a terra sollevando una grossa nuvola di polvere. Wulong si fece avanti, gridandogli di affrettarsi a seguirlo in macchina, allorché però Ginzo gli rispose di non perdere tempo prezioso.

- Corri - esclamò. - Vai a salvare la ragazza, sbrigati, prima che Tan le metta le mani addosso!
- Ma...
- Non preoccuparti - sorrise Ginzo con una smorfia. - Io e questo porco abbiamo ancora le nostre piccole faccende da sistemare... Va, ora!

Purtroppo Lei non poteva attardarsi oltre neppure un secondo.
Dal momento che Ginzo sembrava sicuro del fatto suo, oltretutto avendo più di un motivo per terminare la sua sfida personale con Shuo, Lei si limitò a ringraziarlo con un cenno prima di montare a bordo dell'auto e raggiungere prima possibile il magazzino menzionato da Shuo.
Non appena Lei si fu allontanato, con una partenza degna dell'Asia-Pacific Rally Championship, il gigantesco mafioso tornò la propria attenzione sul rivale che stava già rialzandosi.

- Stupido bestione rottinculo - ringhiò Shuo furibondo. - Hai appena commesso l'ultimo errore della tua vita...

Per tutta risposta, Ginzo sputò per terra con indifferenza.

- Lo vedi questo, Shuo? - domandò, accennando alla chiazza digustosa prodotta dalla sua saliva. - Preparati, perché te lo farò pulire con la lingua!

Ginzo aveva appena finito di pronunciare la frase che, lanciandoglisi addosso senza controllo, Shuo prese a féndere l'aria con le mani taglienti come rasoi. Un paio di colpi ebbero ragione persino della "Corazza del Drago", procurando a Ginzo due grosse ferite sanguinanti sul petto, tuttavia il gigante gli aveva offerto il bersaglio di proposito. Purtroppo per lui, infatti, Shuo aveva appena commesso un errore fatale...
Era venuto troppo vicino!

- Xióng zhǎng - urlò Ginzo, staccando via il braccio di Shuo con un unico colpo netto. - Zampa dell'Orso!

Shuo ebbe appena il tempo di osservare attònito la propria mutilazione.
Dall'arto superiore squarciato, il sangue prese a schizzare ovunque, lasciandolo agonizzànte  in ginocchio alla mercé dell'avversario. Ignorando i suoi pietosi lamenti, Ginzo gli girò attornò per afferrargli da dietro i capelli e costringerlo a chinare il volto verso la chiazza di sputo ancora ben visibile.

- Non ho dimenticato il modo in cui hai osato apostrofare colui che hai tradito - sussurrò Ginzo.
- Fànculo, te e quella vecchia mummia di Pan Qua... Ah!

L'attimo di girargli completamente il collo, Ginzo fece ricadere al suolo l'avversario che era già cadavere.

- Pulisciti la bocca all'inferno - commentò Ginzo, premendosi una mano contro il petto ferito. - Ne avrai di culi da soddisfare laggiù!

 

( continua )

   
 
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