Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: sunflowers_in_summer    13/07/2014    3 recensioni
|«Prendi i bucaneve, no? Sono i fiori della speranza, perché a febbraio sbucano fuori dalla neve, a dimostrazione del fatto che, a volte, dalla neve nascono anche cose belle. Dico bene, Chione?»|
#Beautiful
#Powerful
#Dangerous
#Cold
{Svezia/Canada | Prima della guerra contro Gea}
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Chione, Dei Minori, Gea, Nuovo personaggio
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Blame on love and war'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
The frozen heart
Cold
{Stai attenta al cuore congelato}
 
Chione non aveva mai avuto un posto fisso nel grande palazzo in cui trascorrere il tempo. In genere vagava per il mondo, divertendosi a far giocare i bambini con la neve, a far meravigliare ogni volta i più attenti osservatori riguardo la bellezza e la perfezione dei suoi fiocchi. Bellezza e perfezione teoriche, microscopiche, che in pochi riuscivano a percepire. Bellezza e perfezione così piccole che solo Anders, tra tanti nel mondo, era riuscito a vedere in Chione.
Il pensiero di Anders le trafisse il cuore con minuscoli aghi di ghiaccio, come ogni dieci secondi da quattro mesi a quella parte. E intanto gli dei si erano ritrovati in piena guerra, oppressi dal dolore delle perdite dei loro figli e a lei non importava un bel niente di tutto quello. Era estate, no? Niente neve, niente Chione.
In quel tempo aveva perlustrato ogni angolo del palazzo reale per trovare un posto solitario, un posto dove stare con i pensieri, i sensi di colpa e la rabbia. Aveva trovato solo un posto che soddisfacesse i suoi desideri: quello che doveva essere un solaio abbandonato, dai vetri incrostati completamente di ghiaccio se non per un bovindo dai vecchi cuscini blu che offriva una vista mozzafiato sulla città.
Rannicchiata tra i cuscini del bovindo, Chione osservava il leggero strato di neve che ricopriva il pavimento della stanza e parte del davanzale. Raccolse la testa tra le braccia alla vista di alcuni fiori bianchissimi che crescevano spontaneamente tra la neve.
Il vortice dei ricordi la riportò a quando, poco dopo la “visita” dei suoi fratelli, lei e Anders passeggiavano sulla neve soffice. Gli aveva appena spiegato tutto della sua vita immortale, degli dei greci e dei suoi poteri e Anders aveva accolto le notizie con un silenzio meditato, senza però lascarle mai la mano. Non aveva la benché minima paura di ciò che quella mano potessero creare, e nemmeno Chione ci pensava, non in quel momento.
Improvvisamente Anders si era fermato e Chione lo aveva scosso leggermente per la spalla. Le faceva paura, il suo volto: era come congelato, cristallizzato.
“Guarda là” le aveva detto indicando un punto poco avanti ai loro piedi. Chione aveva socchiuso gli occhi, e in un primo momento il bianco della neve non le aveva fatto notare nulla di straordinario. Era sul punto di chiedersi se le troppe informazioni sulla mitologia greca avessero dato alla testa di Anders, quando i suoi occhi avevano catturato delle  sagome allungate, bianche come la neve.
“Bucaneve” aveva sussurrato a fior di labbra.
“Sono i fiori della speranza, perché a febbraio sbucano fuori dalla neve” aveva detto Anders, con un sorriso allargatosi sul volto “Sai, a dimostrazione del fatto che a volte dalla neve nascono anche cose belle. Dico bene, Chione?”
Poi lui si era inginocchiato accanto alla pianta e, con delicatezza, aveva scostato la neve e la terra soffice, scoprendone le radici. Si era girato verso la dea e lei, indovinando i suoi pensieri, aveva fatto comparire un vaso di ghiaccio con uno schiocco di dita. Anders aveva travasato la piantina e l’aveva porta a Chione.
“Non mi importa se sei una dea greca” le aveva detto prendendole una mano fredda e riscaldandola con la sua “Mi importa solo del fatto che non ho mai conosciuto una come te e che sei sempre al centro dei miei pensieri. E non ho alcuna intenzione di smettere di provare questo per te.”
Su qualche manuale consunto, trovato in una soffitta polverosa, aveva letto che i bucaneve sono i fiori della consolazione, ma Chione provava davvero poca consolazione nel lievissimo profumo di quei fiori, che tanto le ricordava quello dei maglioni dell’uomo che amava. Provava piuttosto un senso di angoscia, il desiderio di non dimenticare quel dolore che le attanagliava il cuore, perché sarebbe significato dimenticare lui. No, non poteva permetterselo.
Nel volgere di quattro strazianti mesi, Chione era cambiata molto. Era diventata fredda e insensibile, fida consigliera del re Borea. Il che aveva mandato in vacanza suo fratello Zete, il quale, per un inaspettato scambio di ruoli, era diventato distratto e superficiale, sempre a rincorrere gli anemoi per il puro divertimento di rispedirli nel Tartaro o piegarli alla sua volontà, cosa che accigliava il volto diafano di suo padre Borea.
Suo padre… Chione si costringeva ancora a chiamare così l’assassino di Anders. Lo consigliava, si inchinava a lui con un simulato timore reverenziale, sempre indossando un sorriso falso. Malevolo, a volte.
C’era poi, quel sentimento che la recita della figlia servizievole a malapena riusciva a celare: le saliva dai talloni, come una rampicante che correva verso il cuore e gridava con potenza una sola parola. Quella parola era “vendetta”.
Chione ancora rimuginava sui sentimenti che crescevano come le spine di quella rampicante, quando un vago rumore simile ad un tintinnio parve provenire dai bucaneve. Chione alzò la testa ma non vide nulla. Percepiva solo l’aria rarefatta attorno a lei e… uno strano rumore. Come l’insieme dei rumori impercettibili di un seme che germoglia, una pianta che cresce, un insetto che si muove nella terra. E poi, una voce profonda e antica come il mondo.
«Ho sentito, da quaggiù, che cerchi vendetta per un cuore spezzato e la tirannia di un padre» disse la voce con un tono suadente «Il mio nome è Gea, e sono la madre di tutte le creature. Se ti unirai al mio esercito e mi servirai fedelmente, io giuro sul fiume Stige che avrai ciò che il tuo cuore chiede»
E Chione, presa da un improvviso coraggio e da un’inaudita cattiveria, accettò.
 
