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Autore: Cherry__Strawberry    16/07/2014    3 recensioni
Bella, appena laureata in giornalismo a Yale, divide un appartamento a New York con la sua migliore amica, Alice, aspirante stilista. Trova lavoro in un giornale di moda. E' contrariata, ma decide che, per arrivare al suo sogno, il New York Times, questa occasione può esserle utile. Un giorno, Alice riceve una telefonata da suo fratello Edward...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo
Bella's PoV
22 Marzo
Lisciai l’ultima piega del mio abito color crema e poi, finalmente, gettai uno sguardo alla mia immagine riflessa nello specchio. Sorrisi alla Bella che mi stava davanti, fiera del suo aspetto: sicura sui suoi tacchi in tinta con il chiaro abito che le arrivava al ginocchio, con i capelli raccolti sulla nuca, trucco luminoso sul viso e un bouquet di fiori tra le mani.
Feci una piroetta, accompagnandola con l’ennesimo sorriso di quella giornata. Di certo non sarebbe stato l’ultimo: quello era un giorno che avrei stampato per sempre nella mia memoria.
Uscii dalla mia camera e mi avvicinai al bagno, osservando da lì varie persone tutte intorno ad Alice, impegnate ad acconciarle i capelli e truccarle il viso. Quando tutti ebbero finito, Rosalie spuntò dall’altra stanza, portando con sé il magnifico abito bianco che di lì a poco la mia amica bruna avrebbe indossato.
Ebbene sì: Alice Cullen stava per coronare l’ennesimo dei suoi sogni.
Durante il famigerato viaggio natalizio, infatti, Jasper le aveva chiesto di sposarla. E, come è facilmente prevedibile, lei aveva accettato.
In effetti, la sorpresa era stata soltanto sua – il che la dice piuttosto lunga. Sia io che Rosalie ci aspettavamo una cosa del genere già da un po’. Ciononostante, non potevamo essere più felici di così per la nostra comune amica.
Abbandonai le riflessioni per ammirare la figura di Alice, avvolta nel suo abito a sirena con maniche appena accennate e decori di pizzo. Era davvero radiosa.
-Sì, ragazze, lo so che sono bellissima. Mi sembra ora di andare, però. E’ già da mezz’ora che i miei invitati aspettano!
Non ricordo molto del viaggio fino alla chiesa. Forse perché eravamo tutte troppo emozionate per parlare e dire qualcosa di memorabile.
Poi, giunse il momento di percorrere la navata. Presi un profondo sospiro, sperando che tutta la sicurezza che avevo sentito poco prima tornasse.
E se fossi caduta? Che figura avrei fatto? Magari sarei inciampata in uno dei petali di rosa sparsi sul percorso. Ugh, che bisogno c’era di costruire una chiesa così grande, con un percorso così lungo da intraprendere?
-Bella, muoviti! – sentii Alice richiamarmi all’ordine e fui costretta ad abbandonare tutte le mie paure.
Fu più semplice di quanto mi sarei aspettata, tuttavia. Mi bastò mettere un piede davanti all’altro, lentamente, concentrandomi solo sulla marcia nuziale che accompagnava i passi miei, di Rose, di Alice e Carlisle al suo fianco. E anche sul ciuffo ramato che riuscivo ad intravedere accanto a Jasper.
Quando finalmente raggiungemmo l’altare e ci posizionammo nel modo corretto, Edward mi scoccò un occhiolino, al quale non potei che rispondere con un sorriso mal celato.
Fu una cerimonia breve, ma toccante. Piangemmo praticamente tutti di fronte alle promesse di Jasper, ma fummo risollevati da quelle di Alice, che non avrebbe mai permesso ai proprio ospiti di avere un make up rovinato proprio nel giorno del suo matrimonio. Non dopo tutta la fatica che aveva fatto ad organizzarlo, almeno.
-Signorina, credo di non aver avuto la possibilità di dirle quanto sia magnifica quest’oggi. – mi raggiunse la voce di Edward, quando i due sposi si erano già avviati verso l’uscita.
-Stai dicendo che di solito non lo sono? – gli risposi, con tono fintamente offeso.
-Ah, ecco che ritorna la Bella che conosco, sempre lì a trovare il pelo nell’uovo! – disse, posandomi poi un leggero bacio su una guancia.
-Andiamo, prima che ci lascino indietro! – tagliai corto, prendendolo per mano e trascinandolo fuori dalla chiesa.
Raggiungemmo l’hotel dove si sarebbe svolto il ricevimento con la sua auto, poi ci sedemmo al nostro tavolo, trascorrendo una serata in compagnia, tra risate, brindisi imbarazzanti – neanche a dirlo, proposti da Emmett – e piatti che, se non in quella situazione, non avremmo neanche mai considerato di assaggiare. Almeno non io. Non la me di qualche mese fa.
Ero cambiata in quei mesi, in effetti. Era cambiato il mio modo di vedere le cose, il mio modo di prendere la vita.
-Bella, sbrigati, c’è il lancio del bouquet! – mi chiamò Rosalie, ridestandomi dalle mie riflessioni filosofiche.
Ancora un po’ persa tra i miei pensieri, mi aggregai al gruppo di ragazze trepidanti, in attesa di scoprire chi avrebbe ottenuto il tanto agognato mazzo di fiori.
Non mi ero nemmeno accorta del fatto che Alice lo avesse lanciato, finché… non mi precipitò dritto tra le mani.
Sgranai per un istante gli occhi, incredula, poi li sollevai verso Alice, che batteva le mani sorridendo.
Girai la testa in varie direzioni, finché non trovai lo sguardo che davvero stavo cercando. E due occhi verdi come smeraldi si riflessero nei miei, bloccandomi il cuore nel petto.
Era vero, ero cambiata.
La nuova Bella prendeva decisioni e non si limitava a riflettere o a sorridere timidamente al ragazzo che le piaceva.
La nuova Bella agiva e aveva molte meno preoccupazioni per le conseguenze delle proprie azioni.
La nuova Bella non aveva paura di ciò che la aspettava.
Perché sì, mi ritrovai ad ammettere, il mio futuro costituiva per me ancora un grande e nebuloso interrogativo.
Ma avevo imparato ad apprezzare gli imprevisti, ad abbracciare completamente le cose inaspettate. In fondo, tra loro c’era anche Edward. Era arrivato dal nulla e, pian piano, si era reso parte integrante della mia vita. E dubito che gli avrei permesso di uscirne.
Non so cosa il futuro abbia in serbo per me. So solo che Edward sarà al mio fianco… e questo, almeno per il momento, mi basta. 


