Epilogo.
Premessa.
Scusate,
scusate, scusate,
scusate!
Lo so, sono imperdonabile,
sto postando a
quasi un anno dall’ultima volta!
E’ solo che, per vari problemini, mi ero completamente dimenticata di questa storia, ed è comprendibile che nessuno la legga, capirei.
Ma non potevo lasciare Zayn, Chloe e Harry senza un finale. Perciò, eccoci qua. Buona lettura, e scusate ancora.
Vi
voglio bene, mie care lettrici. Un
bacio a tutti. Grazie. Blueballoon.
You and I, we don’t
wanna be like them,
We can make it till the
end
Nothing can come
between you and I.
You
and I – One Direction
Chloe
fece il giro della stanza
più volte, assicurandosi di aver posizionato tutto come
dovuto. I festoni erano
al loro posto, la tavola era imbandita di ciotole con patatine e pop
corn e
c’erano pizzette ovunque. Le bibite erano rigorosamente
gassate e la torta era
riccamente adornata da caramelle gommose dai mille colori fluorescenti.
I
palloncini svolazzavano ovunque e il bancone della penisola era pieno
di
pacchettini e bustine. La bionda sorrise, radiosa, e corse ad accendere
lo
stereo mentre la sua principessa usciva dalla camera. Un diadema con
pietre
viola sulla testa e un leggero vestito a rouche lilla, fece un giro su
se
stessa e lasciò svolazzare il vestitino davanti a sua madre.
Chloe, dall’altra
parte del salotto, fasciata da un tubino grigio, si portò le
mani a coprire la
bocca, commossa. La sua piccolina. Così grande. Bussarono
alla porta di casa, e
lei s’affrettò ad aprire, vedendo tanti bambini e
tante mamme accorrere in
casa. Sorrise e li accolse, occhieggiando di continuo verso
l’orologio appeso
appena sulla porta della cucina. Guai se non fossero arrivati in tempo.
Servì
gli aperitivi alle mamme e presero a chiacchierare.
<<
Allora Chloe, come va
la tua carriera? >> Chiese la madre del piccolo Jake.
<<
Benone. Si, insomma, l’articolo
sull’economia del Medio Oriente del mese scorso è
andato bene, e sto lavorando
a un nuovo progetto. >>
<<
Ah sì? E tipo? >>
Chiese Hanna, madre di Annie.
<<
Non posso rivelarvelo,
non finché non è in stampa. Ma sarà
una sorpresa, decisamente. >> Le
amiche ridacchiarono, annuendo. Nel frattempo Chloe prese il cellulare
e
compose un numero vagamente familiare.
<<
Pronto, El, sono Chloe.
Senti puoi passarmi Zayn, Harry o qualsiasi altro? >>
Chiese infuriata.
<< Ah non sono lì, eh!? E per caso sai dove
sarebbero, in questo preciso
istante? >> Si portò una mano alla fronte,
mentre sospirava. << Ok,
grazie. No, non preoccuparti, capisco che non potete lasciare il lavoro
su due
piedi così. Vabbene, le faccio gli auguri da parte vostra.
Scusami per prima.
Ciao!>> E
riattaccò. Possibile che
non arrivassero mai in tempo quelli lì?
...Nel
Frattempo...
Cazzo,
cazzo, cazzo! Ma perché quest’aereo ci mette
così tanto ad atterrare,
dannazione? Pensò
Zayn Malik, intrappolato sul suo sediolino
dall’assistente di volo, che lo pregava gentilmente
di allacciarsi la cintura per l’atterraggio.
Borbottò, stufato, e obbedì. Basta
che atterri, perché siamo in ritardo! Sbraitò
mentalmente. Sicuramente Chloe era arrabbiata, anzi, a dirla tutta, era
proprio
incazzata
nera, per il loro immenso ritardo, il problema era
che, per motivi di
sicurezza, la sera non avevano potuto prendere l’ultimo aereo
per tornare in
tempo e avevano passato tutta la nottata nella sala d’aspetto
dell’aeroporto,
mentre pensavano al modo
migliore per raggiungere le loro due donne nel minor tempo e possibile.
