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Autore: lukesvoice    20/06/2014    6 recensioni
Non si tratta di una vera e propria storia, ma di una raccolta di lettere scritte dalla dolce Luna per Fred Weasley dopo la sua scomparsa.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fred Weasley, Luna Lovegood
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Terza lettera di Luna a Fred dieci mesi dopo la sua morte.
 
2 Marzo 1999
 
Caro Fred,
E’ passato un bel po’ di tempo dall’ultima volta in cui ci siamo sentiti, per questo voglio chiederti scusa. Tra le mille faccende da sbrigare e la scuola -affronterò anche i M.A.G.O quest’anno- faccio fatica perfino a riposare. A volte penso a quanto sarebbe tutto più facile se mi addormentassi per sempre, ma poi mi compare il volto sofferente ma, nonostante tutto, sorridente del mio papà, e questi brutti pensieri spariscono. Ha bisogno di me, Fred. Lui, così come tanti altri, ha subìto davvero gravi conseguenze dopo la battaglia. Non posso abbandonarlo, sarei soltanto una stupida egoista se lo facessi.
Non passa notte in cui i miei sogni non vengano invasi da te, dal tuo sorriso e dalla tua allegria contagiosa. Non fraintendermi, a me piace sognarti! E’ la cosa più bella che possa essermi capitata -e che mi capita tutt’ora- dopo la tragedia. Certo, sarebbe ancora più bello averti qui con me… Ma ormai non si può più fare nulla, tranne che sognare ad occhi aperti.
Questa notte ho fatto un altro sogno bellissimo, sai? Risale al nostro primo incontro a scuola. Subito dopo ne ho fatto un altro, la nostra prima ‘uscita’ se così vogliamo chiamarla. Quel giorno faceva così freddo che mi prestasti la tua sciarpa. Passeggiavo con due sciarpe e un cappello gigante (Sì, avevo dimenticato il mio e tu, gentilmente, mi avevi prestato il tuo). Mai come in quel momento mi ero sentita così in imbarazzo e così bambina, in un certo senso. Ai tuoi occhi dovevo sembrare davvero piccola e immatura. E forse era anche così.
Mi dispiace doverti lasciare troppo in fretta, oggi, ma il professor Lumacorno (Già, insegna ancora qui) comincerà la lezione tra pochi minuti ed io sono già in estremo ritardo.
Spero tu possa perdonare questa fretta, ma non pensare che mi stia dimenticando di te.
Alla prossima, Fred. Ti amo davvero tanto.
Tua, Luna.
 
*
 
Primo sogno di Luna
 
Finalmente arrivò il primo giorno di lezione del mio secondo anno ad Hogwarts. Aspettavo questo giorno dalla fine dello scorso anno scolastico.
Stare con il mio papà era la cosa che avevo sempre desiderato e che desidero tutt’ora, ma la magia e la meraviglia di Hogwarts affascinerebbero chiunque a tal punto da abbandonare qualsiasi posto in qualsiasi momento.
Non appena misi piede fuori dall’aula di Trasfigurazione, dopo la prima ora trascorsa nel tentativo di trasformare un calice d’acqua in un topo, mi avviai verso i sotterranei. Non mi erano mai piaciuti, a dirla tutta, così come pozioni e il professor Piton, ma si trattava comunque di una materia importante per cui avrei dovuto farmela piacere ugualmente.
Arrivata all’angolo del corridoio, mi voltai a causa di uno strano rumore alle mie spalle, ma non vidi nulla. Così ritornai sui miei passi per raggiungere l’aula di pozioni. Ancora una volta sentii lo strano rumore e mi voltai di nuovo, ma niente. Mi rigirai per raggiungere l’aula quando andai a sbattere contro qualcuno e caddi a terra seduta. Anche i libri finirono sul pavimento, poiché avevo la cattiva abitudine di portarli con me a mano e non in una borsa, come tutti gli studenti sani di mente.
«Oh, mi dispiace» disse la voce sconosciuta di un ragazzo. «Scusami tanto, non ti ho proprio vista.»
Il ragazzo mi porse la mano per aiutarmi a rialzarmi e io l’accettai volentieri. Avevo preso una ‘bella’ botta al sedere.
«Non importa» risposi, alzando lo sguardo verso di lui e riconoscendolo dai capelli. «Ma io ti conosco!»
Il ragazzo mi fissò, sorridendo. «Beh, tutti mi conoscono qui. Io, invece, non so proprio chi tu sia.»
«Fred Weasley» dissi, con un sorriso. «Non ti ho riconosciuto dalla voce, poiché non ti ho mai sentito parlare. Ma la tua faccia e i tuoi capelli li conosco molto bene.»
Fred rise. «E tu, invece?»
«Io sono Luna Lovegood» risposi, con un sorriso.
«Ah, ma allora sei tu quella di cui tutti parlano!»
Guardai Fred con un sopracciglio inarcato. «Di cui tutti parlano?»
«Oh, ehm…» fece Fred, grattandosi la nuca imbarazzato. «Dicono…beh, dicono che tu sia una ragazza un po’ strana e…lunatica, ecco.»
Prima di rispondergli, raccolsi i miei libri ancora sparpagliati per terra.
«Beh, so già come mi chiamano alle spalle» dissi, alzando le spalle e abbozzando un sorriso.
Fred mi guardò stupito. «E non dici nulla?»
«Cosa dovrei dire? Hanno ragione, non hanno ragione…possiedono la libertà di pensiero e di parola.»
Fred rise guardandomi. «Beh, allora sei davvero strana se dici una cosa del genere. Fossi in te risponderei a tutti quelli che ti chiamano lunatica.»
«A me non importa, sinceramente» dissi, facendo nuovamente spallucce. «Comunque, è stato un piacere conoscerti dal vivo, Fred Weasley. Però adesso devo scappare, altrimenti il professor Piton mi ucciderà. Ciao, alla prossima.»
Detto ciò, salutai Fred con la mano e con un sorriso, cercando di camminare il più velocemente possibile per raggiungere i sotterranei e per evitare di finire in punizione.


