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Autore: kirlia    01/06/2014    6 recensioni
Mike e il suo piccolo problema, un segreto che fa parte di lui da sempre... 
Per essere precisi, i segreti sono ben quattro: Svetlana, Vito, Chester e Manitoba.
Dal capitolo sedici: 
Non sapevo a cosa credere, e i miei sentimenti contrastanti per quei ragazzi non aiutavano di certo.
Di Cameron sapevo che era una persona affidabile, era il migliore amico di Mike e sapevo che lui
difficilmente lasciava che qualcuno gli fosse amico. Aveva sempre avuto paura della reazione della
gente al suo problema dissociativo d’identità.
Manitoba, d’altro canto, era sempre stato gentile e affettuoso con me. Sempre pronto a difendermi di
fronte agli altri abitanti di questa mente, sempre pronto a sostenermi.
Volergli bene era semplice come respirare.

Se vi state chiedendo se si tratti di una Zoke, sì. Ma in realtà la coppia principale sarà la Camlana, o 
forse... la Manlana? 
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Cameron, Manitoba Smith, Mike, Svetlana, Zoey
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo | Contesto: A tutto reality - La vendetta dell'isola
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Manlana is the way!'
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Epilogo.


Blaineley era emozionata all’ennesima potenza.
Tutti i concorrenti dell’ultima edizione di A Tutto Reality erano lì, di fronte a lei, pronti per essere intervistati nel suo
fantastico programma: A Caccia di Celebrità.
E lei sarebbe stata su tutti i giornali per un po’ di tempo, grazie a questa puntata che le avrebbe donato proprio tutta
la visibilità che aveva sempre agognato!
Se c’era poi qualcuno a cui proprio aveva voglia di fare delle domande, quello era Mike, l’Alter Ego. E in particolare
voleva dei dettagli davvero succulenti sulla faccenda delle sue personalità, che stavano spopolando sul web!
«Dicci tutto, Mike! Vogliamo un commento su Chester, Svetlana, Vito e Manitoba. Sai, le tue odiose, incostanti ed
eccentriche personalità sono le preferite del pubblico!» trillò eccitata.
Il ragazzo tossicchiò, vagamente imbarazzato da tutta quell’attenzione che il suo problema aveva attirato. Lui era sempre
stato molto reticente a parlarne, a causa del timore che la gente cominciasse ad additarlo e a chiamarlo “schizzato”.
Invece sembrava che le persone da casa si fossero sentite vicine a lui e che lo avessero apprezzato davvero molto nelle
sue performance. Peccato che lui non fosse un attore, per nulla, e che le sue identità alternative non fossero decisamente
sotto il suo controllo. 
Comunque, avrebbe fatto bene a sbrigare in fretta quella faccenda, per poter tornare alla sua tranquilla vita di Ottawa.
«Beh, che dire…» il ragazzo cercò le parole giuste, indeciso su cosa rivelare.
Niente che fosse troppo compromettente, di certo.
La presentatrice bionda lo guardava, carica di aspettativa, e lui si rese conto che probabilmente anche il pubblico da casa
stava attendendo quella risposta come lei. Era una strana sensazione!
«Chester, lui è un tipo piuttosto difficile da accontentare. Figurati, non ha nemmeno un colore preferito!» cominciò, e un
sorriso gli increspò le labbra, suo malgrado. Per quanto a volte non sopportasse le prediche di quel vecchietto, non poteva
negare di trovarlo divertente. Era come un nonno scorbutico, per lui.
Il sorriso della conduttrice vacillò, probabilmente non aveva intenzione di parlare di Chester, ma di qualche personalità
decisamente più interessante.
«Certo. Ma parlami di Vito! Il triangolo – anzi, quadrangolo – che si è creato in questa stagione tra te, Vito, Zoey e Anne
Maria è stato al centro dei pettegolezzi del pubblico per settimane! Raccontaci qualcosa di lui» lo invitò, con uno sguardo
famelico.
Ecco, pensò Mike, era questo lo scoop che voleva. Ovviamente la sua personalità italo americana non aveva potuto evitare
di metterlo in una cattiva luce, e tutto per attirare l’attenzione su di lui.
