La nostra storia inizia in una cittadella di nome Maruhito, situata in una pianura vicino al mare e ad alcune colline. In questo paesino, in una piccola casa di due piani, viveva un ragazzo di quasi quindici anni di nome Takao Asamoto. Era un giovane di media statura, con i capelli castani e gli occhi verdi. Era piuttosto pigro, svogliato negli studi e pauroso ma aveva un buon cuore. Una mattina di febbrai, come ogni altro giorno, si alzò verso le 8.00 e corse a scuola. Durante l'ora di matematica il professore lo chiamò alla lavagna per risolvere un esercizio. Takao non sapeva come fare e l'insegnante lo rimproverò:
" Takao Asamoto sei sempre il solito fannullone! Possibile che non studi mai!?"
" le chiedo scusa."
" le scuse non bastano. Ti metto uno 0 e domani voglio vedere il voto firmato dai tuoi genitori. Ora vai al tuo posto e sbrigati! Benkei vieni a risolverlo tu.".
Si alzò un ragazzo molto grosso, con i capelli neri e gli occhi marroni, che fece uno sguardo arrabbiato verso Takao. Lo studente fece scena muta e venne rimproverato anche lui.
Dopo le lezioni, mentre usciva, Takao venne preso e buttato per terra da Benkei:
" perché lo hai fatto?"
" per colpa tua il prof mi ha chiamato alla lavagna e sono stato rimproverato. ora i miei genitori mi metteranno in punizione!"
" ma non è colpa mia se non sapevi niente nemmeno tu."
" cos'hai detto!? Ora ti gonfio!"
Benkei tirò qualche pugno in faccia a Takao che, per la paura, non reagì. Ad un tratto vicino a loro arrivò un ragazzo di media statura di nome Masu, con i capelli neri e gli occhi azzurri, che iniziò a ridere:
" bravo Benkei, continua a dargliele. Così forse imparerà la lezione.".
In quel momento una ragazza della stessa età dei tre giovani, con i capelli lunghi castani e gli occhi blu, divise Takao e Benkei:
" basta ragazzi! Non dovete litigare. Dovete andare d'accordo, dopotutto siete amici."
Benkei si fermò e si calmò:
" hai ragione, Hitomi."
Takao si rialzò:
" grazie dell'aiuto Hitomi. Volevo chiederti: ti va di venire a casa mia oggi pomeriggio?"
" mi dispiace ma oggi ho una lezione di tennis."
Masu ricominciò a ridere:
" hai sentito Takao?! Hitomi non ha tempo da perdere con te perciò puoi andartene a casa.".
Il ragazzo corse via con le lacrime agli occhi. Dopo qualche minuto smise di correre e si diresse verso casa:
"uffa! Oggi ho preso un votaccio, verrò punito da mia mamma, sono stato preso a pugni ma soprattutto sono stato umiliato di fronte alla bella Hitomi.... che brutta giornata!!!"
Ad un certo punto, mentre camminava, Takao vide una gattina con il pelo bianco a macchie rosso chiaro che era ferita ad una delle zampe. Le si avvicinò e la prese in braccio. Il felino non fece nessuna resistenza, anzi era a suo agio:
" sei ferita, poverina... ho deciso: ti porto a casa mia così ti medico.".
Takao corse a casa dove, dopo essere salito nella sua stanza, bendò la ferita della gattina. Il felino iniziò a giocherellare per tutta la stanza. Ad un tratto dal piano di sotto arrivò una voce furibonda:
" Takao!!! vieni subito qui!!!"
" è la mamma! Non dirmi che il professore l'ha avvertita del votaccio che ho preso..... sono morto...".
Takao, bianco come un lenzuolo, si trascinò fino al piano inferiore. Sua madre lo sgridò ferocemente:
" non è possibile che tu abbia preso un altro 0! ma come ho fatto a crescere un figlio così?! Fila in camera tua a fare i compiti! Non mangerai fino a quando non li avrai finiti."
Takao, triste e demoralizzato, tornò nella sua camera:
" tua madre ti ha sgridato di nuovo, vero?"
" già..... un attimo, chi ha parlato?!"
La voce proveniva dalla gattina:
" ma com'è possibile, i gatti non parlano!!!"
" io infatti non sono un normale gatto, io sono una nekomata( demone gatto).".
Il felino assunse l'aspetto di una ragazza dai capelli e gli occhi rossi, delle orecchie ed una coda da gatto, che indossava una maglia e dei pantaloncini rossi:
" che stregoneria è questa?! Chi sei tu?! Come sei entrata in casa mia e perché sei qui?!"
" te l'ho già detto, sono una nekomata e mi chiamo Yoko. In questa abitazione mi ci hai portata tu in braccio. Il motivo per cui sono qui è un po' lungo da spiegare... ah dimenticavo: grazie per la fasciatura!"
Takao svenne a terra, facendo un rumore molto forte.
La madre del ragazzo, preoccupata, salì in camera del figlio e vide Yoko, che nel frattempo aveva ripreso il suo aspetto di gatta:
" Miao".