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Autore: Nembayo    22/02/2014    7 recensioni
"Merry Christmas" è una raccolta di one shots natalizie sulle coppie di The Mortal Instruments:
Capitolo 1: Isabelle-Simon (Sizzy) = SANTHA CLAUS
Capitolo 2: Clary-Jace (Clace) = ANGEL OF SNOW
Capitolo 3: Magnus-Alec (Malec) = CHRISTMAS LIGHTS
Capitolo 4: Jocelyn-Luke (Jouke) = PRESENT(S)
Capitolo 5: Maia-Jordan (Jaia) = UNDER THE TREE
Capitolo 6: Maryse-Robert (Mabert) = CHRISTMAS LOVE
Dal Capitolo 1:
""Isabelle si avvicinò allo scatolone, tirando fuori quell'odioso pupazzo.
-E questo qua chi sarebbe?- chiese.
Per poco a Simon non venne un colpo.
-Per..- le parole gli morirono in bocca. Simon si afferrò la gola e rantolò qualcosa. Isabelle dedusse che avesse provato a dire “Dio”. Il ragazzo si riprese. -Izzy, non conosci Babbo Natale?-""
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Clarissa, Jace Lightwood, Simon Lewis, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Allora, ehm.. mi vergogno, ma sono sempre qua.
Il periodo natalizio è passato da un secolo, ma sto scrivendo una ff sul Circolo, e questo capitolo è su Jocelyn e Luke e quindi.. boh, mi è tornata l'ispirazione. Quindi, anche se non siamo in periodo, eccovi questo capitolo. Non so chi ci sarà qua a leggerlo, anche perché.. boh, fa un po' pena.. ma se non vi dà fastidio avverto coloro che hanno già recensiro.. mm, vi darà sicuramente fastidio, ma pazienza.
Non so se gli ultimi due li pubblicherò presto. Quello su Maia e Jordan non mi ispira, anche perché in questo momento non so cosa scrivere, ma quello su Robert e Maryse ce l'ho in mente da Natale e, se riuscirò a scriverlo come ce l'ho in testa, probabilmente dovrebbe risultare il più decente. Ok, vi lascio al capitolo.
Grazie dell'attenzione,
One








 

PRESENT(S)
JOCELYN-LUKE



Jocelyn era seduta accanto a lui, e Luke poteva affermare di non poter essere più felice. Si tenevano per mano, sul vecchio divano verde pieno di macchie della casa dietro alla libreria, a guardare Real Time sulla piccola televisione vecchio stile.

Luke si voltò verso la grande finestra che dava sul giardino mal curato (ehi, quando tua moglie è una Cacciatrice di demoni, e tu sei un licantropo, non è che badi molto al tuo giardino!) ormai ricoperto dalla soffice neve. Quella sera aveva ripreso a nevicare, e strato su strato il livello di quel candore aumentava. Luke, con un senso di rimpianto, pensò alla neve che cadeva ogni anno ad Idris, a come era enormemente più bianca di quella, a come ricopriva tutto in un silenzio immacolato, a come le campagne diventavano nuvole bianchissime. Una volta, lui e Valentine andarono a caccia in una giornata di neve. Le impronte si susseguivano sul terreno, di lupi mannari, fate, troll.. Non riuscirono a cacciare niente. Ovviamente, come loro vedevano le loro impronte accadeva pure il contrario, e così i Nascosti si erano potuti, appunto nascondere. Pensare a Valentine gli fece male all'altezza del petto, dove un marchio ormai svanito dagli anni passati come lupo lasciava il suo ricordo. Un marchio da parabatai.

-Il mio vestito da sposa era decisamente meglio.- ammise Jocelyn, chinandosi in avanti per indicare un vestito che avvolgeva una ragazzina bionda di circa diciotto anni, in tv. Quell'immagine ricordò a Luke sua moglie quando, giovanissima, si era sposata con Valentine. La stessa innocenza (anche se, nel caso di Jocelyn, l'innocenza era più dal lato: uccidere demoni senza pietà) nel viso troppo giovane.

