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Autore: Uptrand    10/07/2014    13 recensioni
Questo racconto si pone dopo Mass Effect La nuova generazione e Senza Legge, vi sono i personaggi di queste storie. Shepard uomo eroe, consiglio salvato, genofagia curata, razziatori distrutti, pace tra quarian e geth. Tutti salvati nella missione suicida. Sposato con Ashley Williams.
Sono presenti descrizioni prese dal codex del gioco.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Ashley Williams, Comandante Shepard Uomo, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Mass Effect Legacy'
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Olivia stava aspettando con gli altri l'arrivo del comandante della base annunciato dal soldato. Nel frattempo erano tenuti sotto stretta sorveglianza da una decina di individui, appena oltre le porte del bunker che li aveva accolti e protetti. Purtroppo non erano riusciti a portare con se l’alieno catturato, per fuggire all’attacco della nave nemica l’avevano abbandonato. Non era rimasto niente di lui, ogni cosa in superficie colpita da quel cono di luce era vaporizzata.
Osservò che la guarnigione era formata da soldati di ogni razza del consiglio. Il comandante arrivò in quel momento, un turian che rispondeva la nome di Saepe Denegat.
«Penso abbiate qualcosa per me.» Disse senza perdere tempo in gentilezze. Olivia ne fu seccata, se lui e suoi uomini avevano avuto una giornata pesante lo stesso valeva per loro e chiunque in giro nella galassia, con quello che stava accadendo. Ben conscia che dirlo non sarebbe servito a niente, si limitò a tirare fuori il datapad consegnatagli da suo padre.
«Qui troverà tutto. Adesso dica ai suoi uomini di abbassare le armi.».Il turian prese il datapad e ignorò il resto.
«È tutto in regola.» - estrasse la pistola e la puntò dritta in fronte ad Olivia - «Vorrei sapere perché Tetrius, un ex-generale turian accusato di crimini di guerra è qui? Si parla di dare tutto l'aiuto necessario a lei e ai suoi uomini, ma da nessuna parte si dice che avrei dovuto aprire le porte a dei criminali.»
«Sono uno s.p.et.t.r.o. comandante e non devo spiegazione a lei. Faccia quello che le è stato chiesto e ordinato. Tetrius rimarrà qui e non avrà accesso alla base se è questo il problema. Se rifiuta le assicurò che ci sarà un conflitto a fuoco e non saremo noi ad avere la peggio.» Ordinò sperando che la sua voce fosse sufficientemente autoritaria.
Sentì la pistola staccarsi dalla fronte e un sospiro generale farsi largo. «Seguitemi. Tetrius lei rimarrà qui sotto sorveglianza. Se non le sta bene basta che dia ai miei uomini un motivo qualsiasi per spararle.» Disse Saepe.
Il generale fissò per un momento Dasha che gli fece cenno di rimanere e prima di andare gli chiese
«Un suo conoscente generale?»
«Non saprei, purtroppo non tutti quelli con cui ho lavorato nella gerarchia sono già morti.»
Seguirono Saepe lungo un corridoio e infine in un ascensore che essendo per carichi pesanti poté portare i presenti in un unico viaggio. All'uscita, giunta prima di quanto si aspettassero, nessun parlò non sapendo come commentare ciò che videro.
Davanti a loro era adagiato l'enorme corpo dell'Araldo.
«Senza parole vero?» - chiese Saepe  - «Da quasi l'impressione di essere di fronte a un dio.»
Olivia si limitò ad annuire, non aveva mai visto un razziatore dal vivo e ora le sembrava...non sapeva quello che le sembrava, non aveva un metro di comparazione abbastanza grande.
La colpì il pensiero che quello era il nemico contro cui suo padre aveva guidato l'intera galassia. Si chiese dove lui avesse trovato la forza di non mollare, anche se quello che aveva di fronte era un cadavere si sentiva lo stesso schiacciata da quella presenza. D'un tratto il nome che portava le sembrava terribilmente pesante, più di qualsiasi altra volta in precedenza.
Si voltò in direzioni di Steve. Il fratello era come lei perso nei suoi pensieri mentre fissava ciò che rimaneva del nemico sconfitto. Venne come risvegliata quando sentì una mano stringere la sua, voltandosi vide che era Arturus.
«Generale siamo sicuri che sia morto?» Domandò lei. Diversamente da quello che pensava, il comandante non si mise a ridere « È quello che si chiedono tutti i nuovi arrivati e anche chi è qui da prima. Da l'impressione di potersi alzare in qualsiasi momento vero? Non sappiamo come siano stato disattivati, sappiamo solo che dopo l'attivazione del Crucibolo hanno smesso di muoversi ma il motivo è ancora ignoto. A volte gli uomini parlano di strani rumori, ombre oppure luci. Tutto frutto del autosuggestione ve lo posso assicurare e siamo dotati tutti di dispositivi anti-indottrinamento per sicurezza, anche così però ci sono stati un paio di casi che non sono riuscito a spiegare.»
Olivia sentì i peli della schiena drizzarsi a quell'affermazione, decise di cambiare argomento «Com'è stato costruito questo posto? Nascondere l'Araldo sottoterra mi sembra...complicato.» Chiese lei
«È stato più facile di quello che sembra. Conosce la storia di questo pianeta vero?» - Al segno affermativo di Olivia proseguì - «Questo posto era un enorme cratere. Ci abbiamo adagiato all'interno l’Araldo e dopo non è rimasto che costruire la parte superiore e ricoprirla di terra.»
«Cosa mi può dire dell'attacco?»
«Che siete arrivati in tempo. Non abbiamo potuto fare niente. Ho perso molti uomini la fuori, senza infliggere nessun danno apparente. La porta del bunker da dove siete entrati oltre a essere l'unico punto d'ingresso o uscita, era la nostra ultima difesa. Non è crollata solo perché siete arrivati mentre cercavano di sfondarla e ci sarebbero riusciti, allora saremo tutti morti. »
Dopo queste parole parve un attimo pensieroso «Immagino di non aver ringraziato nel modo appropriato lei e i suoi uomini, anche se alcuni non hanno l'aria dei soldati.» il suo sguardo si posò su gruppo composto da una nemesis, una furia , un krogan e un'ombra. Olivia preferì sorvolare la questione.
« Mi pare che avevate lo stesso il modo di resistere anche se le porte cedevano. Vedo ancora un buon numero di uomini e diverse postazioni dov'è possibile allestire una difesa.» Commentò lei, osservando lo spazio interno della struttura sotterranea.
«Normalmente si. Ma gli ordini del Consiglio sono chiari, se c'è la possibilità che l'Araldo cada in mani nemiche, distruggere tutto facendo detonare gli ordigni nucleari all'interno del razziatore. Per questo il vostro arrivo è stato accolto con un sollievo da tutti. Ora ditemi come posso aiutarvi.» Un'idea aveva iniziato a formarsi nella mente di Olivia.

