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Autore: Lennyk192    27/02/2014    0 recensioni
Raccolta dei momenti significativi della vita di Aud e Zane nel mondo demoniaco.
Dal testo: "Aud chiuse gli occhi e respirò a fondo, per calmarsi, come se stesse rivivendo quel momento.
Poi si lasciò andare, come sempre, avventurandosi nella mente dell'uomo prescelto. Questa volta, però, lei desiderava davvero svolgere quell'incarico. Desiderava rivederlo, anche solo per un pò"
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'From beneath you it devours'
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Finally


L'aveva incontrato per caso, dopo un attacco di demoni. Era stato ferito con un pugnale avvelenato e lei si era presa cura di lui per due interi giorni, mentre entrava e usciva dallo stato di incoscienza.
Vedere il grande e potente Zane così vulnerabile aveva riaperto vecchie ferite. Ferite che credeva rimarginate e scomparse per sempre. Così Aud aveva scoperto di amarlo ancora, nonostante fossero passati quasi due anni dall'ultima volta in cui l'aveva visto.
Ed era ricaduta nella sua trappola.
Se Alec avesse scoperto quello che aveva fatto per salvare il suo nemico numero 1, l'avrebbe uccisa di sicuro. Ma non riusciva mai a ricordarselo quando Zane la convocava e passavano quei momenti stupendi insieme. Aveva sentito la sua mancanza. Lui non l'avrebbe mai ammesso, continuando a fingere che la loro relazione non fosse importante. E lei, d'altra parte, non avrebbe mai ammesso quanto il suo comportamento la ferisse.
L'unico modo sentirsi meno sola e "usata" era trovare conforto tra le braccia del suo migliore amico, come lui faceva con lei. Da sempre.

Con la mano pallida e vellutata gli accarezzò il petto, prima che le labbra gli catturassero maliziosamente il lobo dell'orecchio. "Sei stupefacente" mormorò Aud stesa al suo fianco.
Avvertì il breve moto di repulsione che gli salì in corpo, come sempre quando passava il momento di passione, e lo vide irrigidirsi. Aud sapeva che lui l'aveva sempre considerata piuttosto patetica e biasimava se stesso di riuscire a trovare un minimo di "calore umano", strano a dirsi nel mondo demoniaco, solo tra le braccia di un demone il cui unico scopo di vita era ingannare la mente degli uomini. Ma erano amici, e a lei non importava altro.

"Alec? Mi stai ascoltando?" esordì con la vocetta lamentosa che lui odiava.
Il demone sospirò scocciato, prima di scostarla da sé in malo modo.
"Purtroppo sì" mormorò più a se stesso che alla donna, che imbronciata si inginocchiò sul letto, facendo combaciare il suo petto all'ampia schiena di lui, intento a rivestirsi. Per quanto sgarbato e bastardo fosse dopo il sesso, restava sempre uno dei migliori partner avesse mai avuto e si reputava fortunata che le permettesse ancora di girargli intorno.
"Hai tempo per un altro round? Ho tutta la sera occupata dopo..." sussurrò, appoggiandogli mollemente la guancia sulla spalla. Quella sera avrebbe visto Zane e fargli avvertire l'odore di un altro demone addosso, lo avrebbe reso cieco dalla gelosia. O almeno era ciò che lei sperava.
Quasi si aspettava che la respingesse ancora, dato il suo caratteraccio, invece il demone si limitò a ghignare scuotendo la testa. "Spiacente, se tutto è andato come previsto, tra poco sarò ad attaccare un covo" la informò soddisfatto.
Aud non commentò né domandò a cosa si riferisse, lo sapeva già.
La solita guerra.

                                                                                                                    ***

Quando Aud aveva saputo dell'umana salvata da Alec, che ora era sua responsabilità, si era recata dal demone per chiedergli che diavolo avesse nella testa. In centinaia di anni mai si era sognato di liberare qualche umano fatto prigioniero dei demoni nemici.
La scena che le si era parata davanti dopo essersi materializzata nel suo appartamento, la confondeva ancora adesso, mentre sospesa in aria, all'interno della mente di un uomo dai desideri carnali più noiosi di una lampada, ripensava all'accaduto.