Jocelyn, quella quarantenne, non la diciottenne spaesata, gli strinse la mano un po' più forte. I capelli rossi erano raccolti in una coda alta, gli occhi verdi se ne stavano socchiusi, puntati sul piccolo schermo. La pelle era bianca e coperta di lentiggini. Luke si perse nel ricordare quanto e per quanto tempo aveva sperato di poter carezzare e baciare quella pelle non come migliore amico, ma come ragazzo, come marito. E finalmente l'aveva sposata. E lei aveva sorriso, vestita d'oro con i capelli raccolti e gli occhi brillanti. E aveva pianto. E gli aveva detto che pure lei lo aveva sempre amato, solo che ci aveva messo decisamente più tempo per accorgersene. Luke non ricordava giorno migliore del loro matrimonio.

-Nevica ancora?- chiese Jocelyn, sporgendosi di lato per guardare il cielo notturno.

-Eh già. Presto ci ritroveremo sommersi: io, te, e un manipolo di libri.- Luke sorrise, carezzandole con il pollice il dorso della mano.

-Non che ti dispiaccia, Lucian.- lo stuzzicò lei, chinandosi in avanti per baciarlo sulle labbra. Luke sorrise, assaporandola delicatamente.
Jocelyn si alzò, lasciandogli la mano, e fece il giro del divano per arrivare dall'altra parte del salottino. Un albero di Natale addobbato quel pomeriggio da lei e Luke occupava una mezza parete. Jocelyn sorrise tristemente, osservando l'albero pieno di luci e palline colorate. Sentì le mani di Luke stringerle alla vita.

-A cosa pensi?- le chiese lui, preoccupato.

-Clary..- la sua voce era tremante. -Non ha fatto l'albero con noi, quest'anno.-

Luke roteò gli occhi, sorridendo.

-Jocelyn, ti ha detto che è da Jace, non mi sembra opportuno disturbarla.-

-Pure ieri era da Jace.- scattò la donna, aggrottando le sopracciglia -E pure il giorno prima. E..-

-E pure tu sei con me oggi, e lo eri pure ieri.-

-È diverso, noi siamo sposati.- replicò Jocelyn, alzando lo sguardo su di lui, un ricciolo ribelle che le ricadeva sulla fronte.

-Non è diverso, Jocelyn.- replicò lui, abbracciandola forte. Lei sospirò tra le sue braccia forti, inspirando il suo odore di pelliccia calda (purtroppo), libri, bagnoschiuma e dopobarba.

Jocelyn si staccò avvicinandosi all'albero.

-Iniziamo subito ad incartare i regali?- propose lei, sorridendo. Luke fu contento che si fosse dimenticata, almeno all'apparenza, della faccenda figlia-fidanzata-sempre-fuori-casa.

-Certo. Vado a prenderli.- Luke arrivò nel corridoio che dava sulla porticina di legno e vetro. La aprì e si ritrovò nella libreria che aveva avuto per anni, quando Jocelyn si era esiliata e lui era rimasto al suo fianco. Carezzò un libro polveroso, pensando che non fosse giusto il fatto che ormai fosse in disuso, la libreria, e poi si avvicinò a passo deciso a due scatoloni. Li afferrò e li portò in casa, tirando una spallata alla porta per chiuderla.

-Ecco Babbo Natale.- esclamò Luke, irrompendo in salotto con un sorriso. Jocelyn rise, inginocchiandosi a terra con la carta natalizia, mentre Luke si accomodava accanto a lei posando i due scatoloni.

-Mi chiedo cosa mi abbia convinto a comprare i regali per tutti.- bofonchiò Luke, grattandosi la nuca e sistemandosi gli occhiali sul naso.

Jocelyn scrollò le spalle.

-Perché hai un cuore gentile, amore.- spiegò, beccandosi un'occhiata offesa.

La televisione stava mandando una canzoncina natalizia parecchio stupida, ma nessuno dei due aveva intenzione di alzarsi per spegnarla.

-Questo per chi è? Non ricordo.- chiese Luke, sollevando una scatola di vetro riscaldata, con i vetri oscurati. Jocelyn sorrise radiosa, prendendo delicatamente la scatola in mano.

-L'uovo di falco. È per Jace.- sussurrò, alzando gli occhi su suo marito. Luke boccheggiò qualcosa, e poi annuì, rimanendo in silenzio.

-Dobbiamo incartarlo?- chiese lui. Lei ci pensò su, e poi scosse la testa. Lui annuì nuovamente, e passò agli altri regali.