*****

Ne discusse nell'ufficio di Saepe con Arturus, Dasha e Mores. Aveva insistito per la sua presenza  del krogan in quanto avrebbe avuto bisogno delle sue competenze sulle armi, mentre i tecnici stavano effettuando il lavoro necessario per sostituire l'eezo delle loro navi con quello del Razziatore.
Una scossa improvvisa fece rovesciare la tazza e il suo contenuto a terra, tra le imprecazioni del comandante. Guardando fuori dalla finestra Olivia vide cosa l'aveva causato.
Steve stava provando la sua nuova armatura da Distruttore N7,  ora funzionante.
«È sicura del suo piano tenente?» Chiese Saepe
«No comandante, ma ritengo che se funziona possa darci le maggior probabilità di successo. Sempre se Mores riesce a fare quanto promette. Ancora la ringrazio per averci concesso l'uso di alcuni degli ordigni nucleari che avete qui.»
«Se fallite dovrò lo stesso farli esplodere prima o poi, ne basta uno per uccidere tutti e distruggere ogni cosa.»
«Sono passate diverse ore, il nucleo delle navi dovrebbe essere stato sistemato e gli scudi ottenuti dalla corazza dell'Araldo sono a bordo e il tempo non è dalla nostra parte...purtroppo. È ora di andare.» Dichiarò Olivia piena di risolutezza, congedandosi dal comandante.
Prima di recarsi alla nave andò da Steve, intento a sistemare gli ultimi aspetti dell'armatura.
«Sembri allegra.» Le disse il fratello vedendola arrivare.
«Si, perché ora ho un piano.» Glielo spiegò.
«Direi che segui le tradizioni di famiglia, com'è che questo piano è venuto a te? Solitamente per idee stupide e impensabili ti rivolgi a me.»
«Vero...» - si fece seria in volto - «...per questo ti chiedo: Che ne pensi?»
«Se le tue premesse sono giuste e non ci sono sorprese funzionerà e faciliterà di molto le cose, ma è pericoloso.»
«Hai dei dubbi o ripensamenti?» Se il fratello gli avesse risposto di si, anche lei probabilmente li avrebbe avuti.
Lui inclinò leggermente le testa, in quello che era un'azione di comando e udì una voce computerizzata dire «Modalità devastatore, attivata.»
Fu la risposta che lei sperava.

*****

Nella sua cabina Olivia ricontrollava il piano di volo. Sarebbero dovuti arrivare due ore prima delle scadere del tempo, dove dai dati presumeva si trovasse la struttura dei “grigi” responsabile “dell'oscurità”.
Alzò la testa guardando fuori dal finestrino e vide solo il nero assoluto « Tempo di bonaccia.» Mormorò, si sentiva stanca. Sapeva di aver fatto tutto quello che poteva, ma il peso del comando le dava la sensazione che non fosse mai abbastanza, qualsiasi cosa facesse. Si alzò dirigendosi alla cabina di pilotaggio.
«Rapporto Ilary.»
«Siamo in rotta e rispettiamo i tempi di marcia, signore.» - rispose il pilota - «Sta bene Tenente?»
Olivia si accigliò a quelle parole «Si sto bene, grazie...eh...smettiamola con questa storia del “signore” al momento ho solo bisogno di qualcuno con cui parlare.»
«Sei venuta nel posto giusto, ultimamente non ho neanche la solita vista ad intrattenermi.» Fece cenno all'amica di sedersi al posto del co-pilota e si misero a parlare. Mentalmente Olivia si disse che prima o poi avrebbero dovuto trovare qualcuno per quel ruolo, il problema era che nessuno teneva testa a Ilary nel pilotare la nave.
Mentre parlavano arrivò Dasha, visibilmente scontenta di trovarsi di nuovo sulla SR3 anche se come ospite e in compagnia di Isabella, Naomi, Tetrius e Mores. In caso diverso sarebbero dovuti partire divisi e questo avrebbe causato solo problemi.
«Quanto possiamo fidarci del tuo piano Olivia? Molto si basa sulle abilità di Isabella e sulla possibilità che ci riesca. Per non parlare che Mores sta rimaneggiando diversi ordigni nucleari per aggiungerci dell'eezo creando un “Brucia Pianeti”»
«Hai visto anche tu cosa Isabella ha fatto a quei mech nemici. Li ha resi vulnerabili alle nostre armi. Vega ci ha detto che le nuove armature per biotici sono in grado di stimolare determinati attacchi, in base allo scopo per cui sono state ideate. Il campo distruttivo è un potere standard dalla Furia N7, normalmente genera un campo biotico rotante che ustiona i nemici con cui viene a contatto, ma in questo caso mi sembra sensato dire che quando ha colpito i mech nemici ha avuto un effetto in più. Se può fare questo a quei mech e facile che possa farlo con qualsiasi corazza di materia oscura.»
«Da qui la tua idea che di qualsiasi struttura si tratti sarà corazzata in quel modo, usare Isabella per fare un buco metterci dentro la bomba e scappare. Un piano semplice, fin qui mi piace tranne il fatto che è pura teoria e non sappiamo cosa troveremo. Ma chiedere a Mores di realizzare un “Brucia Pianeti” beh...mi hai sorpresa.»
«Per quello che ne sappiamo l'intera struttura potrebbe essere realizzata in materia oscura e situata in un complesso sotterraneo, anche se abbiano visto che usano anche leghe normali come quei mech “gorilla” su Rothla hanno dimostrato, se così fosse i poteri di Isabella sarebbero inutili ma potremo lo stesso distruggere tutto. Inoltre non dobbiamo dimenticare che secondo Miranda anche la lega in materia oscura può essere distrutta con la giusta potenza di fuoco.»
«Ed ecco spiegato del perché di un "Brucia Pianeti", un ordigno nucleare alimentato da plutonio e eezo che distrugge all'istante tutto in un raggio di almeno 2.000 km con una potenza pari a 296 miliardi di tonnellate di TNT.  L'esplosione crea una sovrappressione di 7 chilogrammi per  centimetro quadrato per gli ulteriori otto chilometri fuori di essa. Il calore sviluppato è tale che la crosta stessa del pianeta si fonde lasciando solo una lastra che sembra vetro nero. Per questo il Consiglio ha proibito a chiunque di realizzare queste armi. Ovviamente questi divieti non hanno senso per uno scienziato krogan, esperto in armamenti che ha come sogno di far esplodere un ordigno simile su Palaven e Sur'Kesh.» Disse divertita Dasha.
«Purtroppo non posso offrirti nessuna certezza  al momento, sempre se non hai idee migliori. In ogni caso se non basta un “Brucia Pianeti” per far fuori la loro struttura, niente potrà farlo. Non male quella di applicare un dispositivo di occultamento all'armatura da Furia di Isabella.» Disse in un evidente tentativo di sviare l'argomento.
«Non è potente come in quella da phantom, ma fa il suo dovere.»
«Dov'è Isabella, ora che ci penso?»
«Non lo so.» - Questo allarmò Olivia - «Forse starà cercando Steve per farci sesso.» Affermò Dasha lanciando un'occhiata alla pilota che rispose alzando il dito medio.
Lei si allontanò ridendo, la nave ebbe un brusco scossone mentre era sull'uscio della cabina, perse equilibrio e picchio la testa su un pannello.
«Devi fare più attenzione quando cammini, ci sono molti scossoni.» Le consigliò Ilary sorridendole
Dasha si passò la mano sulla fronte, ma l'unica vera ferita era nel suo orgoglio .
«Pare di si.» Rispose in tono gelido. Una volta sole, Olivia chiese al pilota «Hai sempre un'arma a portata di mano in cabina?»
« Certamente!» Le assicurò l’amica, una volta che Olivia fu andata via, infilò la mano sotto il sedile e fu rassicurata nel sentire che l'arma c'era veramente.

