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Autore: Dionisie    07/07/2014    1 recensioni
-Tua sorella è...come dire...-
-Un vulcano? Un uragano? Una bomba? Sì, concordo con te-
-Ti somiglia, capitano-
Il castano rise e la osservò spazzare con forza e perizia il pavimento.
-Fossi in te però nasconderei tutto ciò che non ha ancora raggiunto-
Il capitano gli sorrise con aria criptica.
-Cosa intendi dire?-
-Beh, per esempio potresti nascondere...-
-E questi cosa sono?-
La più piccola prese in mano dei fogliettini sui tavoli e il fratello sospirò, rassegnato.
-...i menù. Scusa, non sono stato abbastanza veloce-
L'uomo dai capelli lilla lo guardò interrogativo, chiedendosi cosa mai avrebbe potuto fare di tanto grave quello scricciolo con i suoi menù.
-Ma non vanno bene!-
-Come?- Inarcò un sopracciglio, interdetto.
-Sì, insomma, sono...vecchi-
-E allora?-
-E allora non va bene, ci va qualcosa per attirare nuovi clienti! Questo non attirerà mai qualcuno di giovane. E' bocciato-
E lo lanciò dietro di sé, sotto lo sguardo di un Tobitaka sotto shock e le risate mal trattenute del fratello.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Archer/Seiya, Mark/Mamoru, Nelly/Natsumi, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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11.So much for my happy ending

 

Appena Tobitaka aprì gli occhi, comprese subito che c'era qualcosa di diverso quel giorno; percepiva che qualcosa stava cambiando nell'aria più elettrica, quasi come se l'universo intero volesse mostrargli cosa stava accadendo. Si mise a sedere e guardò il calendario.
-Oh, accidenti...-
Fu il basso borbottio che gli sfuggì dalle labbra. Si alzò di mala voglia, quasi volesse ritardare il più possibile l'avvento di quella giornata e si diresse al bagno con quanta più lentamente possibile. Uscito, quasi non si sentì male quando, entrando in cucina, trovò Hiyoko seduta al tavolo concentrata sulla lettura di un libro. Il profilo della ragazza era più pallido del solito mentre stava curva sulla lettura che sfogliava senza entusiasmo, quasi fosse una rivista. Non gli sembrava nemmeno più la stessa persona che aveva conosciuto.
-Buongiorno Hiyoko...-
La ragazza alzò lo sguardo e nei suoi occhi vide subito che non c'era più la spensierata felicità a farla da padrone, ma qualcosa di cupo e quasi triste. Sorrise dolcemente mentre scuoteva appena la testa, come a riprendersi, e il suo viso riacquistò un po' di colore che però era solo una pallida imitazione del suo colorito normale.
-Buongiorno, Tobitaka-san...-
L'uomo si avvicinò al tavolo e si sedette, mentre Hiyoko gli serviva la colazione. Mangiò in silenzio mentre lei fissava con aria distratta il libro. Tobitaka non avrebbe saputo dire quanto tempo era passato da quando era entrato nella stanza prima di decidersi a parlare. Più volte aveva aperto le labbra e preso un respiro, come se volesse iniziare un discorso, ma più volte si era trovato incapace di spiccicare parola ed altrettante volte si era rimproverato per la sua codardia.
-Così oggi te ne tori a casa, eh?-
Avrebbe voluto picchiarsi da solo per quella affermazione così...inutile! Non era tra le cose che avrebbe voluto dirle, non era una consolazione, non era nulla! La ragazza alzò lo sguardo su di lui e gli sorrise appena.
-Eh, già...-
Di nuovo, nessuno dei due parlò. L'uomo si sentiva così a disagio con quegli occhioni tristi che lo guardavano come se stessero per riempirsi di lacrime. Si alzò di scatto.
-Vado a fare la spesa.-
Disse, dirigendosi verso la porta. Non notò nemmeno il tentativo di Hiyoko di afferrargli il braccio per fermarlo, tanto era concentrato a fuggire lontano da lei.

