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Autore: Betty Davies    08/07/2014    5 recensioni
Hermione torna ad Hogwarts per il sesto anno di studi. In un'estate ha capito molte cose, tutte molto difficili da ammettere se stessa... Ad esempio, che "casa" ormai non è più con i suoi, con i quali non riesce più a relazionarsi come una volta, ma ad Hogwarts. E che il ragazzo che le tormenta i sogni non è quello che tutti -lei compresa- si aspetterebbero, Ron, ma il peggior Serpeverde che lei potesse immaginare: Draco Malfoy.
I due si troveranno a dover affrontare una catastrofe imminente, e nulla li potrà preparare al peggio, se non impareranno ad accettare che essere completamente diversi - addirittura opposti- può rivelarsi provvidenziale, se non essenziale.
Qualcosa sta cambiando fuori. Arriverà una tempesta.
Ma non come la prima volta.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Hermione Granger, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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CAPITOLO 7 – OUT IN THE FIELDS

 

Quella sera a cena la Sala Grande era pervasa da un allegro chiacchiericcio, gli animi degli studenti ancora euforici per la giornata passata ad Hogsmeade.

Capitava ormai così raramente di avere motivo di svago, vista la situazione in cui il territorio versava ormai da mesi, ma nonostante la totale assenza di luce solare, i ragazzi trovavano il modo di tenere alto l'umore, approfittando di ogni singola possibilità che veniva loro offerta, ed una giornata al villaggio magico era quello che serviva. Durante il weekend, gli studenti si rifornivano di dolci da Mielandia, accessori e scherzi dall'emporio di Zonko e anche di alcolici di dubbia provenienza passati sotto banco dalla locandiera dei Tre Manici di Scopa.

Hermione era arrivata qualche minuto dopo l'inizio della cena, e si era unita ai suoi compagni di casa, l'umore decisamente migliorato rispetto ai giorni precedenti, grazie alle scoperte fatte quel pomeriggio.

 

È un inizio, è già qualcosa.

Meglio di niente.

Forse siamo sulla buona strada.

 

Ginny si spostò di lato per lasciarle posto sulla panca, e non appena si fu seduta, il piatto dorato di fronte a lei si riempì di fettine di vitello arrosto ai funghi.

 

Harry, che le stava seduto di fronte, disse:

 

- Siamo stati da Mielandia oggi, ti abbiamo portato le Api Frizzole, le tue preferite - , e le porse un sacchetto pieno di caramelle rosa e gialle che ronzavano sommessamente nell'involucro di carta, come piccole api di zucchero.

 

Hermione aprì la busta e ne mise in bocca una: non appena la caramella toccò la sua lingua, un milione di bollicine presero a pungerle il palato, in un delizioso solletico al gusto di miele e fragola.

Mise il resto del sacchetto in borsa, ringraziando i compagni, ed un sorriso le si dipinse sul volto.

 

Grazie Harry.

Grazie Gin, e si, perfino tu, Ron: grazie.

Riuscite a darmi l'illusione che sia tutto normale.

Tutto come una volta.

 

- Ci sono stati degli sviluppi oggi - cominciò la Caposcuola – , forse abbiamo ottenuto qualche risultato -

 

I tre amici erano tutti orecchie.

La ragazza spiegò per filo e per segno gli avvenimenti del pomeriggio, degli alberi della Foresta Proibita, le piante morenti, e della microscopica nuvola di pioggia che erano miracolosamente riusciti ad ottenere lei e Draco.

 

- Quindi si trova nel cuore della Foresta, il sigillo – disse Harry quando Hermione ebbe finito di raccontare – e qualsiasi cosa ci sia al suo interno.

 

- In realtà penso di sapere cosa sia. È il Quarto Cavaliere, ne sono certa. La Nera Signora, è lei. Sta risucchiando la vita dagli alberi per poter avere abbastanza forza da riaprire il sigillo, non c'è altra spiegazione -

 

Il silenzio era calato sulla loro conversazione, ognuno dei compagni con la mente rivolta al pericolo imminente, all'orribile prospettiva di un'entità che risucchiasse la linfa vitale dallo spazio circostante.

 

Orribile parassita.

Disgustosa approfittatrice.