*****

Steve stava cercando di decidere gli ultimi ritocchi alla sua armatura ma essere fissato mentre lavorava non lo aiutava, tanto meno da un'assassina sexy pazza biotica.
Isabella si era presentata nel hangar con l'aria di chi non aveva niente da fare, mettendosi a fissare annoiata gli altri che lavoravano sul proprio equipaggiamento, per poi sedersi su una cassa vicina alla sua postazione.
Steve avrebbe voluto che sparisse, ma non aveva idea di come dirglielo. Offenderla e trovarsi con la gola tagliata non entrava nei suoi piani. Cercò lo stesso di tenere la mente concentrata sul suo lavoro.
Lei si mosse distendendosi sulla cassa per sgranchirsi. A guardarla a Steve ricordò una tigre, no meglio, un leopardo che faceva le fusa. Cercò anche di non indugiare su alcuni particolari che l'armatura da Furia metteva in risalto e che aveva potuto vedere meglio quando lei era entrata nella sua camera alla Grissom.
Come allarmata Isabella si mise in piedi in un singolo e veloce movimento. Tutti avvertirono che la nave rallentava e la voce di Olivia nell'interfono «Abbiamo raggiunto la nostra destinazione. Fatevi trovare tutti nella sala tattica.»
Come previsto arrivarono all'origine “dell'oscurità” che aveva inghiottito la galassia. Davanti a loro si parava una gigantesca stazione spaziale che aveva la forma di un diapason, due lunghe braccia parallele che si incontravano e si univano a un singolo corpo centrale. La superficie era perfettamente liscia e continua come se fosse un blocco unico, in mezzo alle due braccia ruotava una sfera di energia oscura del tutto eguali a quella dei portali tranne che nelle dimensioni. Da sola la sfera era più grande di qualsiasi portale e la struttura, nel suo complesso, poteva rivaleggiare con la Cittadella.
«Abbiamo un problema.» - esordì subito Olivia - «La corazza della stazione è si in materia oscura ma è troppo spesa per bucarla anche con i poteri di Isabella.» ed espose i dati che i sensori avevano raccolto.
«Perché non posiamo la bomba su un punto qualsiasi della stazione e la facciamo esplodere?» Domandò Arturus
Mores si vece avanti a rispondere « Nello spazio la potenza di qualsiasi ordigno nucleare si riduce enormemente e un “Brucia Pianeti” non fa differenza. Se si trattasse di una base con materiale ordinario direi “Facciamolo!”, ma non ne so abbastanza sulla materia oscura per rispondere. Ma se fosse piazzata all'interno…» il krogan concluse con una risatina.
Pars confermò le parole di Mores, ma essendo una quarian aveva notato anche altro. «Questa zona è senz'altro il più delicato.» - e indicò l'esatto punto in cui le due braccia e il corpo centrale della struttura s'incontravano - «Non posso darne la certezza, ma se subisce sufficiente danni in quel punto la struttura crollerà, è in ogni caso il punto migliore dove attaccare.»
Fu Dasha a far rivelare un particolare. «Portiamo la bomba fino a li, ma come si torna indietro? Se volete una missione suicida, noi ce ne torniamo indietro.»
«In ogni caso fare due volte il percorso per entrare e uscire non è fattibile in nessun caso. Ci serve un'alternativa» - Dichiarò Olivia, ebbe un'idea improvvisa - «Ingrandite quel punto!» Disse indicando col dito l'immagine olografica della struttura. L'immagine ingrandita mostrò delle linee nella parete, le uniche in una superficie perfettamente liscia. «Avviate una ricerca. Trovatene altre.» ordinò.
Il programma della nave si diede da fare e individuò altre di quelle zone, « A voi cosa sembrano?» chiese «A me delle porte.»
«Se anche fosse. Cosa cambia Olivia? Solo lo stesso troppo spesse per provare a sfondarle.» Fece notare Pars
«Non voglio sfondarle ma...» Olivia spiego il proprio piano e sorrise nel farlo.
«Ah, mi piace. Ci sarà da combattere e l'occasione di spaccare qualche testa.» Dichiarò Mordin, primo a esternare la propria opinione.
«Sapevo che le rosse sono pazze» - intervenne Dasha - « ma ritengo sia la nostra miglior alternativa. Generale che ne pensa? Questo è il suo campo dopotutto.»
«Sfruttare il fatto che il nemico sappia della nostra presenza  in modo ad indurlo ad aprire le porte per attaccarci e usare quell'occasione per introdurre la bomba. Piano molto anticonformista e audace, la fortuna avrà un ruolo importante...mmhh...lo ritengo fattibile.» Commentò Tetrius

*****

La SR3 occultata si avvicinò alla base nemica il più possibile, arrivata alla distanza giusta l'hangar si aprì e due navette kodiak uscirono, dirette verso la superficie. Atterrarono senza problemi e da esse uscirono Olivia , Isabella, Dasha, Naomi, Tetrius, Steve, Arturus e Pars e per ultimi Mores e Mordin. I due Krogan stavano trasportando a spalle l'ordigno nucleare.
Fortunatamente l'assenza di gravità facilitava di molto il trasporto anche se non permetteva di correre, vi era il rischio che gli stivali magnetici perdessero aderenza e di trovarsi dispersi nello spazio. A difesa dei due krogan si dispose il resto della squadra che teneva in mano gli scudi ottenuti dalla corazza dell'Araldo.
«Avanziamo!» Ordinò Olivia . Il loro obiettivo era una delle supposte porte, la più vicina al punto d'incontro tra braccia e corpo centrale della struttura. In quell'istante, numerosi cilindri si staccarono dalla struttura e fluttuarono intorno a loro.
«Fuoco e avanzate!» Gridò Olivia. Da entrambe le parti venne aperto il fuoco. I cilindri  erano una specie di droni e sparavano un raggio di energia oscura decisamente più debole, anche se un solo colpo bastava per abbattere gli scudi energetici di qualsiasi armatura, ma quelli in solido metallo ottenuti dalla corazza dell'Araldo si rivelarono all'altezza della situazione, una copertura perfetta.