L'umana di nome Quinn, o qualcosa di simile, era costretta contro il muro dal peso del corpo di Alec, le sue mani sulle spalle. Per esperienza, Aud sapeva che quella vicinanza era tutto fuorchè spiacevole e dall'espressione che aveva la ragazza, il suo pensiero non doveva essere tanto differente. Sembrava stessero discutendo, ma Alec aveva messo su quel finto cipiglio aggressivo di quando era divertito da qualcosa ma non voleva darlo a vedere.

Aud emise allora un suono roco, a metà tra un colpo di tosse e un ringhio che riecheggiò nella stanza, salvando l'umana da quella situazione imbarazzante.
Quando Alec si sollevò leggermente da lei, quella ne approfittò per piantargli le mani sul petto e spingerlo via.
Il succubo la fissò per un attimo come se fosse una mosca fastidiosa. Sembrava un essere insignificante a prima vista, e il demone pensò di essersi preoccupata inutilmente per le attenzioni che l'amico le dedicava.
Non poteva esserci nulla tra quei due.
"Aud" la chiamò lui, con una nota di fastidio nella voce.
"Mi dispiace disturbare, tesoro. Mi hai detto 'passa più tardi' e sono qui" esordì con voce mielosa, gli occhi di uno strano colore viola che brillavano solo per Alec. Pensò che farla ingelosire un pò avrebbe aiutato Quinn a prendere in mano la situazione. Tentando di scappare, sarebbe sicuramente stata uccisa e Alec non avrebbe avuto problemi per causa sua.

Alec ordinò con voce dura all'umana di andarsene fuori dalla stanza e lei eseguì rapida.
"Non avevo capito che la tenessi in casa tua" disse Aud pochi secondi dopo. Doveva davvero essere impazzito.
Se suo padre l'avesse saputo...
"Probabilmente perché non l'avevo specificato"
"Infatti. Ma non capisci che cosa rischi?"
Lui la guardò per un attimo e lei sperò che vedesse la sua reale preoccupazione, poi lui le rivolse un sorriso sghembo e la speranza si frantumò in mille pezzi. Non avrebbe mai capito quanto lei ci tenesse. Nessuno si aspettava mai questo da un succubo come lei.
Nè Zane, nè tantomeno Alec.
"Andiamo Aud, io non ti devo niente. Lo sai, tu vieni qui per scopare, io ti accontento. Fine"
Aud allora irrigidì la mascella, quasi facendogli avvertire la collisione dei denti nella sua bocca, poi un lampo argenteo le passò negli occhi e sembrò tornare quella di sempre.
Gli dedicò allora un falso sorriso complice e gli si avvicinò ancheggiando in modo esagerato.
"Giusto. Allora che stai aspettando?" Stupido zuccone.

                                                                                                                ***

Con la mano gli accarezzava la fronte e il suo peso sullo stomaco lo fece grugnire per il fastidio.
Bene, pensò Aud, sta tornando in sè.

Aveva saputo dell'attacco ai danni di Alec da Zane e, furiosa, lo aveva schiaffeggiato prima di precipitarsi a cercare l'amico. Lo aveva trovato conciato davvero male e curato, come aveva fatto in precedenza con quello che considerava il suo grande amore.
"Se provi a fare qualunque altra cosa che non sia limitarti a curare le sue ferite, lo uccido con le mie mani" l'aveva minacciata Zane prima che scomparisse, finalmente geloso.

