Fanfic su attori > Robert Downey Jr
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Autore: VeroDowney    19/05/2014    7 recensioni
Vicky, si trasferisce in America con la sua amica Darma. Il suo unico obiettivo è andare via di casa e costruirsi una nuova vita dopo litigi e violenze, dedicandosi al suo nuovo lavoro. Non si aspetta che tutto quello che ha programmato prenderà una via diversa e riaffioreranno vecchi e nuovi amori, ma soprattutto non si aspetta di incontrare un uomo tanto speciale da fargli cambiare completamente le sue convizoni e far cadere "l'armatura" che si è costruita intorno a sè durante gli anni.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo 24 – The end?



-Signore dovremmo portarla in ospedale per qualche accertamento- disse cautamente un paramedico interrompendo la scena idilliaca tra Vicky e Robert

-Non si preoccupi sto bene-
-Robert devi andare, ti raggiungo in macchina-
-Ma io sto b..-
-Non era una domanda- disse con sguardo serio Vicky ma incontrando lo sguardo di Robert non riuscì a non sorridere.

Lo baciò sulla fronte e lo aiutò ad alzarsi, l'adrenalina iniziava a calare e a fare spazio al dolore delle ferite e dei traumi subiti.

Una volta che Robert fu sull'amubulanza, che partì verso l'ospedale di LA, Vicky tornò in giardino e rimase per qualche secondo immobile a fissare i vetri caduti dalla porta-finestre della sua camera e le chiazze di sangue di Robert dove era rimasto sdraiato dopo che lei lo aveva tirato fuori dall'acqua.

Era ormai calata la notte.
Finalmente tutto era finito.
Marcus era in arresto.
Mancava solo il processo e poi avrebbe potuto scrivere la parola "fine" a tutta quella brutta storia.

Ad un tratto Vicky si accorse che non era sola.

-Come facevi a saperlo?- chiese dando le spalle alla persona dietro di lei.
-A NY quella notte quando l'hai raccontato a mio padre, ho sentito tutto, involontariamente, stavo scendendo a prendere un bicchiere d'acqua e ho sentito che parlavate dell'operazione Rouge così mi sono seduto e non sono più riuscito ad alzarmi fin quando non avete deciso che era ora di andare a dormire- disse con voce ferma e poi sospirò -Mi dispiace-
-Avresti dovuto tornare in camera tua, se avessi voluto dirtelo l'avrei fatto, non credi?- disse Vicky che si era girata e lo stava fissando con occhi di fuoco.

Aveva passato anni a conservare così gelosamente quel ricordo, pensava che raccontarlo l'avrebbe resa vulnerabile agli occhi di chi avesse saputo la verità o peggio ancora sarebbe stata oggetto di compassione o di pena.

Non era questo che voleva Vicky, nè da Indio, né da nessun altro.
Lo aveva già ferito e per questo le dinamiche all'interno del loro rapporto erano cambiate.

-Voglio rimanere sola se non ti dispiace- disse fredda.

Non era arrabbiata con Indio, era arrabbiata con sé stessa se avesse raccontato prima la verità a Robert, a Darma e persino ad Indio, non sarebbero arrivati a quella situazione.
Robert non sarebbe stato in ospedale e lei non avrebbe dovuto spiegare a Darma il perché la casa era mezza distrutta.

Indio non disse una parola, prese le chiavi della macchina e uscì dal cancello, con il cuore colmo di tristezza certo ormai, di averla allontanata per sempre.

Rimase immobile ferma ancora per qualche minuto, poi si ricordò che aveva detto a Robert che lo avrebbe raggiunto all'ospedale, scese in garage e mise in moto l'auto.
In pochi minuti fu al pronto soccorso.

Robert aveva avuto solo una lieve commozione celebrale, ma nulla di grave e qualche taglio al volto e alla testa.

