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Autore: Lights    25/05/2014    2 recensioni
Harry e Hermione, ma se non fosse più così?
Oblivium, uno degli incantesimi più tristi che esiste nel mondo magico, perchè cancellare i ricordi della propria vita ti lascia un grande vuoto e non è detto che un giorno si possa colmare, e allora si vaga alla ricerca del passato per dare un senso al presente.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Hermione
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Buona lettura

Lights

 

 

 

 

 

 

 

 

 

9. Honey Rose

 

 

 

 

È da parecchio tempo che non abbiamo notizie da Harry. E se fosse stato fatto prigioniero da qualche misteriosa creatura? E se si fosse perso nelle sue elucubrazioni mentali o, peggio ancora, si fosse fatto sovrastare dai Nargilli? Scuoto la testa con energia tale che le ciocche dei capelli mi sbattono sul viso. Solo in questo modo i pensieri negativi possono uscire dalla mia testa. Barcollo un attimo, poi punto la bacchetta, esclamo l'incantesimo di apertura e la porta dell'appartamento di Harry si spalanca sbattendo al muro. Mi blocco sull'uscio. È molto peggio di quanto pensassi: tutti i muri sono tappezzati di foto, biglietti, ritagli di giornali, cartine strappate. Avanzi di cibo, piatti sporchi e bottiglie vuote sono sparsi ovunque. Neanche il potente incantesimo Gratta e Netta riuscirebbe a restituire una dignità a questa stanza, per non parlare dei vestiti buttati sul divano, sulle sedie, sui mobili. Una vera invasione di Nargilli. Povero Harry!

Sospiro sconsolata, e la paura di scorgere in quel casino il corpo esanime di Harry mentre un esercito di Gorgosprizzi lo sta punzecchiando si fa strada in me.

Ad un tratto Harry si materializza in mezzo alla stanza.

- Harry!

- Luna!

- Allora sei vivo! I Gorgosprizzi non ti hanno fatto del male! - Mi avvicino rapidamente e lo palpo con energia per accertarmi che sia intero.

Harry mi rivolge uno sguardo incerto. - Sono solo uscito a comprare il giornale. Hai bisogno di qualcosa? Ron sta bene?

Sorrido. - Siamo solo preoccupati per te. È da un po' che non ti fai sentire, e pensavamo che qualche creatura magica ti avesse rapito.

Sono riuscita a strappare un mezzo sorriso a Harry. Appoggia il giornale sul tavolo e inizia a sfogliarlo, in cerca di chissà che cosa.

- Speri di trovare Hermione, in questo modo?

- Non lo so. Non so più niente, ora come ora. Tutte le strade mi sembrano ugualmente plausibili, e non mi resta che percorrerle tutte per capire quale sia quella giusta che mi poterà da lei.

Mi guardo attorno tra gli indizi che Harry ha seminato per la stanza. Mi volto verso di lui e lo osservo attentamente. È un mese che non lo vedo, ma mi sembra che sia passato un secolo dall'ultima volta. La barba incolta, i vestiti stropicciati, chissà da quanto non si fa una sana dormita. Le occhiaie profonde invecchiano ancora di più il suo viso stanco. Lui mi osserva ma sono consapevole che in realtà non mi sta guardando ma seguendo chissà quali percorsi mentali. Sospiro sconsolata. Le vane ricerche di questi giorni hanno spento la sua energia positiva iniziale, ma non hanno abbattuto la sua determinazione di trovare Hermione.

Mi appoggio allo schienale del divano, incrocio le braccia al petto e osservo la stanza.