I droni nemici  risultarono essere corazzati, ma non cosi pesantemente da non poter essere distrutti. La squadra di Olivia riusciva, nonostante tutto, a procedere. La cosa più difficile era garantire la sicurezza dei due krogan e dell'ordigno nucleare.
Lei con Arturus e Dasha si occupava di questo, mentre i membri restanti cercava di fare spazio pulito dei nemici, ma per ogni drone distrutto altri prendevano il suo posto. Isabella forniva falsi bersagli continuando ad apparire e sparire troppo velocemente perché i droni potessero rispondere efficacemente e distruggendone il più possibile.
Diverse delle supposte porte si aprirono, confermando la fondatezza dell'idea. «Gorilla!» Urlò Steve. Olivia poté contarne almeno sei, tre coppie che si avvicinavano da direzioni differenti. Avrebbero dovuti fermarli prima che arrivassero al corpo a corpo, in tal caso non avrebbero avuto speranze. «Dasha volevi usarlo? Hai la tua occasione!»
Senza farselo ripetere imbracciò N-290 Abrams «Ho due colpi. Contro chi li vuoi?»
«Colpisci le coppie che ci arrivano ai lati.» - e si rivolse agli altri - «Concentrate il fuoco sui due Gorilla che abbiamo davanti!» - e tornando a rivolgersi nuovamente a Dasha le disse - «Non sbagliarmi mira!» In parte scherzando e in parte sapendo quando fosse difficile mirare con quel tipo di armi.
«Mai!» Le rispose, mentre premeva il grilletto. Se fosse stato in un ambiente con atmosfera sarebbe stata un'esplosione che avrebbe costretto tutti a terra con un rumore assordante.
Nello spazio nessun avverti niente tranne una luce improvvisa, ma mise lo stesso fuori gioco due gorilla che ora fluttuavano nel vuoto siderale.
Dasha aveva sfruttato il fatto di essere nello spazio a proprio vantaggio, facendo il modo che l'esplosione più che distruggerli li scaraventasse nel cosmo. Lo stesso successe ai gorilla che stavano arrivando sull'altro fianco. «Due minuti per ricarica.»
«Penso che non ne avresti lo stesso il tempo.» Commentò Olivia. I mech nemici che avevano attaccato frontalmente erano stati distrutti ma altri ne avevano preso il posto, sia gorilla che umanoidi.
«Serrate la formazione. Tenete duro e rendetegli la cosa difficile.» Urlò mentre altri gorilla si lanciavano furiosamente all'attacco. Fu allora che fece cenno a Dasha e attivò il comunicatore. L'altra fece lo stesso «SR3 intervenite!»
La Normandy SR3 e la Atlantic Codex fino a qual momento occultate e invisibili sia ai sensori che a occhio nudo, si lanciarono all'attacco, attivando le armi e abbandonando l'invisibilità solo all'ultimo. Le difese della stazione non si fecero attendere, nonostante la bravura dei piloti diversi colpi andarono a segno. Le navi fecero un solo, veloce, passaggio bombardando la superficie. La squadra sbarcata si protesse dietro gli scudi. Numerosi nemici vennero distrutti, altri finirono nello spazio.
«Più veloci che potete!» Gridò Olivia decisa ad approfittare del varco aperto e conscia che una seconda occasione non ci sarebbe stata.  Non pensava che sarebbe mai successo, ma fu sollevata nel vedere mech umanoidi emergere da quello che era il loro obiettivo.
Isabella apparve del nulla davanti ai due mech eseguendo un campo distruttivo per indebolire le loro corazze. Le sue spade si conficcarono per la loro intera lunghezza nei corpi metallici dei nemici, all'altezza della cabina di comando.
Quando le estrasse non era olio, quello che si staccava da esse e formava piccole goccioline nel vuoto spaziale. Comparve però un problema di cui nessuno aveva tenuto conto. Le porte si stavano chiudendo quando loro non erano ancora abbastanza vicini per lanciarvi dentro il “Brucia Pianeti”, incitò tutti alla corsa nella speranza di farcela.
Una figura ruppe la formazione, gettando da parte lo scudo e mettendosi in mezzo alla porte impedendogli di chiudersi. «Muovetevi...cazzo!» Gridò Steve che sentiva la corazza che stava cedendo, nonostante stesse sforzando i micromotori al massimo.
Gli mancò il fiato quando le braccia cedettero e le porte si chiusero su di lui certo che l'armatura avrebbe ceduto e lui sarebbe morto schiacciato e tagliato in due. Ma senti la pressione alleggerirsi e della mani tirarlo fuori. Erano arrivati appena in tempo per  riuscire a forzare le porte e a tenerle aperte usando i possenti martelli da guerra Krogan.
«Pazzo!» Gli gridò Olivia assestandogli un pugno in volto. Lui ringraziò che il casco fosse robusto.
«Bomba armata. Timer partito, un minuto e cinquanta secondi all'esplosione!» Gridò Mores chiudendo violentemente il pesante involucro dell'ordigno che doveva servire a proteggerla da eventuali manomissioni. Olivia lanciò un'occhiata appena oltre le porte e sorrise nel vedere una rampa.
«Lanciatela!» Ordinò rivolta ai due krogan che usando i loro poderosi muscoli fecero quanto detto e videro la bomba sparire giù lungo lo scivolo fino a svanire alla vista.
«Via!» Urlò Olivia conscia che avrebbero dovuto correre fino alle navette e riuscire ad allontanarsi il più possibile.
«Collaborazione finita!» - le disse Dasha passandole accanto mentre correva - «Una navetta è solo per noi.» Olivia avrebbe voluto imprecare perché non era ancora finita e non le sembrava saggio dividersi. Ma Dasha aveva ragione, oramai non aveva più bisogno di lei se le cose fossero andate bene.
«Ilary vieni a prenderci!!» Gridò nel comunicatore, quando furono nella navetta incredula che ci fossero ancora tutti mentre i primi colpi nemici esplodevano sulle paratie del mezzo. «Andiamo!»
Con Arturus e Pars ai comandi la navetta si alzò in volo eseguendo manovre evasive, temendo il peggio quando sentì il turian mormorare «Per gli spiriti!»
Precipitatasi a vedere, anche lei non poté evitare un'imprecazione che sembrava più una preghiera, anche se per motivi che mai avrebbe immaginato. Ilary per raccoglierli e evitare il fuoco nemico stava eseguendo una manovra folle, stranamente non poté fare a meno di pensare che ignorava che la sua nave potesse fare cose simili.

