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Autore: Ermal    09/07/2008    7 recensioni
La pioggia cade su un uomo morente.
Il suo nemico si inginocchia accanto a lui.
Il suo nemico piange le lacrime di un innamorato.
Un ultimo addio alla persona che si ama.
[ItaNaru][No Spoiler]
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Itachi, Naruto Uzumaki
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Contenuti forti
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Per prima cosa voglio ringraziare allsecrets2 e Dark Soul per le loro splendide recensioni, sono veramente felice che vi piaccia quest'idea triste e anche un po' macabra. ^-^

Inoltre, volevo anche fare una precisazione riguardo alla fanfic: QUESTE SARANNO DUE ONE-SHOT CHE AVRANNO COME PROTAGONISTI-AGONIZZANTI ITACHI E NARUTO A TURNO. Colpa mia che non l'ho spiegato a dovere nell'introduzione. ^^””””


Ora vi lascio alla seconda ed ultima one-shot. ^^

Spero l'apprezzerete!^^



Tears for my Enemy II


Itachi's version




Sarebbe accaduto comunque.

Lo sapevo.

Bene anche...


La notte era nera, gelata dalla pioggia scura che scrosciava sulla terra da un cielo senza stelle. L'aria era fredda, l'odore del fango e della pioggia quasi congelato in quel gelo cristallino; ma un odore permaneva, insistente, aggrappato alla propria esistenza ormai conclusa.

Sangue.

Un profumo intenso e metallico. Caldo nell'aria invernale.

Attirato da quella scia densa e invitante, un predatore si era avvicinato alla vittima ormai morente.


Lo sapevo benissimo.

E non sarei dovuto rimanerne sorpreso.

O dispiaciuto.


Naruto era a terra, la felpa, solitamente di quell'arancione così vivace, marrone di fango e sangue, la maglietta scura sottostante una spugna imbevuta di rosso, massacrata da alcuni terribili fendenti. Un altro graffio sfregiava invece la guancia del ragazzo, scie e macchie di sangue ne avevano sporcato la pelle, alcuni rigoletti colavano dalla sua bocca socchiusa.

I suoi meravigliosi occhi azzurri erano chiusi, uno livido e pesto. Il braccio destro aveva una strana angolazione: doveva essere rotto.

Ma quel petto, così piccolo in quel momento, aveva ancora la forza per alzarsi e abbassarsi.

Itachi lo fissò per lunghi momenti, in piedi accanto a lui, silenzioso come l'ombra della morte che era venuta a prendere la sua vittima prediletta.

Aveva sentito le esplosioni, le grida, e poi il silenzio che ne era seguito. E l'odore del sangue. Attirato dalla sua scia, era arrivato lì, al cospetto del corpo massacrato e morente del proprio Jinchuuriki.


Eppure ero triste.

Era tutto così sbagliato.

Non sarebbe dovuto succedere così.


Naruto era il suo Jinchuuriki, suo e di nessun altro.

Solo lui avrebbe potuto catturarlo. Solo lui avrebbe potuto perseguitarlo. Solo lui avrebbe dovuto popolare i suoi incubi.

E solo lui avrebbe dovuto ucciderlo.

Non sarebbe dovuto succedere così.

Naruto stava morendo, ma non per mano sua.

E questo lo rendeva furioso.

Era stato lui a dargli la caccia per tutto quel tempo, lui lo aveva terrorizzato per tutti quegli anni. E aveva tratto piacere dai suoi occhi spaventati, dalla sua rabbia impotente; aveva riso della sua infantile determinazione e delle sue futili amicizie; aveva compatito la sua ingenuità e la sua fiducia innata; era rimasto irritato dalla sua speranza e dalla sua voglia di vivere; aveva ammirato il modo in cui era vissuto senza nessuno vicino, la sua forza d'animo.

Fino a rimanerne affascinato.


Sono stato uno stupido.

Uno stupido sentimentale.

Avrei dovuto ucciderlo.

Baka...

...me ne sono invaghito.


Da predatore freddo, distante e paziente, a cacciatore bramoso, fremente, eccitato dalla sua sola vista, dal suo solo odore.

Preda del suo fascino inconsapevole, e per questo ancora così seducente.

Perfino in quel momento, lì, sotto la pioggia, Itachi lo desiderava. L'odore del suo sangue e della sua pelle così dolci, quel corpo martoriato così sensuale nella sua fragilità.

Il moro gli si inginocchiò a fianco, ascoltandone il respiro sottile.

Uno spasmo di dolore e un gemito flebile e acuto su quelle labbra dolci e tagliate.