 
Secondo sogno di Luna
 
Quel giorno di metà Febbraio, insieme ad Harry Potter, alla mia amica Ginny e ai suoi fratelli, avrei visitato per la prima volta il villaggio di Hogsmeade. Gli studenti avevano il permesso di fare questa gita dal terzo anno in poi, ma essendo nel bel mezzo del Torneo Tremaghi, l’occasione non c’era proprio stata nei mesi precedenti.
«Luna, siamo qui!» sentii gridare da Ginny, la quale si trovava qualche metro più avanti insieme agli altri.
Li raggiunsi in breve tempo e notai che tutti avevano la sciarpa e il cappello a causa del freddo. Io avevo soltanto la sciarpa che mi aveva regalato papà l’inverno scorso. Forse, con un po’ di fortuna, non avrebbe fatto così tanto freddo.
«Allora, prima tappa?» domandò Ron, fratello maggiore di Ginny soltanto di un anno.
«Zonko, ovviamente!» risposero i gemelli Fred e George in coro.
Hermione alzò lo sguardo verso il cielo. «Poi andremo da Mielandia, però.»
Sorrisi felice. Nonostante non fossi mai stata ad Hogsmeade durante i primi anni di scuola, il mio papà mi regalava molto spesso dolci e caramelle di ogni tipo provenienti da quel negozio. Finalmente avrei messo piede al suo interno e avrei potuto fare scorta di dolciumi a mio piacimento.
Camminammo per un bel po’ di tempo, fino a che non ci fermammo davanti all’entrata del negozio di scherzi.
«Noi entriamo» disse George, muovendo qualche passo verso la porta. «Aspettateci qui.»
Insieme a Fred scomparve all’interno del negozio, uscendo soltanto quindici minuti dopo. Entrambi erano pieni zeppi di prodotti di scherzi.
«Ma siete impazziti?» quasi gridò Ginny, rendendosi conto nell’enorme quantità di acquisti fatti dai fratelli. «Non penserete di spendere tutti i soldi sempre e solo in queste cose?»
«Oh, andiamo Ginny!» sbuffò Fred. «Anche a te piacciono e se non te lo ricordi, rubi sempre metà dei prodotti a me e a George per divertirti. Quindi lasciaci in pace.»
Risi, assistendo a quella scena. Se ne vedevano di diverse, per i corridoi di Hogwarts, e indubbiamente adoravo assistere a scenate del genere tra i fratelli Weasley.
«Luna, quella sciarpa non è un po’ troppo leggera?» disse poco dopo Fred, fissandomi.
«In effetti lo è» risposi, guardando la mia sciarpa per qualche secondo.
«E non hai nemmeno il cappello» notò Fred.
Lasciò la sua parte di prodotti nelle mani di Harry per poi avvicinarsi a me. Si tolse il cappello dalla testa, liberando i suoi capelli rosso fuoco in quel momento spettinati, e me lo infilò in meno di due secondi. Dopodiché si tolse anche la sciarpa, avvolgendola lentamente attorno al mio collo nonostante indossassi anche la mia.
«Ecco, adesso non dovresti sentire più freddo.»
Fissai nuovamente la sua sciarpa e alzai gli occhi verso l’alto nel tentativo di scorgere anche solo la pallina del cappello di Fred. Tentativo stupido, poiché non vidi nulla. Fred, che mi aveva osservata, scoppiò a ridere.
«Anche tu avrai freddo, però» dissi, toccando la sua sciarpa. «Riprendi tutto, altrimenti congelerai.»
Stavo per togliere la sciarpa quando le sue mani, in quel momento un po’ fredde, si posarono sulle mie calde. Le avevo tenute nelle tasche del giubbotto.
«Non preoccuparti, preferisco che li tenga tu.»
Fred mi sorrise e non riuscii a fare a meno di ricambiare il sorriso.
«Grazie, Fred.»
«Di niente, Luna.»





 
-Spazio Autrice-

Prima di tutto, mi scuso per il ritardo nell'aggiornare questa storia.
Essendo in quarta superiore, l'ultimo mese di scuola è stato praticamente traumatizzante.
Ma adesso veniamo a noi: vi è piaciuta la terza lettera?
Ho pensato di inserire i due sogni fatti da Luna per rendere il capitolo più interessante.
Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate del capitolo, ma anche della storia in generale. 
Per cui lasciate una piccola recensione :)
se avete critiche, le accetto. Mi serviranno per migliorare.
Posso anticiparvi che nel prossimo capitolo verrà inserito un altro sogno, ma non aggiungo altro.
A presto xx


cassie_nott
  
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