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Autore: Sapo    11/05/2014    0 recensioni
Quando mia madre stava parcheggiando, il mio cuore cominciò a battere forte, stavo davvero per incontrare i miei idoli, stavo entrando veramente nel SanSiro per sentire quelle cinque voci, e si, ero veramente vicino il palco con mia madre che rideva per la mia faccia,perchè io non lo sapevo, io sapevo che li avrei visti, si, ma non da così vicino.
"Questo è il regalo per il tuo compleanno, devi farmi una statua!"- Urlò, visto che si era già riempito.
Il giorno più bello della mia vita, ma cosa accadrà?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Oggi è il giorno prima della partenza. Domani saremo a Londra e io devo ancora fare le valigie, direi che sono molto organizzata, si si.

"Alice, perchè invece di giocare con il mio reggiseno, non me lo dai?!"- Dissi ad Alice, seduta sul mio letto.
"Ecco, ecco!"- Me lo tirò beccandosi un' occhiataccia , sorrise.
"Sara, tua madre ha detto di portarti anche roba pesante, sai, è Londra."- Disse Giada con un panino in mano.
"Sempre a mangiare te è!"- Rise e annuì. Come cavolo faceva a non ingrassare. E' una cosa ingiusta!
"Ok, ora la devo chiudere, mi servite voi!"- Dissi chiudendo la valigia, Alice e Giada si sedettero una sopra all'altra, sulla valigia. La chiusi e subito dopo vidi le ragazze cadere all'indietro. Cominciai a ridere come una matta mentre Alice cercava di togliersi Giada da sopra, che si stava per strozzare con il panino. Diedi una mano a Giada, e rimase a terra Alice che stava prendendo un po' d'aria.
"Tu vuoi uccidermi, vero?"- Disse guardando male Giada.Lei rise e aiutò Alice.
"Bene, è tutto pronto."- Sorrisi guardando le ragazze.
"Scendiamo a cenare?"- Chiese Giada.
"Sei un pozzo senza fondo, Giada!"- Disse Alice facendomi ridere.
"Dai andiamo!"- Le ragazze sarebbero rimaste a dormire da me.
Cenammo e tornammo subito in stanza, ci guardammo qualche film e poi, verso le due, ci addormentammo.

"Sveglia!"-Entrò mia madre in stanza e aprì le finestre facendo entrare la luce.
"Mamma!"
"Dai che Londra vi aspetta!"- Sbarrai gli occhi e mi alzai dal letto, cominciando a saltare.
"Svegliatevi!"- Sentì i loro mugolii e subito dopo mi ritrovai per terra.
"Brutte stronze!"- Gli lanciai un cuscino che presero in faccia.
"Sara!Modera il linguaggio!"- Sentì mia madre dal salone, risi e presi i panni.Dopo essere uscita dal bagno, ci andò Alice, mentre Giada andò per ultima perchè doveva fare colazione. La solita.


"Allora, mi raccomando, non fate sciocchezze, chiamate appena arrivate, e..."
"Mamma, stai tranquilla, non siamo così stupide."- Risi e l'abbracciai.
"Ma voi tre insieme, mettete paura"- Disse la mamma di Alice, risi di nuovo e abbracciai anche lei, e poi passai alla mamma di Giada.
"Oh, Sara, questa è la mappa della città, mi raccomando.."
"State attente, si mamma, lo so!"- L'abbracciai di nuovo e cominciammo ad andare.
Salimmo sull'aereo e l'ansia cominciò a sentirsi, eravamo capitate tutte vicine.
"Ragazze, non ho mai preso l'aereo, voi?"
"Io una volta."- Disse Alice, Giada fece di no con la testa.
"Che bello.."- Ridacchiai.
"I passeggeri sono pregati di allacciare le cinture di sicurezza"
Allacciammo le cinture e presi la mano ad Alice.
"Tranquilla Sara.."-Disse Alice.
L'aereo decollò, chiusi gli occhi per un attimo e poi li riaprì, guardai Giada che stava esattamente come me, mentre Alice era tranquilla. Appoggiai la testa sulla spalla di Alice e chiusi gli occhi, cercando di dormire. E ci riuscì.