L'Uchiha non si trattenne più e si chinò per catturare in un bacio lussurioso quella bocca a bocciolo di rosa, facendovi scivolare la lingua dentro per stuzzicare l'altra, che ebbe uno scatto stupito prima di essere trascinata dalla danza della compagna.

Naruto gemette nel bacio, di dolore per quelle braccia forti che premevano sulle sue ferite in un abbraccio possessivo, di piacere per quella bocca così calda sulla sua.

Il ragazzo socchiuse gli occhi azzurri su rossi rubini sanguigni.

Ebbe un sussulto doloroso, inizialmente, ma non tardò a rilassarsi quando capì quale dei due Uchiha aveva di fronte.

Era solo Itachi Uchiha, il suo nemico.

E il suo amante.


Nonostante il sapore del sangue,

la sua bocca era così dolce...

...avrei voluto divorarlo.


Itachi interruppe il bacio per ammirare quei meravigliosi occhi azzurri, velati dalla sofferenza ma ancora vividi e brillanti. Naruto abbozzò un piccolo e stanco sorriso, ma per quanto stanco, era sincero. Stava per morire, lo sapeva benissimo, e proprio per questo ora era felice di non essere solo, e perfino l'inquietante compagnia di Itachi Uchiha era gradita in quel momento. Le sue braccia erano calde in quel gelo che sentiva. Era dolce stare così. E quel bacio era stato così bello...

Per il mukenin era strano essere così delicato con qualcuno e non era abituato a tenere una persona fra le braccia. Però gli piaceva. Lo aveva scoperto settimane prima. E il sapere che quella sarebbe stata l'ultima volta che avrebbe potuto gustare quel calore e quel sapore rendeva quei momenti ancora più intensi.


Che sentimentalismo disgustoso.

Ma non ho resistito:

era così bello...


- I-io... non... non ce l'ho... f-fatta- disse con voce roca, stanca e spezzata Naruto.

- ...- Itachi non disse nulla: non c'era nulla da dire.

- D-devi essere... felice- era un po' forzato come sorriso- Sasuke... è diventato forte-.

- ...- ancora una volta il moro non replicò, né il suo viso tradì una qualsiasi espressione.

- Ha bat-battuto me...- c'era una triste ironia in quegli occhi azzurri- Mi ha battuto... è stato... così... così facile...-.

- Non parlare- lo interruppe Itachi seccamente, forse con più durezza di quanto avrebbe voluto- E' peggio-.

Il biondo si sentì sorridere: era sciocco pensarlo, ma pareva quasi che l'altro si stesse preoccupando per lui. Era strano. Ma era piacevole. Era dannatamente strano che proprio uno come lui si preoccupasse per quel Jinchuuriki sempre allontanato da tutti. Ed era dannatamente piacevole sentirsi soggetto della preoccupazione altrui, per quanto fosse egoista come gioia. Ma per una volta Naruto volle essere egoista. E per una volta Itachi si ritrovò ad essere altruista.

Cosa mi hai fatto,

ingenuo ragazzino?

Cosa hai fatto

per farmi soffrire?


E per la terza volta nella sua vita, Itachi si ritrovò a soffrire per qualcuno.

Era un dolore inumano. Sentiva quasi la vita di Naruto che gli scivolava via dalle braccia, come acqua che cola dalle mani giunte a coppa, impossibile da fermare, impossibile da recuperare. Era uno scorrere implacabile, che lasciava solo la possibilità di ascoltare il ticchettio del sangue che gocciolava a terra, inudibile d'altronde nello scrosciare di quella pioggia gelida. Un silenzioso conto alla rovescia.

La prima volta che l'Uchiha si era sentito morire di dolore, era stato quando aveva ucciso il suo migliore amico, Shisui. Ricordava ancora i suoi occhi in quell'attimo prima che lui gli mettesse la testa sott'acqua. Era stato sorpreso, stupore che era stato messo da parte quasi subito dalla paura. E dalla delusione.

La seconda volta fu durante quella fatidica notte di luna piena, durante la quale aveva ucciso ogni singolo membro del proprio clan. Dopo gli occhi di Shisui, pensava, nient'altro sarebbe stato doloroso. Né il far cessare il pianto di un neonato con un kunai, né lo spezzare le ossa di una donna anziana, né il falciare i propri genitori con una katana. Erano stati gli occhi di suo fratello a trafiggerlo. Quegli occhi che lo avevano sempre guardato con affetto sterminato, amore, fiducia, ammirazione, quella notte avevano solo espresso paura, dolore, incredulità, e delusione.

