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Autore: Bride29    22/02/2014    1 recensioni
Ciao a tutti... è da un po' che recensisco su questo sito ma questa è la prima storia che scrivo, in effetti, non avrei mai pensato di pubblicarla ma oggi mi sentivo ottimista quindi ecco la storia....
Samantha Del Gado non esiste, lei è solo un numero in un archivio polveroso con pochissimi diritti...ma lei vuole esistere, essere qualcuno, vivere la vita che il destino ha preparato per lei e cosi scappa via, fugge da una vita che non la faceva respirare. Ma la salita è dura per chi come lei non ha mai avuto un posto da protagonista nel mondo ma solo da spettatore e gli scogli non tardano ad arrivare...ma chi l' avrebbe mai detto che quello che sembrava un incubo fosse invece l' inizio di tutti i suoi sogni ?? Sam apre gli occhi su un mondo di cui non avrebbe mai sospettato l'esistenza un mondo che le darà tutto ciò che consciamente o inconsciamente ha sempre sognato: una famiglia, qualcuno che la ami per quello che è disinteressatamente, un posto nel mondo.
Grazie a chiunque leggerà il mio tentativo di sembrare una scrittrice e vi prego lasciatemi un opinione sincera positiva o negativa che sia.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tic, tic, tic, sento qualcosa che mi arriva in faccia qualcosa di umido, sbatto gli occhi e mi accorgo che è pioggia e che è buio, chiedo a qualcuno l’orario, sono le 21.00 è tardissimo inizio a correre verso l’orfanotrofio inzuppandomi vestiti, scarpe e capelli ma arrivo al Blue Hill ma appena entro mi accorgo che c’è qualcosa di strano c’è troppo chiasso, c’è un chiasso infernale come se ognuno stesse dicendo la sua su un argomento importantissimo, ma non riesco a capire cosa come se ci fosse un’interferenza, poi all’improvviso spunta il signor Eddinton, il proprietario dell’orfanotrofio, un orribile cinquantenne grassoccio per giunta da quello che sapevo anche pervertito che mi guarda con aria feroce mettendo in mostra i denti ingialliti probabilmente al fumo e dall’alcol.
-Bentornata signorina Del Gado - mi disse sarcasticamente - Se posso, dove ha trascorso tutto il pomeriggio facendo preoccupare tutti ? - Sicuramente non erano preoccupati per me ma per la polizia che gli avrebbe fatti chiudere se fossi sparita .
-Allora mi risponde o è troppo per lei ? -.
-Mi scusi non mi sono sentita bene mi sono addormentata e mi sono svegliata poco fa -.
-Oh e lei pensa che siamo così stupidi da crederle? - disse ridendo sguaiatamente
E’ normale che non mi credano che speranze avevo!
-Ma… io… veramente sono svenuta ! -
Tutti iniziarono a ridere e il mal di testa torna a farsi sentire.
-Sei mesi di reclusione e una settimana a pane e acqua. Così vedremo se capiterà di nuovo! –
Corsi in camera e iniziai a piangere dalla rabbia.
-Odio questo posto, tutto mi ricorda la sfortuna che ho, è un inferno ! - gridai piangendo.
Un’illuminazione mi colpi, come una manna dal cielo non ne potevo più stare tra quelle quattro mura, non ne potevo più di quella vita cosi monotona e crudele,io ero di piu di un numero nonostante quello che volevano farci credere lì .  inizia a radunare le cose più importanti che avevo, quella sera stessa sarei scappata da quell’inferno, presi tutto cio che avevo: il mio mp3 con le cuffie che mi era necessario, i miei libri preferiti: Oliver twist, Orgoglio e Pregiudizio, Cime Tempestose e il Decimo Dono, il mio libro preferito in assoluto insieme a Orgoglio e Pregiudizio perché raccontava le storie di una ragazza in cui mi riconoscevo perfettamente, scappata da una città che la tiene prigioniera arriva in Marocco uno del posto che avrei sempre voluto visitare, un libro così esotico. Infilai il tutto in un vecchio e logoro zaino insieme all’unica foto di mia madre e mio padre e i miei vestiti preferiti e nascosi in tempo lo zaino perché arrivarono Sasha, Britney e Carlie che stranamente mi si avvicinarono.