"Sara... Sara!"- Sbuffai e aprì gli occhi.
"Siamo arrivate!"- Sbarrai gli occhi e sorrisi.
"Dai alzati!"- Dissero, mi alzai e scesi dall'aereo. Ritirammo le nostre valigie e uscimmo dall'aereoporto.
"A questo punto dovremmo prendere un taxi e arrivare alla casa.."- Disse Giada, io e Alice ci girammo verso di lei.
"Casa!?"- Ci guardò annuendo.
"I miei ci hanno affittato una casa.."- Ci buttammo su di lei, abbracciandola.
"Ragazze!"- Urlò, ci staccammo e ridemmo tutte insieme, poi chiamammo un Taxi che ci portò fino alla casa. Scesi dal taxi per prima, guardai la casa. Era veramente bella, era azzurrina e aveva il giardino, entrammo e rimasi incantata. Sulla mia destra c'è il salotto, con un divano di pelle nera, televisore e tavolino in legno. Sulla mia sinistra una porta, la aprimmo e c'era la cucina, molto spaziosa. uscimmo dalla cucina e andammo di sopra, aprimmo una porta a caso e trovammo una stanza con le pareti viola, un letto matrimoniale e un armadio, sulla destra c'era una scrivania laccata di nero.
"Questa è mia!"- Urlò Alice entrando nella stanza, risi e annuì. Aprimmo la porta di fronte alla stanza di Alice, era un' altra stanza, le pareti erano bianche con dei disegni che raffiguravano delle piume, su un'altra parete c'erano, invece, degli uccelli che volavano,una tutta bianca e l'ultima parete era nera,con dei segni bianchi che rappresentavano la pace.
"Questa è assolutamente mia."- Dissi a bocca aperta.
"E' stupenda.."- Disse Alice.
"Gia'.."
"Ok, vado a vedere la mia!"- Disse Giada, aprendo la porta vicino alla stanza di Alice.
"Sicuramente, questa è quella con la finestra figa."- Sentì dire da Giada. Andammo da lei e vidi una finestra molto grande, con un piccolo divano sotto, le tende erano blu, mentre il letto era a mezza piazza, le pareti erano rosa pesca e aveva un armadio giagantesco.
"Chiunque sia stato qui, aveva stile."- Ridemmo e andammo ognuna nella propria stanza per sistemare le cose.

"Ragazze! Ordiniamo una pizza per pranzo?"- Urlò Alice dal piano di sotto. La raggiungemmo mentre urlavamo un 'si'.
"Bene, ho preso una margherita per tutte." - Sorrisi.
"Che facciamo oggi pomeriggio?"- Chiesi buttandomi sul divano e accendendo la televisione.
"Andiamo in giro."- Annuì mentre cambiavo canale.
"MTV!"- Urlò Giada. Risi e misi i sotto titoli, stavano facendo 'Vieni a vivere dai miei."
"Oddio, devo chiamare a casa!"- Scattai in piedi e presi il cellulare, uscendo fuori.
"Mamma?"
"Tesoro! Tutto apposto?"
"Si, siamo arrivate da un po', la casa è stupenda, ed è grande!"- La sentì ridere.
"Bene, divertitevi Sara, ci sentiamo più tardi, ciao!"
"Ehm..Ciao mamma! Saluta tutti!"
"Certo!Ciao!"- Attaccò la chiamata e in quel preciso momento arrivò un ragazzo, vestito di rosso, e con le pizze in mano.
"Salve!"- Sorrise, wow.
"Oh..Ehm.. Ciao!"- Arrossì e chiamai le ragazze.
"Che c'è Sara?"- Appena vide il ragazzo chiamò Giada e le disse di prendere i soldi.Presi le pizze e ringraziai il ragazzo, dandogli i soldi.
"Grazie a voi! Buona giornata!"- Ci fece un occhiolino e se ne andò.
"Carino.."- Sentì sussurrare Giada, risi e annuì, entrando in casa.
"Dai che si mangia!"- Dissi andando in salotto.
"Ora ho capito perchè piace la cucina Italiana."- Dissi masticando lentamente, quella pizza sembrava gomma.
"Già.."- Disse Alice, scoppiai a ridere, Giada mangiava come se niente fosse.
"Oh, ma che vuoi? Idiota."- Disse ridendo.
"Vado a darmi una sistemata!"- Dissi buttando il cartone della pizza. Salì di sopra e mi resi conto che il bagno non lo avevo ancora visto, aprì la porta e vidi una vasca, ringraziai il cielo e, come previsto, niente bidèt(?). Risi da sola e andai davanti allo specchio, mi pettinai i capelli e mi lavai i denti. Decisi di vestirmi un po' più pesante, così presi una felpa e rimasi con i jeans. Misi le Vans e sciolsi i capelli.Scesi di sotto e vidi le ragazze pronte per andare.
"Ma dove vi siete preparate?"- Chiesi.
"C'è un bagno vicino alle scale."- Disse Alice ridendo.
"Comodo."- Dissi ridendo con lei.
Uscimmo e cominciammo a camminare.
"Dove stiamo andando?"
"Starbucks!"- Disse Giada.
"Cosa?"- Indicò un punto lontano e cominciammo a ridere.
"Sei impossibile, Giada."- Arrivammo da Starbucks e Giada ordinò un frullato, Alice prese una ciambella.
"Perchè non prendi niente?"- Disse Giada.
"Perchè sono a dieta."- Risposi fredda. Mi dava fastidio dirlo, non so perchè.
"Ohw.."
"Scusa..E' che mi da fastidio parlarne.."- Gli sorrisi e lei fece una faccia per dire 'non ti preoccupare'.
Dopo esser state tutto il giorno fuori, tornammo a casa e ci buttammo sul letto.
"Notte ragazze!"- Gridai dalla mia camera.
"Notte!"- Risposero in coro. Chiusi gli occhi e dopo due minuti crollai.


