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Autore: air_amavna    09/03/2014    5 recensioni
Era strano che dopo tutto quel tempo io pensassi ancora a lui, ritornava nella mia mente anche quando meno me l'aspettavo. Quando camminavo per strada vedevo il suo viso ovunque, in ogni passante, e sperai che anche lui stesse facendo lo stesso con me.
Mi stava pensando o mi aveva già dimenticata?
Ricordavo ogni momento passato insieme a lui, da quando mi ospitò sul suo marciapiede sporco, facendomi sentire al sicuro, fino a quando rubammo la macchina del mio capo per fuggire lontano. Quando disse che mi amava, anche se ci conoscevamo da poco, mi sentii la ragazza più felice della terra.
Le sue parole erano indelebili, incise nel mio cuore e nella mia mente, non le avrei mai dimenticate.
Sequel della One Shot "Freedom". Si consiglia di leggerla prima di iniziare questa storia.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Freedom'
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Avviso: questa fanfiction è ispirata a "Freedom" una mia OS, è necessario averla letta prima di continuare la lettura: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2469080&i=1 .






 
Hurts
  -Capitolo uno-
 
-Scarlet
Le sue piccole dita, racchiuse intorno alla matita, si muovevano lentamente, mentre cercava di scrivere il suo nome sul foglio. Il bambino posò con gentilezza la matita sul banco e mi guardò triste, con i suoi grandi occhi nocciola. Anche quel pomeriggio non era riuscito a scrivere nulla e potei intuire attraverso il suo sguardo che era deluso da sè stesso.
"Marcus, non preoccuparti, ci sono io" lo rassicurai.
Quel bambino mi ricordava tanto me quando ero piccola, tranne per i capelli.
"Non ci riesco" bisbigliò, poggiando il gomito sul banco per poi schiacciare il palmo della mano sulla guancia.
Gli afferrai la mano e lo aiutai a prendere la matita tra le dita, dopodiché cominciai a scrivere lentamente il suo nome, sibilando lettera per lettera. Lui pareva seguirmi e mentre lo faceva notai la massima concentrazione nei suoi occhi.
Gli altri alunni della classe erano intenti a fare casino, e mi concentrai di nuovo sul visino dolce di Marcus.
"Dai, riprovaci"
Lui annuì contento e si concentrò sul foglio.
Mi alzai, lasciandolo per un momento da solo, e controllai il mio cellulare.
Ebbene sì, Scarlet Sorensen aveva un cellulare. Era strano a dirlo, dato il mio passato, ma in quel momento potevo addirittura definirmi una ragazza 'normale'.
Studiavo, lavoravo, e non avevo nulla di cui lamentarmi. Tranne per il fatto che i miei vecchi genitori adottivi avevano cercato di mettersi in contatto con me, e che la voglia di rivedere quel ragazzo che mi salvò quel mercoledì mattina aumentava sempre di più.
Di Harry non sapevo più nulla, poteva essere successo di tutto in quegli ultimi due anni. Si trovava in carcere o continuava a nascondersi come aveva sempre fatto?
Era strano che dopo tutto quel tempo io pensassi ancora a lui, ritornava nella mia mente anche quando meno me l'aspettavo. Quando camminavo per strada vedevo il suo viso ovunque, in ogni passante, e sperai che anche lui stesse facendo lo stesso con me. 
Mi stava pensando o mi aveva già dimenticata?
Ricordavo ogni momento passato insieme a lui, da quando mi ospitò sul suo marciapiede sporco, facendomi sentire al sicuro, fino a quando rubammo la macchina del mio capo per fuggire lontano. Quando disse che mi amava, anche se ci conoscevamo da poco, mi sentii la ragazza più felice della terra.
Le sue parole erano indelebili, incise nel mio cuore e nella mia mente, non le avrei mai dimenticate.
"Io non so davvero cos'è l'amore, Scarl, non l'ho mai provato prima d'ora. Ho letto varie cose sull'argomento, sul fatto che quando lo si è si sentono le famose farfalle nello stomaco oppure si sente il cuore battere forte. Io, non so cosa diamine sia tutto questo, ma giuro che ti amo, in un modo o nell'altro, ti amo. Sei arrivata, piombata nella mia vita così, all'improvviso. Mi hai fatto sorridere, come non lo facevo da anni. Eri così piccola e indifesa, così sola, proprio come me. Ti ho amato ogni singolo secondo passato insieme, ogni singolo attimo.
C'è spazio per amare dopo tutto quello che stiamo passando?"