-Dovrai stare a riposo per qualche giorno Mr. Eroe-
-Mi farai tu da infermiera?- chiese malizioso
-Il dottore ha detto riposo assoluto- rispose facendo finta di ignorare il tono di Robert.
-Scommetto che il dottore non avrebbe nulla in contrario- sorrise
-Quanto sei scemo, ti porto a casa adesso- disse ridendo e alzando gli occhi al cielo.
-Hai avvisato Darma che troverà un po' di casino?-
-In effetti ancora no, ma dormirà da Daniel quindi mi preoccuperò domani sera quando tornerà dal lavoro-

Salirono in macchina e Vicky era stranamente silenziosa.

-Cos'hai piccola?-
-Nulla, è che ho chiesto a Indio come faceva a sapere di Marcus e del piano- disse Vicky con fare assente. -Raccontami, volevo chiederglielo anche io. Ci ha salvato entrambi- disse accennando un sorriso.

Vicky raccontò quello che aveva detto ad Indio e in un attimo furono a casa di Robert.

Non appena Vicky scese dall'auto si fermò a guardare la sala prove, la luce era accesa all'interno ma solo un flebile suono di una chitarra usciva dalla porta appena accostata, segno che il gruppo non stava provando.

-E' Indio- disse Robert come se le avesse letto nel pensiero e aggiunse -Quando c'è qualcosa che non va o vuole stare solo a pensare va lì e inizia a suonare sdraiato per terra, lo aiuta a pensare- disse Robert con il tono di un padre amorevole che conosce perfettamente il figlio e poi continuò -Vai da lui e chiaritevi, capisco lo sfogo che hai avuto prima. Non è stato giusto origliare la nostra conversazione, ma se ti conosco almeno un pò so che ti dispiace e sai che l'ha fatto in buona fede, perché ci tiene a te-

Vicky non rispose, si avvicinò a lui e gli diede un bacio a fior di labbra sussurrandogli
-Se una persona davvero speciale, per questo ti amo- e dopo avergli dato un altro bacio concluse -Prima ti accompagno in camera tua e ti aiuto a prepararti, poi passo in cucina a prendere una cosa e vado da Indio-
-In cucina? Hai fame?- chiese sbalordito.
-No ma devo prendere una cosa prima di andare da Indio-
-Va bene non faccio domande, voi musicisti siete troppo particolari certe volte-
-Ha parlato quello che ha prodotto un disco-
-Ma tu come fai a saperlo?-
-Secondo te cos'ho fatto nei mesi in cui siamo rimasti lontani?- disse sorridendo intimidita -Era l'unico modo per starti vicino e quando ho scoperto il tuo cd non ho fatto altro che ascoltarlo, hai una voce bellissima, Indio ha preso da te- -Te l'ho mai detto quanto sei fantastica?- disse Robert con gli occhi liquidi, nessuno aveva mostrato tanto affetto senza un secondo fine nei suoi confronti.

Vicky accompagnò Robert nella sua camera, aveva bisogno di cure anche se cercava di nascondere il dolore che ogni movimento gli provocava.
Si sdraiò in fianco a lui su quel grande letto e gli accarezzo la testa attenta a non sfiorare i numerosi tagli che si era procurato.
In pochi minuti Robert crollò sotto quelle dolci carezze, tutta la stanchezza accumulata, le notti insonni a pensare come incastrare quel farabutto, erano ormai solo un ricordo lontano.
Vicky lo coprì con una coperta leggera e gli lasciò un baciò tra i capelli.
Si diresse in cucina e prese quello che aveva in mente.

-Birra?- esordì Vicky entrando nella sala prove.

Indio, era sdraiato per terra e suonava una melodia leggera cantando sottovoce con gli occhi chiusi.