Con un sorrisetto soddisfatto sulle labbra al solo ricordo di quel momento, avvertì il demone al suo fianco riprendersi.
"Oh, il bell' addormentato si è svegliato" rise della piccola rima, facendolo sbuffare.
"Aud. Togliti, mi stai soffocando" farfugliò, lanciando un'occhiata alla cicatrice rosata che gli attraversava il fianco.
"Porca puttana" esclamò mentre tentava di sollevarsi. La sua schiena era ridotta male.
"Ehi, ti sembra il modo di parlare in presenza di una signora?" lo rimproverò civettuola, per migliorare il suo umore nero.
"Quando ne vedrò una, me ne preoccuperò"
"Sempre il solito ingrato. Una ti tiene lontani gli impiccioni per farti riposare e tu..."
"E' venuto qualcuno?"
Sì, purtroppo. "Il tuo stronzissimo amico Kegan, tesoro. Gli ho detto che eravamo impegnati e a quanto pare ci ha creduto, perché ha fatto una smorfia disgustata guardando la mia maglietta e se n'è andato" gli riferì allora con una risatina. Lui la guardò, sinceramente sollevato. "Grazie. Non avevo voglia di sorbirmi le sue sclerate"
"Figurati" mormorò pensierosa "Ero preoccupata per te" ammise dopo un po'.
La risata cristallina e leggermente roca di lui la fece arrossire, così si corresse "Sì, insomma...ho saputo che eri stato ferito e pensavo che stessi morendo in qualche angolo buio della strada, così sono venuta a cercarti, sperando che non fossi cosciente, altrimenti non avrei potuto raggiungerti. Invece eri già qui..."
"Come facevi a saperlo?" le chiese l'altro. Ecco, sapevo che mi sarei fregata.
"Oh, io...era un po' che volevo dirtelo, ma non si è mai presentata l'occasione e..." Fallo adesso.
"Aud"
Seguì un momento di silenzio in cui lei s'impegnò per non incontrare il suo sguardo, poi cedette.
"Ho una specie di storia con Zane" ammise con un filo di voce.

La sua espresione tradita la incupì.
Alec prese a camminare nervosamente avanti e indietro per la stanza, ignorando persino il dolore.
"Che cazzo dici?" sbottò alla fine.
"Lui mi piace" Un sacco. Troppo.
"Ti...piace?" esordì, scoppiando in una risata amara.
"Forse lo amo" aggiunse Aud, sollevando il mento in un gesto fiero della serie 'beccati questa!'
"Sei un demone. Sappiamo bene entrambi che non sei capace di provare quel genere di sentimento!"
Un lampo di tristezza le passò negli occhi. Forse era vero. I demoni raramente riuscivano a provare emozioni umane.
Raramente le comprendevano. Ma lei era diversa. E questo lui avrebbe dovuto saperlo.

"Devi credermi Alec, lui non è come pensi. E' diverso da Thren e sta cercando di rimediare a tutti i casini che ha procurato vostro padre. E' tuo fratello! Dovresti..."
Non appena terminò la frase, la mano del demone le afferrò la gola.
Non utilizzò tutta la rabbia che gli scorreva nelle vene, lei lo sapeva, ma strinse la presa abbastanza da zittirla per qualche secondo.
"Non.dirlo.mai.più" le sibilò avvicinando il volto al suo "Avere lo stesso sangue che ti scorre nelle vene non fa una famiglia. Se Zane è diverso dal padre, non me ne sono accorto, ero troppo interessato alla lama conficcata nella mia spina dorsale!" le urlò furioso. L'attimo dopo si ritrovò nient'altro che fumo tra le mani.
"C'erano i suoi uomini. Per il suo onore..." sussurrò Aud comparendo di nuovo alle sue spalle. Era una scusa che non reggeva e lui s'infuriò.
"Fanculo l'onore. E anche voi due"
Alec le fece un sorriso tirato. "Quando K verrà a saperlo se la farà sotto dalle risate. Mi aveva sempre avvertito di non fidarmi di te"
"Nonostante tutto, voglio che tu sappia che non mi ha mai chiesto nulla sul tuo conto e anche se l'avesse fatto, io non avrei parlato" lo rassicurò, pur sapendo che non gli sarebbe importato.
"Sono lieto di sapere che non ero argomento di conversazione tra un round e l'altro" le disse freddamente.