Anche se i miei pensieri volavano sempre a quel ragazzo misterioso dai capelli ricci che non avrei mai più rivisto, avevo deciso di andare avanti con la mia vita.
Dopotutto era il mio scopo, il mio sogno. Diventare una donna indipendente e avere delle persone con me.
Il nome 'Zayn' comparve sul mio cellulare e un sorriso mi illuminò il viso, mentre facevo scorrere il dito sullo schermo per rispondere.
"Ciao" bisbigliai.
"Ehi piccola"
La sua voce mi mandò in fiamme e una voglia matta di rivederlo mi sconvolse completamente. Purtroppo, però, ero ancora racchiusa tra le mura della scuola materna in cui lavoravo. Mi piaceva lavorare lì, questo era certo, ma quando si trattava di Zayn tutto cambiava.
Zayn era un bellissimo ragazzo, forse 'bellissimo' era riduttivo a quello che era realmente. Non trovavo mai le parole adatte per descriverlo quando mi trovavo davanti a lui, davanti a quegli occhi marroni, a quelle labbra rosee e a quell'accenno di barba scura che si ritrovava sul viso.
"Esci verso le due?" chiese e annuii velocemente, mentre una delle maestre mi lanciava un'occhiataccia. 
"Sì, devo scappare"
Riposi il cellulare nelle tasche strette dei miei jeans blu e ritornai a sedermi vicino Marcus, che intanto se ne stava seduto da solo a colorare distrattamente su un foglio bianco.
Non appena notò la mia presenza sorrise allegramente, mostrandomi il foglio dove era riuscito a scrivere il suo nome.
"Sei stato bravissimo!" Gli sorrisi, evitando di dire che aveva mancato di inserire la 'c', e mi sollevai quando sentii la campanella trillare.



 
***
 
Portai alla bocca la forchetta, masticando la pasta al sugo che mi ero preparata con l'aiuto di Zayn, dopo essere tornata da scuola.
"Dai, è commestibile" commentò Louis, l'amico di Zayn, gustando il cibo dal suo piatto.
Scossi la testa e bevvi in un sorso d'acqua dal bicchiere di vetro. "Non sorprenderti Louis, il merito non è mio, ma di Zayn"
Si bloccò, aprendo la bocca in una 'o', facendo intravedere la pasta all'interno. Era abbastanza disgustoso, ma spostai lo sguardo altrove e quando se ne accorse la richiuse, per poi ridere.
"Zayn ti sei superato, davvero"
"Il merito è anche di Scarlet" disse lui, guardandomi con fare provocatorio.
Ricambiai lo sguardo e continuai a mangiare, mentre Louis faceva zapping alla tv, cambiando canale ad una velocità impressionante.
Zayn era il mio ragazzo da quasi cinque mesi. Mi trovavo bene con lui, anche con il gruppo dei suoi amici di cui ormai ne facevo parte. Louis era uno dei più divertenti, se ne stava sempre appiccicato a Zayn, tranne quando era con me.
Lo conobbi alla festa di Lydia, una delle mie amiche più strette. Quando ci vedemmo per la prima volta scattò subito la scintilla, e non potei fare a meno di pensare a lui in quel modo. Lui sembrava ricambiare la cosa, infatti subito cominciammo a frequentarci.
Sembrava andare tutto troppo bene per i miei gusti, di solito nella mia vita le cose non andavano così bene. E nonostante tutte le insicurezze, sembravo capace di gestire la relazione, anche se inesperta.
Con lui ebbi la mia prima volta, un sabato sera, dopo una sera trascorsa a ballare. Si stupì quando gli rivelai che lui era stato il primo e, per scherzare, disse: "Sono stato anche il tuo primo bacio?"
Mi ammutolii, sentendo lo stomaco fare le capriole al ricordo di esso, e lui rise, continuando a baciarmi.
Il mio primo bacio lo avevo dato ad Harry.
Zayn non sapeva nulla, nessuno sapeva nulla del mio passato e non ero intenzionata a dirlo. 
Mi alzai, portando il piatto sporco nel lavello, e sentii la porta aprirsi, non stupendomi di vedere entrare Eve, in fretta e furia.
Buttò la borsa sul divano e mi perforò con i suoi occhi verdi. Quel verde mi ricordava troppe cose.
Si aggiustò i capelli biondo platino dietro le orecchie e mi puntò un dito contro, come se avessi commesso chissà quale delitto.
La guardai con aria interrogativa, volendo una spiegazione a quella sua reazione, e lei si avvicinò ancora di più, senza mai smettere di fissarmi truce.
"Quella fottuta madre di quel bambino rompipalle mi ha tartassato di domande su dove abitassi!"
Ok, non era decisamente una ragazza dolce ed educata, ma sapeva essere anche gentile. 
"Marcus?"
"Sì, esatto! Quella sottospecie di rana!"
Incrociò le braccia al petto e la guardai malissimo.
"E cosa le hai detto?" le domandai, mentre sentii due braccia avvolgermi da dietro.
"Che non lo sapevo! Non ce lo voglio un bambino in casa, sai che non sopporto quando cominciano a piangere"
Strinsi i pugni, e se non fosse stato per le carezze di Zayn, probabilmente le avrei tirato un pugno in pieno viso.
Le sue dita mi accarezzavano le braccia, lentamente, lasciandomi una scia di brividi sulla pelle. Era così piacevole. Immaginai le sue dita accarezzarmi in altre parti e arrossii solo al pensiero.
"Qui la bambina sembri tu, Eve" borbottò Louis senza neanche guardarla, continuando a girare canale.
Probabilmente aveva fatto il giro intero dei canali e, non trovando nulla di interessante da vedere, lo stava ricominciando. Era sempre così, un giorno di questi avrei ritrovato la tv rotta, ne ero consapevole.
Lei sbraitò di risposta e se ne andò in camera sua.
Eve era la mia coinquilina e il suo comportamento dipendeva da varie cose. O quando era mestruata, lì sarebbe stata capace anche di uccidere, oppure quando si trattava di bambini.
Mi domandai cosa volesse la madre di Marcus, ma ero troppo distratta da Zayn per andare a prendere il telefono e chiamarla.
"Allora?" mi sussurrò, facendo sfiorare le sue labbra al mio orecchio. "Stasera andiamo a ballare?"
Annuii, muovendo solo la testa, incapace di formulare una frase di senso compiuto.
"Sì, andiamo"
 
