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Autore: SaCh_La PottermaniacaXD    19/06/2008    1 recensioni
"Hagrid sorrise tra se:l’unico destino possibile per quei due era di stare insieme,inevitabilmente."...Hagrid l'aveva capito prima di loro,ma come fecero quei due che tanto si odiavano a finire insieme? Una storia a capitoli che contiene gioia,dolore,romanticismo,amicizia...ma soprattutto AMORE.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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primo capitolo Mai nessuno in tutta la sua vita era riuscito a farla esplodere in quel modo.
MAI.
Lily camminava di gran carriera per i corridoi di Hogwarts con gli occhi gonfi di lacrime di rabbia e amarezza.
Rabbia provocatale da un episodio spiacevole di cui era appena stata vittima.
Non ne poteva più di quello sbruffone,stupido,montato,presuntuoso e arrogante. Erano ormai sei anni che una persona (a cui vanno attribuiti,a parere di Lily,tutti i sostantivi prima elencati) era diventata il suo incubo da sveglia,addormentata e qualsiasi altro stato si possa stare.
Quella persona si chiamava James Potter.
La rossa ragazza attraversò infine gli ampi portoni del castello e si diresse al lago nero,da cui si intravedeva la Piovra Gigante galleggiare pigramente in superficie per cogliere gli ultimi bagliori di quell’ancora calda giornata di fine settembre.
Lily si sedette stancamente sotto un platano,al riparo da sguardi curiosi,con la testa tra le ginocchia,a loro volta strette al petto,piangendo lacrime amare,di rabbia,risentimento,orgoglio ferito...profonda tristezza.
“Perché mi riduco così?”si chiedeva.”perché gli permetto di farmi questo?”.
Lily era stanca di quella situazione,stanca di essere l’oggetto di derisione e burla da parte di quel pallone gonfiato,stanca di trovarsi ormai molti pomeriggi lì,sotto quello stesso albero,a versare lacrime su lacrime.
Il bello di tutta quella situazione,ormai passata alla storia nella scuola,era che tutti,dal primo all’ultimo studente,professore e fantasma,sapevano che dietro quegli infiniti litigi c’era qualcosa di profondo,che in realtà provavano qualcosa di vero l’uno per l’altra.
Amore?molti se lo chiedevano,e molti sostenevano di poterlo affermare tranquillamente.
Ma,se così era,entrambi lo mascheravano veramente molto,ma molto bene.
Lui ostentava lo stesso atteggiamento da anni.Tutto era iniziato il primo settembre di sei anni prima.Il ragazzino vivace dai capelli arruffati quale era James, aveva notato sul binario 9 e 3/4 della stazione di King’s Kross una bambina,capelli rosso fuoco,occhi verde smeraldo,esile,lineamenti dolci e un’aria spaurita sul volto. Cosa poteva saperne allora James dell’amore,dell’attrazione,perfino delle semplici cotte?
Anche se non ne sapeva minimamente il motivo,però,dopo quella fugace visione,dentro di lui era scattato qualcosa…qualcosa che lo spingeva a farsi vedere,a spiccare in mezzo agli altri,ad attirare l’attenzione;ma lui non desiderava farlo per conquistarsi una folla,lui voleva farlo per conquistare LEI.
E bhè,si sa,dagli undici anni in poi la strada è tortuosa,poiché è quella dell’adolescenza.E, imboccata quella,per Lily non ci fu più scampo.James cominciò ben presto ad assillarla,seguirla prima e dopo le lezioni,infastidirla durante,perseguitarla a colazione pranzo e cena.Ella ringraziava i fondatori per la brillante idea di truccare le scale del dormitorio femminile perché i ragazzi non vi potessero salire,poiché almeno lì poteva restare in santa pace.
A cosa poteva portare tutto questo però,se non alla reazione istintiva di lei,ovvero l’insofferenza assoluta verso quel ragazzo?
Erano quindi iniziati ben presto i litigi epici,che di solito si sviluppavano con:
 ·  inizio:lei che lo accusava di non darle un minuto di tregua.
 ·  lui le ribadiva che se solo lei avesse accettato di uscire la cosa si sarebbe risolta.
 ·  allora lei ribatteva che poteva sceglierne una qualunque della schiera di oche che gli sbavavano dietro(che negli anni  si era sempre più allargata).
 ·  lui le rispondeva che le altre erano troppo facili da conquistare e non gli avrebbe dato gusto.