Gli occhi si soffermano sullo stemma di Hogwarts appeso al muro. Con un colpo di bacchetta me lo faccio volare tra le mani. Il tessuto è tutto consumato, pieno di polvere e un leggero odore di vecchio mi solletica le narici. Sorrido appena. La vittoria della scuola di Hogwarts al torneo di Quidditch delle scuole di Magia. La squadra era stata formata dai più bravi giocatori di ogni Casa, tra cui anche Harry. Per l’occasione era stata creata una divisa particolare che rappresentava la scuola, formata da tutti i colori delle Case. Lo stemma era stato donato a ogni giocatore come segno di ringraziamento per l'ottimo risultato e per aver mantenuto alto il nome di Hogwarts. Hermione, subito dopo la premiazione, era saltata al collo di Harry abbracciandolo. Harry, sorprendendo tutti i presenti, glielo aveva regalato in segno di gratitudine per il supporto che gli aveva. Quella fu la prima volta che Harry si lasciò inconsapevolmente trasportare dai sentimenti che provava per lei.

Harry se ne accorge e lo prende tra le mani.

- Perché Hogwarts?

Harry mi osserva in silenzio e dopo diversi minuti si lascia cadere sulla poltrona.

- Quando Hermione scomparve, tre anni fa, iniziai a cercarla da lì. Avevo trovato un biglietto del treno che aveva gettato nel cestino della sua stanza. Era andata a trovare la professoressa McGranitt. È sempre stata il suo mentore, probabilmente pensava che avrebbe potuto aiutarla a trovare una soluzione ai suoi dubbi.

- E la trovasti?

Il mezzo sorriso di Harry mi basta come risposta. Mi accomodo anche io sul divano. - Dai, raccontami.

Harry sbuffa. Ormai per lui è diventato un gesto automatico. Chiude gli occhi, forse per riordinare i ricordi, ed io aspetto pazientemente che inizi a parlare.

- Arrivai a Hogwarts nella notte. Ero stanco. Mi ricordo che all'epoca non dormivo molto. Passare da trascorrere tutto il mio tempo con Hermione a non avere più sue notizie era stato davvero destabilizzante.

Sorrido. Ogni volta che Harry parla di Hermione ha sempre una luce particolare che gli brilla nello sguardo.

- Mi ricordo quel periodo. Stavamo tutti passando un momento difficile. – Sospiro. - Honey Rose. – Pronuncio quel nome sottovoce, come se dicendolo più forte potesse farla materializzare di fronte a me - Una donna crudele alla ricerca della sua bambina perfetta. Avevo iniziato a collaborare con Ron per alcuni articoli del giornale che riguardavano i suoi rapimenti. Ricopriva le sue giovani vittime di petali di rosa al miele. Il miele, così dolce e cristallino, era in realtà un veleno potente: a contatto con la pelle, rilasciava la sua sostanza tossica, che paralizzava la vittima lasciandole solo la coscienza di quello che stava accadendo. Troppa crudeltà riversata sulle sue giovani vittime. Ma la sua crudeltà non aveva eguali: quando si accorgeva che la bimba che aveva trovato non corrispondeva alla sua bambina, si infuriava terribilmente. – Mi fermo un attimo. La rabbia mi ribolle nel sangue. Mi massaggio la fronte per ritrovare la concentrazione. - Il suo volto non è mai stato svelato, ma da alcune dichiarazioni raccolte, sembra che sia una signora sulla quarantina, dai lunghi capelli biondi, di media statura, che attira le bambine con le sue caramelle e i suoi dolcetti. Il profumo che lascia nell’aria è di zucchero filato e miele, che ammalia e stordisce chiunque si trovi a respirarlo. - Chiudo gli occhi per un attimo. - Eravamo stati così vicini a catturarla!

- Già, - Harry stringe le mani a pugno. La sua prima grande sconfitta. Era diventato una questione personale, da quando non era riuscito a salvare per una frazione di minuto l'ultima bambina che Honey Rose aveva rapito. La piccola era morta tra le sue braccia.

Abbasso il capo socchiudendo le palpebre. Una scena viva dentro di me. Harry inginocchiato a terra mentre stringeva forte a sé il corpo esanime della bambina. Uno dei fotografi presenti l'aveva immortalato in uno scatto rubato e il giorno seguente, la foto era comparsa sulle prime pagine dei giornali, segno tangibile della sconfitta del grande Harry Potter.