-Harry
"Per me l'amore è questo, me e te, insieme"
Un viso dolce, del mascara sciolto e due occhi castani e profondi mi tormentarono quella notte, facendomi svegliare tutto sudato. Non era la prima volta che la sognavo, doveva essere la centesima in quell'anno, ma ogni volta che appariva mi sentivo diverso e strano.
Sembravano passati secoli, eppure lei era ancora lì, intrappolata nella mia mente, incapace di farla cacciare via. Che poi, non volevo farla andare via, volevo che lei restasse nei miei ricordi, ma certe volte non riuscivo a sopportarlo. Il fatto che l'avessi lasciata da sola, in quella tenda da mare, mi faceva male dentro.
Sperai con tutto me stesso che fosse sana e salva e che nessuno l'avesse fatta del male durante la mia assenza.
'Scarlet'.
Trovavo che il suo nome fosse così bello da pronunciare, così...
"Harry!"
Una voce a me familiare mi fece alzare dal letto, velocemente, per non essere scoperto. In teoria dovevo essere già pronto da un'oretta, in pratica ero ancora mezzo addormentato.
Mi stropicciai gli occhi distrattamente, mentre la figura esile di Kate varcava la soglia della nostra camera da letto, con addosso ancora la vestaglia velata.
"Stai ancora dormendo?!" urlò, incrociando le braccia al petto, proprio sotto al suo seno prosperoso.
I capelli biondi gli ricadevano sulle spalle in tante onde, al di sotto della vestaglia potevo intravedere il suo intimo e ai piedi portava un ridicolo paio di pantofole rosa confetto.
Kate non era male, per niente. Ci sapeva davvero fare, in tutto, ed era grazie a lei che mi ero ripreso e che mi ero salvato.
Vivevo con lei, nella lussuosa villa 'Hamilton', una delle più famose della zona, con il padre, la madre e Samantha, la sorella minore.
Per quanto Kate fosse bella, quello che provavo per lei non era amore, non lo era per niente. Per me era solo un divertimento, solo una salvezza. 
Era grazie a lei se non ero finito in prigione, grazie a lei che ogni giorno cercavo di dimenticare il passato. Un oscuro passato che mi tormentava, di notte e di giorno.
Le dovevo molto e quello che le stavo dando era già abbastanza.
"Allora?" urlò di nuovo, isterica.
Mi trascinai nel bagno, camminando scalzo sulle mattonelle lisce e bianche, e senza preoccuparmi se ci fosse l'asciugamano o meno, mi tuffai sotto la doccia, facendomi trasportare dai pensieri.
L'immagine di Scarlet sorridente mi invase la mente, e passai con forza lo shampoo sui capelli.
Non sarei riuscito a dimenticarla facilmente.



 
  
 

Salve a tutte!

Alcune di voi mi avevano chiesto di fare un sequel o un long di 'Freedom', la mia OS.
Ed eccola qui! u.u
Ho amato i due protagonisti e non mi è dispiaciuto scrivere su di loro, anzi. A me piace molto farlo, spero che piacerà anche voi seguire la mia storia :)
Fatemi sapere con un commento se vi va, intanto vi ripropongo il trailer:


Grazie ancora a tutte per aver letto!


Scarlet:



 
 
   
 
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