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Autore: ilikeit    23/03/2014    0 recensioni
«Perchè proprio la fotografia?»
«Perchè è l'unico modo che ho per rendere i ricordi reali, tangibili»
Il ragazzo la guardò per l'ennesima volta negli occhi.
«Ma non credi sia troppo? Insomma, tra un po' dormi assieme alla macchina fotografica!»
La ragazza passò involontariamente le dita sopra l'obbiettivo.
«Mamma diceva che ero una cacciatrice di ricordi»
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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6.

Amicizia [ami'ʧitsja] : legame sentimentale basato su affinità di idee e reciproca stima.

 
Si erano solo spostati, ma la conversazione non aveva cambiato tema.
«Senti, mi dispiace» Ade sbuffò, ormai esasperata nel sentire uscire dalla bocca di suo fratello quelle parole. In cuor suo lo sapeva, non lo aveva certo fatto con cattiveria, ma le sue parole avevano fatto tracimare il vaso, avevano fatto aprire il suo personale vaso di Pandora.
«Smettila, ho capito, ho afferrato il concetto, ora evapora» Lucas si allungò per prenderla tra le braccia. «Papà ha portato qui un po’ delle nostre cose, se ti serve qualcosa in caso andiamo a prenderle a casa» Ade gli annuì e poi si voltò per raggiungere la sua valigia posata a terra.
La porta si aprì nuovamente e lei si voltò vedendo un ammasso di ricci.
«Posso entrare?» Ade gli sorrise ed annuì. Restarono zitti per un po’, guardandosi solamente negli occhi, poi d’un tratto Harry si alzò dal letto per avvicinarsi ad Ade e la fece alzare.
«Guarda» fece per togliersi la maglia prima che le mani di Ade lo fermassero. «Ma sei pazzo? Tu credi che io voglia venire a letto con te?» Lui scosse violentemente la testa, facendo ondeggiare i ricci e poi sorridendole. «Ho detto ‘guarda’ non ‘vieni’»
Oh andiamo! Questa è la battuta più squallida che io abbia mai sentito!
«Squallida!» Lui le sorrise di nuovo e poi si tolse la maglia. Si toccò i due tatuaggi sul petto. «Rondini. Tu?» Ade si portò una mano alla bocca per coprirla e per cercare di soffocare in qualche modo le sue risa.
Appena fu in grado di articolare qualche parola gli rispose. «Tu sei completamente pazzo! E copriti, che se entra papà nel migliore dei casi ti strozza solo. Comunque rondini anche le mie» E poi gli sorrise.
Erano distesi sul letto ormai da un tempo indefinito, parlavano gesticolando forse un po’ troppo per supplire ai silenzi che ogni tanto li avvolgevano. Non si guardavano negli occhi, parlavano e basta, di tutto e di niente, ma entrambi ascoltavano, forse per la prima volta qualcuno, assimilavano quelle nozioni l’uno dell’altro, sempre però mantenendo gli occhi fissi al soffitto bianco. Ade con Harry stava bene, si sentiva a suo agio.
«Che ne dici di andare giù? Ho sete, e penso che tu debba conoscere un po’ anche gli altri, che dici?» Ade si sedette sul letto e si prese il labbro inferiore tra i denti iniziando a morderlo. Non sapeva che fare. Non era mai stata brava con le persone, o meglio non era mai stata brava ad iniziare un rapporto con qualcuno, di norma si avvicinavano gli altri a lei. Era dannatamente impacciata sia per quanto riguardava l’amicizia che l’amore. Poi Harry la fece alzare dal letto e le porse una mano. «Amici?»
Ade gli sorrise, lasciando fuggire il labbro dalla morsa dei suoi denti e gli strinse la mano annuendo lievemente con la testa. A quel cenno Harry si allungò verso di lei e la abbracciò forse con troppo impeto poi appena si fu staccato da lei le sorrise. «Quindi farfallina scendiamo!» Ade sbarrò gli occhi.
Oh mio dio! Farfallina? Sto sognando! Farfallina? Mi ha chiamata farfallina? Pazzo. Schizzato.
Harry ormai la stava trascinando giù dalle scale, quando lei puntò i piedi a terra e fece fermare anche lui. «Come mi hai chiamata?» Era scioccata.
«Farfallina» Harry le rispose quasi con ovvietà.
Cioè dai! Farfallina?! Ma fa sul serio?
Ade si portò le mani alle guance e sospirò profondamente. «Tu –disse portando un dito al petto del ragazzo- mi stai paragonando forse a quella cosa oscenissima che hai sul petto?» Lui aprì la sua bocca scioccato dalle sue parole ma poi la richiuse velocemente, giusto il tempo per pensare a cosa dirle. «Non è oscenissima, anzi sei bella quasi quanto lei» Questa volta fu Ade ad aprire la bocca e a puntare i suoi occhi sbarrati sul viso di Harry. «Spero tu stia scherzando! E poi..» Venne interrotta da Harry che se la caricò sulle spalle per portarla giù in salotto, e quando la rimise giù, con la faccia arrossata per l’afflusso di sangue alla testa riprese a parlare alzando forse un po’ la voce. «Quella cosa è orribile e se devi proprio chiamarmi in qualche altro modo che non sia il mio nome, beh, vedi di cambiare sostantivo. Farfallina proprio no, soprattutto se per farfallina intendi quella cosa –disse ancora portando l’indice sul petto di Harry- oscena che ti sei tatuato e soprattutto se dici che sono bella quasi quanto quella cosa»
Un ragazzo fece il suo ingresso nel soggiorno e sentendo la conversazione si mise a ridere prima di lasciarsi cadere sul divano. «Ha ragione Adele. Devo ancora capire il motivo di quel tatuaggio Hazza! Perché è veramente ma veramente brutto!» Harry sprofondò dall’altro lato del divano con la fronte aggrottata e un cipiglio offeso, poi alzò di nuovo il volto e lo rivolse al ragazzo. «Lou, gli altri?»
 
