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Autore: Eeureka    31/01/2014    6 recensioni
—Raccolta flash/OS | principalmente Fluff | baby!Yuuichi & Kyousuke.
1#Notte:
Il momento da molti tanto atteso per l'adorato riposo, ma da altri alquanto indesiderato, era ormai giunto: la notte aveva preso il sopravvento sul giorno.
2#Pioggia:
Il piccolo Kyousuke continuava ad osservare con curiosità e stanchezza quelle piccole e leggiadre gocce d'acqua cadere velocemente, andando a formare tanti puntini che scurivano il terreno.
3#Scuola:
Cos'era successo? Semplice. Il primo giorno di scuola per il piccolo Kyousuke e, naturalmente, questo non faceva altro che obbiettare...
4#Amore:
«Quando due persone si... amano? Cioè?»
Sulle gote di Yuuichi quel rossore aumentò notevolmente, e tossicchiò un po' prima di iniziare a riflettere.
5#Morte:
La morte, senza dubbio, era uno dei più cupi e impervi temi che un bambino potesse affrontare, specialmente se il fanciullo in questione aveva circa dieci anni, età nella quale la mente cominciava a ragionare propriamente formulando spesso quesiti insoluti...
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Tsurugi Kyousuke, Tsurugi Yuuichi
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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● Tsurugi brothers.~
#Love.


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○ Autrice: Amber.
○ Titolo: Tsurugi brothers.
○ Prompt: Amore.
○ Genere: fluff - comico.
○ Note Autrice: Dopo secoli, eccomi qua. Mi scuso per il mio essere ritardataria, ho dovuto combattere contro i miei impegni e la mia scarsa autostima per tornare a scrivere. Ma su, diciamo che... ce l'ho fatta.
Ora, immaginatevi di trovarvi a spiegare ad un bambino di 6 anni cos'è l'amore e... e lo scoprirete leggendo cosa accadrà. Premetto che il capitolo è più lungo rispetto agli altri, ma spero che possa comunque essere di vostro gradimento!
ps: al solito ringrazio la mia cara beta-reader!



