Storie originali > Soprannaturale
Ricorda la storia  |      
Autore: Alexis Cage    11/03/2014    1 recensioni
Chi non ha mai immaginato un futuro apocalittico dopo un'invasione di zombie?
Ma...se in realtà il mondo non cambiasse poi così tanto?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Racconti diurni'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Sento i proiettili sfiorarmi pericolosamente la testa. Impreco con molta finezza e mi chino all'istante, appena in tempo per evitare un'altra raffica. Quei bastardi saranno bastardi ma hanno una buona mira, non posso negarlo.

-Tutto bene, dolcezza?-

Getto un'occhiata d'odio al giovane al mio fianco, accovacciato accanto a me dietro la macchina ribaltata...ma dura poco: non riesco mai a guardarlo male per troppo tempo.

-Dolcezza?- ripeto aggrottando la fronte. Nel farlo, qualche granello dello sporco che mi impiastra la faccia cade sull'asfalto. Dio, devo essere proprio un disastro.

Eppure lui non mi getta nessuna frecciatina per questo, come se non lo notasse nemmeno. Del resto, neanche a me sembrano così importanti tutti quei tagli e quei segni che ha sul volto...quando ci sono i suoi occhi, lì, a guardarmi col suo solito sguardo.

Fa spallucce con tranquillità mentre le sue mani ricaricano automaticamente il fucile che impugna:

-Così, ci sta. Mi pare siamo arrivati al livello di poterci rivolgere vezzeggiativi, visto che domani ci sposiamo.-

-Ma come, pensavo ti piacesse il soprannome "carissimo bastardo".- replico subito, strappandogli un altro ghigno. Socchiude la bocca per ribattere con un'espressione saccente, come sempre ha fatto e come sempre farà, ma un'altra scarica di pallottole ci distrae dal nostro amabile battibecco.

-Ragazzi!-

Inutile dire che entrambi abbiamo riconosciuto la voce del giovane che ci ha appena raggiunti dietro questa auto molto resistente: il nostro amato Cole, migliore amico di sempre, in ogni evenienza, testimone di nozze e col carattere di una vecchia zia bisbetica.

-Che c'è?- rispondiamo contemporaneamente io e Adam. Lui ci getta uno dei suoi sguardi esasperati e dice, con quella espressione che è come un campanello d'allarme, per noi, che ci avverte della crisi isterica in arrivo:

-Che c'è?! Che c'è?! C'è che quegli stronzi non hanno per niente voglia di farci il favore di crepare, sono in cinque e basterebbe una di quelle belle granate che sono come dei toccasana, di quelle lanciate da chi è in prima fila...e gli unici due in prima fila se ne stanno a chiaccherare e pomiciare e...-

-Non stavamo pomiciando!-

"Non ancora" aggiungo mentalmente incrociando per un istante gli occhi di Adam e notando il suo sogghigno.

-...e smettetela di guardarvi così! Potrete fare quello che volete domani dopo la cerimonia, ma ora fate il vostro dovere, così ce ne potremo tornare a casa!-

La vecchia zia bisbetica ha ragione...come sempre. Guardo la mia cintura ma, a parte qualche cartuccia della pistola che ho in mano, non c'è niente di quello che ci serve ora.

Alzo gli occhi verso Adam, già contagiata dall'ansia di Cole...e vedo che lui sta giocherellando con una bomba a mano.

-Vuoi concedermi l'onore?- mi chiede con gli occhi che brillano. Io gli sorrido:

-La mia risposta è: sì, carissimo bastardo.-

Detto fatto: appena finisce l'ennesima raffica della mitragliatrice lui aziona la bomba, si alza e la lancia oltre la macchina.

Nonostante abbia sentito quel rumore mille volte, da quando i nostri nemici hanno avuto la brillante decisione di rompere la pace che c'era tra noi e di sterminarci, mi sembra musica evangelica. La mia pelle non sente il caldo generato dall'esplosione e il rumore non mi fa male...ma questo, e la puzza di bruciato, resteranno per sempre tra i miei preferiti.

-Andiamo a dare un'occhiata?- propongo dopo qualche istante.

-No, potrebbero essere sopravvissuti, aspettiamo ancora un...- comincia Cole con la sua voce da vecchia zia bisbetica, ma è troppo tardi: io e Adam abbiamo già aggirato l'auto e stiamo andando verso il negozio dove si erano barricati quei bastardi.

-Ehi, dolcezza...hai visto?- mi chiede Adam col suo tono divertito. Accenna a qualcosa di fronte a noi, e seguendo il suo sguardo scopro che il negozio in cui quelli si erano rifugiati era...un negozio per matrimoni. L'ironia della sorte.

-C'è qualcuno ancora vivo?- domanda Cole da dietro la macchina, il coniglio. Guardo all'interno del negozio, per terra: ci sono cinque cadaveri semi carbonizzati.

-Nada, tutti cucinati.- sento rispondere Adam...ma come se fosse lontano. I miei occhi sono puntati sul cranio sfondato dell'umano più vicino. Più precisamente, sul suo cervello. Dio, che bello sarebbe affondare i denti nella materia cerebrale ancora calda e...morbida...

-Jane.-

Solo la sua voce può distogliere la mia attenzione da un simile spettacolo. Mi volto verso Adam mentre lui continua, col suo sorrisetto perpetuo stampato sul volto grigiastro:

-Non vorrai mica sporcarti tutta prima di domani, vero?-

-Perchè? Non ti piacerebbe?- gli domando inarcando le sopracciglia. Il suo sorriso si amplia, lasciandomi immaginare la risposta.

Ed è in questo momento che Cole esce dal suo nascondiglio:

-Ragazzi, andiamo? Lo sapete che ho la pelle delicata.-

-E certo, non devi rischiare di marcire troppo velocemente.- gli rispondo subito, pizzicandogli una guancia. Lui si allontana di scatto, infastidito come sempre.

-Andiamo, lo sai che i graffi mi fanno decomporre!-

In effetti, sul braccio ha parecchie ferite piene di pus che spiccano sulla pelle verdastra.

-Allora? Ci muoviamo?- sbuffa per l'ennesima volta Cole, cominciando a camminare per la strada. Il sole fa capolino tra le nubi che coprono il cielo, illuminando la disastrata via principale.

-Che spettacolo, eh?- dico, affascinata da come la luce si rifletta sui vetri semi distrutti dei grattacieli che affiancano la strada. Sento un braccio che mi stringe il fianco.

-Già.- concorda Adam, posandomi un bacio sulla guancia -Andiamo a casa?-

-Andiamo a casa.- ripeto.

Ci incamminiamo per la via piena di macerie sotto i raggi del sole morente, in pace con noi stessi.

Del resto, perchè preoccuparsi...se si è già morti?

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: Alexis Cage