Erano ormai passati dieci minuti e lei non faceva altro che rigirarsi tra le mani la sua lattina di coca-cola che Liam le aveva passato e stare zitta guardandosi intorno, Harry era ancora offeso, o almeno faceva finta di esserlo, e questo la rendeva nervosa, Zayn era seduto accanto a lei e anche lui non faceva altro che rigirarsi tra le mani la sua birra, poi c’era Niall che non la smetteva di guardarla e sorriderle felice, Louis era disteso sul divano che continuava a cambiare canale e infine Liam che cercava di iniziare una qualsiasi conversazione con Ade ma con scarsi risultati, se non qualche risposta a monosillabi.
Non era mai stata brava con le persone. Era diffidente. Difetto che con il tempo dedusse di aver ereditato dalla madre e solamente in casi più unici che rari riusciva a scavalcare il muro che si era costruita attorno.
«Farfallina?» Ade a quella parola alzò lo sguardo su Harry. Si sorrisero e poi lui la raggiunse sedendosi accanto a lei facendo spostare con poco riguardo Liam. «Allora, lei è Ade, ha ventuno anni, è la figlia di Paul, sorella di Lucas. Ed è bella quasi quanto..» Ade gli tappò la bocca con una mano e poi gli si parò di fronte. «Non azzardarti a paragonarmi ancora a quella cosa, perché ti giuro che ti appendo al soffitto» Gli altri ragazzi si misero a ridere mentre Harry fece un sonoro sbuffo tornando ad aggrottare la fronte. «Però non hai detto nulla riguardo al tuo nomignolo, quindi.. Posso chiamarti così?» Ade scosse la testa «Da quello che ho capito su di te, tu andresti avanti a chiamarmi in quel modo e io andrei avanti a dirti di smetterla. Quindi ok, te lo concedo» Harry esultò portandosi le braccia sopra la testa con i pugni chiusi mentre Ade si univa alle risate degli altri ragazzi.
 
Era fuori, seduta, come la notte precedente, con la schiena contro il muro. L’aria iniziava ad essere un po’ più fredda, ma lei non sembrava farci caso, con le gambe raccolte al petto e la testa poggiata sopra le ginocchia.
 