Honey Rose si era presa gioco di tutti noi, di tutto il mondo magico e poi era scomparsa nel nulla, com’era venuta. Un caso irrisolto. Un fascicolo pieno di domande e con pochissime risposte, che Harry non aveva mai del tutto archiviato.

- Per aiutarmi nella stesura degli articoli, p volte Ron aveva lasciato Hermione da sola. - Affosso la testa tra le spalle, colpevole. - In fondo, tu eri più che disponibile a farle compagnia.

Faccio l'occhiolino divertita a Harry, e lui arrossisce. - Dai, vai avanti, ti ascolto.

- Era notte fonda e mi diressi alla vecchia capanna di Hagrid, convinto che nessuno la frequentasse da molto tempo. Ho solo pochi flash vividi nella mente. Io che prendo la bacchetta per far luce, il viso di Hermione che mi compare davanti come un fantasma, la sua espressione inquietante, e il vortice di energia che mi colpisce all'improvviso facendomi volare fuori dalla capanna.

- Cosa? - Scoppio a ridere incredula.

- Hermione aveva assicurato la capanna con un incantesimo di protezione che si attivava non appena qualcuno entrava, per tenere lontano gli studenti curiosi. Così, senza sapere come, mi ero trovato a terra privo di sensi. Non so per quanto tempo ho dormito. La mattina seguente mi svegliai con un gran mal di testa. Quando la incontrai ebbe anche il coraggio di deridermi e rimproverarmi, in perfetto stile Granger.Il grande Harry Potter, il mago che ha sconfitto il signore Oscuro, battuto da un banalissimo incantesimo di protezione. Harry, è meglio che ripeti dei corsi di addestramento, sei leggermente carente. Devi studiare di più.Credo che queste parole non le dimenticherò mai.

Harry volta il capo verso il muro e fa volare al suo posto lo stemma di Hogwarts.

- Io ero per lei, e Hermione come mi accoglieva? Con dei rimproveri perché non avevo studiato abbastanza. Ora che ci ripenso mi viene solo da ridere, ma allora fui assalito da una tale rabbia che eliminai la breve distanza che ci separava in poche falcate. L'afferrai con forza per la camicia e le urlai tutta la preoccupazione che avevo maturato in quei giorni di solitudine. Stavo così male, mi sentivo così perso senza di lei, che non risparmiai neanche una parola. Le vomitai addosso tutti i miei sentimenti. Hermione era rimasta in silenzio, incassando ogni accusa. Quando mi calmai, lei mi disse semplicementeAnche ioe mi abbracciò stretto.

Harry per la prima volta mi guarda veramente. - Luna, voglio riavere quell'abbraccio sincero. Voglio che lei ritorni da me.

Sospiro profondamente. - Le cose che perdiamo trovano sempre il modo di tornare da noi, anche se non sempre come noi ce l'aspettiamo. - Mi alzo in piedi e mi avvicino a lui. - La ritroverai Harry, ne sono sicura. - Stringo forte le sue mani nelle mie.

Harry sorride. - Grazie.

Mi tiro su in piedi e vado in cucina. Afferro una bottiglia di burrobirra e gliela porgo. La mia attenzione è attratta da una foto di un cottage immerso nel verde. Vicino alla foto è stato attaccato un pezzetto di erica viola.

- Questo posto? - Gli mostro la foto. - Non mi pare di conoscerlo.

- È Bodmin, un paesetto della brughiera inglese.

Mi rigiro tra le dita il rametto di erica viola. - Lo sai, Harry, che l'erica tiene lontani spiritelli e folletti e che si usa per potenziare amuleti e talismani?

Sorride e annuisce. - Sì, l'avevi detto una volta a Hermione.

- Perché si dovrebbe trovare a Bodmin?

- Perché è il nostro rifugio.

Mi accomodo in poltrona accanto a Harry e aspetto che continui con il suo racconto.