Tobitaka sospirò passandosi le mani sul volto, esasperato.
-Oi, vuoi spiegarci qual'è problema?-
Akio era stato il primo a notare il suo malessere, come era prevedibile. Ma sempre quando lui non li voleva vicini dovevano presentarsi al suo ristorante?
-Non è nulla-
Tsunami alzò la mano come se fossero a scuola.
-Lo so io! Oggi Hiyoko torna a casa!-
Someoka gli strappò il bicchiere di birra dalla mano.
-Insomma, già a quest'ora ti metti a bere?! Dannato ubriacone!-
Il surfista allungò le mani disperato verso il bicchiere, mentre Someoka lo teneva lontano da lui.
-Oh, quindi sono problemi di cuore...di nuovo.-
Akio ingoiò un pezzo di carne, fissandolo in tralice.
-Ascoltami bene razza di deficiente, questa è l'ultima occasione che hai per avere una relazione con lei, quindi vedi di non sprecarla perchè io qui a fare di nuovo la comare che consola i cuori spezzati non non ci sto!-
Someoka e Tsunami guardarono con approvazione Fudou.
-Sì, non è esattamente quello che avrei detto io, ma ci sta. Insomma, fai la tua mossa.-
Disse l'attaccante, mentre l'amico faceva scivolare lentamente il bicchiere di birra lontano da lui per poterselo bere in pace. Purtroppo per lui, fu subito notato e la lotta per il possesso del bicchiere riprese. Tobitaka sospirò di nuovo. Sapeva di doversi sbrigare, non aveva molto tempo, ma non voleva nemmeno ferire Hiyoko. …No, non era così. Non aveva paura di ferire Hiyoko, aveva paura di essere ferito. Aveva sempre avuto paura della ferita che il suo orgoglio maschile avrebbe potuto subire in una relazione. Era un codardo, era questa la realtà: era un codardo che aveva evitato la ragazza per cui aveva iniziato a provare dei forti sentimenti solo perché aveva paura di soffrire. Come se quell'esserino vivace e chiassoso potesse ferire qualcuno di proposito. Più volte l'aveva vista fare uscire insetti di varia natura -nonostante lo schifo- fuori dalla finestra senza ucciderli o portare ai cuccioli abbandonati del cibo che comprava con i suoi soldi. Tra le sue conoscenze, lei era la più attenta ai sentimenti altrui.
-Tobitaka, ti si sta bruciando la carne.-
Il lilla sobbalzò, riportato malamente alla realtà. Abbassò lo sguardo sul pezzo di carne che stava rapidamente diventando scuro.
-Accidenti!-
Con un movimento rapido girò il pezzo in questione, facendo ridere Tsunami sotto i baffi.