 ·  (Di solito a questo punto) Lily perdeva le staffe,poichè odiava sentirsi dire di essere più che altro un            trofeo,cominciando con l’elenco degli aggettivi a scopo di insulto che ormai tutti i loro compagni di casa(ma non solo)  avrebbero potuto stilare in un elenco: presuntuoso, arrogante, montato, stupido, sbruffone, altezzoso, esibizionista        etc etc etc…
 ·  è lì che a lui prendeva gusto poiché adorava farla arrabbiare:riteneva la “sfida” ancora più interessante.
 ·  immancabilmente lei andava su tutte le furie vedendo il suo sorriso sbeffeggiante e cominciava ad urlare,ma urlare    con la U maiuscola.
 ·  infine la discussione si concludeva :
 - o con la fuga di lei da tale esasperazione,con la grande soddisfazione sul volto di lui,o,molto raramente però, con      l’inizio del vacillare di lui sotto insistenti e feroci attacchi,che conducevano immancabilmente a far perdere la testa  anche lui, che cominciava allora a dire qualcosa di poco piacevole su di lei.
 - oppure poteva svolgersi nella seconda maniera: si poteva vedere lei sparire con le lacrime che combattevano per  uscire,ma che mai avrebbe mostrato al “nemico”,e lui cominciare a fare ancora di più il galletto e il bullo con chiunque  passasse,per sfogare la sua ira e la sua amarezza.
E il motivo di questa reazione da parte di entrambi,anche se non lo avrebbero ammesso mai,neanche sotto tortura,era che soffrivano veramente tanto di sapere che l’uno provava certe cose dell’altro,poiché la realtà era che il sentimento tra loro c’era,eccome se c’era.

Tornando al giorno in questione…quello era stato uno di quelli con la conclusione numero 2.
Lily se ne stava tranquillamente accoccolata ad un tavolo dell’accogliente sala comune di Grifondoro,svolgendo un tema per la Mc.Granitt,ma,come quasi tutti i giorni,non ci volle molto perché la sua quiete venisse bruscamente interrotta. Il quadro della Signora Grassa si scostò e dal buco del ritratto sbucarono una testa dai capelli neri arruffati e una faccia vispa,in cui risaltavano un paio di occhiali tondi.Ancor prima del corpo però,erano giunte nella sala grasse risate e una frase da quella che era inequivocabilmente la voce di James:
-No..AHAHAH…Felpato tu mi vuoi morto!!..AHAHAH…Ma come ti è venuta in mente questa?!?!...AHAHAH…infilare Mrs.Purr in un tutù da ballerina!!!!..AHAHAH!!...-
Di seguito al moro sbucarono altri tre ragazzi:uno innegabilmente attraente,con quei suoi capelli corvini lunghi fino alle spalle che ricadevano distrattamente sul viso  incorniciando i meravigliosi occhi blu dallo sguardo profondo e seducente e un volto dai tratti sofisticati e dannatamente irresistibili,come era anche il suo corpo ben sviluppato e possente. Al seguito un ragazzetto che in confronto agli altri due sfigurava talmente tanto che tutti si chiedevano come egli fosse potuto appartenere a quella eccezionale compagnia.Era basso e cicciottello, con una faccia che ricordava un misto tra un topo e un maiale,occhietti piccoli e spauriti e denti sporgenti,incorniciata da fitti e sciatti capelli rossicci.L’aspetto in generale dava il senso dell’amorfità dell’individuo.
L’ultimo ad entrare fu un ragazzo alto e magro,dall’aria sciupata,volto pallido e quasi sofferente,che lo rendevano molto più vecchio di ciò che in realtà era;sotto quei particolari marcati,si intravedeva però un aspetto gradevole,evidente soprattutto negli occhi profondi e saggi,di uno scuro marrone,che trasmettevano un’infinita tranquillità e soprattutto bontà.
In ordine i tre al seguito di James erano Sirius Black, Peter Minus e Remus Lupin,o meglio conosciti tutti e quattro come i Malandrini,a causa della loro fama ben immaginabile di combinaguai.
Entrando fecero un gran baccano:James e Sirius ridevano sguaiatamente,Peter istericamente e Remus ostentava un sorrisetto:in quanto prefetto non doveva mostrarsi così divertito da tale burla,ma i suoi occhi tradivano quanto in realtà lo divertisse la marachella.