Eppure poteva dire di volere bene anche a lui… in un certo senso, insomma.
Decise comunque di non dire niente riguardo alla situazione spiacevole che il suo alter ego aveva creato, soprattutto per
non ricordare al diretto interessato che ormai la sua storia con la truzza era chiusa. Ripiegò su qualcosa di diverso.
«Vito. Lui è più di quello che avete visto in tv: adora le auto e ha lavorato spesso con mio zio Vinnie. Lui è un meccanico,
si occupa di aggiustare vecchie auto» disse, sapendo che suo zio sarebbe stato felicissimo di essere stato nominato in tv.
Erano entrambi dei tipi egocentrici, avrebbero goduto di quel quarto d’ora di notorietà.
Poi, però, prima che Blaineley potesse concentrarsi di più sulla relazione che si era creata all’interno del programma,
passò ad un’altra personalità.
Una che lo aveva salvato più volte, quella a cui era più affezionato. Colei che considerava una sorella.
«Svetlana, lei è speciale. Le piacciono molto i film d’amore e le piacciono molto i cibi che la mantengono in perfetta forma»
si trattenne dall’affermare in pubblico quanto la volesse bene solo per non creare gelosie negli altri componenti del gruppo
nella sua mente.
Anche se, in effetti, non li sentiva attenti a quella conversazione. Era come se fossero impegnati in qualcosa di molto più
importante.
Beh, meglio così, non avrebbero interrotto la sua intervista mettendolo in situazioni scomode. Li avrebbe lasciati ai loro
“impegni”.
La presentatrice cambiò argomento con un gesto della mano. Probabilmente la mia personalità donna non aveva creato
così tanto scalpore del pubblico da concederle qualche parola in più.
Si sedette più vicina a lui sul divanetto, quasi a volergli fare una confidenza, poi guardò verso la telecamera strizzando
un occhio con fare seducente.
«E adesso dicci di Manitoba. Inutile dire che ha conquistato tutto il pubblico femminile di A Tutto Reality!» disse sogghignando.
E a quel punto il ragazzo si aspettò che Svetlana spuntasse per darle un pugno in faccia. Insomma, non era così gelosa,
forse, ma avrebbe dovuto quanto meno reagire a una provocazione del genere.
Invece… silenzio.
Ancora nulla dalla sua mente.
Mike cominciò a preoccuparsi: perché le sue personalità, che di solito erano così ficcanaso, tacevano completamente? Non se
n’erano mica andate, giusto?
Tutto quel silenzio nella sua testa lo rendeva tremendamente spaesato.
Blaineley, nel frattempo, aveva avvicinato il microfono, in attesa della risposta che gli avrebbe procurato decisamente un milione
di ascolti. L’ex-concorrente aprì la bocca, ma nessuna parola venne fuori.
In realtà conosceva Manitoba da solo poche settimane, non aveva proprio fatto conoscenza con lui e non gli veniva in  mente
nessun aneddoto da raccontare. Cosa poteva dire?
Fu a quel punto che decise di concentrarsi di più, lasciando che la sua coscienza fosse risucchiata all’interno della sua mente:
per dare una risposta a quella domanda avrebbe dovuto chiedere proprio all’avventuriero, e nel frattempo avrebbe capito cosa
stavano facendo di così interessante.

Il ragazzo aprì gli occhi, ritrovandosi nello spazio incontrastato che era la sua mente, ma non sembrò riconoscerlo. Tutto era
splendente: la luce si irradiava su una distesa di erba verde che sembrava non finire mai, gli uccellini – sicuramente frutto della
sua fantasia – canticchiavano come se fosse una giornata di primavera.
Mike si alzò in piedi, passandosi distrattamente una mano sulle maniche della giacca che non si era accorto di stare indossare.
Aspetta… una giacca?
Si guardò: indossava uno smoking, un abito piuttosto elegante rispetto al completo casual che aveva in quel momento nella
realtà, e si chiese come mai. Che stava succedendo in quella mente di cui lui non era a conoscenza? Che cosa stavano combinando
quei quattro durante la sua assenza?
