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Autore: jawaadskebab    27/04/2014    13 recensioni
“Zayn ti prego, rispondi.”
“Zayn!” lo richiamai insistendo.
Aprì un occhio: “Zayn, Zayn! Ci sei?”
Mi guardò confuso: “Zayn?”
“Si, Zayn.”
“Ma chi è Zayn?”
Come chi è Zayn?
“Tu, tu sei Zayn, minchione!”
“Io sono Zayn minchione?”
“No, tu sei Zayn, Zayn Malik.”
Mi guardava come un opossum che aveva appena perso la mamma nel deserto.
“Non-non ti ricordi?”
“No.”
...Porca puttana.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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( 15 )



EPILOGUE.



 
Il suono assordante di una tromba da stadio mi costrinse a svegliarmi di soprassalto con gli occhi spalancati, cadendo dal divano.
Sentii una risatina.
Non appena riuscii a capire dov'ero e soprattutto chi ero, mi girai a pancia in su e notai mio fratello Jackson appoggiato con i gomiti sullo schienale del divano, con un sorrisetto irritante stampato sulla faccia e una trombetta in mano.
«Ben svegliata, sorellina.»
«Vaffanculo.» biascicai mentre, con fatica, tornavo a sedermi sul divano.
Jackson si sporse verso di me: «Come mai hai dormito sul divano?»
«Vaffanculo.» gli strappai la trombetta dalle mani e gliela tirai dritta in fronte.
Subito dopo scavalcò il divano tirandomi una testata per sbaglio, quindi gli diedi uno spintone urlando: «Vaffanculo!»
«Che hai, sei impostata nella modalità vaffanculo?» sbuffò lui, raddrizzandosi accanto a me.
«Vaff...vai a farti fottere.»
«Okay, ci andrò più tardi dopo aver fatto la doccia.»
Detto questo si allontanò. Aggrottai la fronte. Jackson che si faceva una doccia? Che cosa strana. Probabilmente sarebbe dovuto uscire con una ragazza. E quale ragazza sarebbe potuta stare con uno come lui? Fui attraversata da un brivido.
Certo che però anche io ero abbastanza insopportabile, come avevo dimostrato con Zayn. Sbuffai demoralizzata, ringraziando mentalmente quel meraviglioso ragazzo per non avermi denunciata. O almeno, recentemente nessun poliziotto era venuto a fare un giretto a casa.
Cavolo, che vita di merda. Avevo trovato il ragazzo che sognavo da anni e avevo rovinato tutto, come al solito. Sarebbe stato comunque impossibile cominciare una storia con lui, ma almeno avrei potuto provarci. Innanzitutto, senza utilizzare una padella e fargli perdere la memoria.
Sbuffai, di nuovo.
I miei pensieri da Lana Del Rey 2 la vendetta, furono interrotti dal suono del campanello. 
Mandai la testa all'indietro, e sbuffai osservando il soffitto: «Jackson, vai ad aprire la porta!»
«No, non posso - sentii i suoi passi riecheggiare in corridoio, cercando di non farmi capire che si trovava lì - sono sotto la doccia!»
Alzai gli occhi al cielo, che idiota. «Papà, hanno suonato alla porta!»
«Sto cagando!»
Il campanello suonò nuovamente.
Piagnucolai mandando tutti a fanculo, per poi alzarmi in piedi e raggiungere l'ingresso gridando: «Chi non ha un cazzo di meglio da fare che rompere i coglioni alle... - mi bloccai, guardando l'orologio sulla parete - ...quattro del pomeriggio. Beh, effettivamente è un giusto orario.»
Feci spallucce aprendo la porta, e mi ritrovai di fronte Zayn Malik.
I suoi occhi, fino a un secondo prima preoccupati, si illuminarono: «Ti ho trovata!»
Io lo fissavo.
Avvolse le braccia attorno al mio collo, dicendo indignato: «Lo sai da quante Viola Hastings sono stato? Mi è anche capitata una vecchietta di centodue anni che alla domanda 'Mi scusi, c'è Viola Hastings?' si è messa in posa dicendomi 'No, ma per te potrei esserlo.' - si staccò, e fissò lo sguardo schifato su un punto indefinito davanti a lui - L'esperienza peggiore della mia vita.»
Okay. Stavo sognando Zayn Malik che mi raccontava di aver rischiato di essere molestato da una vecchietta di centodue anni con una grave crisi d'identità.
Io lo fissavo.
Poi tornò a guardarmi.