-Come sta mio padre?- chiese mentre si metteva seduto.
Vicky si sedette di fianco a lui.
-Sta bene, ha molti tagli sulla testa e qualcuno sul volto e ha una lieve commozione celebrale. Il dottore gli ha prescritto degli antidolorifici e qualche settimana di riposo-
-Sono contento che stia bene- disse abbassando lo sguardo e poi aggiunse con tono più allegro -Allora me la dai questa birra?-
-Certo- disse porgendo timidamente la bottiglia verso il ragazzo -Mi dispiace per prima, non ero in me in realtà sono contenta che tu abbia sentito quella sera, o non ci troveremmo in questa situazione ora e non ci avresti salvato- -Dispiace anche a me, quella sera ero davvero triste e sentire la tua storia mi ha intristito ancora di più. Mi dispiace di averti allontanato tutti questi mesi, ero troppo debole e poi quando..ti ho visto con mio padre non ce l'ho fatta e sono andato via, volevo allontanarmi un po' da qui, volevo allontanarmi da..te, ma questo non ha fatto che peggiorare la situazione-
-Quando ci hai visto?-
-Nel parcheggio dopo il concerto, a quanto pare sono sempre nel momento sbagliato al momento sbagliato-
-Non è colpa tua, io e Robert avevamo intenzione di dirtelo non appena Alex avesse ripreso il suo posto nel gruppo così da non creare tensione tra me e te, ma evidentemente la situazione è sfuggita a tutti dalle mani, la cosa importante è che adesso le cose si sono messe a posto, tu sei guarito, Alex e Marcus sono in carcere, e io te e tuo padre stiamo bene. Ti da fastidio se io e tuo padre ci frequentiamo?- chiese a bruciapelo -So che per lui sei più importante di ogni altra cosa-
-Lo so, me l'ha dimostrato a NY, lo vedevo piangere ogni volta che pensava che io dormissi nel mio letto all'ospedale, mentre lui vegliava su di me, ma nonostante quello che provava non mi ha mai fatto pesare il fatto che stava male perché era lontano da te, mi è stato vicino, ha messo il suo ruolo di padre davanti a tutto e l'ho apprezzato. Quando vi ho visto insieme a NY, ho capito che ci teneva davvero a te, era davvero arrabbiato per il fatto che qualcuno ti avesse fatto del male, lo ero anche io, ma la differenza tra le due reazioni era evidentemente-
-E' una persona speciale e anche lui ha sofferto molto, sono contenta di aver trovato un uomo come lui e di aver trovato una persona come te- disse con sguardo dolce mentre prendeva la mano di Indio tra le sue.
-Noi siamo fortunati ad averti trovato Vicky Ellis- rispose con un sorriso.
-Toglimi una curiosità, come facevi a sapere del piano?-
-Dovreste controllare se una persona dorme davvero prima di parlare di cose riservate- disse sarcastico.
-In aereo? Non ci credo! Hai capito questo ragazzino- disse spettinandogli i capelli.

Risero entrambi e passarono il resto della nottata a raccontarsi tutte le cose che erano successe in quei mesi che erano rimasti lontani.

-Che ore sono?- chiese Vicky.
-Le sei- disse Indio.
-Oddio è tardissimo devo ancora sistemare la casa e devo tornare qui ad aiutare tuo padre, se qualcuno non lo tiene d'occhio come minimo è capace di andare ad allenarsi in palestra nel pomeriggio-
-Ne sono sicuro, è peggio di un bambino quando ci si mette! Facciamo così andiamo a prendere un buon caffè e poi vengo ad aiutarti a sistemare casa! Sarai stanca e due mani in più ti farebbero comodo-
-Non posso obiettare-


Uscirono a prendere un buon caffè al molo e in un paio d'ore avevano sistemato la camera di Vicky e raccolto ogni singolo vetro caduto dopo quella furiosa lotta.
Se Darma non l'avesse cercata in camera sua non si sarebbe accorta del danno.



9.30 am

Vicky si stese sul letto accanto a Robert e a quel contatto l'uomo aprì pigramente gli occhi.
Il dolore pervadeva ogni singola cellula del suo corpo.