- Il giorno dopo averla trovata a Hogwarts, ci materializzammoa Bodmin. Hermione l'aveva scoperto grazie alla McGranitt, che l'aveva mandata nella piccola scuola del paese per insegnare qualche giorno ai giovani maghi come supplente di un professore. Hermione, grazie a quel compito, aveva avuto il tempo di riflettere sulla sua situazione. Le sue giornate trascorrevano tra la scuola e lo scoprire ogni particolare di quel paese. ci scambiammo la promessa che sarebbe stato il nostro angolo di mondo segreto. Dove da vecchi avremmo vissuto il resto della nostra vita. Un rifugio segreto di pace e serenità per quando avremmo avuto bisogno di pensare e capire. - Sospira sconsolato.

Appoggio la mano sulla sua spalla e gli faccio coraggio.

- Passammo molto tempo lì. Avevamo affittato il cottage di questa foto, e trascorrevamo le giornate in silenzio, godendo della compagnia dell'altro. Avevamo bisogno entrambi di tempo per riflettere e capire. Ogni giorno passava tranquillo, immersi nella natura. Hermione appoggiata a un albero a leggere, o in mezzo a un prato ricco di erica, ed io accanto a lei a sonnecchiare, coccolato dalla sua voce che mi raccontava la storia che stava leggendo.

- La cartolina che ci mandaste per avvertirci che eravate insieme era di quel posto, non è vero? - Non aspetto neanche una sua risposta colpita da quell'illuminazione. - E fu che glielo hai detto? - chiesi, con un filo di voce.

- Sì. Fu allora che mi resi conto di quali erano i miei veri sentimenti. E sì, fu allora che glielo confessai. Mi uscì naturale. Hermione aveva da poco finito di leggere. Si era distesa accanto a me, voltandosi dalla mia parte. Ci eravamo guardati a lungo, uno negli occhi dell'altra e all’improvviso mi scappò dalle labbra. “Ti amo, le dissi.

- E lei?

- Hermione rimase in silenzio per diversi minuti, tanto che dubitai perfino di averlo detto ad alta voce. Poi, piano, molto lentamente, si avvicinò a me. Riesco ancora a percepire la sua essenza: vaniglia mischiata al profumo dell'erba di campo. I suoi occhi fissavano i miei. Non pensai e agii d'istinto. L'afferrai per le spalle e la spinsi a terra. Ero pronto a rivelarle tutti i miei sentimenti, ma quando vidi il suo sorrido le parole mi morirono in gola, e tutto quello che volevo dire in quell'istante si cancellò dalla mia mente. Lei si sporse verso di me, mi sussurrò vicino alle labbraAnche ioe mi baciò.

- Wow. - Lascio il respiro che ho trattenuto fino a quel momento. - Ecco perché Hermione scherza sempre nel dire che alla fine è stata lei a prendere l'iniziativa. - Rido intenerita a quel ricordo.

Lui sorride, chiude gli occhi e rispetto il suo momento di pausa.

- Harry, - Gli appoggio una mano sul braccio. Hermione, è a Bodmin, non è vero?

- È stato il primo posto dove l'ho cercata. Ero andato a colpo sicuro, più che convinto che la sua memoria l'avesse guidata lì, al nostro angolo di mondo segreto. Ma no, non è lì.

Eccolo di nuovo il suo sbuffo d’irritazione.

- Oh, - Non so cosa dire. Per un attimo ci avevo sperato pure io.

Passeggio per la stanza, avanti e indietro, scervellandomi su come posso dargli una mano. Nessuno sparisce nel nulla. Fisso la parete davanti a me dove sono appesi alcuni articoli di giornale. Inizio a leggere i titoli.Bambina di quattro anni salvata da morte certa nel lago, scia di petali ritrovati a riva,Bambina di quattro anni precipita dal quarto piano e si salva miracolosamente, mentre una pioggia di miele mista a petali di rosa cade dal cielo,Bambina di quattro anni incolume dopo essere stata trovata in un mucchio di petali di rose,Bambina di quattro anni ritrovata dopo diverse ore nel bosco, in grave condizioni, con petali di rose appiccicati sul corpo.