Ci fissavamo.
Senza aggiungere altro, appoggiò le mani sulle mia guance: «Dio, mi sei mancata così tanto.» continuando a darmi baci. Sulla fronte, sul naso, sul mento, sulle guance, sulle labbra.
Sorrisi, in una specie di trance vegetativo: «Questo è in assoluto il sogno più bello della mia vita.» 
«Sogno?» aggrottò la fronte, sempre con le mani sulle mie guance.
«Già. Molto più bello di quello in cui c'era Michael Jackson che insegnava a Gandalf e a Silente a ballare il moonwalk.»
«Michael Jackson, Gandalf e Silente in uno stesso sogno?  - alzò le sopracciglia, visibilmente stupito - Che figata.»
Annuii compiaciuta.
«Comunque, - scosse la testa allontanandosi da me, e mi guardò stranito - non sei contenta di vedermi?»
Mi indignai dandogli una leggera spinta: «Certo che sì! Solo che questo è un sogno, non è la realtà. Quindi tu non sei davvero qui con me.»
Mi guardò attentamente.
«Viola, hai bevuto?»
«No. Se bevo in sogno va a finire che poi mi piscio addosso nella realtà.»
«Ma tu non stai sognando!» sbottò. 
«Ma certo che sto sognando, altrimenti Jackson non si starebbe facendo una doccia!»
Mi guardò esasperato: «E adesso chi cazzo è Jackson?»
«Nessuno. Guarda, ora mi sveglierò.»
Mi diedi un pizzicotto sul braccio guardandolo con un sorriso trionfante.
Però non successe un cazzo.
Di nuovo mi pizzicai la pelle, sempre guardandolo con il sorrisetto idiota.
Non successe nulla neanche questa volta.
Tornai seria osservando di scatto il mio braccio: «Perchè cazzo non succede niente?»
Il sorriso che nel frattempo era apparso sul viso di Zayn, sparì dopo ciò che gli dissi: «Dammi un pizzicotto.»
«Non se ne parla neanche.»
«Dammi un pizzicotto!» gli diedi un pugno sul braccio.
«Va bene, va bene! Okay!»  
Mi osservò valutando dove potermi dare il pizzicotto e, quando il suo sguardo si fermò sul mio petto, sbuffai: «Quanto sei porco.»
«Oh, ma non intendevo mica lì!» alzò gli occhi al cielo.
Alla fine decise di pizzicarmi l'altro braccio. 
Tralasciando il fatto che a momenti mi staccava la pelle, non successe un cazzo.
«Lo vedi che non è un sogno? Che sono qui veramente, con te?»
Sospirai, riflettendo. In effetti, come potevo avere un sonno così pesante? A meno che non avessi preso un potente sonnifero. Forse per uno scherzo di quel coglione di mio fratello.
Insomma, non poteva essere vero! 
Così decisi di andare in cucina, seguita da Zayn, e presi una padella. 
Fissai la sua superficie lucida: ormai era giunto anche il mio momento.
Raccogliendo tutto il coraggio che avevo, me la tirai dritta in fronte. 
Ovviamente non successe nulla.
Poi la osservai attentamente: «Non trovi che questa padella sia bellissima?»
«Viola...va tutto bene?»
Lo guardai sorridendo, per poi tornare seria: «No.» e cadendo di lato.
Zayn però, che nel frattempo stava già correndo verso di me, riuscì a prendermi e a farmi rialzare.
«Come hai fatto a sapere che sarei caduta?» mi massaggiai la fronte con una smorfia di dolore.
Lui ghignò: «Esperienza.» sicuramente alludendo a quando ero svenuta dopo il primo bacio che mi diede.
Una volta che mi accompagnò al divano, mi scostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio: «Spero tu abbia capito che non è un sogno, altrimenti la prossima volta ti ucciderai direttamente.»
In effetti, dopo quella padellata in testa mi sarei dovuta svegliare. Mi diedi un altro piccolo pizzicotto sulla mano tanto per essere sicuri, e poi guardai Zayn.
Tirai un profondo sospiro. Zayn Malik in persona era andato a suonare alla porta di ogni Viola Hastings solo per trovare me.
D'un tratto gli buttai le braccia al collo, abbracciandolo: «Sono così felice che tu sia qui.»
Quando mi allontanai, a malincuore, aggrottai la fronte: «Ma Perrie?»
«L'ho mollata, - disse accarezzandomi un braccio - il giorno dopo. Insomma, Perrie è una brava ragazza e tutto, ma...»