*****

Olivia stava ancora cercando di capire da che parte fosse il sopra e dove il sotto, nel tentativo di mettersi in piedi quando riuscì ad aprire la porta alla navetta e ad uscire, solo allora fu in grado di ammirare l'atterraggio o forse era il caso di dire lo schianto d'emergenza che la navetta aveva eseguito, quando la SR3 l'aveva fagocitata nel proprio hangar come un predatore.
Un altro scossone, sarebbe finita a terra se non si fosse tenuta a qualcosa. La nave si era fermata «Ma che diavolo...» e corse all'ascensore decisa ad andare alla cabina di pilotaggio e capire cosa combinava Ilary che al momento non rispondeva alle sue chiamate.
Quando arrivò in cabina strillò «Ilary rapporto!», mentre il pilota sembrava incredibilmente indaffarato. Lei non rispose, limitandosi a indicare fuori dal finestrino.
Se la Cittadella, i portali e la struttura dei grigi potevano essere considerate strutture colossali allora non aveva idea di come definire cosa vedeva. Immobile nello spazio la SR3 fluttuava a qualche centinaio di chilometri di distanza dalla superficie della più gigantesca struttura che le due donne avessero mai visto, indubbiamente trattenuta da essa in qualche modo.
La struttura era una sfera perfetta, anche se dalla loro posizione le due donne potevano vederne solo una sezione i sensori rispondevano alle loro domande. La superficie era perfettamente liscia e lucida come se fosse un blocco unico, lo stile di costruzione non lasciava spazio ai dubbi anche se non c'è ne erano. Quella cosa apparteneva ai grigi. I sensori riportavano altre informazioni, la corazza esterna era realizzata interamente in materia oscura e il diametro raggiungeva i novecento chilometri.
Le due donne ammutolite la fissarono troppo incredule per reagire, Olivia nel tentativo di formulare un piano d'azione si ricordò di aver letto nei rapporti che i grigi erano scappati dai razziatori su quella che il leviatano aveva definito un'arca. Quando gli venne in mente non ebbe più dubbi su cosa stava guardando.
L'intera nave tremò e detriti colpirono sia la SR3 liberandola dalla presa nemica che la gigantesca super struttura. Il “brucia pianeti” era esploso e la struttura nemica era collassata sotto l'incredibile potenza che si era sviluppata dal suo ventre. Come se si fossero destate da un sonno Olivia gridò «Portaci via! Non importa dove!»
«Contaci!» Le rispose il pilota.
La SR3 fuggì in direzione del bordo della galassia più velocemente che potè. Olivia diede un'ultima occhiata ai sensori, incredibilmente la gigantesca struttura era sparita cosi come era apparsa.
Un rumore di passi la fece girare, Arturus e Steve erano arrivati a vedere cosa succedeva dopo aver aiutato gli altri ad uscire dalla navetta. Olivia tentò di raccontargli cos'era successo, ma le ci volerò diversi minuti per trovare le parole necessarie per farlo e alla fine le credettero solo grazie a ai dati registrati dai sensori e all'insistenza di Ilary. Solo allora si ricordò che doveva fare anche altro.
«Ilary manda un messaggio in cui avverti che la missione ha avuto successo.»
«Si signore, ma penso che lo sappiano già. Rilevo nuovamente tutte le stelle, “l'oscurità” sta scomparendo e i sistemi funzionano molto meglio.»
Steve trasse un profondo respiro «Se non c'è altro me ne andrei in infermeria, essere preso tra quelle due porte non mi ha fatto bene.» e senza attendere risposta s'incamminò.
Inaspettatamente fu il turian a rispondere «Finché siamo in argomento, grazie alla bella manovra di Ilary, Mordin ha vomitato appena uscito dalla navetta...e Pars si è espressa in maniera cosi colorata sulla sanità mentale dei piloti dell'Alleanza che nei io ne i traduttori simultanei conosciamo il significato di quelle espressioni.»
«Ehi!Vi ho salvato tutti è questo quello che ci guadagno?» Borbottò il pilota  con finta indignazione.
«Ma scherzi a parte Olivia, pensi sia finita? Dasha e Isabella?»
«Spero di si e riguardo a quelle due, sono sicuro che ne sentiremo ancora parlare.»

*****

Nell'hangar dell'Atlantic Codex, Naomi stava riponendo l'armatura da Ombra, quando udendo un rumore famigliare si buttò a terra giusto in tempo per evitare una lama che urtò contro la cassa con cui lei un attimo prima stava lavorando. Alzando lo sguardo incrociò quello di Isabella che fece alcuni passi indietro, mettendosi a distanza di qualche metro.
Lei si alzò, non sicura di cosa stesse succedendo ma per niente rassicurata nel vedersela con il phantom, con un rapido movimento della mano afferro la spada dell'ombra che per fortuna non aveva ancora risposto, stava per prendere anche la pistola quando risuonò una voce.
«Quella non la toccherei. Vuole solo divertirsi, per ora. »
Naomi fu in parte rassicurata nel vedere arrivare Dasha, significava che forse avrebbe ancora potuto cavarsela « Che significa? Richiama Isabella.»
« Richiamare? Non è mica un cane, come ho detto vuole solo divertirsi. Da quello che ho capito, adesso che ha scoperto che sai come usare una spada vorrebbe affrontarti alla pari, senza armatura e poteri biotici...ti consiglio di assecondarla o potrebbe decidere di fare come al solito. »
Naomi non era sicuro di aver capito bene, era possibile che Isabella volesse un incontro di scherma? Guardandola meglio si accorse subito di alcune cose che nell'immediato aveva trascurato, come lei non aveva indosso nessuna armatura e portava solo una spada.
Sorprendendola ancora Isabella eseguì un perfetto saluto di apertura come in un incontro regolare, quindi si mise in guardia.
Naomi sapeva che come biotica Isabella non aveva uguali e che era anche abile con le spade, ma in che misura le due cose la rendessero pericolosa non lo sapeva.

Strinse saldamente l'impugnatura, ripensando che erano anni che aveva smesso di esercitarsi nell'arte della spada e da altrettanti non ne stringeva in pugno una. Trasse un respiro e guardò davanti verso la sua avversaria che l'attendeva, rispose al saluto e scattò in avanti. Le lame si scontrarono.