Chloe
era all’oscuro dell’inconveniente e avrebbe
continuato a tartassare Eleanor,
quella poveretta, per sapere dov’erano. Osservò le
nuvole, candide e
tranquille, e pensò alla sua piccola Elizabeth, i suoi
occhietti vispi e le sue
guanciotte paffute. L’avrebbe avuta tra le braccia tra non
molto, eppure
fremeva. Harry, il padre effettivo della bambina, era pressappoco dello
stesso
umore, seduto accanto a lui. Avevano sempre mantenuto i rapporti quei
due, e
dopo un viaggio di lavoro con il resto dei ragazzi, erano entrambi
esausti. Fremevano
dalla voglia di raggiungere casa, se non altro per non perdersi Elz che
spegneva le candeline.
Dio,
Chloe Zayn l’avrebbe
ammazzato, e Harry anche. Ormai mancava poco al taglio della torta, e
la sua
piccolina doveva spegnere le sue candeline solo con i suoi due
papà presenti.
Buttò ancora un occhio all’orologio e
sbuffò, guardando dal portico la piccola
Beth giocare con i suoi amichetti. Poi rientrò in casa, per
mettere le
candeline sulla torta. La porta bussò, insistente e a quanto
pare, fremente.
Aprì e si ritrovò davanti un mazzo di fiori di
lavanda, profumati e vividi
davanti al suo naso. Da dietro di esso, c’era Zayn,
sorridente ed esausto, ma
felice. Le porse i fiori e l’abbracciò, seguito da
Harry. Poi il moro e il
riccio corsero incontro alla loro principessina personale.
<<
Ciao piccolina!>>
Esclamò il primo, prendendola in braccio.
<< Ciao Papà Zayn! >> Trillò lei. Lo abbracciò con le sue piccole mani e gli stampò un bacio sulla guancia. Lui le allacciò qualcosa dietro al collo.
<< Buon compleanno! >> Esclamò, mentre la piccola si studiava il piccolo ciondolo a forma di stella che il papà le aveva appena regalato.
Sorrise,
poi tese le
mani verso Harry, che l’afferrò e la fece
volteggiare.
<< Ciao Beth. Come sta la mia piccola pulce? >> Lei rise e posò una mano tra i ricci del papà. Lui rise divertito, e le porse un pacchetto.
<< Questo è il mio regalo. Buon compleanno, cucciola mia! >> Lei strappò la carta, rivelandone il contenuto: un peluche enorme di Winnie the Pooh.
Esplose
in un gridolino di felicità e lo strinse a se,
assieme al peluche. Zayn si diresse in cucina, notando che Chloe stava
piazzando un bel quattro fatto di cera al centro della torta.
<
<<
Fra un po’ ti porterà a
casa un fidanzato, e allora come te la caverai? >>
<< Improvviserò. Ma soprattutto le dirò che se è quello giusto deve tenerselo stretto, non come ho fatto io con la sua mamma. >> Rispose, cingendole i fianchi da dietro.
Lei
voltò la testa, trovandosi le sue labbra a pochi centimetri
dalle proprie.
<<
C’è una cosa che devo
dirti. >> Sussurrò contro le sue labbra.
<<
Dimmi tutto, amore.
>> La baciò.
<<
Sono incinta. >>
Zayn sgranò gli occhi e spalancò la bocca.
<
<<
Oh, Dio. Diventerò
padre! Sarò papà! >>
Gridò, facendola volteggiare per la stanza.
<< Beh, in realtà lo sei già. Adesso andiamo dentro, c’è una candelina da spegnere. >> Lo trascinò in salotto. E così, mentre lei disponeva la torta al centro del tavolo e radunava tutti i bambini in salotto,
il moro s’avvicinò a Harry.
<< E’ incinta. >> Mormorò. Gli occhi gli brillavano di felicità. Harry lo strinse, dandogli pacche sulle spalle e felicitandosi con la coppia per il nuovo arrivato.
Chloe
li raggiunse e si unì al piccolo festeggiamento, poi prese
la macchinetta
fotografica e la puntò dritta verso la sua bambina.
<<
Pronta Elz? >>
Chiese la madre. La piccola annuì, scuotendo i riccioli
biondi.
<<
Ok. Di Cheese! >>
E scattò, un’altra istantanea della loro vita, un
altro compleanno, un altro
nuovo inizio.
Fine.