Quanti altri ragazzi potevano ottenere un appuntamento dalla ragazza più bella e gentile della scuola? Effettivamente non c'era una vera e propria risposta sensata, e forse era proprio la domanda stessa a non avere una sua logica; ma in fondo che importava?
Quello che ora provava lui era amore, forse vero: un sentimento che bruciava come il fuoco nel suo petto e che a volte gli impediva di chiuder occhio la notte. Non si sarebbe tirato indietro.
Era questo ciò su cui Yuuichi rifletteva, mentre attentamente osservava la sua immagine riflessa tentando di scovarne la più piccola imperfezione. Oggi avrebbe avuto il suo primo appuntamento - sempre se un incontro fra undicenni nel parcogiochi della scuola si potesse definire tale -, doveva assolutamente essere perfetto, tra i suoi programmi non rientrava alcuna brutta figura.
Puntò gli occhi sullo specchio all'altezza del suo viso, e fece scivolare per l'ennesima volta la mano fra i capelli. Dopo aver sistemato anche la giacchetta di jeans, si lasciò cadere stancamente sul divano, rilassandosi. Lanciò uno sguardo al suo orologio da polso, arrivando ad una conclusione: tra poco sarebbe giunto il momento di andare.
Trasalí. Il suo battito cardiaco era notevolmente aumentato, e senza che se ne fosse accorto aveva preso a torcersi nervosamente le mani.
«Nii-san!» quella squillante voce fu la sua ancora di salvezza, in quel momento. Il maggiore si voltò a guardare il suo interlocutore, sorridendo - se non fosse stato per Kyousuke ad interrompere i suoi pensieri Yuuichi era più che certo che avrebbe preso a sudare, rendendo inutili le due ore passate dentro la doccia fra bagnoschiuma di ogni tipo e profumi.
«Oh, Kyousuke!» Disse infine, avvicinandosi al più piccolo e posandogli una mano sui capelli. Dalla luce che brillava negli occhi del bimbo e dai tratti contratti in un sorriso a trentadue denti, era ben prevedibile dove avesse intenzione di andare a parare.
«Andiamo a giocare?» Come previsto.
«Non posso ora, tra poco devo andare ad un appuntamento importante.» Yuuichi tentò di essere meno crudo possibile nella sua risposta, illustrando il suo validissimo motivo per rifiutare. Nonostante questo, però, il minore non perse occasione per imbronciarsi: gli sarebbe piaciuto ricevere più attenzioni da parte del fratello!
Kyousuke sospirò sconsolato portandosi le braccia dietro la testa e facendo per andarsene. Yuuichi sentiva di averlo deluso e in una parte gli dispiaceva, sentiva i sensi di colpa formicolargli nell'animo. Dall'altra sapeva di aver fatto una scelta giusta; non poteva sempre essere a disposizione di quel piccoletto!
Raggiunse nuovamente il divano, sdraiandosi e serrando le palpebre con la sicurezza che l'altro se ne fosse finalmente andato e ora potesse godersi un po' di pace.
«Cos'è un appuntamento?» Di nuovo, uffa!, pensò alla domanda del più piccolo che lo invitò a distaccare le palpebre. Alzò gli occhi al cielo, per poi trovarsi a ridacchiare.
«Beh, è... un incontro speciale che le persone fanno quando, ehm... si amano!» arrossì Yuuichi tentando, forse inutilmente, una spiegazione logica.
L'altro inclinò la testa, assumendo un cipiglio piuttosto confuso.
«Quando due persone si... amano? Cioè?»
Sulle gote di Yuuichi quel rossore aumentò notevolmente, e tossicchiò un po' prima di iniziare a riflettere. Il quesito era abbastanza inaspettato, e trovarne una risposta adeguata e chiara anche per un bambino di sei anni era un'impresa ardua.
«Beh, l'amore... ahem... quando due persone si vogliono davvero tanto bene!» rispose con una voce incredibilmente acuta, mentre nervosamente si torceva le mani. Ecco, di nuovo l'agitazione a tormentarlo. Ma non era l'agitazione che provava con Ami, era ben diversa questa: un imbarazzo ben diverso ma che comunque non poteva classificarsi in un posto secondario. Era strano trovarsi a parlare di cose del genere con un bambino di quell'età e cercare un significato ad un sentimento a cui lui riusciva solo a trovare un nome.
«Ora devo andare, Kyousuke!» gridò Yuuichi iniziando a correre verso la porta d'ingresso, un po' più per sfuggire da quell'imbarazzante situazione, che per il ritardo. Purtroppo, la minuta mano di Kyousuke che lo afferrò per la maglietta lo costrinse ad interrompere il suo cammino.
«Ti amo nii-san!»
«Kyousuke, c-che--?!» gridò Yuuichi imbarazzato e consapevole che il piccolo non fosse a conoscenza del significato di ciò che aveva appena detto. Si portò una mano sul viso sospirando sommessamente, sconsolato.
«Kyousuke, certo che non capisci nulla!» ormai si era stufato di tentare inutilmente di spiegargli.
«Come? Lo hai detto tu, "quando due persone si vogliono davvero tanto bene", e io ti voglio davvero tanto bene...! »
Era ufficiale, era pessimo nel farsi comprendere dai bambini.
«Quando sarai grande capirai da solo cos'è l'amore.» accarezzò con dolcezza la fronte del piccolo, poi con uno sguardo fugace osservò l'orologio: era in ritardo.
Senza dire nulla subito corse via, lasciando in salotto, da solo e perplesso, il povero Kyousuke.
Mah, pensava lui: qualsiasi cosa fosse questo amore faceva solo perdere la testa.
Abbassò lo sguardo ambrato, notando immediatamente le scarpe di Yuuichi abbandonate sul pavimento. Forse quando avrebbe iniziato a camminare per strada a piedi nudi se ne sarebbe accorto... forse. Fece spallucce sbattendo qualche volta le palpebre, dopodiche anche lui lasciò la stanza, con un pensiero: quando sarebbe diventato grande avrebbe voluto di tutto tranne capire cos'era quell'amore, o quantomeno sperava che non gli sarebbe finita come il fratello.

*
«D-Dove sono le mie scarpe?!»
...
Kyousuke rise.
  
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