Lei sbuffò e si sdraiò sul suo letto, ignorando lo sguardo omicida del demone. Avrebbe dovuto fare finta di niente, la sua rabia si sarebbe placata e lui avrebbe capito che la sua relazione non erano affari suoi.
"Non è stato facile conquistarlo. E' stronzo almeno quanto te, quando si tratta di 'fare sul serio' " cominciò.
"Piantala"
"Per questo, credo, continuavo a venire a letto con te"
"Beh, hai collaborato a dare una nuova definizione alla parola put..."
"Ci usavamo a vicenda ed è sempre andata bene così, no?" lo interruppe bruscamente, prima che potesse offenderla.
Non glielo avrebbe perdonato.
"Aud..."
"Poi però lui si è convertito alla monogamia"
"Chiudi quella dannata boccaccia, stupida oca!" urlò spazientito, spaccando il muro con un pugno.
Aud si alzò e studiò la sua mano malmessa. Lo fissò come se fosse un bambino sporco di fango.
"Ti sembra intelligente quello che hai fatto? Ora sanguini di nuovo"
"Fottiti"
Come si aspettava, la rabbia sembrava essersi dissolta e una traccia di divertimento era riconoscibile nella sua voce.
"Smettila di essere così sboccato o non ti dirò una cosa che riguarda la tua umana" E che ho scoperto in modo immorale.
Alec ridusse gli occhi  due fessure e strattonò la mano che gli teneva.
"Uno: non è mia. Due: non crederò ad una sola parola che uscirà dalle tue labbra"

Aud mise su un finto broncio, poi gli sorrise. "Beh, te lo dico lo stesso, per farmi perdonare: qualcuno, non-sto-a-fare-nomi-Marek, ha inviato una squadra di demoni camaleonte a rapirla. E non sono certa che lui non ci vada di persona. Ti ricordi quanto è...imponente, vero?"
La mascella di lui s'irrigidì impercettibilmente e lei capì che sarebbe andato a salvarla. "Quando?"
"Mmh, diciamo adesso? Ma non preoccuparti, Kegan è andato a sorvegliarla. Gli ho detto che era un tuo ordine" spiegò, crogiolandosi nella delizia per il suo colpo di genio.
"E perché diavolo l'avresti fatto?"
"Semplice: lei ti piace, e non impegnarti a smentire perché conosco questo genere di cose meglio di chiunque altro. Sono un succubo" si lasciò sfuggire una risatina "Comunque non pensare che mi sia ammorbidita. Se non fossi interessata ad un altro, non esiterei ad ucciderla e tenerti tutto per me. Ma visto che io sono felice non ho più bisogno di rendere infelici gli altri. Perciò...prego!"
"Non era mia intenzione ringraziarti. K vorrà spellarmi vivo per averlo costretto a farle da balia"
"Stare in contatto con gli umani lo aiuterà, magari è la volta buona che impara a comportarsi come si deve"
"Credici" borbottò lui, sistemandosi numerose armi sul corpo e preparandosi a raggiungere il Varco più vicino.
"Alec?"
Quando lui si voltò a guardarla, il timore aleggiava nei suoi occhietti viola, mentre si mordicchiava il labbro inferiore.
"Ancora amici, vero?" esordì melliflua.
Non udì alcuna risposta.

                                                                                                            ***

"Ne sei certa?"
"Assolutamente sì, l'ho visto con i miei occhi. Presto ci sarà da divertirsi"
Aud e  Zane giacevano abbracciati tra le lenzuola di seta nere. Lei era stata aggredita da un branco di demoni mentre era in compagnia di Quinn, l'umana a cui il suo migliore amico era stranamente affezionato. Aud aveva utilizzato quasi tutte le sue forze per tenerlo addormentato, mentre lei e l'umana si recavano da Zane per ascoltare la sua proposta. Quinn si sarebbe dovuta offrire come vittima sacrificale per il risveglio di Thren, o almeno era quello che Zane voleva far credere ai traditori del suo clan che miravano a spodestarlo per riavere indietro il loro vecchio Capo. Lei aveva chiesto del tempo per rifletterci e Aud l'aveva riaccompagnata al Varco per tornare nel luogo sicuro in cui si era rifugiata insieme ad Alec.
Ovviamente qualcosa era andata storta.