“-Ade, devo dirti una cosa- la ragazza alzò svogliatamente gli occhi dal volume di storia dell’arte per posare gli occhi sul viso ormai scarno della madre. –Mamma, ti prego- La madre le si avvicinò e si sedette sulla sedia accanto. –Immagino che tu l’abbia già capito, non è vero?- La ragazza spostò gli occhi alla finestra della sua camera e si alzò avvicinandosi ad essa. –Avevi lasciato il foglio sopra il tavolo, sono curiosa, e lo sai, e poi pensavo fosse mio, e quindi l’ho letto. E mamma..- Non fece a tempo a finire la frase che la madre la prese tra le braccia baciandole i capelli, cercando di far cessare quei singhiozzi che avevano iniziato a squassare il corpo della figlia.„
 
«Ti va una sigaretta?» Venne riportata alla realtà dalla voce di Zayn. Si girò verso di lui con un sorriso tirato sul volto ed asciugandosi una lacrima amara che le era sfuggita per il ricordo di poco prima. Zayn le si avvicina e le passa il braccio sopra le spalle per avvicinarla a sé ancor di più. «So che non sono Harry, ma cos’è successo?» Quelle parole gli sfuggirono dalle labbra senza che se ne rendesse conto, e forse con una punta di acidità, particolarmente marcata ad inizio della frase, che non avrebbe dovuto esserci. Ade gli prese dalle mani la sigaretta e se la mise sulle labbra per poi accenderla con il suo accendino giallo fluo, poi riprese a guardarlo stranita. «Harry? Se avessi voluto stare con lui non me ne sarei andata da li dentro» Zayn scosse la testa e poi rivolse un sorriso ad Ade. «Però siete amici, e non hai risposto alla mia domanda» Ade scosse la testa prima di far uscire dalle sue labbra una nuvoletta di fumo. «Possiamo esserlo anche io e te, se vuoi» Ade continuava ad evitare quella domanda, rispondere avrebbe voluto dire dar voce ai suoi incubi. Era tutto cambiato da quel giorno.
«Si lo voglio –lo disse con un impeto tale che Ade sobbalzò al suo fianco per poi appoggiarsi nuovamente al suo braccio che le circondava le spalle e far tornare la sua mente ad un tempo ormai lontano- e stai evitando di proposito la mia domanda» Ade sospirò prima di spegnere il mozzicone di sigaretta a terra e poi voltarsi lentamente verso Zayn.
«Stavo semplicemente pensando a mia madre. Tutto qui»
Ade fece per alzarsi ma una mano di Zayn la bloccò. «Rimani qui. Mi hai fumato la mia sigaretta, ora rimani qui e mi fai compagnia» Ade si sedette di nuovo a terra, questa volta di fronte al ragazzo ed iniziò a giocare con il suo accendino. «Cosa c’è? Sei geloso di Harry?» Zayn scrollò la testa e poi portò gli occhi sul volto di Ade. «A lui sono bastati trenta minuti per diventare tuo amico. Io invece.. Senti, stranamente sei l’unica persona con cui non mi sento in imbarazzo anche se siamo soli ed in silenzio, come ieri notte qui fuori o come quando eravamo sul divano. E.. E sapere che con Hazza hai parlato..» Zayn si scompigliò i capelli passandosi ripetutamente una mano su di essi. L’accendino le cadde dalle mani e fece un suono sordo sul pavimento della veranda di legno. Aveva paura di quello che Zayn aveva appena detto, ed aveva paura anche di quello che voleva fare, parlarne con qualcuno.
«Vuoi sapere qualcosa che non ho detto ad Harry? Ieri notte ho avuto l’ennesimo incubo, così sono scesa e sono rimasta da sola sul divano, con gli occhi spalancati per non tornare a dormire, anche se so bene che non sarebbe successo, fino a quando sei arrivato tu. Hai iniziato ad accarezzarmi la mano e per la prima volta dopo tanto tempo sono riuscita a chiudere occhio dopo aver appena avuto un incubo e mi sono addormentata sulla tua spalla, per la prima volta dopo tanto tempo, posso dire di aver dormito, anche se per poco tempo, ma l’ho fatto e non ho avuto nessun incubo. Mi dai una calma che nessuno è mai riuscito a darmi. Cavolo, riesci anche a farmi parlare, quando nemmeno il mio psicologo riesce a farlo. E nemmeno io con te mi sento in imbarazzo se siamo soli e rimaniamo in silenzio, anche se io lo faccio spesso» Zayn le accarezzò una guancia e le sorrise. «Forse era meglio se stavo zitto e non ti chiedevo niente, no?!» Ade alzò le spalle e scrollò la testa.
«Ade, vi ho praticamente svuotato casa e ho portato tutto qui, e.. –Paul nel vedere Zayn accarezzare la guancia della figlia inarcò un sopracciglio- e voi che fate fuori assieme?» Contemporaneamente Zayn alzò la mano dove teneva la sigaretta ormai ridotta ad un mozzicone e Ade alzò il suo accendino giallo fluo. Paul scosse la testa «Dovete smetterla, entrambi. Comunque, la tua macchina fotografica è sopra il letto. Ah, Zayn accompagnala su» Zayn annuì e poi si alzarono da terra per rientrare.
 