*****

La Normandy SR3 era nel sistema di Palaven, tutti si erano concessi alcune ora di riposo dopo aver risposto ai messaggi che erano arrivati dal Consiglio e dai loro genitori. Tutto era tornato alla normalità, i sistemi funzionavano nuovamente, i biotici stavano nuovamente bene e anche i geth compreso Chrome.
Stavano per attraversare il portale che dalla Cresta di Aspen li avrebbe portati alla Cittadella quando ricevettero un messaggio prioritario da Wrex. Il krogan chiedeva che tutti loro si recassero immediatamente su Tuchanka per affrontare un'emergenza che non poteva aspettare.
Inizialmente Olivia ne fu frastornata avendo appena finito di affrontarne una, chiese a Mordin ma l'amico si dimostrò ignaro di cosa stesse parlando il padre nel messaggio. Ma la cosa si fece ancora più preoccupante, quando ricevette un messaggio da suo padre che gli ordinava di fare quanto chiesto dal vecchio compagno di squadra.
«Immagino che essere uno s.p.e.t.t.r.o. voglio dire anche questo.» disse più rivolta a se stessa che al krogan «Ilary rotta per Tuchanka. Portaci li il prima possibile. Le comunicazioni funzionano ancora male e siccome per raggiungere la zona krogan dobbiamo passare del portale della Cittadella prepara un drone messaggero da rilasciare appena entriamo nello spazio della stazione.»
«Non ci fermiamo neanche per un saluto?» Chiese il pilota in tono un po' afflitto e speranzoso. A tutti avrebbe fatto bene rivedere i propri cari e riposare per un po', ma un messaggio prioritario non poteva aspettare «No, ma prometto a tutti una meritata licenza.»
Il pilota fece come le era stato detto e alla fine la SR3 entrò nello spazio di Tuchanka. Ilary si era messa ad ascoltare le comunicazioni in entrata e uscita dal pianeta, ma queste risultavano normali, anche se Mordin non era riuscito a contattare Wrex e Grunt in nessun modo, per tutto il tragitto.
Mentre la SR3 atterrava dove gli era stato indicato, Olivia lanciò un'occhiata alla propria squadra. Erano stanchi e Steve era quello che stava peggio, avvertiva dolore ogni volta che respirava  che equivaleva a dire sempre, ma anche così non si era tirato indietro anche se era stato costretto nuovamente ad indossare l'armatura da soldato, quella del distruttore aveva bisogno di una buona manutenzione. A interrompere le sue riflessioni fu la risata di Ilary all'interfono, ma prima che potesse chiedere spiegazioni l'hangar si aprì e Olivia decise che dopotutto avrebbe visto di persona cosa succedeva.
Appena scesero trovarono Wrex e Grunt che indossavano l'alta uniforme krogan. Dietro di loro un battaglione di guerrieri krogan disposto ai lati della pista, tenevano in mano e in posizione di saluto un'arma tradizione del loro popolo, simile ad un'ascia umana ma dall'aria decisamente più pesante.
«Salutiamo l'arrivo dei valorosi guerrieri!» Annunciò Wrex in tono formale. Mordin si fece avanti e di fronte a Wrex dichiarò «Padre torniamo ricoperti del sangue dei nemici dei Krogan e di Tuchanka e senza ferite sulla schiena.» con la massima serietà possibile.
«Ben detto figliolo.» Disse Wrex e colpì violentemente il figlio con una testata che non cadde, ma sorridendo a sua volta ricambiò il saluto alla stessa maniera e tutta la tensione e la formalità del momento fu dimenticata.
«Cosa succede?» Chiese Olivia visibilmente scocciata e stanca, era arrivata pensando fosse un'emergenza, ma era chiaro che questa non c'era e anche se si trattava di Wrex si sarebbe arrabbiata se si fosse trattata solo di uno scherzo. Il krogan però lo capì all'istante.
«S.p.e.t.t.r.o. eh?..Buon sangue non mente, ora lascia che ci occupiamo noi di voi e della vostra nave. Avete bisogno di riposo, di vero riposo...seguitemi...abbiamo preparato delle cavalcature per voi.»
«Prego...cavalcature? Intende dire dei mezzi.» Domandò Pars con un moto di preoccupazione.
I suoi dubbi si dileguarono quando si trovò davanti a un Kakliosaurs, simile a un'iguana gigante con un paio di corna sul davanti e di lato, che la scrutava come a chiedersi cosa voleva da lui.
Tranne Pars gli altri non ebbero problemi a salire sulle loro cavalcature, avendo visitato Tuchanka molte volte in passato e non erano mancate le occasioni di montare quegli animali. Al loro passaggio i Krogan schierati emisero un grido gutturale e resero a loro gli onori.
«Insomma Wrex, che succede?» Domandò Olivia che ci capiva sempre di meno e irritata dal fatto che gli altri avessero accolto tranquillamente la situazione tanto da mettersi a chiacchierare fra loro, mentre Mordin teneva per il guinzaglio la cavalcatura di Pars che incontrava più problemi del previsto, Steve e Arturus si vantavano con Grunt delle loro prodezze.
«Eh,eh...tuo padre si è tenuto tutto il divertimento per se e anche Bakara mi ha detto poco o nulla della storia. Non mi sembra un comportamento giusto quello di volermi escludere.»
Olivia stava per rispondere che gli sembrava ridicolo, ma il krogan proseguì «Così ho organizzato una piccola festicciola in stile krogan al palazzo del capo dei capi clan sia per celebrare la vostra vittoria sui “grigi”...non fare quella faccia, non sono arrivato a settecento anni senza imparare l'importanza di tenermi informato e condividere l'alcova con la consigliere krogan aiuta...e la tua entrata nelle fila degli s.p.e.t.t.r.i.»
Durante il tragitto per le via della capitale Krogan, Urdnot, la popolazioni li incitava a gran nome e più di tutti gli altri un nome veniva nominato di frequente «Shepard! Shepard! Shepard...» non era di certo un segreto che tra gli eroi acclamati vi erano i figli dell'eroe della galassia.
«Cos'è quello?» Chiese Pars, indicando l'enorme monumento nella  più grande piazza della città situata davanti al palazzo.
«Quello...è il monumento a John Shepard.» - gli rispose Steve - «Dalla parte opposta a dove ci troviamo, vi è invece nella piazza gemella un monumento a Mordin Solus. Invece i giardini interni del palazzo sono intitolati a nostra nonna.»
«Vostra nonna e perché?» Domandò la quarian.
«Non conosco tutti i particolari....ma subito dopo la guerra l'ammiraglio Hannah Shepard ha avuto da ridere con i superiori. Siccome al momento cercavano qualcuno che facesse da spola con una nave tra Terra e Tuchanka per portare avanti gli accordi commerciali che erano stati presi scelsero lei convinti di togliersela di torno dandole un misero incarico. In verità nonna ne fu felicissima e andò d'accordo fin da subito con i krogan che da parte loro, essendo la madre e la femmina che aveva cresciuto il grande eroe, la trattarono con ogni onore possibile, un paio di volte successero anche cose imbarazzanti. Una volta, mentre accompagnava l'ambasciatore dell'Alleanza sul pianeta, le venne dato il posto d'onore ad una cena ufficiale in onore del politico, ma è successo di meglio.» Steve si porse quindi in avanti urlando per farsi sentire «Wrex! Perché non racconti dell'incidente con mia nonna?»
«Quello stupido, non mi sono mai vergognato tanto di essere un krogan.» - borbottò l'interpellato che rimuginò un momento e prese a raccontare - «Era una grandiosa festa krogan, come testimoniavano le ventine di risse che vi erano state e il ryncol scorreva a fiumi, quando a un certo puntò un capo krogan blaterando di qualche stupida discendenza di cui era l'ultimo erede, si presenta ubriaco al tavolo dove lei sedeva con me e Bakara e gli dice “Sono l'unico krogan degno di riempirti il ventre e che ti possa dare un guerriero ancora più grande!” e come se non bastasse urla la frase che tutti i maschi krogan dicono quando reclamano una femmina“Questa femmina mi appartiene!” giuro che mi sarei alzato a uccidere quell'idiota per il disonore che portava ad un ospite della mia casa, se da sotto il tavolo Hannah non mi avesse tenuto un braccio, a quel punto lei scoppia in una fragorosa risata, propri in faccia all'idiota che rimane allibito. Questo sta per aggiungere altro quando interviene Bakara che solleva l'intero tavolo tirandoglielo addosso, è stata una delle migliori risse che abbia mai visto...fortuna che ai Krogan ricrescono sempre i denti.» e terminò il racconto con una risatina.
Erano ormai giunti davanti al palazzo e stavano scendendo dalle cavalcature quando Olivia si sentì chiamare voltandosi vide Okasa la figlia di Grunt e di qualche femmina, a volte era difficile seguire o comprendere il comportamento delle coppie krogan, con addosso i paramenti da sciamano del suo popolo.
«Okasa felice di vederti, mi pare sia una vita che non ci vediamo.» Commentò lei.
«Hai ragione.» Le rispose la femmina krogan
«Certo...sono felice di vederti e di vedere tutti voi...ma sinceramente non mi pare una ragione valida per strapparmi dai miei impegni. Devo presentarmi al Consiglio, fare rapporto, dire quello che ho visto e...». Wrex arrivò in quel momento chiese ad Okasa di occuparsi degli ospiti mentre lui parlava con Olivia. «Cucciolo...credi davvero che ci faremo sorprendere o perderemo tempo che non ci possiamo permettere. Dopo che avete fatto saltare in aria i piani del nemico e il vostro rapporto su quella incredibile stazione spaziale, i leviatani si sono nuovamente manifestanti al Consiglio affermando che per un bel po' i “grigi” non saranno più un problema, anche se rimarranno la fuori in attesa della prima occasione per saltarci alla gola e dimostrandosi stranamente soddisfatti.»
«Ok...ma perché mandare un messaggio in cui ci si ordinava di non perdere tempo alla Cittadella e di dirigermi subito qui. Non hanno neanche risposto quando ho provato a contattarli mentre eravamo nello spazio della Cittadella.»
Con sua sorpresa vide il krogan abbassare lo sguardo e dondolarsi un attimo sui talloni prima di rispondergli. «Politica.» Mormorò a bassa voce, come se avesse trovato escrementi  di varren all'entrata del palazzo.
Si guardò attorno e trasse Olivia in disparte «Al Consiglio non è piaciuto come hai sistemato la cosa....un “Brucia Pianeti”...Jerod, il consigliere Salarian ha richiesto una riunione d'emergenza allarmato dal fatto che uno scienziato ribelle krogan avesse accesso a informazioni su come costruirne uno...ha chiesto inoltre la tua rimozione dagli s.p.e.t.t.r.i e l'arresto immediato di tutto l'equipaggio della SR3.»
Olivia era alla stesso tempo stupita e disgustata da quello che sentiva, era quella la gratitudine che mostrava il consigliere per il pericoloso lavoro che avevano svolto. Ma Wrex non aveva ancora finito «Anche se erano per posizioni più miti anche gli altri consiglieri erano preoccupati per l'uso di tale ordigno e si sono schierati con Jerod, tranne Bakara mentre il consigliere umano non si è pronunciato… pare che all'umanità non interessi la sorte di un loro s.p.e.t.t.r.o. adesso che ne hanno altri. Il vero problema per loro è il nome che porti, per questo tutta la vecchia squadra della SR2 si è messa di traverso al volere del Consiglio e ti hanno ordinato di venire qui. I krogan hanno un debito troppo grande con Shepard perché possa essere dimenticato o offuscato da altro. Qui il Consiglio non oserà mandare qualcuno con l'ordine di arrestarvi.» Quella possibilità ad Olivia non era neanche venuta in mente
« Stiamo facendo tutti il possibile per salvare la tua...le vostre carriere... ma non temere..» - aggiunse vedendo l'espressione di Olivia - «Non è la prima volta che capita e non sarà ultima e se qualcuno sarà cosi stupido da fare qualche scherzo a tuo padre ci  penseremo noi krogan.» dDsse mostrando quel sorriso che Olivia aveva sempre trovato divertente e che nonostante gli anni passati non era cambiato «In ogni caso potrai vederli qui tra qualche giorno ne sono sicuro.»
«Cosa? È perché?»
« Perché voi siete qui e adesso...che si FESTEGGI!» - gridò Wrex e aggiunse a bassa voce - «Preferirei non dicessi niente agli altri per ora, che lo sappiano o meno la situazione non cambierà e avete bisogno di riposo.»  Olivia si morse il labbro, ma dovette ammettere che il vecchio krogan aveva ragione.