Fu proprio in quel momento, mentre si faceva queste domande, che una mano si posò sulla sua spalla, richiamandolo, e lui si
voltò lentamente.
La visione che si trovò davanti lo lasciò a bocca aperta: una ragazza bellissima, dai lunghi capelli biondi acconciati in uno chignon
basso e adornati da un piccolo fiore rosa, era di fronte a lui.
Mike trattenne il fiato, osservando il principesco abito bianco che la ragazza indossava, un abito che più che per una ballerina
sembrava adatto a… una sposa!
«Svet, ma cosa…?» furono le uniche cose che riuscì a dire, prima che lei lo prendesse per un braccio e lo trascinasse in una direzione
sconosciuta.
«Era ora che arrivassi, Mike! Ztavamo aspettando solo te per cominciare» esordì la ragazza, con un tono di voce visibilmente
emozionato e una camminata svelta e impaziente.
Il sorrisone che aveva sulle labbra tinte di un bel color ciliegia non sfuggì al padrone di quella mente: la ginnasta russa era davvero
raggiante. Ma stava davvero per…?
«Cominciare cosa, esattamente?» chiese lui, per fare in modo di eliminare ogni suo dubbio. Aveva un sospetto su quello che stava
per succedere, ma probabilmente pensava che quella possibilità fosse assurda e davvero davvero impossibile.
Eppure il vestito della ragazza non lasciava spazio a dubbi.
Svetlana si fermò, guardandolo come se non si fosse resa conto che lui non sapeva davvero niente di quello che stava per accadere.
Ma dov’era stato in tutti quei giorni in cui aveva dovuto occuparsi dei preparativi, in cui aveva persino chiesto un’opinione a Zoey
su quale dovesse essere il vestito adatto per lei?
Insomma, poteva davvero essere all’oscuro di tutto?
«Ma il mio matrimonio, è ovvio, da! E tu devi accompagnarmi all’altare! Manny è lì ad azpettarmi da ore per colpa del tuo ritardo»
ribatté, per poi riprenderlo per una mano, trascinandolo su per la collina dove si stagliava un’enorme quercia dalle fronde verdi e lucenti.
Mike spalancò gli occhi a quelle parole. Allora aveva capito bene: quelle sue due personalità non solo si amavano – cosa abbastanza
curiosa, si doveva ammettere – ma avevano persino intenzione di sposarsi!
E lui avrebbe dovuto accompagnare quella che solo pochi minuti prima aveva definito sua sorella. Oh mamma, era decisamente…
nervoso!
In cima alla collina si trovava un bellissimo arco di rose bianche e rosse, sotto il quale si trovavano Chester, che a quanto sembrava
avrebbe dovuto officiare alla cerimonia, e Manitoba, in uno smoking bianco e un elegante cappello in tinta. Vito era poco distante,
seduto su una panchina di pietra con aria annoiata. Appena li vide arrivare, premette un tasto sulla radio che si era portato dietro.
Proprio mentre Mike osservava lo sguardo emozionato e nervoso dell’esploratore australiano, una musica nuziale si diffuse nell’atmosfera
e la sposa lo prese a braccetto, muovendosi poi velocemente verso l’altare.
Il padrone di quella mente era ancora stordito, quando aveva lasciato Svetlana e si era andato a sedere accanto a Vito. Non poteva
credere ai suoi occhi.
«Ragazzini! Siamo qui riuniti oggi per unire questi due mocciosi nel sacro vincolo…» cominciò Chester, cambiando decisamente il
tono solenne che avrebbe dovuto avere quella cerimonia.
Non ebbe comunque nemmeno il tempo di completare la frase, che Vito si alzò in piedi sbuffando.
«Yo, vecchio, salta tutta la tiritera e vai al punto!»
I quasi-sposi, anziché arrabbiarsi per quella affermazione, sorrisero e fecero cenno all’anziano di passare direttamente al fulcro
di quell’evento.