[No, Anders, dalla neve non nascono mai cose belle.]
 
 
 
Ella’s corner
È sempre bello porre fine ad una storia, pur una storia ridicolmente corta.
Ci sono molte cose che vorrei aggiustare di quello che scrivo, ma non sempre ottengo un buon risultato: alcune di quelle storie vanno nel dimenticatoio, ad altre sono tanto affezionata che le pubblico quasi senza pensarci.
Questa storia appartiene alla seconda categoria, e non posso esprimere a parole quanto sia contenta che a qualcuno sia piaciuta. Per cui sono in dovere di ringraziare tutti quelli che l’hanno seguita, in particolar modo quelli che hanno recensito: vi sono grata in un modo che nemmeno immaginate, e vi ringrazio per tutta la pazienza che bisogna avere con me e con i miei colpi di scena assurdi.
Il messaggio che volevo dare con questa storia è che ognuno di noi ha una storia, e spesso il dolore ci congela: io lo so bene, e so che è così anche per molti di voi.
Immancabili i fiori, mio grandissimo interesse, presenti in questa storia sotto forma di bucaneve. Non ho con me il mio fidato libro dei significati dei fiori, ma cercando su internet, e attingendo alla mia scarsa memoria, posso riferire che il loro significato è rinascita, consolazione e speranza. E la fortuna è stata che il significato combaciasse perfettamente con la storia che avevo in mente.
Vi ringrazio ancora una volta per essere giunti alla fine di questa storia.
Ella.

 

Credo di aver preso il brutto vizio di anticiparvi la prossima storia, che a proposito è:
 
Champ de Mars

 
 "[...] prese tra le dita della mano sinistra il tessuto della tuta in corrispondenza del cuore di Emily e infilò nella stoffa una spilla di vetro colorato a forma di fiore di loto, come ogni volta che sua figlia partiva verso un campo di battaglia."

In questo fandom il 20 luglio 2014
 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: sunflowers_in_summer