-Che ore sono?-
-Presto, sono tornata ora. Adesso dormiamo un po'- disse Vicky assonnata.
-Con Indio?-
-Tutto a posto, sono felice al 100% adesso-

Robert sorrise e la tirò a sé nonostante il dolore che quel movimento gli aveva provocato.

-Ti amo- le sussurrò prima di cadere di nuovo in un sonno leggero.



2 weeks later


“Marcus Miller la dichiaro colpevole di stupro, aggressione aggravata, e tentato omicidio. Per i poteri conferitomi dallo Stato della California la condanno a 30 di carcere”

Quelle frasi risuonarono nelle orecchie di Vicky, Robert, Indio e Darma che erano presenti in aula.

Vicky aveva raccontato tutta la vicenda all'amica che era scoppiata a piangere e aveva abbracciato Vicky dicendole  che le dispiaceva molto.
Solo in quel momento le fu chiaro il perchè di tanti comportamenti di dell'amica e perchè odiasse tanto Marcus.

Ed ora era tutto finito, dopo la sentenza Vicky si sentiva il cuore leggero più che mai.

Non appena uscirono dal tribunale Vicky abbracciò Robert che la sollevò da terra e la baciò dolcemente.

Indio e Darma si guardarono dopo aver assistito alla scena.
-I soliti smielati- sorrise Darma.
-Non sono sempre così per fortuna- rise Indio.


Quella sera tornarono fecero una cena tutti insieme per festeggiare e dopo aver tirato quasi l'una, Robert tornò a casa con Vicky nella casa di lei, ormai viveva fisso lì, non si sentiva a suo agio a stare nella stessa casa con Indio e Vicky, non gli sembrava corretto.

-Dovremmo iniziare a cercare una casa tutta per noi-
-Mi piacerebbe tantissimo, così mi prendiamo anche due bei cani-
-Gatti-
-Cosa?-
-Io amo i gatti e voglio due gatti-
-Va bene capo ma avremo anche due cani- sorrise.
-Come vuole MiLady ma adesso è ora di andare a dormire- disse malizioso prendendola per mano.


Salirono in camera e dopo qualche tenero bacio la situazione iniziò a farsi più calda.
Fecero l'amore, si sentivano leggeri, non c'era nulla ormai che pesava sui loro cuori, era tutto alla luce del sole era tutto perfetto.
Provarono sensazioni così forti da sembrare surreali, e si promisero più volte che d'ora in poi la loro vita sarebbe stata sempre così.

Si accoccolò alla sul petto di Robert e gli sussurò
-Ti amo Robert Downey Jr, mi ha cambiato la vita-
Robert sorrise.
-Sono riuscito ad abbattere l'armatura che ti eri costruita intorno, ed io me ne intendo di aramture- rise e poi si fece più serio -Ero sicuro che dentro si nascondeva una persona speciale e per cui valeva la pena lottare-

Le diede un bacio tra i capelli e le sussurrò
-Ti amo Vicky Ellis e a proposito anche tu mi hai cambiato la vita-

Sorrisero entrambi e si lasciarono cullare dal tepore dei loro corpi scivolando sereni e abbracciati tra le braccia di Morfeo. ""