Mi faccio volare tra le mani tutti gli articoli e poco dopo avverto la presenta di Harry alle spalle.  - Ti starai chiedendo perché ho raccolto tutti questi articoli Babbani. Guarda, - Mi afferra per il braccio e mi porta vicino alla mappa magica che svolazza accanto alla credenza. Picchietta con la bacchetta sui pezzi di giornali che volano dalle mie mani e si dispongono sulla mappa.

- Che cosa noti, Luna?

Osservo attentamente la cartina. Ogni posto unito all'altro forma un cerchio e il suo fulcro è proprio Bodmin. - Che sia Hermione, Harry?

Harry alza le spalle. Mi consegna alcuni fascicoli e inizio a sfogliarli. - Al Ministero stiamo indagando. Su ogni scena del crimine la squadra dindagine ha ritrovato pezzetti di erica bianca, macchiata di spruzzi di viola. Il modus operandi è lo stesso per ogni caso: bambine di quattro anni, dai capelli biondi e occhi azzurri, rapite mentre erano in compagnia di un genitore. Ritrovate ricoperte da petali di rose e a volte sporche di miele. È tornata, Luna. Honey Rose è tornata, più determinata che mai a trovare quello che ha perso. Ma questa volta ha incontrato Hermione sulla sua strada, che in un modo o nell’altro le impedisce di portare a termine il suo folle gesto di rabbia. Honey Rose non si fermerà fino a quando non troverà la bambina che le è stata strappata via in gioventù. Una bambina talmente speciale da convincerla che sia lei quella che sta cercando.

Sospiro preoccupata. L'incubo del passato è di nuovo il nostro presente.

Mi rigiro il pezzetto di fiore tra le mani. - Erica bianca, un augurio di vita felice, e il viola indica la solitudine. È Hermione che cerca di dare significato alla sua vita piombata nel buio, sulle tracce di Honey Rose. Ma se Hermione continua a interferire nella ricerca della bimba perfetta di Honey Rose, potrebbe scatenare la sua ira violenta. E Merlino solo lo sa che cosa potrebbe accaderle se malauguratamente cadesse nella sua rete.

- Lo penso anchio e ho ipotizzato una teoria, Luna. - Harry si volta verso di me. - Hermione sta cercando di ritrovare la sua natura di Auror, e questi salvataggi ne sono la prova. Ho sbagliato a pensare che lei abbia perso me, credo che stia cercando di ritrovare ilnoi. Questa volta non sono io la sua ragione di fuga, come invece è successo tre anni fa, quando è fuggita dal rapporto soffocante con Ron perché sentiva che tra noi c’era più dell’amicizia. - Harry inspira profondamente.

Continuo a sfogliare i fascicoli e gli faccio segno di andare avanti.

- Più ci penso e più mi rendo conto che lei non è mai scappata da me. L'accusa che le ha rivolto quel pomeriggio Malfoy, “Hai deciso di essere nuovamente la signora Potter”, l'ha scossa, non perché è mia moglie, ma perché la consapevolezza di essere la mia compagna l'ha condotta a credere che fosse la soluzione migliore per unire ciò che ricordava della sua vita. Deve aver provato la stessa sensazione di tre anni fa, quando aveva addosso letichetta di fidanzata perfetta di Ron Weasley. Tutto ciò si deve essere scontrato con i racconti della sua vita da Auror. Il fatto che il rapporto tra me e lei è cambiato, che non siamo più semplici amici, deve averla confusa ancora di più.

Harry si blocca e mi osserva. Non so cosa pensare, vorrei farmi trascinare dal suo ragionamento ma tentenno. Gli faccio cenno di proseguire.