La sala fu ovviamente invasa dalla loro presenza,e tutti i presenti non poterono che essere destati dalle proprie occupazioni. Lily cercò di farsi piccola piccola nella sua postazione angolata, raccogliendo in fretta le sue cose in modo da cercare di sgattaiolare inosservata fuori dalla stanza mentre James era ancora intento a riprendersi dal gran riso. Ma,quando aveva riposto anche il suo ultimo libro,la voce di Potter le giunse molto fastidiosamente all’orecchio,riportandola bruscamente alla realtà,ovvero che per lei era impossibile scappare da quell’individuo.
-Hey Evans dove te ne scappi?- Esclamò allegramente James dopo averla notata quasi subito,grazie ai suoi eccellenti riflessi di cercatore o forse grazie allo speciale radar che aveva per individuarla ovunque fosse (anche se a questo contribuiva di gran lunga una cara vecchia mappa. N.d.r).
-Ovunque lontano da te Potter- rispose gelidamente Lily fissandolo negli occhi.
-Oooh un po’ nervosetta eh oggi?come sempre del resto…-ribadì lui allargando il suo sorriso e avvicinandosi a lei.
-Errato Potter,io sono nervosa solo quando ci sei tu nel raggio di un chilometro…e comunque non è sicuramente affar tuo dove vado.-rispose lei sorpassandolo per raggiungere il buco del ritratto.
James fu più veloce e l’afferrò per un braccio..-Eddai Evansuccia lo so che menti…so benissimo che adori che ti insegua e so anche benissimo che alla fine cederai e accetterai di uscire con me,perché mi trovi irresistibile…-aggiunse con sguardo malizioso.
Lily al contatto con la sua mano ebbe un sussulto,come se fosse stata colpita dalla scossa,che la fece voltare verso di lui con aria glaciale.Stette qualche secondo immobile  fissando il proprio braccio stretto ancora dalla presa di James,alzando poi lo sguardo verso il suo odioso interlocutore. Con tono pieno di profondo disprezzo e freddezza sputò fuori la sua risposta con estrema lentezza:
-Lascia subito il mio braccio Potter- In quel momento faceva paura.L’aria tutt’intorno si era gelata e tutti gli spettatori,anche quelli che avevano deciso di non seguire l’ennesima sceneggiata,si voltarono con sguardi stupiti verso la coppia.
-Subito- ribadì Lily con più fermezza.
James rimase pietrificato dallo sguardo che ricevette ma presto si riprese,almeno in apparenza,continuando con il suo tono arrogante:
-Oooh scusami infinitamente per aver toccato il tuo corpo immacolato,tesoro…giuro che non sono infetto!-
-Tu…non devi...mai più...osare...toccarmi.- Continuò la rossa pallida in volto e con sguardo veramente assassino.Nessuno l’aveva mai vista in quello stato.Forse perché tra i due mai c’era stato il minimo contatto fisico.Ma ciò sembrò destare James,che lasciò immediatamente la sua mano e guardò la ragazza…ferito?
-Evans non pensavo ti schifassi così se qualcuno ti sfiora. Poi ci credo che nessuno vuole essere tuo amico.-ribattè lui senza più la minima traccia di sfrontatezza e arroganza di poco prima.
-E tu che ne sai Potter?non sai niente di me,niente!credi di conoscere tutti in questa scuola?che tutti siano un libro aperto per te mostrandoti tutti i propri segreti perché magari,secondo la tua stupida mente,sei il grande re di Hogwarts a cui tutto è dovuto sapere?sei solo un presuntuoso,per giunta illuso!-
-Oooh Evans ma questo non lo vedo solo io che secondo te mi credo il grande re di questa scuola,ma ogni singolo abitante,vivo o morto che sia,di questo castello…sei odiosa e altezzosa e tu lo sai. È per questo che non ti sopporta nessuno.-le parole di James furono come coltelli per Lily, che trasalì e sprofondò internamente in un abisso di dolore.”è-è vero?n-nessuno mi sopporta?s-sono così orribile?”.
A quel punto intervenne Remus,che tra l’altro conosceva Lily e tra i due c’era un buon rapporto,amichevole.
-Adesso basta James…-
-Zitto Remus!è ora che la nostra Lily qui apra gli occhi,non credi?-disse con più ferocia James fissando con aggressività colei che gli stava davanti.
Lily si sentiva morire…
-Sei solo uno stupido Potter!-gridò e si voltò uscendo dalla sala,questa volta senza essere fermata.
  
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