*****

Steve si svegliò di soprassalto senza un motivo apparente, si sentiva sudato e con un orribile sapore in bocca, in compenso la poltrona dove si era addormentato era larga e comoda, un posto più decoroso di quello trovato da altri.
Mordin era disteso a terra pancia all'aria e un rivolo di bava gli scendeva dalla bocca. 
Steve mosse appena le testa e solo allora si accorse che il peso che sentiva, non era dovuto solo a quello che aveva bevuto. Ilary si era addormentata su di lui.
«Diavolo...donna a volte sei possessiva.» Disse sorridendo.
Facendo piano con le braccia riuscì a mettersi in piedi, con Ilary in braccio quindi la adagiò dolcemente sulla poltrona. Uscì e giungendo su un balcone tirò un profondo respiro che gli  confermò che era lui l'origine del pessimo odore che sentiva, gli serviva una doccia.

Quello era il mattino del loro terzo giorno su Tuchanka e forse sarebbe stato il caso di riposare sul serio almeno una volta pensò, nei giorni precedenti aveva fatto di tutto tranne riposarsi.
Da dov'era scrutò l'orizzonte e vide la SR3 e al suo fianco la SR2. I loro genitori erano arrivati ieri sera, quando la festa non era ancora nel vivo. Loro avevano cercato di fare rapporto e di presentarsi sull'attenti nel modo opportuno, ma dall'espressione dei genitori era chiaro che non vi erano riusciti. Si ricordava solo che avevano detto e ripetuto più volte che per adesso la questione dei “grigi” poteva dirsi risolta e che Ascolto non aveva registrato neanche un segnale, in ogni caso la sua rete sarebbe stata ampliata per sicurezza.
Olivia continuò un bel po' a fare domande e raccontò varie volte di quella gigantesca astronave sferica, alla fine si ritirò con tutti quelli della vecchia guardia che volevano discutere della cosa. Lui da parte sua, aveva deciso che la cosa non gli importava al momento. I suoi avevano detto che la situazione era risolta e siccome non c'era niente che potesse fare in ogni caso si era dedicato ai festeggiamenti, aveva però la sensazione che ci fosse qualcosa di cui non era al corrente.
Alcuni muscoli della faccia di Olivia si era contratti diversamente dal solito e gli sembrava che anche il tono di voce di sua madre fosse differente, ma non ne era sicuro per via di quanto aveva bevuto. Fu allora che sentì una porta aprirsi e vide Olivia uscire da una stanza «Ehi!» la salutò Steve
«Sempre il primo a svegliarsi.» Gli rispose la sorella che lo raggiunse per fargli compagnia
«Quindi tutti risolto? Lieto fine e vissero tutti felici e contenti?»
«Parrebbe proprio di si.» Quella risposta gli fece venire nuovi dubbi, ma se Olivia non gliene voleva parlare non avrebbe chiesto.
«Bene storia chiusa, in quale nuovo guaio mi caccerai sorell-ina?»
«Dice questo la persona che con la sua stupida domanda ha fatto venire in mente al Consiglio di nominarmi s.p.e.t.t.r.o. Le male lingue e la stampa ci andranno a nozze. Ti ricordi i problemi che ci ha causato l'invidia altrui? Magari ora faranno film porno con attrici che si fingeranno me, oltre che farne sui nostri genitori?»
Steve non rispose non sapendo bene cosa dire, perché la cosa agli occhi di Olivia era un vero problema. Per lui non lo era mai stato, aveva avuto dei litigi sul lavoro ma l'invidia non era mai stato uno dei motivi, era chiaro che per le donne le cose erano diverse.
«Però non abbiamo finito Steve.» - gli disse la sorella e lui la guardò non capendo a cosa si riferisce - «Devo parlare ancora con Mila.»
«Brutta storia.» Riuscì solo a dire, dentro di se fu contento che non toccasse a lui.