"Saaaaraaa!"- Mi alzai di scatto dal letto, mi guardai intorno e, quando trovai lo sguardo di Alice, mi ributtai sul letto e chiusi gli occhi.
"Dai Sara! Andiamo a fare colazione da Starbucks!"- Eravamo arrivate da una settimana a Londra, ce la siamo girata tutta e ci siamo fatte foto a volontà. Questa è in assoluto la vacanza più bella della mia vita.
"Ok, mi alzo."- Dissi dopo altri richiami da parte delle ragazze. Mi alzai dal letto e presi dei Jeans a vita alta ed una camicetta senza maniche, bianca, con le mie Vans ed entrai in bagno. Dopo essermi lavata mi vestì, lasciai i capelli lisci sciolti, e mi truccai mettendo eyeliner e mascara. Uscì dal bagno e presi il telefono, e poi raggiunsi le ragazze al piano di sotto.
"Possiamo andare?"- Disse Giada guardandomi male, le feci la linguaccia ed uscimmo.
"Io ho sonno.."- Dissi mentre sbadigliavo.
"lo avevamo capito, sai."- Disse Alice ridendo, risi anche io.
Entrammo da Starbucks e ci sedemmo al solito tavolo.
"Salve ragazze, cosa vi porto?"- Arrivò Ally, la cameriera, gli sorrisi e lei ricambiò.
"Ciambella al cioccolato e un cappuccino!"- Disse Giada. Risi.
"Ok, voi?"- Chiese dopo aver segnato tutto.
"La stessa cosa."- Rispose Alice per tutte e due. La guardai male e cercai di dire ad Ally che io non prendevo niente, ma lei era gia' andata via.
"Alice!"- Dissi ridendo.
"Non ringraziarmi!"- Si guardò le unghie sorridendo.
"Idiota."- Sorrisi.
Dopo 5 minuti arrivarono le ordinazioni.
"Non so come mangiarla."- Dissi ridendo.
"Così!"- Disse Giada. Subito dopo prese la ciambella e le diede un morso, quando la tolse aveva tutta lo bocca sporca di zucchero. Cominciai a ridere e gli indicai la bocca, ma lei non capì e fece una faccia strana, cosa che mi fece ridere ancora di più.
"Sei sporca Gia!"- Lei sbarrò gli occhi e si pulì.
"Ancora?"- Disse allarmata. Scossi la testa e lei sorrise.
"Bene, perchè mi sembra di essere l'unica normale?"- Disse Alice mentre ci guardava.
"Perchè forse lo sei.."
"E' un complimento?"- Rise.
"Ho detto forse."- Risi e lei mi guardò male.
"Lo sai che ti amo?"- Gli sorrisi e lei alzò gli occhi al cielo.
Cominciai a mangiare, la cosa più strana è che siamo troppo calme. Cominciai a pensare a casa, e mi ricordai che più tardi dovevo chiamare mia sorella. Alzai lo sguardo su Alice e vidi che cominciò a tossire, la guardai con gli occhi sbarrati e mi alzai di scatto andando da lei.
"Oh, bevi Alì!"- Lei scosse la testa e mi indicò un punto di fronte a me. Alzai lo sguardo e incontrai il suo. Per poco non mi prese un infarto, lo vidi aggrottare le sopracciglia e poi sorridere.
"Oh Cristo."

  
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