-Sammy come va? Come stai? Tutto ok ? – mi chiese tutto d’un fiato Carlie.
-Certo tutto bene! -dissi notando che mi si avvicinarono chiudendomi in un angolo.
-Bene allora dove sei stata veramente, Sammy a noi puoi dirlo terremo il segreto puoi starne certa ! - disse Sasha ma conoscendole capii subito che non volevano sapere se stavo bene, ma solo dove ero andata cosi entro due minuti, l’orfanotrofio intero lo avrebbe saputo.
-Eri con un ragazzo? Dai su Sammy –  Erano proprio insistenti e il mal di tesa no mi faceva nemmeno ragionare tanto bene e gli urlai addosso
-No, no e no, non ero con un ragazzo sono veramente svenuta perché avevo mal di testa e voi me lo state facendo tornare! Lasciatemi in pace! –e in tutta risposta si offesero e Carlie mi disse - Sei proprio una sfigata - si volto e andarono in bagno a sistemarsi per dormire.
M’infilai nel letto vestita e finsi di dormire  comunque anche se avessi avuto sonno non sarei riuscita a dormire per quanto ero eccitata e verso l’una scendo per le scale e vado in cucina a fare rifornimento di acqua e cibo, presi tutto ciò che potevo portare via: tonno in scatola, carne in scatola, pane, insaccati, dolciumi che la governante nascondeva insieme agli alcolici di cui presi solo la vodka e lentamente uscii.
La città è proprio come speravo, buia, silenziosa. Blue Hill è una piccola città la notte per le strade è molto difficile trovare qualcuno ammenochè non ci si avvicini al Dangeons un locale frequentato da gente losca. M’incammino per le strade più buie, passo davanti alla mia scuola, che non avrei rivisto, al mercato dove la signorina Field comprava il cibo sottoprezzo e passai anche davanti alla biblioteca l’unico luogo, dove avevo un po’ di pace. Il silenzio e l’odore dei libri mi facevano sentire a casa , mi sarebbe mancato quel posto. Proprio mentre guardavo con nostalgia la biblioteca di Blue Hill tre ragazzi quasi sicuramente usciti dal Dangeons mi squadrano e iniziano ad avvicinarsi prima lentamente poi sempre più veloce. Non riuscivo a muovermi dal terrore e per un secondo mi passa per la testa di tornare all’orfanotrofio al sicuro nella mia monotona vita, ma com’è venuta, l’idea se ne va. Non posso tornare lì, mi guardo intorno cercando vie di fuga e inizio a correre ma uno dei ragazzi mi afferra e mi sbatte al muro e cado. Mi rialza tirandomi dai capelli e mi scendono delle lacrime e con un filo di voce gli dico – Prendete ciò che volete non ho molti soldi ma vi prego lasciatemi. – Il ragazzo mi guarda e ride sguaiatamente – Non voglio i tuoi soldi, di quelli ne ho abbastanza - Sono bloccata, il ragazzo mi tiene dai capelli in un lampo di lucidità ripenso ai corsi di autodifesa mai fatti e assesto un calcio al ragazzo che si piega in due dal dolore e inizio a correre all’impazzata ma il ragazzo si rialza velocemente e mi rincorre raggiungendomi, mi afferra e mi sbatte al muro tenendomi per la gola e mi guarda negli occhi sputandomi in faccia – Se lo fai un’altra volta ti ammazzo. -