Le ferite sul corpo del succubo erano ormai perfettamente guarite, quanto all'orgoglio, prevedeva di rivendicarlo a breve.
"L'umana si spaventerà e vorrà tagliare i ponti con questo mondo ancora di più" mormorò compiaciuto il demone al suo fianco. La sentì irrigidirsi leggermente e si sollevò per poterla guardare in viso.
"Cosa c'è?" chiese con quel suo solito tono burbero, segnato da una nota di preoccupazione, che si affrettò a nascondere.
"Nulla" soffiò lei, passandogli delicatamente le lunghe dita sul braccio.
"Non mentire"
Aud sospirò. Come avrebbe potuto spiegargli la delusione e la profonda tristezza che l'avevano avvolta quando i suoi occhi viola avevano incrociato quelli neri di Alec? L'aveva visto curare l'umana con apprensione, anche in preda alla furia cieca, ma non si era interessato minimamente a lei.
L'aveva abbandonata sanguinante, circondata dai Satariel privi di sensi, e si era smaterializzato.
Era stata una fortuna che le fossero rimaste abbastanza forze per strisciare fino alla vecchia rimessa dove si incontrava sempre con Zane.
Lì aveva atteso il suo ritorno per un giorno intero, prima di ricevere le cure necessarie a rimettersi in sesto.
"Mi odia. Lui mi odia" disse solo.
Fu il turno di lui di irrigidirsi, il respiro tremolante di rabbia le sfiorò l'orecchio. Sentì il peso abbandonare il letto e quando si voltò, lo vide intento a rivestirsi.
"Cerca di capire, Alec è un amico. Lo conosco da quando avevo quindici anni. Ci siamo sempre trattati da schifo a vicenda, ma era un modo scherzoso. Io...non volevo ferirti"
"Non dire stronzate" ringhiò Zane, facendola trasalire.
"Oh, giusto. Io non conto abbastanza da poterti ferire" farfugliò acida Aud, offesa dai suoi continui rifiuti.
Si chiese quanto riuscisse a sopportare una donna, seppur innamorata, prima di abbandonare un uomo testardo e disinteressato a qualunque sentimento.
Lui si voltò lentamente e quando si mosse verso di lei, Aud seppe di essersi spinta troppo oltre.
Nei suoi occhi non c'era più traccia dell'amante gentile che aveva stretto tra le braccia. Indietreggiò sul materasso morbido, attorcigliandosi le lenzuola fresche attorno al corpo, in un inutile gesto protettivo. Un senso di incertezza le si insinuò dentro e le penetrò nel sangue. Non le avrebbe fatto del male, non poteva essersi sbagliata tanto.
"Zane..."
"Taci. Hai idea di quanto mi stia sforzando di non andare a cercarlo e farlo a pezzi per averti lasciata in quello stato?"
Mmh, questa è bella. "Io..."
"Non osare mai più nominarlo con quel dolore negli occhi. Mai più"
Aud riuscì a respirare dopo svariati secondi e il fiato le uscì in un sibilo strozzato. Il demone si allontanò e tornò a darle le spalle. "Non avrei alzato un dito su di te" sibilò poi, sembrando quasi disgustato all'idea che lei avesse provato tanta paura nei suoi confronti.
"Lo so. Mi dispiace" lo raggiunse in un baleno e posò con dolcezza la guancia contro la sua schiena ampia, sentendo i suoi muscoli tendersi al contatto. Forse, in fondo, lei contava qualcosa.

                                                                                                           ***

Quando Aud l'aveva visto accasciarsi al suolo, in una pozza di sangue scuro, per un attimo aveva pensato di stare sognando. Di trovarsi in uno degli incubi che faceva sempre, in cui Zane la lasciava o moriva e lei si ritrovava sola per l'eternità. Si sarebbe svegliata urlando e il potente demone addormentato lì accanto l'avrebbe abbracciata e tranquillizzata come aveva fato altre mille volte.
Ma la sua mente era inchiodata in quell'incubo, non voleva farla tornare alla realtà.