Ti nutri del respiro, dell'aria, della vita di qualsiasi essere ti cirdondi.

E quando non ti servono più,

quando ormai li hai prosciugati anche dell'ultimo alito di vita,

li lasci a morire per passare al prossimo.

 

Una terribile consapevolezza di impadronì del Ragazzo Sopravvissuto.

 

È solo questione di tempo prima che cominci a succhiare la vita dalle mura del Castello.

E una volta passati i mattoni, cosa? Chi?

...

Gli studenti.

 

Harry si riscosse dai propri pensieri, e chiese:

 

- Hermione, come ci siete riusciti? Hai detto che avete fatto piovere una piccolissima nuvola d'acqua. Come ci siete riusciti? Voglio dire, tu e …. Malfoy – il tono della sua voce mentre pronunciava il nome del Serpeverde era tutt'altro che lusingiero.

 

- Non lo sappiamo Harry. Non ancora. Abbiamo una teoria, ma è solo un'ipotesi, un'idea. Ma è un inizio, Harry, siamo sulla buona strada. -

 

Il ragazzo fece per rispondere, quando Ron parlò:

 

- Sarà meglio che Malfoy si dia una mossa e provi la sua teoria, 'Mione. Qui rischiamo tutti la pelle -

 

Hermione fissò il rosso, che ricambiò lo sguardo della ragazza con un timido sorriso. Era la prima volta dopo mesi che le rivolgeva la parola.

 

Oh, Ron!

Impacciatissimo Ron.

Che mi levi la parola, e poi ritorni sui tuoi passi

Ti serviva solo tempo.

 

- Non preoccuparti, Ron. Siamo vicini alla soluzione, e poi ci siete voi –

 

Ginny le passò un braccio attorno al collo, e disse:

 

- E poi abbiamo il Malferret che ci darà una mano. Sai che culo! -

 

- Ginny! Non chiamarlo in quel modo...- esclamò Hermione, arrossendo.

 

- E dai, Hermione, non prendertela! Puoi sempre usarlo come pelliccia, visto il freddo che fa. Certo, l'ermellino sarebbe più pregiato, ma anche un bel collo di Malfuretto non guasta mai-

 

I quattro scoppiarono a ridere di cuore, come non facevano ormai da troppo tempo.

 

Ora siamo di nuovo una squadra.

 

*

 

La nicchia tra gli scaffali della biblioteca di Hogwarts era illuminata dalla luce tremolante delle candele, la cui cera era stata incantata per non estinguersi mai.

Ormai il castello necessitava di illuminazione artificiale ventiquattro ore al giorno, poiché dal cielo denso e biancastro erano ormai mesi che non passava un singolo raggio di sole.

 

I tre ragazzi del sesto anno Serpeverde stavano abbarbicati sulle vecchie panche di legno, sfogliando tomi presi “in prestito” dal Reparto Proibito.

 

Blaise Zabini alzò la mano destra avvicinandola alla propria testa, per poi fermarsi all'improvviso, inorridito, rendendosi conto appena in tempo che passandosi le dita tra i capelli scuri – perfettamente curati ed impomatati – li avrebbe riempiti di quella polvere vecchia di anni, che riposava tra le pagine del libro che teneva in mano.

Posò il volume sul tavolo e si pulì le mani in un fazzoletto di lino profumato, che si premurò poi di disinfettare con un gratta e netta, ripristinando il suo originario candore.

 

  • Ancora non posso credere che mi abbiate convinto a venire in biblioteca con voi. Tutta questa polvere e vecchiume mi faranno venire l'asma! - si lamentò teatralmente il ragazzo – per non parlare del fatto che se Madama Pince scopre che stiamo manipolando dei libri antichi senza indossare i guanti di seta, rischiamo un Cruciatus a testa. Quella vecchia fanatica è ossessionata con il vecchiume -

 

  • Smettila di lamentarti, Blaise. - rispose Theodore - Io ho dovuto lanciarle un Confundus per poter entrare nel Reparto Proibito indisturbato. Io di Maledizioni Senza Perdono ne rischio almeno due.-

     

Draco Malfoy alzò lo sguardo dal volume che sfogliava da un'ora a quella parte, ed alzò lo sguardo sui due compagni di Casa.