«Ragazzaccio impertinente…» commentò Chester, prima di fissare la coppia di fronte a lui che aspettava chiaramente il suo benestare.
«E voi due, cosa avete da guardare? Scambiatevi queste promesse e finiamola qui!» borbottò ancora, prima di fare un passo indietro
e lasciare la giusta intimità ai due ragazzi.
Solo allora Svetlana alzò davvero lo sguardo ad incontrare quello del ragazzo che stava per dichiarare suo marito, e un nodo alla
gola sembrò quasi volerle bloccare il respiro. Non sapeva cosa dire, non aveva pianificato nessun discorso per quel giorno: ogni
cosa che aveva pensato non le sembrava giusta, non le sembrava abbastanza per descrivere tutto quello che provava per il suo
avventuriero, il suo Manny, che ora era lì di fronte a lei e attendeva le sue parole.
Socchiuse le labbra, ma non ne sfuggì nessun suono.
Per un attimo si disse che non ne sarebbe stata capace, che sarebbe stato meglio scambiarsi lì gli anelli e subito, senza bisogno
di tante cerimonie… ma poi rifletté.
E si ricordò di quel consiglio che proprio lui gli aveva dato poco tempo fa, un consiglio che poteva valere anche in quel momento
e in molti in avvenire.
Tu hai un gran cuore, Sheila. Lascia che sia lui a parlare per te.
Sì, era quello che doveva fare.
«Manny…» sussurrò, la voce incrinata da un’emozione di cui non riusciva a liberarsi «… sai? Ricordo ancora il giorno in cui ci
ziamo conosciuti la prima volta. Tu sembravi talmente sicuro, talmente pieno di te che mai avrei creduto che avrezti potuto
posare lo sguardo su di me. Eri zpavaldo e coraggioso, eppure allo stesso tempo gentile e dolce, davvero dolce. Mi sei stato
accanto nei momenti più bui, e ho imparato presto ad avere bizogno della tua presenza, a desiderare di poterti avere vicino,
di poterti sfiorare…» sussurrò, alzando poi una mano guantata di bianco che carezzò dolcemente la guancia del suo amato.
Lui sorrise in quel modo che la ballerina considerava così bello, e poggiò una mano sulla sua, quasi a voler sentire meglio il
calore del suo palmo sulla pelle.
«Io… sono zolo una personalità, e in quanto tale mai avrei pensato di poter essere davvero felice, mai avrei penzato di poter
trovare l’amore. Eppure ho trovato te, e mai avrei potuto deziderare qualcosa di meglio.»
L’australiano si schiarì la voce, sapendo di non essere per nulla capace di trovare frasi più giuste di quelle che lei aveva già detto.
Ma c’era qualcosa che nessuno, nemmeno lei sapeva, e quello era il momento di rivelarlo.
«Sheila, tu mi hai incantato dalla prima volta in cui ti ho vista. Ti ho vista danzare su quel palco, leggiadra come una farfalla
e leggera come una piuma… meravigliosa.»
L’espressione di Svetlana fu di chiara sorpresa: non aveva alcuna idea di quell’incontro, non poteva averla. Allora Manitoba
non era altro che una personalità secondaria, esistente ma non del tutto formata nella mente di Mike, e la ballerina non era
in grado di vedere i “fantasmi” delle identità che non erano ancora diventate veri e propri alter ego.
«In quel momento non ero ancora nessuno, io, ma mi ero ripromesso una cosa: se mai Mike fosse riuscito a crearmi davvero,
non avrei perso l’occasione di conoscerti. Desideravo così tanto parlarti, così tanto poter toccare i tuoi capelli biondi e le tue
morbide labbra…» si interruppe solo un attimo, chiedendosi se stesse andando troppo oltre. Ma tutti sembravano ascoltare
in rispettoso silenzio, e la sua Sheila lo guardava con grandi occhioni lucidi.
E, in effetti, nemmeno lui poteva negarlo: l’emozione del momento l’aveva sopraffatto.
«Ho dovuto lottare per averti, Svet, ho dovuto proteggerti da mille e mille pericoli, ma non mi pentirò mai di averlo fatto.