C'erano un album da disegno e dei pastelli nuovi per Clary (sulla prima pagina dell'album Jocelyn aveva disegnato sua figlia vestita da shadowhunters, con lo stilo e una spada angelica in mano, seduta a una Clary bambina, con una nuvola di capelli color fragola e un grosso pennarello in mano), una scatola di glitter multicolor per Magnus (“Assolutamente brillanti” aveva assicurato la commessa), una maglietta con su scritto “Be fashion, kill the vampire” (per cui Jocelyn si era lamentata parecchio, ma che Luke aveva insistito per comprare, trovandola carina) e un fumetto per Simon, qualche maglietta colorata per Alec (tanto per cambiare il suo guardaroba, una volta per tutte), un vestito argentato corto ma non volgare per Isabelle (anche se, aveva detto Jocelyn, niente di quel che indossava Isabelle sembrava volgare), un libro su Cappuccetto Rosso Sangue (dal film) e una maglietta per Maia, un paio di scarpe per Jordan, e persino una bottiglia di vino italiano per Maryse e una di prosecco per Robert. Luke, nell'incartare ogni regalo, scriveva qualcosa sulla carta. Una delle sue frasi a effetto, da vecchio lupo alfa saggio. Frasi che non facevano intendere che cos'era il regalo, ma che ne davano un'idea, se ci pensavi a modo.

Jocelyn guardò pensierosa i pastelli che stava per passare a Luke.

-Pensi che Clary si sia stancata di disegnare? Di ricevere sempre pastelli e matite per il compleanno?-
Luke alzò lo sguardo su di lei e poi, silenziosamente, le tese la mano e la fece alzare. La condusse in camera di Clary (sulla porta c'era un cartello con scritto “Non entrare, ho un amico stregone che potrebbe conciarvi male”, che fece sogghignare Luke), e indicò le pareti. Jocelyn rimase a bocca aperta a osservare tutti i disegni. Alcuni raffiguravano paesaggi: le campagne di Idris, il lago Lyn, le torri di vetro infestate dai demoni di Alicante, uno scorcio sulla casa dei Penhallow, la Guardia, l'Empire State Building di New York, Central Park vista in un modo diverso, con i pixie e le fate che volavano tra i cani e i bambini. E poi c'erano disegni di loro, tutti recenti. Il più recente, constatò Jocelyn, era quello sulla scrivania: un disegno di Jace sdraiato nella neve, veramente stupendo.

Si soffermò sul disegno del matrimonio di lei e Luke (dove Clary aveva colorato solo il suo abito d'oro e gli occhi brillanti di Luke di azzurro), e poi si voltò.

-Ok, non si è stancata.- si rispose da sola, e Luke sorrise. Poi Jocelyn inarcò un sopracciglio.

-Come mai sei entrato nella sua stanza?- chiese, e Luke arrossì.

-Io, ehm.. volevo.. lei era.. io..-
Jocelyn rise interrompendolo, e lui le lanciò un'occhiataccia, per poi addolcire lo sguardo. Non riusciva proprio ad essere arrabbiato con lei.

Tornarono in salotto e si rimisero ad incartare i regali, con le canzoncine stupide alla televisione e la neve che fioccava davanti alla finestra.

 

-Manca qualcosa. Mh..- Jocelyn guardò Luke maliziosamente. -..pure tu dovresti avere un regalo.- stava per aggiungere qualcosa, ma Luke la baciò, prima delicatamente, poi con sempre più passione, sciogliendole i capelli dalla coda e affondandovi le mani. Si fece passare i riccioli rossi tra le dita, mentre con il suo corpo si avvicinava sempre più a Jocelyn. Lei ricambiò il bacio, posandogli le mani sulle spalle e stringendolo a sé. Si chinò in avanti e finì sul suo corpo, steso sul pavimento. Continuarono a baciarsi senza riprendere fiato. Jocelyn si staccò boccheggiando, le gote rosse e i capelli sparsi intorno al volto.

-Se adesso torna Clary, siamo nei guai.- lo sgridò lei, sentendo il suo petto alzarsi e abbassarsi in una risata.

-Pensi che Clary non faccia queste cose con Jace?- replicò.

Jocelyn si tirò su sconvolta, e Luke roteò gli occhi.

-Clary fa che cosa con Jace?- quasi gridò, gli occhi verdi sgranati, le sopracciglia che quasi le raggiungevano l'attaccatura dei capelli. Si alzò in piedi sfiorando un ramo dell'albero, che ondeggiò e fece tintinnare le palline di vetro.