Brava ragazza? Alzai un sopracciglio, ma lui continuò indisturbato: «E ha anche due tette grosse come...»
Si interruppe. 
Sorrisi serenamente: «Come...? Continua pure.»
«No, cioè. - si schiarì la voce, cambiando discorso - comunque l'ho mollata perchè...perchè lei non era te.»
Lo abbracciai di nuovo, ridendo: «Bravo, hai rimediato.»
Mi seguì a ruota nella risata, per poi aggiungere: «Ma sappi che al tuo compleanno ti regalerò un reggiseno super imbottito.»
Silenzio.
«Eh vabbè ma sei coglione allora.» Tentai di allontanarmi, ma lui mi strinse di nuovo a sè tornando ad accarezzarmi la schiena: «Su, scherzavo.»
Alzai gli occhi al cielo. Il solito deficiente. «E i ragazzi?»
«No dai, a loro non serve il reggiseno.»
Silenzio.
Mi allontanai per poterlo guardare in faccia. «Cretino. Intendevo dire, dove sono?»
«Oh. Beh, - sorrise - aspettano solo te.»
Silenzio.
Risi come un'ebete sussurrando un «Okay.» per poi abbassare lo sguardo, improvvisamente imbarazzata: «Quindi...adesso che hai lasciato...insomma, noi due staremo... - sospirai, convinta che sarei riuscita a finire almeno questa frase - e adesso potrei bac...»
Zayn mi interruppe con un bacio. Ma io mi staccai subito sbuffando: «Oh cazzo, potevi almeno farmi finire la frase!»
«Ma sta' zitta.» 
Mi prese le guance ricominciando a baciarmi.
Proprio mentre stavamo per approfondire il bacio, sentii una voce che si avvicinava dal corridoio: «Viola, ti sconsiglio altamente di entrare nel bagno di papà per le prossime ventiquattr'ore perchè potrebbe nuocerti gravemente alla... - Ma quando il suo sguardo si posò sul ragazzo di fianco a me, alzò un sopracciglio - Sorellina, è normale che Zayn Malik sia seduto così vicino a te sul divano del salotto di casa nostra?»
Risi nervosamente, mentre Zayn mi guardava indignato: «Non mi avevi detto di avere un fratello.»
«Oh, non fa nulla. Tanto è un coglione.»
«Ehi!» protestò Jackson.
Mi alzai sbuffando e, dopo aver preso Zayn per mano, mi diressi verso la porta sorridendo compiaciuta: «Jackson, fratellone, dì a papà che presto mi tromberò Zayn Malik. - mi bloccai e aggrottai la fronte - Anzi no, non dirglielo proprio così.»
Lo guardai: «Chiamerò io.» e uscii seguita da quel pakistano sexy.
Mentre ci stavamo dirigendo verso la sua macchina, Zayn mi disse: «Eri seria prima? Cioè, davvero vuoi tromb...»
«Sta' zitto Zayn, non rovinare sempre tutto.» lo interruppi dandogli una spinta.
«Okay, okay. - rise, mettendomi un braccio sulle spalle - però promettimi che non toccherai mai più una padella, va bene?»
Alzai le sopracciglia: «Questo significa che dovrai cucinare tu.»
Si fermò, bloccando anche me. Fece per ribattere, ma richiuse la bocca. Poi sbuffò: «E va bene, che palle. - rincominciammo a camminare - Ma se cucino di merda non dovrai rompermi i coglioni.»
«Basta che io non rischi di morire.»
Ghignò, e mi aprì la portiera della macchina. Poi mi raggiunse sedendosi al posto del guidatore mettendo in moto l'auto, diretti verso...oh merda, non ricordavo più dove stavamo andando.
Non ricordavo neanche se Zayn me lo aveva detto.
Bene, la padellata in fronte stava cominciando a fare effetto.


 




EEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEH.
dopo esattamente un anno e tre mesi sono riuscita a finire la ff. *applausi a martina*
no okay, vado sul serio a piangere in un angolino. è troppo triste, sta cosa. mi sembra impossibile che sia finita. 
oddio. non credevo di deprimermi così tanto, sul serio. e figuriamoci quando poi finirò The shit...no, non ce la faccio.
okay, basta. 
innanzitutto volevo ringraziarvi per essermi state vicine in tutto questo tempo, per aver sopportato le mie cazzate e per aver evitato di uccidermi quando ci mettevo troppo ad aggiornare. 
grazie di tutto, davvero. ve l'avrò ripetuto centinaia di volte, ma...siete splendide.
grazie <3


 
 
 
  
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