Perché è questa la mia avventura, tu sei la mia unica e vera avventura
La forte e determinata ginnasta olimpionica sorrise tra le lacrime che erano infine sfuggite al suo controllo, a quelle ultime parole.
Il suo ragazzo, il suo Manny. Mai avrebbe potuto desiderare qualcosa di più, aveva detto, ed era vero.
Lui gli aveva spiegato qual era il vero amore, e lei lo avrebbe amato per sempre.
«Ti amo, Manny.»
«Ti amo, Svet.»
Le loro labbra si incontrarono e Mike si alzò subito preso dalla foga di applaudire per quell’unione che, pur essendo strana e
persino impossibile, era la più bella che avesse mai visto.
Non poteva essere più felice di così, e si accorse presto che Chester applaudiva a sua volta e che persino Vito sembrava essersi
commosso per quell’evento così straordinario e romantico, tanto da non riuscire a nascondere gli occhi lucidi.
Il ragazzo dalle personalità si avvicinò alla coppia per fargli i propri auguri, ma prima che riuscisse ad abbracciare i novelli sposi
sentì qualcosa risucchiarlo via, trascinarlo lontano da quei prati e da quella vecchia quercia.
Chiuse gli occhi per riflesso e trattenne il respiro.

«Allora, dicci!» trillò ancora Blaineley.
Mike si guardò intorno, rendendosi conto di essere tornato nella realtà. Il pubblico attendeva le sue parole, sperando di scoprire
qualcosa di entusiasmante. Ma lui era ancora talmente sconvolto che le uniche cose che riuscì a dire furono.
«Manitoba… lui è sposato!»
E allora un coro di delusione si diffuse tra le donne sugli spalti.


 
Fine.

 
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Angolo di Kirlia: 
Ed eccoci arrivati alla fine. 
Wow, ragazzi, era da secoli che non finivo una long. Per me è un grande traguardo e sono felice di aver messo la parola fine a
questa storia, che era cominciata nel lontano 2012 e si conclude solo adesso. E soprattutto è stato per me un grande onore avere
un tale riscontro nella mia storia: mai avevo sfiorato questi numeri in fatto di recensioni, e sono davvero felicissima che molti di
voi l'abbiano letta con molto interesse e abbiano aspettato i capitoli con tanta pazienza! 
Che dirvi? Senza di voi non ce l'avrei mai fatta e non mi dimenticherò mai del vostro appoggio. 
Vi ringrazio tantissimo, tutti, da coloro che non hanno perso mai occasione di commentare a chi ha soltanto letto. Grazie! *_* 
Io sono cresciuta grazie a voi e anche la storia si è evoluta insieme a me. Non ci credete? Vi svelerò alcune cose che potrebbero
lasciarvi a bocca aperta: 
1) Questa storia era nata come una Zoke, con la Camlana come coppia secondaria. Beh, non è andata come previsto...
2) In questa fiction Manitoba non doveva nemmeno esistere. Cavolo... non sarebbe stata per nulla la stessa cosa! 
3) La storia doveva finire con un "esperimento scientifico" in cui le varie personalità venivano "liberate" dal corpo di Mike per vivere
una propria vita nella realtà. Questo avrebbe consentito la Camlana XD 
4) Non doveva essere più lunga di 15 capitoli. Non è andata come previsto XD 
E ci sarebbero anche tante e tante altre cose da dire, ma ormai si sono perse nell'oblio della mia mente. 
Eppure sono così felice di come sia venuta fuori, alla fine. Non potrei essere più felice! 

Che fare, che fare... dirvi addio è così difficile! 
Mi ero talmente abituata alla vostra presenza che pensare di non poter parlare più con alcuni di voi mi spezza il cuore :( Ma
purtroppo è così che deve andare... 
Beh! Sono certa che ci potremo rivedere in altre storie, e spero davvero di risentirvi! 
Adesso basta con la tristezza, vi dico solo che questo "percorso" che ho fatto è stato fantastico e che vi ringrazio ancora per tutto! 
Un bacione enorme a tutti voi, 
Kirlia <3
   
 
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