-Jocelyn.- Luke si alzò, parlando con tono ragionevole -Ha sedici anni. Non puoi pensare che si tengano per mano o che giochino a carte.-
La bocca di Jocelyn si piegò in una smorfia che Luke catalogò come adorabile.

-Beh, tenersi per mano non è poi malaccio. E ho fatto certi tornei a..-

-..Scopa?- suggerì Luke. Jocelyn si allarmò ancora di più, ringhiando (se fosse stata un'altra occasione, Luke si sarebbe complimentato per il suo ringhio quasi da lupo. Ma dato che lei era così.. fuori, lasciò perdere).

-Non dirlo, non è vero. Lei.. oh, faremo un bel discorsetto quando tornerà a casa.-

-Disse quella che rimase incinta subito dopo la scuola, e..-

Lei si avvicinò minacciosamente a lui e gli puntò un dito al petto coperto da una maglietta logora.

-Tu..- poi sembrò pensare a qualcosa che aveva scordato, e il suo sguardo di addolcì. Sorrise.

-Non ti ho ancora detto quale dovrebbe essere il tuo regolo!- strillò lei.

Luke parve sorpreso.

-Beh, non era una serie di baci, e poi..?-

Lei lo guardò ridendo, scuotendo un dito.

-No. Io.. mh, dovrei dirti un'altra cosa. Cioè, il tuo regalo, dovrei darti un altro regalo.- iniziò a blaterare, e Luke inarcò un sopracciglio, confuso. -Insomma.. a proposito di rimanere incinte.. Lo sono. Adesso. Di te.-

Luke sgranò gli occhi, lasciando cadere le braccia lungo i fianchi. Metabolizzò quelle parole nella testa.

Sono in cinta, adesso, di te.

Jocelyn aveva avuto altri due figli, ma da Valentine. Lui.. stava per diventare padre? Certo, aveva cresciuto Clary, ma essere padre di un bambino tutto suo.

-Oh mio.. Jocelyn.- sillabò, abbassando lo sguardo. Lei si avvicinò titubante, posandogli una mano sulla spalla.

-Luke..?- lui alzò lo sguardo, e Jocelyn si rese conto che stava piangendo.

Luke rise, lanciandosi in avanti e abbracciando Jocelyn. Le carezzò la pancia più volte, e la baciò, con tutta la delicatezza che poteva trovare, tra le sue lacrime salate e i sorrisi di sua moglie.

-Un bambino. Tutto mio. Tutto nostro.- la sua voce si fece rauca e brillante insieme, per le lacrime e la gioia. -Da quanto..?-

-Sono di tre mesi.- ammise Jocelyn -E volevo dirtelo a Natale. Ma.. preferivo.. siamo da soli, e stavamo incartando i regali..-

Luke la baciò per farla stare zitta, e si staccò sorridendo. Jocelyn pensò che, per un sorriso del genere, tutta la sua vita era valsa la pena.

-Quando lo saprà Clary, ha sempre voluto un fratello..- Luke guardò Jocelyn con lo sguardo abbassato.

-..normale. Lo so.- rispose lei, dolcemente. -E comunque è una femmina.-

Luke pianse ancora di più, e si passò la manica davanti agli occhi, cercando di asciugare le lacrime.

-Una bambina. La mia bambina.- affondò il viso tra i capelli rossi di Jocelyn.

Jocelyn annuì, stringendo suo marito tra le braccia e guardando la neve che scendeva delicatamente al suolo. Le musiche natalizie avvolgevano la stanza, e le lucine dell'albero natalizio davano un'atmosfera personale. Luke pensò che era il miglior Natale che avesse mai passato, in tutta la sua vita (anche se, in effetti, ancora Natale non era).
Aveva passato la sua vita a pensare al suo futuro, agli sbagli che aveva fatto, e ora si ritrovava con il presente più bello che potesse avere. Con Jocelyn nel suo presente. E con una bambina che sarebbe nata tra sei mesi. Era la cosa più bella che..

-Si chiamerà Amatis.- sussurrò Jocelyn, e Luke alzò gli occhi lucidi sul suo volto.
Anche Jocelyn stava piangendo.







 


 

 

 

 

 

 

 

 

 





 

  
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