*****

Olivia camminava per la silverstrip della Cittadella, le pareva di avere in bocca della cenere. Mila era cosciente quando ed era andata a parlarle da sola all'ospedale, avrebbe gradito della compagnia ma riteneva fosse giusto così. Non si erano scambiate parole al suo ingresso e nel tono più distaccato possibile le aveva comunicato la sua decisione.
Veniva  rimossa come membro effettivo della SR3 e presto avrebbe ricevuto una nuova destinazione. Non ci sarebbe stato nessun provvedimento disciplinare, ufficialmente aveva ubbidito agli ordini dei superiori che ora volevano dimenticare tutta la faccenda. Olivia stava uscendo dalla porta senza aggiungere altro quando Mila disse «Sei destinata a grandi cose Olivia, ma non mi pento di quello che ho fatto...Isabella non è umana, non nell'anima almeno...farò meglio che potrò per eliminare lei e Dasha, se l'Alleanza me ne darà l'occasione.»
« Buona Fortuna.» Le disse di spalle ed uscì.
I notiziari parlarono per alcune settimane di quanto accaduto e dei innumerevoli morti e dispersi che vi erano stati durante “l'oscurità” e della nomina a s.p.e.t.t.r.o. di Olivia Williams Shepard. Poi come sempre accade i media si concentrarono su avvenimenti più recenti.
In tutto lo spazio della Cittadella e fuori, innumerevoli bande criminali erano state sgominate dai rappresentanti della legge e molti nomi famosi erano sotto inchiesta. Alcuni parlavano del più grande successo contro la criminalità organizzata che ci fosse mai stato, i più azzardati arrivarono a dire che il crimine organizzato era virtualmente un ricordo.
Olivia era diretta a uno dei locali della Cittadella su invito di Kasumi, poliziotto del C-sec con lo pseudonimo di Misu Tokago e ladra nel tempo libero.
La trovò subito e si sedettero a un tavolo, presero da bere e la poliziotta fece intendere al locandiere Krogan di non voler essere disturbata.
«Hai notizia di Dasha ?» Chiese subito l’amica. Olivia sussultò a quella domanda completamente inaspettata.
«Niente che non sappia anche tu. L'ultima notizia che ho di lei, riguarda la sua presenza alla Grissom per installare il nuovo impianto ad Isabella e un messaggio da parte sua in cui spera di non incontrarmi mai più, pare che la mia presenza le complichi la vita. Non capisco da dove nasca questa idea.» Commentò lei sorridendo.
La poliziotta sospirò, questo la fece sembrare stanca e forse lo era veramente.
«Hai sentito dei grandi successi contro il crimine?» - Al segno affermativo proseguì. - «Quello che non è riportato da nessuna parte e che quello che abbiamo confiscato, i locali chiusi e il resto apparteneva tutto all'impero criminale di Dasha.»
Olivia non era sicura di quello che aveva sentito «Stai dicendo che ha perso la sua organizzazione?»
Kasumi scosse la testa « È quello che sto cercando di capire. I beni e le società erano sicuramente sue, ma chi abbiamo arrestato apparteneva a piccole organizzazioni che sono subentrate da poco, solo alcune settimane e tutte assieme. Come se di colpo il suo impero si fosse sgretolato e diviso. Altra cosa strana, abbiamo ricevuto diverse soffiate che ci dicevano esattamente quando e dove colpire. Qualcuno potrebbe averla fatta fuori?»
Anche Olivia aveva riflettuto su questa possibilità, ma non le pareva credibile. « Avete trovato mucchi di cadaveri fatti a pazzi?» Chiese.
«No, solo qualcuno con la gola tagliata, generalmente gente addetta alla contabilità o a tenere i contatti con chi era sopra di loro.»
«È sicuramente viva. Se fosse morta ora stareste raccogliendo i resti del passaggio di Isabella e avreste un'ondata di omicidi senza precedenti.»
«Pensavo la stessa cosa. Ma perché rinunciare a tutto quello che aveva? Anche ammettendo che si sia ritirata da qualche parte con abbastanza crediti per far per sempre la bella vita ha lo stesso perso una fortuna, sicuramente di più di quello che può aver portato via. Inoltre non c'è la vedo a condurre una vita tranquilla e pacifica, soprattutto con Isabella al fianco.»
Olivia era dello stesso parere, ma non sapeva cosa pensare riguardo al resto. Un annunciò straordinario della sezione economica dei notiziari attirò la loro attenzione, una conduttrice asari apparve sullo schermo del locale.
«Signori, ci è appena giunta la notizia più straordinaria che la comunità economica galattica abbia mai assistito. Una nuova compagnia appena sorta ha acquistato per intero i diretti di sfruttamento del pianeta Noveria, di fatto è da adesso possibile considerarlo come una proprietà privata. Per la precisione tutte le compagnie facenti parte della Corporazione per lo Sviluppo di Noveria e altre esterne hanno annunziato una fusione totale fra di loro e la creazione della Noveria Corps. Una compagnia che stando ai numeri risulta essere la più grande della galassia, con investimenti in qualsiasi settore dall'armamento delle forze armate a quello dell'intrattenimento. Si parlerebbe di un fatturato superiore a quello di alcune delle maggiori compagnie di Illium, con un numero di dipendenti totali, tra presenti su Noveria e altrove, da poter considerare questa compagnia quasi uno stato piuttosto che un'azienda. Sembra che stiano assumendo in massa, soprattutto tra chi proviene dai Sistemi Terminus, la parte povera della galassia, e i disoccupati che normalmente riempiono i centri dell’impiego. Il motivo di questo successo, sembra essere una serie di accordi commerciali approvati dalla stesso Consiglio che hanno svincolato le singole società da alcuni obblighi, permettendo questo incredibile avvenimento. Le società escluse da questo accordo stanno gridando alla scandalo e richiedono un’inchiesta ufficiale da parte del Consiglio. Ma non c'è dubbio che il Presidente della Noveria Corps. farà il possibile per difendere la sua neonata creatura…Si...ecco…Mi comunicano che è pronto il collegamento diretto con la conferenza stampa. A voi la linea.»
Sullo schermo apparve una donna umana in un elegantissimo abito, le dava un'aria professionale mantenendo intatta la sua femminilità. Kasumi e Olivia rimasero bloccate da quello che videro.
«Sono Dasha Weaver, Presidente e Amministratore delegato della Noveria Corps.» Annunciò la donna.

FINE

   
 
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