-Vicky sveglia!-
-Darma che c'è oggi non si va al lavoro!-
-Al lavoro? Dormire troppo ti fa male mi sa, siamo quasi arrivate! Dai riallacciati la cintura l'aereo sta per atterrare- -L'aereo?- Vicky aprì gli occhi stordita -Ma dove siamo?-
-Stiamo per atterrare a LA, Vicky non ti ricordi? Siamo partite da Londra!-
-Ma io sono già a LA- disse con gli occhi sbarrati.
-Mi sa che hai fatto un bel sogno, perché non hai smesso di sorridere per tutto il volo, non mi capacito come una persona possa dormire così tanto- disse Darma alzando gli occhi al cielo.
-Un sogno è impossibile! Era tutto così reale! C'era tutta la mia vita lì dentro, tutte le cose che mi sono successe davvero-
-Succede amica mia, si chiama Sogno- disse sarcastica.
-Appena atterriamo chiamo Robert-
-Chi sarebbe questo Robert? Non sei più uscita da quando hai iniziato l'università e sono passati..-
-Tre anni!- la interruppe Vicky.
"Mi sa che è stato tutto un bel sogno, purtroppo" pensò triste e continuò il suo pensiero ad alta voce -In effetti ero laureata in Biotecnologie-
Darma scoppiò a ridere.
-Tu laureata in una materia scientifica? Non è possibile! Se una scrittrice Vicky-
-Lo so chi sono, mi sto lentamente riprendendo da quel magnifico sogno- disse con aria sognante
-Poi mi racconterai, voglio proprio sentire cosa si p inventata la tua mente questa volta- rise

Vicky prese la rivista che aveva tra le mani poco prima che si era addormentata e guardò il volto dell'attore in copertina.




Lesse il nome "Robert Downey Jr" e sorrise.

-Robert- disse a bassa voce.
-Cos'hai detto?- le chiese Darma.

-Ho appena trovato la storia per il mio nuovo libro-



                            
                                                                           The end ?




Note dell'autrice:
Ed eccoci arrivati all'ultimo capitolo :(! E' stata una bella esperienza e per questor ringrazio soprattutto le persone che hanno lasciato delle bellissime recensioni che mi hanno dato la forza e l'ispirazione per andare avanti a scrivere questa storia.

Devo ammettere che era nata tutta un pò per caso da una mia idea folle ma poi a storia ha iniziato a scriversi da sola come se fosse lei ad ispirare me (lo so è da pazzi ma mi è successo questo:p).

Faccio una piccola confessione: questa storia è diciamo la mia autobiografia, romanzata. Non ho incontrato davvero Robert Downey Jr, questo è ovvio, ma la persona che esso rappresenta nella mia storia, qualcuno che ti riporta in superficie quando stai per annegare in mezzo a tutti i problemi che la vita ti sottopone. La storia di Vicky di quello che le è successo nel passato prima che incontrasse Robert è in realtà la mia storia bella o brutta che sia, è la mia, e aprirmi scrivendo questa fanfic mi è stato di aiuto.
Sottolineo che la storia di Marcus è la parte più romanzata del racconto, non è stato tutto così tragico, non ho subito quello che ha subito la nostra povera protagonista, mentre per quanto riguarda l'infazia della protagonista, su quello ammetto che assolutamente tutto vero.


Finita questa breve ma intensa confessione vi anticipo che questa storia avrà un seguito, come avevo anticipato ad alcune di voi.

Vicky scriverà davvero quel libro che avrà un gran successo, tanto che il TeamDowney deciderà di girarci un film. Ovviamente ci sarà Robert, che sul set sarà tanto dolce, quando stronzetto e altezzoso non appena si spengono le telecamere e poi ci sarà l'attrice che interpreterà Vicky, una giovane ragazza al suo primo vero incarico da attrice, tanto dolce quanto insicura, e che si dovrà scontrare con la personalità forte ed eccentrica dell'attore hollywoodiano. Ne vedremo delle belle.

Devo ringraziare (in ordine di comparsa sulle recensioni):
MissHolmes
Erza_chan
PurpleStarDream
Chiccardj
mitte2000
Asgardssd


E ringrazio tutti quelli che hanno messo questa storia tra le preferite/seguite/da ricordare

Ed infine vi lascio con le foto (ormai mio marchio di fabbrica) dei nostri Downey che tanto avete amato.









Questa storia è dedicata interamente ad Asgardssd che anche se silenziosamente, mi ha aiutato e mi è stato di ispirazione fin dall'inizio.
Davvero grazie:)


Vi voglio numerosi nelle recensioni, se non avete mai recensito è il momento giusto per farlo:p
Mi raccomando.

A presto:)


 
   
 
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