Quando parlò, fu come tornare alla realtà dopo ore passate immerso nel libro.

 

  • Voi due potete anche smetterla di lamentarvi. Se non troviamo la risposta alla profezia, rischiamo tutti la pelle. Ad ogni modo, - proseguì dopo una pausa ad effetto, - credo che la nostra ricerca sia terminata. Ho trovato qualcosa -

 

I due ragazzi si zittirono immediatamente, posando i libri che tenevano in mano in mezzo alla pila discretamente alta di quelli già letti.

Draco teneva in mano un volume massiccio e polveroso, rilegato in pesante pelle color porpora, rovinata in parecchi punti dal tempo e dall'usura.

 

  • Questo libro sembra parlare della stessa profezia, anche se manca tutta la parte iniziale in cui il Quarto Cavaliere viene imprigionato nel sigillo. È pieno di vecchie leggende... Qui parla di una sorta di viaggio attraverso la Terra della Pioggia. Come di una... ricerca – il ragazzo sfogliò delicatamente le pagine successive, attento a non rovinare il tomo già fragile – Pare che i Discendenti debbano affrontare un viaggio che li aiuterà a ritrovare se stessi e la pioggia, attraversando questa fantomatica Terra, e il loro viaggio potrà terminare soltanto una volta che avranno trovato il.... Negromante? -

 

Draco si fermò, il cervello finalmente messo in modo, la mente che cominciava a perdersi in elucubrazioni, ricordi che ritornavano a galla...

Il Negromante?

Questa storia non è soltanto inquietate.

È anche estremamente macabra.

 

Quando Nott parlò, fu per dar voce ad un improvvviso pensiero – lo stesso pensiero che tutti loro avevano avuto :

 

  • Il Negromante è colui che risveglia i morti, non è così? Tu e la Granger dovete cercare... no, dovete trovare un Negromante? -

  • A quanto pare, si – rispose semplicemente Draco.

  • Non vi invidio. - si intromise Blaise - Non mi piace granchè sentir parlare di certe cose. Non è soltanto Magia Oscura, la Negromanzia ha radici molto antiche. C'è qualcosa che non mi piace in loro, nel modo in cui manipolano i defunti....-

 

Ci sono cose che vanno al di là della nostra comprensione.

Misteri, eventi mistici in cui la realtà viene manipolata

ed anche il più inevitabile degli eventi – la Morte stessa – viene raggirato.

 

Draco si alzò, e con un colpo di bacchetta ridusse il voluminoso testo ad un piccolo quadratino non più grande di una scatola di Tutti Gusti + 1, e se lo infilò in tasca.

 

Vecchie storie raccontate come spauracchio ai bambini prima di andare a dormire.

Storie in realtà molto vicine alla realtà.

Nemmeno le famiglie più vicine al Lato Oscuro osano giocare con la Negromanzia.

C'è qualcosa di sacrilego, nel risvegliare i cadaveri e ridurli a burattini...

 

  • Il covo del Negromante si trova nella Terra della Pioggia, altrimenti chiamata.... Irweddon. Un momento... Irweddon?! - ripetè stupito il ragazzo – Ma stiamo scherzando.... non posso mettere piede li, rischio il linciaggio! -

 

Draco si rivolse a Theodore, che cominciò a sogghignare sommessamente. Il compagno gli lanciò un'occhiataccia, ma non servì a nulla. Nott stava cominciando a ridere a più non posso.

 

Un Inglese normale evita Irweddon.

Non ci mette piede.

Un Inglese di buona famiglia sta molto, molto lontano da Irweddon e insegna a tutti quelli che gli stanno vicino a fare lo stesso.

Un Inglese di buona famiglia e per giunta Purosangue, sta molto lontano da Irweddon e possibilmente ne cancella il ricordo praticando su se stesso un Oblivion.

 

  • Quelli ti faranno la pelle, Draco. I Wyddeleg odiano gli Inglesi, per non parlare di quelli provenienti dall' upper class purosangue. La Granger ci manderà un gufo nel bel mezzo della vostra missione e dovremo venire a raccoglierti con il cucchiaino... - lo derise l'amico.