La terza volta la stava vivendo in quel preciso momento. Ma non c'erano paura, o dolore, incredulità o delusione in quegli occhi color del cielo. C'era pace, forse un po' di rimpianto e sofferenza fisica, ma erano calmi, placidi, eppure vivi e brillanti, come se la morte non li toccasse. E tutto questo per Itachi era ancora più doloroso. Una persona in punto di morte non avrebbe dovuto essere così calma, così rassegnata. Non era normale. Non era normale che proprio Naruto, che da sempre aveva lottato per ciò in cui credeva senza cedere o arrendersi, ora, sconfitto da colui che voleva salvare, si abbandonasse così facilmente alle braccia della morte. Non era da lui.


Perché ti consegnavi alla morte

senza lottare,

quando tutto ciò che desideravo

era la tua tristezza nel lasciare questo mondo?

Nel lasciare me?


Ancora ricordava, Itachi, quella notte, quella notte in cui era scivolato come un'ombra nella camera di Naruto attraverso la finestra aperta, aveva accarezzato quel corpo caldo attraverso le coperte, aveva soffocato la sua paura, il suo stupore, col desiderio. Lo aveva fatto suo, tante volte, finché all'arrivo dell'alba Naruto non si era addormentato fra le sue braccia, sfinito, ma incredibilmente felice. Assurdamente felice. Ed Itachi non avrebbe saputo spiegare la ragione di quella sua passività serena. La sera successiva il ragazzo lo aveva accolto con un sorriso. Avevano continuato quella torbida relazione per un paio di mesi, poi Naruto aveva iniziato a cercare in ogni dove Sasuke a sua volta inseguito da Itachi.

Ormai al mukenin non interessava più l'estrazione di Kyuubi: l'unica cosa che voleva era Naruto, solo e soltanto Naruto. Lo voleva, voleva farlo suo. Ed era stanco di vedere solo il nome di Sasuke nella mente del suo amante.

Ma aveva preferito lasciarlo fare in quella ricerca, tenendosi a distanza.

Ed ecco a cosa era arrivato.


Ancora prima

di sentire il tuo cuore cessare di battere,

bramavo il sangue

di chi te lo aveva voluto spegnere.


- Come mai... sei qui?- fece Naruto con voce flebile.

- Ti ho detto di non parlare- fu la replica di Itachi.

- Per favore- lo pregò l'altro.

In realtà, il moro non sapeva cosa rispondergli: era lì perché aveva dovuto seguirlo, era lì perché aveva voluto seguirlo, perché aveva sentito il boato della battaglia, perché...

- Perché ho avuto paura-.

Perché aveva paura.

Il suo, suo, Naruto stava morendo. Stava morendo prima ancora che la loro relazione avesse un chiarimento, prima ce uno solo di loro due potesse compiere un passo verso qualcosa di più profondo.

La sua kitsune stava morendo troppo presto, e Itachi sentiva la disperazione ammontare pian piano in lui.

Per di più, Naruto pareva incomprensibilmente sereno.

- Perché sorridi?- fu il turno di Itachi a chiedere.

L'altro sorrise- Perché sei... qui con me-.

- Non sei triste di morire?-.


Non sei triste di lasciarmi?


- Lo sono-.

- E non sei triste di abbandonare tutto ciò che hai?-.


Non sei triste di abbandonare me?


- Mi accontento... di quello che... che ho... avuto-.


Io no.


- Ma avrei voluto... averti vicino... di... di più- un colpo di tosse insanguinato lo scosse con violenza, facendolo tremare di dolore. Ormai respirava a fatica, tutto il fiato usato per l'altro.

- Naruto...- soffiò Itachi sulle labbra insanguinate dell'amante- ...vuoi che lo uccida?-.


Voglio il suo sangue.


- N-non voglio... che altri... che altri soffrano- risposta che non era una risposta.


Io sto soffrendo.


- Mi pensera-i... ve... ro?-.

- Sì- fu più forte di lui dirlo.

- Non... non uccidere nessuno... per favore...-.

- Non posso-.

- Tu non sei... fat-to... per fare... per fare il... il vendicatore- sorrise triste Naruto.

- Lo so. Non parlare più-.

- Gomen...-.

- Stai zitto-.

- Aishiteru, Itachi-.


Ti amo anch'io, baka.


Itachi lo baciò, a lungo. Poi continuò a posare piccoli baci sulle labbra di Naruto.

Finché non lo sentì spirare.

Finché il suo corpo non divenne freddo.

Maledisse Sasuke, lo maledisse per avergli portato via l'unica persona che avesse veramente amato.

Maledisse Naruto per aver stravolto ogni suo piano.

Ora Sasuke non avrebbe più vendicato nessuno.

Ora era Itachi a sentire il bisogno di vendetta.

   
 
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