Come in trance gli si era avvicinata e aveva avvertito il debole e quasi assente battito del suo cuore ferito.
Aveva urlato tanto. Tantissimo. Gli aveva detto che lo amava, sperando che la sentisse.
Alec l'aveva guardata con la compassione negli occhi, mentre lei l'aveva odiato perchè sapeva che ora lui sarebbe stato felice insieme a quell'umana. Lui aveva finalmente ottenuto vendetta. Aveva Quinn. Aveva il rispetto dei demoni della vendetta. Avrebbe avuto il trono di Zane, se l'avesse voluto. Lei sarebbe rimasta vuota e sola.
Quando i demoni prepararono la cripta per conservare il corpo sospeso tra vita e morte di Zane, lei non volle lasciarlo.
Si sarebbe risvegliato prima o poi. Era forte, ma avrebbe avuto bisogno di tempo. Anni. Forse secoli.
Fino ad allora, Aud gli sarebbe stata accanto nell'unico modo che conosceva.

"Non dovresti essere qui"
La sua voce l'avvolse come un abbraccio. Era così bello vederlo di nuovo in piedi e in salute. A differenza del corpo, la sua mente era integra e lì sarebbero potuti rimanere insieme tutto il tempo necessario.
Aud gli sorrise, andandogli incontro e cingendogli la vita con le braccia. Era caldo e forte proprio come ricordava.
"Non potrei mai essere da nessun'altra parte"
"Tornerò indietro un giorno, ma tu non devi restare qui con me. Non posso chiederti questo"
"Non l'hai fatto"
"Aud..."
"Non mi vuoi qui?" gli chiese ferita, ritraendosi dalla sua stretta. "Io non ho nessun altro. Solo te. E tu non mi vuoi" blaterò più a se stessa che a lui. Era stanca e mentalmente ferita. Riusciva solo a pensare di essere finita, a pezzi.
Lui non mi vuole.
"Aud..."
"Non posso credere che..."
Non mi vuole.
"Basta! Smettila, demone testardo" la interruppe con tono duro. Zane le sollevò il mento e la guardò come non aveva mai fatto prima. Come se fosse la creatura più preziosa del mondo. "Sei qui, nella mia mente e ancora non capisci? Possibile che tu non riesca a vederlo?" La domanda restò sospesa tra loro per qualche secondo, prima che lui continuasse.
"La mia intera esistenza è sempre stata buia. Vivevo, ma niente era importante. Io non volevo che lo fosse. E poi tu...sei comparsa nella mia vita in un modo che non riuscivo a concepire nè accettare. Sfacciata, coraggiosa, fiera. Mi facevi sorridere, e col passare del tempo mi bastava pensarti per farlo. Odiavo questa sensazione. Mi faceva sentire come i deboli esseri umani che detesto e mi ha spinto a lasciarti andare. Ma più mi sforzavo di allontanarti più mi tornavi vicina, mi entravi dentro...finchè non sono più riuscito a farti uscire da me"
Aud non sapeva cosa dire. O pensare.
Aveva finalmente ottenuto tutto ciò che aveva sempre desiderato. Qualcuno che la amasse.
E non riusciva a dire una parola.
"Per questo non voglio che tu rinunci alla tua vita per stare rinchiusa qui"
Dunque quello era il punto. "Hai sentito quello che ti ho detto prima che perdessi i sensi?" gli sussurrò, avvicinandosi nuovamente a lui. Zane trattenne il respiro e indietreggiò. "Parlo sul serio Aud..."
"L'hai sentito?" lo interruppe, sapendo che aveva di proposito evitato la sua domanda.
"Sì" ammise dopo una lunga pausa. Poi si decise a ricambiare il suo sguardo.
"Allora smettila di chiedermi di starti lontano, perché non funzionerà" concluse, lasciandosi poi baciare con passione.
Quella era l'unica risposta di cui aveva bisogno.
E nel silenzio che seguì quel momento, l'eco nella mente del demone le fece avvertire finalmente la dichiarazione d'amore che attendeva di sentire da anni...guarendo le cicatrici di entrambi come solo quel sentimento tanto umano era capace di fare.







PS. Dunque...finalmente ho dato un finale a questa storia. Devo ammettere che non è stato facile trovare il tempo di scrivere questo insieme di one shot, ma sono felice di aver dato una sorta di fine anche a Aud e Zane, in fondo se la meritavano.
A presto!^^
  
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