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Autore: weallshineon    02/07/2014    2 recensioni
Molti la consideravano "diversa", ma John aveva trovato in lei un'amica.
Non era di certo la più bella o la più intelligente. Ma aveva qualcosa che gli altri non avevno: non si faceva ingannare dagli occhi...
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Lennon, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Zoe e John parlarono a lungo  di quello che avevano fatto in tutti quegli anni; mentre i due Sean giocavano allegramente.

La donna raccontò di esser tornata a vivere  nella comunità ,dove aveva vissuto da ragazza ,prima di trasferirsi a New York ,dove le avevano offerto un buon lavoro, gli raccontò della morte di Freund ,avvenuta qualche anno prima, e del nuovo arrivato: Sean.

Ora viveva in un piccolo appartamento vicino Brooklyn  e spesso si recava a Central Park, proprio come faceva a Londra.

“Ti va di fare un giro ?” propose l’uomo ad un certo punto “ va bene … ma tuo figlio?” “tranquilla ora lo porto dalla madre” rispose alzandosi dalla panchina e richiamando il piccolo.

Poco dopo erano già in giro, per le vie di New York addobbate già a festa.

“Ti ho pensato” disse John con un sussurro.

Lei annuì “le pensavi veramente quelle cose ?”

”No … non avevo il coraggio di accettare di essermi innamorato di te”

“So che non ero il tipo di ragazza per uno del tuo livello, ma io ti amavo veramente … stavo bene con te. Come ti avevo già detto, tu mi hai fatto vedere la luce :per una volta nella mia vita ho sentito che un altro essere umano mi voleva bene. Invece poi hai detto quelle cose ed è crollato tutto.”

Si sentiva in colpa per quello che aveva fatto , era passato tanto tempo ma l’ aveva ferita nel profondo e da quelle parole si capiva.

Mangiarono in un piccolo caffè del centro prima di andare a pattinare al Rockefeller Center.

John  la aiutò a mettere i pattini prima di portarla in pista “sono una frana in queste cose” disse lei “anche io ,cosa credi ?” entrambi risero, fecero qualche giro prima che Zoe si bloccasse all’improvviso, John si avvicinò per capire meglio cosa avesse, lei non disse nulla, semplicemente lo avvolse in un abbraccio e lo baciò, fu un bacio lungo, intenso come quello della spiaggia.

Quando arrivarono a casa di Zoe ormai era buio fuori, la casa era carina, semplice ed essenziale come quella di Londra.

Lei si sdraiò sul letto togliendosi le scarpe, John si avvicinò a lei baciandola e accarezzando i suoi lunghi capelli ramati …

 Senza neanche pensarci erano già nudi sotto le coperte...

“Sono passati quasi vent’anni” rise lei accarezzandogli il viso, “ ce la siamo presa con calma “ rispose baciandola.

Quella sera fu la loro sera,finalmente potevano stare insieme. Erano cambiati,erano cresciuti, ma quello che provavano l’uno per l’altro era sempre uguale.

“Cosa c’era scritto su quel biglietto ?” chiese John dopo un po’.

Lei sorrise,sapeva perfettamente a cosa si riferisse,” c’era scritto ti amo”.

I due scoppiarono a ridere, rimanendo accoccolati uno vicino all’atro.

“Sei stanca piccolina?” disse John appoggiandosi sul cuscino “un po’…” disse lei baciandogli il petto.

“Io devo andare ora ,ma se vuoi ci vediamo domani, vengo a prenderti qui ok?” lei annuì mentre lui si alzava dandole un rapido bacio sulla fronte e si rivestiva.

“A domani”disse lei

“A domani “ la baciò prima di mettersi il capotto “ti amo Zoe”

“Anche io John “ sorrise addormentandosi stretta al cuscino.


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La giornata era calda e il sole splendeva quando Zoe arrivò a Strawberry Fields, si chinò lentamente tenendosi il pancione, allungò leggermente la mano fino a toccare i tasselli del mosaico

“Ciao Johnny … come … come stai ? io bene, anche se mi manchi.

È buffo pensare che non ci siamo visti per vent’anni e finalmente appena ci siamo ritrovati tu sei andato via...

Sai, ho una bella notizia... cioè, spero sia bella anche per te... aspettiamo un bambino, John , sei contento ?

Spero sia come te... sarebbe così bello.

Mi manchi tanto, John, io non sono brava a fare lunghi discorsi … l’unica cosa che ti posso dire è un grazie  ,un grazie per tutto quello che hai fatto per me … perché mi hai aiutato tanto, sei l’unico che mi ha fatto vedere la luce e per questo te ne sarò per sempre grata” disse con un sussurro asciugandosi gli occhi per evitare che le lacrime solcassero le sue guancie.

 Prima di alzarsi posò un orchidea, quel fiore che lo rappresentava così bene.

Un paio di settimane dopo venne alla luce il piccolo John Lennon, chiamato così in onore di suo padre.

Forse non si amavano veramente, forse era stata solo un'attrazione reciproca. Ma si erano aiutati, erano entrati improvvisamente uno nel mondo dell’altra e avevano portato la luce dove prima non c’era.

 

 

NOTA AUTRICE :credo che, essendo ormai giunti al termine di questa storia, sia ora di ringraziare tutti quelli che l'hanno letta,seguita e recensita.

Mi ha fatto veramente piacere vedere che il mio lavoro sia stato apprezzato!

Non so cosa aggiungere oltre ad un grande grazie a tutti quelli a cui la storia e piaciuta, spero che non mi abbandonerete ora!.. Ho intenzione di pubblicare al più presto nuove storie che spero appassionino tutti voi tanto quanto ha fatto questa.

un grande abbraccio,

chiara_mingrone

  
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