Notes
Ebbene sì: siamo giunti alla fine di "Unexpected". Ho ormai sbarrato la casella "completa".
Concludo nel mio solito stile: con un ritardo e delle scuse. Vi avevo promesso un aggiornamento fra sabato e domenica, ma c'erano delle parti in questo epilogo che ancora non mi convincevano e che quindi ho voluto cambiare.
Ad ogni modo, cercherò di farla il più breve possibile. Inizierò dai ringraziamenti.
Appare scontato, ma il primo grandissimo grazie va a tutte le persone che hanno seguito il mio piccolo delirio - e, soprattutto, i miei sbalzi temporali. Grazie a tutte coloro che hanno letto, seguito, preferito e recensito questa storia. Non avete idea di quanto abbia apprezzato tutto ciò, davvero.
In secondo luogo, grazie mille ai miei personaggi lunatici, che mi hanno sopportata fino a qui.
E, infine, grazie anche ai tanti ottimi scrittori che ho incontrato in questi anni, su efp e non. Mi avete ispirata tantissimo. Ma grazie soprattutto agli scrittori mediocri, che mi hanno spronata ad andare avanti e ad avere fiducia nelle mie storie, facendomi pensare dei presuntuosissimi "Cavolo, io so fare molto meglio di questa roba!".
Mi mancherete un po' tutti, davvero.
NO, NO, I FAZZOLETTI NO, VI PREGO! Spero di incontrarvi ancora su questo sito, perché non credo che questa sarà l'ultima volta che sentite parlare di me. A... poi! Un bacio. ♥

Cherry
  
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