«Paul ha fatto spostare tutti, ora questa che era la camera di Liam è la tua» Ade si girò di scatto, con ancora la maglia tra le mani, per guardare Zayn che si era disteso sul letto. «Che cos’ha fatto?» Zayn si alzò reggendo il suo peso sulle braccia e portando gli occhi dal soffitto al volto scioccato di Adele. Le annuì. «Hai capito benissimo, ha detto qualcosa riguardo alla luce, alla vista che si ha dalla finestra e cose così» Ade scosse la testa e lanciò addosso a Zayn la maglia prima di uscire in fretta dalla camera. Zayn se la rigirò tra le mani prima di aprirla davanti ai suoi occhi. Era grigia con il volto di una donna stampato al centro e il volto sorridente era contornato da delle scritte che non riuscì a capire se non due nomi scritti ai lati, così tirò fuori dalla tasca il telefono e fece una veloce ricerca con il traduttore. Sullo schermo del suo telefono dopo un paio di secondi comparve ‘Mi accorgo che non so esprimere quel che vorrei, ma la parola “mammina” dice tutto’*.
 
Era scesa le scale così in fretta che non si era nemmeno accorda che qualcuno stava salendo e così ci finì addosso e caddero a terra entrambi. «Dio scusa! –appena si accorse che era Liam gli sorrise- Comunque cercavo te!» Ade si alzò dal corpo di Liam e lui fece lo stesso, le sorrise e si appoggiò al muro «Senti, mi dispiace, io non sapevo nulla delle camere e beh, se vuoi facciamo scambio. Insomma, è la tua camera» Liam le sorrise nuovamente.
Ma qui sorridono tutti?
«Tranquilla, in realtà non mi dispiace molto la mia nuova stanza e..» Ade non lo fece nemmeno terminare che iniziò a parlargli sopra. «No, veramente è che io non lo sapevo, non mi cambia nulla davvero cambiare stanza. E poi.. –notando suo padre entrare nella stanza alzò il tono di voce- se mio padre ha delle manie di grandezza, o meglio cerca di addolcirmi con queste cose è proprio fuori strada» Paul si girò verso la figlia e le sorrise «Non ti addolcisco nemmeno se ti dico che domani ti porto alla mostra di David Bailey**?» La bocca di Ade si spalancò proprio come i suoi occhi e un urlo stridulo le uscì dalle labbra. «Tu che cosa???» Paul annuì solamente e la reazione di Ade fu ai suoi occhi la migliore che potesse avere. Gli saltò addosso abbracciandolo e baciandogli la faccia e poi abbracciò anche Liam prima di correre di sopra ed urlare “Lucas”.
 
 
 
*Frase tratta dal libro ‘Il diario di Anna Frank’
**È uno dei più grandi fotografi viventi.

Scusate il ritardo ma ho avuto un sacco da studiare! 
Comunque, vorrei un vostro parere. Niente di che ovviamente!
Mi lasciate una recensione? Mi inginocchio!
Se avete tempo e voglia:

Una lettera e un bacio per dirti addio. è una OS su Louis (tanto ammore)
-
Spero non sia troppo tardi. è una OS su Liam (tanto ammore)

Alla prossima se ci sarete ancora,
-Ness.

Lucas: (Anche se in questo capitolo non compare poi più di tanto)


E beh, Zayn
  
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