 

  • Un momento, un momento – si intromise Blaise, estremamente confuso – di cosa state parlando voi due? Cosa sono Irweddon e i Wyddeleg?! -

 

I Nott ed i Malfoy erano due famiglie molto antiche, strettamente legate fra loro, entrambe di origine Gallese. Dopo il 1700 i Malfoy si spostarono in Inghilterra, impadronendosi del Wilthsire, mentre i Nott rimasero nel Galles. Essendo entrambe famiglie di antico lignaggio, ai primogeniti veniva insegnata l'antica lingua madre, il Gallese, e molte espressioni e soprannomi venivano tutt'ora utilizzati nella loro forma arcaica.

 

  • Irweddon è quella che dalle mie parti chiamiamo Irlanda – rispose Nott paziente, - ed i Wyddeleg sono, di conseguenza, gli Irlandesi -

 

Blaise rimase interdetto per un istante, e pochi secondi dopo un ghigno divertito gli si dipinse in volto.

 

  • L'Irlanda, eh? Draco, vecchio mio, sei ancora più nei guai di quanto pensassimo. -

 

 

 

*

 

 

Hermione correva per il corridoio del terzo piano, il fiato corto per lo sforzo, e rallentò la propria corsa solo quando giunse in prossimità della Biblioteca. Si fermò per un istante davanti alla porta per riprendere il respiro, e una volta che il battito cardiaco fu tornato normale, entrò in punta di piedi, per non disturbare.

 

Devo assolutamente avvertirlo.

Dobbiamo procurarci una Passaporta e partire il prima possibile.

 

Camminava silenziosamente ma alla svelta, ansiosa di scoprire dove quella Serpe si fosse cacciata.

Dopo colazione aveva sentito Tiger e Goyle dire – o meglio, mugugnare – che Malfoy aveva trascinato Blaise Zabini e Theodore Nott in Biblioteca, fatto al quale nessuna delle due menti ottuse era riuscita a trovare una spiegazione plausibile.

 

Per una volta quei due bestioni si sono rivelati utili.

Ora devo solo scoprire dove stanno quei tre.

Sperando che siano ancora qui...

 

Avvicinandosi ad una delle nicchie vicine al Reparto Proibito, Hermione sentì una voce profonda e musicale ridere allegramente.

 

  • … sai, mia nonna diceva che durante l'Equinozio d'Autunno, i maghi Irlandesi amano praticare la Caccia allo Scalpo Inglese. Chi raccoglie il maggior numero di scalpi biondi e British vince un barilotto d'Idromele. E sai quanto a loro piaccia l'Idromele... - la voce di Zabini risuonava allegra da lontano.

  • Io invece ho sentito dire che la Nazionale di Quidditch Irlandese usa guanti fatti di pelle di purosangue Inglese, rigorosamente scuoiata a mano – aggiunse Nott, sbellicandosi dalle risate.

 

Hermione alzò un sopracciglio, improvvisamente conscia di cosa stessero parlando.

 

Hai fatto anche tu le tue ricerche.

E siamo giunti alla stessa conclusione.

Certo che voi Purosangue, oltre che estremamente tradizionalisti, credete anche a tutto quello che le vostre balie vi raccontano da piccoli.

Guanti di pelle di Inglese.

Andiamo... seriamente?

A me Seamus aveva raccontato una versione con la pelle di Scozzese...

 

  • Inoltre pare che il segreto del loro Whiskey Incendiario sia l'infuso di capelli biondi di Purosangue che mettono nei fustini durante la distillazione. I poveri inglesi che vengono catturati dal Mastro Distillatore vendono rapati a zero ed i loro capelli vengono messi nel whiskey, pare sia quello l'ingrediente chiave. - Blaise aveva le lacrime agli occhi mentre parlava.

  • Mal che vada torni vivo ma pelato – sogghignò Nott, - chissà se la Granger ti vorrà ancora concio così. -

 

La ragazza in questione si schiarì sonoramente la gola, trovandosi davanti ad uno spettacolo piuttosto... desueto.

Tre Serpeverde, in Biblioteca, in mezzo a dei libri rubati – o meglio, presi in prestito – dal Reparto Proibito, che anziché usare i volumi per quello a cui erano stati designati – la lettura – li adoperavano come poggia gomiti mentre due di loro si sbellicavano dalle risate ai danni del terzo, che sbuffava spazientito alle loro battute.