 Il ragazzo tira fuori un coltello enorme quasi quanto la mia mano e in un lampo capisco ciò che mi stava per succedere e inizio ad avere seriamente paura. Il ragazzo mi guarda tira indietro il braccio con il coltello pronto a colpire ed io chiudo gli occhi e sento un rumore forte e acuto e qualcosa che di umido sul viso. Indietreggiando inciampo in qualcosa e cado in una pozza di sangue e inizio a urlare a squarciagola pregando e piangendo allo stesso tempo. Mi fermo riprendo il fiato e sento un rumore forte. Un rumore che si avvicina sempre di più, non lo sento con chiarezza e non riesco a capire da dove provenga, il mal di testa aumenta sempre di più e non riesco a concentrarmi, mi sento persa nel vuoto, qualcosa si avvicina velocemente mi volto di scatto e una luce abbagliante mi ferisce gli occhi non mi volto subito dall’altra parte, anche se mi bruciano gli occhi, come se il mio corpo non reagisse agli stimoli. Quando mi giro dall’altra parte e le luci si spengono.  Qualcuno viene verso di me, ma non capisco chi o cosa e anche se  sono terrorizzata e voglio urlare a squarciagola non riesco a muovere un muscolo ne a pensare o a parlare. Il ragazzo mi si avvicina e riesco a vederlo in faccia, qualcosa fa breccia dentro di me, qualcosa di strano che mi avvolge come un caldo abbraccio. Il ragazzo è bellissimo. La prima cosa che noto, è la sua pelle diafana cosi chiara e sono sicura anche non toccandolo che la sua pelle è liscia quasi fosse porcellana, il volto incorniciato da folti e lunghi capelli neri che gli sfiorano le spalle, due occhi anch’essi neri come il mare in una notte senza stelle, carichi di espressioni paura, angoscia, dolore e le labbra rosse come il sangue che ci circondava che cercavano di comunicare qualcosa che io non capivo. Il viso è cosi armonioso. All’improvviso mi solleva dalle ginocchia e mi porta su una moto. Non so bene cosa voglia ma per qualche strano motivo mi fido di lui. La moto quella dai fari abbaglianti, una Honda nera spettacolare, lui mi tiene come fossi una neonata, mi stringo a lui e partiamo per non so dove. Il tragitto, dura un’ora circa e durante tutto il viaggio non faccio che pensare al casino che ho combinato e che sto andando chi sa dove con un probabile serial killer … e io volevo sono essere indipendente, libera e che so magari farmi degli amici e  all’improvviso la moto si ferma. Il ragazzo scende mi prende in braccio e mi conduce in una via poco raccomandabile piena di palazzi vuoti con finestre rotte graffiti. Sono fregata adesso mi uccide mi fa a pezzetti e mi sotterra. Invece saliamo per le scale di un palazzo malmesso ed entriamo nell’appartamento B-1. L’appartamento è piccolo e caotico, pieno zeppo di disegni stupendi appesi alle pareti, buttati a casaccio o ammucchiati in qualche angolo. Al centro della stanza c’è un letto sfatto con molte coperte sporche di pittura e sistemate in malo modo. Il ragazzo mi poggia sul letto e mi copre con le coperte cerco di lottare con tutte le mie forze e che cavolo non posso addormentarmi a casa di un serial killer proprio ora che ero scappata ma piano piano  gli mi si chiudono e anche se lotto con tutte le mie forze per restare sveglia mi addormento.
 

Spazio autrice....

Hola chico  volevo scusarmi per non aver proseguito con i capitoli ma purtroppo avevo in PC in assistenza (dannati virus) e non ho potuto. Scusate anche per la storia che non è un granchè mal colpa non è della storia in se è tutta ma che non la so descivere come meriterebbe e di cio mi scuso perche sapeste come è bella nella mia mente... sfortunatamente incastasrarla in semplici parole non le rende giustizia...
Comunque un sentito grazie a chi leggerà e magari mi fate piacere se mi lasciate un commentino .... CIAO

  
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