Hiyoko uscì dal ristorante, trascinando tristemente una valigia di media misura verso la macchina del fratello. I sospiri scivolavano di continuo fuori dalle labbra mentre Mamoru le carezzava le spalle, come a consolarla. Le sorrideva incoraggiante mentre trasportava meno valige del solito, dicendo che aveva mal di schiena. La ragazza sapeva benissimo che era una scusa per lasciarla un po' più a lungo con Tobitaka e glie n'era grata, sebbene ogni istante in più le sembrava un'agonia. Mamoru le sfilò delicatamente il bagaglio dalle mani.
-Dai qui, non sforzarti.-
Hiyoko sentì come se avesse dovuto dire lei quella frase considerando il “mal di schiena” del fratello. Eppure lei desiderava solo allontanarsi, sperando che il suo cuore smettesse di contrarsi e rilassarsi in maniera così dolorosa una volta lontana dal Rairaiken ed il suo proprietario. Anche solo pensare al giovane uomo che osservava il lavoro dei fratelli Endou dalla porta con sguardo indecifrabile le toglieva il respiro e le metteva voglia di piangere fino allo sfinimento. No, non si sentiva affatto bene.
-Hiyoko, torna dentro a salutare Tobitaka. Io vado a portare gli ultimi bagagli in auto.-
La ragazza sentì le gambe tremare. Non voleva andare, ma non poteva certo fare la bambina: aveva 18 anni, si sarebbe comportata da ragazza responsabile e matura. Mise il suo miglior sorriso e girò i tacchi, dirigendosi di nuovo verso il locale sotto lo sguardo dei due uomini. Mamoru sorrise e continuò a camminare nella direzione opposta. Aveva affidato sua sorella a Tobitaka per due mesi, lo avrebbe fatto tranquillamente anche per più tempo.
Hiyoko, nel frattempo, si trovava di fronte all'uomo che l'aveva ospitata per così tanto. Sorrise poco convinta, mentre lui si spostava per farla entrare.
-Tobitaka-san, grazie per avermi ospitata...-
Iniziò, ma l'uomo le poggiò entrambe le mani sulle spalle, fermandola. La ragazza alzò lo sguardo, sperduta.
-Sono felice che tu sia venuta a stare da me per questi due mesi. Mi sono molto divertito, grazie.-
Tobitaka si morse un labbro, un po' indeciso sul cosa dire e, anche se non lo avrebbe ammesso mai ,nemmeno sotto tortura, era agitato.
-Ma, vedi, c'è un problema...ora mi sono affezionato a te.-
Si sentiva infinitamente stupido ad avere così paura, non riusciva nemmeno ad articolare bene le parole.
-Ti voglio bene, ma non come un amico o come un fratello.-
Ok, ora o lei lo prendeva a schiaffi e scappava urlandogli che era un pedofilo, o scoppiava a ridere pensando fosse uno scherzo riducendo a brandelli quel poco di coraggio che gli era rimasto. Contrariamente alle sue più rosee aspettative, invece, la ragazza sorrise e lo abbracciò di slancio con le lacrime agli occhi.
-Anche io...anche io Tobitaka-san! Anche se abbiamo dieci anni di differenza, anche se non sono sicura che questo sia amore, io ti voglio tanto bene!-
Per la prima volta da quando si erano conosciuti, Tobitaka ricambiò l'abbraccio, stringendola dolcemente a sé. Poco importava se probabilmente i genitori di lei lo avrebbero accusato di volere solo del sesso da loro figlia o se probabilmente molte persone gli sarebbero andate contro. Si allontanarono e lui asciugò le lacrime di Hiyoko con la manica.
-Non piangere...-
Lei sorrise ad annuì.
-Quindi stiamo insieme ora?-
Domandò un po' confusa. Tobitaka si grattò la nuca: nemmeno lui aveva le idee molto chiare.
-Beh...si può dire così?-
-Il mio primo ragazzo ha 10 anni più di me!-
Hiyoko rise, facendo arrossire l'uomo.
-Scusa se sono vecchio.-
Borbottò offeso, scatenando altre risate da parte della ragazzina.
-Allora, ci vediamo domani, Tobitaka-san?-
Lui annuì e le baciò la fronte, prima che lei scappasse fuori, ridendo felice. Era contento di aver dato ascolto a Fudou, per una volta; la prossima volta gli avrebbe offerto la cena. Sorrise, guardando il cielo azzurro. Anche se sarebbe stato difficile, sarebbe diventato un buon fidanzato per Hiyoko, l'avrebbe protetta e rispettata, in modo che nessuno potesse dubitare delle sue buone intenzioni. Sì, sarebbe andato tutto bene, pensò mentre rientrava nel ristorante.

 

Angolo dell'autrice.

Ascendano gli angeli, squillino le trombe! Per la prima fiction finita voglio sentire l'”alleluja” cantata dalle voci bianche! …E finalmente ecco l'ultimo capitolo! Ci ho messo più di 3 giorni a scriverlo D: e, ovviamente, quando lo finisco viene una grandinata che fa danni e fa partire la corrente (probabilmente si è rotto un cavo elettrico o qualcosa di simile). Senza corrente non si può aggiornare, zio banana >_> Tobitaka è imbranato, ma sinceramente io non ho mai avuto dichiarazioni (la mia vita sentimentale fa schifo!) e non sapevo come farlo XD Comunque, spero che il finale non sia troppo sdolcinato e che vi sia piaciuto. Ci vediamo nelle prossime fic che devo finire XD

  
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