 

Vedendo la Caposcuola Grifondoro davanti a loro con un cipiglio da maestrina, i due si zittirono, salutarono Malfoy con un cenno del capo e continuando a ridacchiare come bambini presero le loro borse e si avviarono all'uscita, trattenendo a stento le risa.

 

I due ragazzi si trovarono nuovamente soli.

 

  • Avreste potuto avere un po' più di riguardo per questi volumi. Sono molto antichi, Malfoy, ed estremamente...-

  • … preziosi. Si, Caposcuola, lo so – aggiunse Malfoy, spolverandosi le mani sui pantaloni costosi nel tentativo di levarsi la polvere di quei libri.

 

Prese un fazzoletto dal taschino della giacca della divisa e si pulì con cura le mani e le dita sottili, ed una volta terminato lo rimise a posto.

 

  • Stavo per chiederti cosa ci facessi in Biblioteca, Granger, ma poi mi sono reso conto che qui probabilmente ci passi la maggior parte del tuo tempo – proseguì il ragazzo.

  • Veramente ero venuta per darti degli aggiornamenti, importanti aggiornamenti. - rispose indispettita lei, - Ma da quello che ho sentito, vedo che siamo giunti alla stessa conclusione.

 

Lui alzò lo sguardo sulla ragazza, quando i loro occhi si incontrarono, si resero improvvisamente conto di quanto veloce fosse lo scorrere del tempo.

 

  • Dobbiamo partire, Draco, e dobbiamo farlo subito -

 

Nel sentire la ragazza chiamarlo per nome, il Serpeverde sussultò, e in un impeto di tenerezza la attirò a sé, stringendola forte.

Hermione, presa alla sprovvista, seppellì il volto contro il petto duro del ragazzo, i capelli attorno al viso che nascondevano un lieve rossore sulle guance.

 

Erano ancora in quella fase della relazione in cui bastava veramente poco

Per provocare un rossore

Un sussulto

Un tremore delle mani

Un respiro mozzato a metà

 

Dopo alcuni lunghissimi istanti, la ragazza alzò il volto timidamente, ed alzandosi in punta di piedi posò le labbra su quelle di lui, in un bacio lento e dolcissimo, lieve.

Mentre lo baciava, Hermione poteva sentire il sorriso sulla bocca del ragazzo, e quando lui, continuando a baciarla, le prese le mani nelle sue portandosele al cuore, fu in quel momento che accadde di nuovo.

 

Come la prima gemma in primavera.

Quando anche l'ultima scheggia di giaccio finalmente di scioglie nei capillari di un albero

E la prima goccia di linfa ritorna a scorrere.

Una goccia.

Due gocce.

E poi d'improvviso, come una cascata, ogni ramo, ogni radice,

Ogni piccolo germoglio ne viene invaso e finalmente la pianta ritorna a vivere di nuovo

Lasciandosi il freddo ed il gelo alle spalle

E scatenando la propria vita in tutta la sua forza.

 

Quando la scarica arrivò, non fu come le altre volte.

Sapevano cosa aspettarsi, ed i loro corpi non cercarono di combattere la cosa.

Rimanendo stretti l'uno nelle braccia dell'altra, accolsero l'ondata di calore come un'energia vitale, necessaria, e quando raggiunse le loro mani, videro nuovamente la piccola nuvola carica di pioggia formarsi attorno alle loro dita.

Questa volta la Grifondoro sapeva cosa fare, e tenne le mani giunte a quelle di lui, le dita intrecciate strette.

Quando interruppe il bacio, fu soltanto per poter alzare lo sguardo sul ragazzo che le stava davanti.

 

Non voglio più scappare da me stessa.

Né da lui.

Non voglio. Non posso.

Voglio soltanto una cosa:

Corrergli incontro.