- Hermione, per ritrovarsi, deve riscoprire la missione che stava portando avanti come Auror e solo dopo potrà accettare unaltra volta i sentimenti che prova per me. È stato proprio questa confusione a spingerla alla fuga. Sappiamo fin troppo bene com'è Hermione, che scava a fondo fino a quando non trova una spiegazione. È alla ricerca dei suoi ricordi, di quel maledetto giorno in cui ha affrontato da sola il Mangiamorte e ne è uscita perdente. Perché è stata sopraffatta? Che cosa le ha impedito di difendersi? Perché il suo scudo non l'ha protetta? - Harry mi osserva come se io avessi già pronte le risposte per lui. Il silenzio cala tra noi ed io cerco di trovare una spiegazione al suo ragionamento.

- Che ne pensi, Luna? - La voce di Harry interrompe le mie riflessioni. - Confermami che non sono pazzo.

Harry mi afferra le mani. - No, non lo sei. - Sospiro, rassegnata. - Se avesse perso te, non ricorderebbe niente, di voi, di noi. Il suo punto di partenza sta proprio nel suo cambiamento di vita. Hermione deve riscoprire la sua vita e la ragione che l'ha portata a cambiare.

- In effetti, quel giorno al parco, il suo istinto ha reagito subito al pianto disperato della bambina, facendole rivivere il momento in cui ha salvato quella bimba e dal quale era nato il desiderio di diventare Auror. Ricordo ancora la soddisfazione che lessi nei suoi occhi quando mi consegnò il modulo di domanda per far parte della squadra Auror. Allora mi disse:Harry, ora anche io potrò fare qualcosa di concreto per gli altri.

Mi affianco a lui e appoggio la mano sulla spalla.

- Sei sicuro che Hermione non sia a Bodmin?

- Sì, ne sono sicuro, anche se lo vorrei con tutte le mie forze. Quando ho chiesto di lei in giro, la risposta che ho ricevuto è stata sempre la stessa: no, mai vista. Non ho trovato neanche una traccia al cottage.

- Però non hai considerato che probabilmente Hermione può aver usato la pozione polisucco per camuffarsi. Forse l'avrai anche incontrata, in fondo non sappiamo quali sembianze possa avere assunto.

Inspiriamo entrambi sconsolati e ancora un'altra volta il silenzio cala tra di noi.

- La ragazza dai capelli neri! - Harry si batte la mano sulla fronte dandosi dello stupido. Ora che ci penso, è stata l'unica a domandarmi perché la cercavo. Stavo per rispondere quando è scoppiato un temporale improvviso e lei è scomparsa nel fuggi fuggi generale.

Harry si siede sconsolato sul pavimento. - Se è stata veramente Hermione a salvare tutta questa gente, come facciamo a farla uscire allo scoperto?

Sfoglio lultimo fascicolo. È di qualche mese fa. Parla di un grave incidente, ma molti punti sono ancora da spiegare, la dinamica di quello che è accaduto è immersa nel mistero per via dellincantesimo Oblivium. È stato ferito un Auror, quellAuror era Hermione Granger. Scorro con gli occhi l’elenco degli oggetti repertati sulla scena del crimine in cerca di qualche indizio e mi fermo su uno degli ultimi: una scarpetta da bambina ritrovata poco distante dal luogo dell’accaduto, macchiata di miele e contente un petalo di rosa. Mi rannicchio accanto a lui. Sorrido fiduciosa. - E se non fosse stato un Mangiamorte a colpirla? - Fisso i miei occhi nei suoi. Mi avvicino a lui, e lo fronteggio. Gli appoggio le mani sulle spalle con decisione. - Sei pronto a morire, Harry Potter?

 

 

 

 

Continua...

 

 

 

 

Angoletto di Lights

 

Eccoci pronti per un nuovo capitolo. Non avevo niente da fare.

Grazie a vannagio che ha betato in tempi record, mi son detta, perché non pubblichiamo?

Et voilà! Il passato sta diventando più chiaro, ce la farà il nostro Harry e ritrovare la sua Hermione?

Honey Rose che cosa combinerà?

Vedromo nel prossimo capitolo ;)

   
 
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