 

  • Non posso farcela senza di te, Draco. -

 

A quelle parole il ragazzo spalancò gli occhi, una consapevolezza nuova nello sguardo. Si portò le mani di lei alla bocca, le baciò teneramente, e senza staccare le iridi dalle sue, appoggiò la fronte alla sua, sussurrando:

 

  • Andrei in capo al mondo insieme a te, Mezzosangue -

 

Una seconda scarica si liberò dalle loro mani unite, la nuvola si fece più grande, e con un'ondata elettrostatica, si saturò e cominciò a piovere sulle loro mani, poi sulle loro braccia ed infine sui loro piedi, arrivando a formare una piccola pozzanghera sul pavimento di legno della Biblioteca. Quando tutta la pioggia si fu scaricata, la nuvola si rimpicciolì pian piano, fino a scomparire, lasciando i loro piedi – ed il pavimento – bagnati fradici.

 

Fissarono entrambi la pozzanghera, stupefatti, ed un sorriso si dipinse sui volti di entrambi.

 

Siamo sempre più vicini alla soluzione.

E presto sapremo padroneggiare la pioggia.

Insieme.

 

Fu Malfoy ad interrompere il silenzio, ed il suo sorriso non era solo sulle labbra.

 

Era arrivato agli occhi grigi.

Tutto in lui sorrideva.

E sorrideva a lei, a sé, a loro due insieme.

A quello che avevano creato.

 

  • Prepara le valigie, mia piccola Mezzosangue. C'è una Passaporta per Corndonagh che ci aspetta -

 

*

CE L'HO FATTA!

Tesori miei, ho partorito il nuovo capitolo!

Vi avevo promesso che avrei aggiornato, presto o tardi, ma l'avrei fatto.

Tardi, okay, ma meglio tardi che mai :)

E rieccomi qui.

Questo capitolo era nascosto da qualche parte nel mio cervellino contorto, aveva solo bisogno di uscire. Quando sei uno scrittore (anche se io non oso definirmi tale, anche se un giorno mi piacerebbe molto diventarlo...) non puoi forzare l'immaginazione. C'è chi si siede davanti al pc e si sforza di mettere giù qualche riga. Con me non funziona. Ho fede della scintilla di un'idea che so che è li, io so che c'è, devo solo avere pazienza e so che prima o poi si accenderà, come è successo oggi, dopo essere rientrata dal lavoro sotto la pioggia, con i piedi ed i vestiti bagnati zuppi, i sandali sporchi di erba e terra perchè mi sono ostinata a fare la strada dietro agli orti del quartiere. Mi piace molto camminare li dietro, ci sono alcuni orti, e dietro ancora dei piccoli campi, cosa rarissima da trovare in una città come questa, soprattutto nel mezzo del quartiere industriale. Mi piace molto fare questa strada sterrata e polverosa, il profumo dei pomodori e della camomilla mi ricorda il mio paese in Italia. Ma ovviamente si è messo a piovere, e come dicevo, avevo i sandali nuovi addosso, quindi vi lascio immaginare come possa essermi conciata (io, ed i poveri sandali, of course). Ma ne è valsa la pena, perchè sotto la pioggia la scintilla si è accesa :)

Credo che qualcosa di buono stia per arrivare (oltre alle ferie, in cui ormai non speravo più) nella mia vita, quindi vi chiedo solo di avere pazienza e di sopportare i miei tempi biblici.

Ribadisco: aggiornerò sempre, abbiate fede che i capitoli pian piano arriveranno.

Ma io so che voi siete sempre pazienti, è per questo che vi voglio bene.

E nonostante la pioggia, come abbiate capito, ormai mi sia entrata dentro e sia la mia ispirazione, anche una come me ha bisogno di un po' di caldo e sole, e ad Agosto tornerò in Italia un paio di settimane, per un po' di ferie.

E chissà che, lontana da questo lavoro logorante e stressante e con più tempo libero, in ferie non riesca a produrre un po' più di capitoli. Il pc verrà con me in aereo, non temete ;)

Come sempre, Out in the Fields è un pezzo (stupendo!) dei Sonata Arctica, che vi invito ad ascoltare assolutamente, meritano veramente tanto, oltre ad essere musicisti sublimi, mi sono di grande ispirazione e i loro pezzi vi porteranno con la mente dove anche io sono stata.

Lasciate pure una recensione, un commento, un emoticon, qualsiasi cosa! Il vostro contributo è solo ed esclusivamente apprezzato, lo sapete.

Ci tengo alla vostra opionione.

Mille baci,

 

Betty Davies e la pioggia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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