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Autore: Ossidiana_    30/07/2014    5 recensioni
Odio non avere una vita normale, odio essere in questa situazione, odio il fatto di avere una malattia che potrebbe portarmi alla morte. Detesto che mia madre si sia fidanzata con uno stronzo che non sapeva essere uno dei più potenti boss del Bronx, detesto vivere qui e dover salvare mia madre dalle sue botte, non ricordo nemmeno quante ne ho prese in tutti questi anni. Odio non poter andare in giro vestita normalmente e dovermi cambiare a scuola, odio farmi del male soltanto per sentirmi meglio, odio questa realtà che mi sta soffocando.
Ma soprattutto, odio mentire a lui, che è l'unica cosa buona che mi sia capitata in tutta la vita, ma non posso fare altro, io devo proteggerlo, devo proteggerlo dalla mia vita.
Genere: Dark, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Luke Hemmings, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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La guida continua a spiegare le opere in un pessimo inglese mentre io sono appoggiata con la testa sulla spalla di Luke, il quale a sua volta ha gli occhiali spiaccicati sul naso, per il resto, Calum dorme sulla spalla di Michael seduti su una panchina ed Ashton sonnecchia tutto tranquillo con la faccia attaccata ad una statua, Rory invece sembra essere l’unica sveglia.
-Forza ragazzi muovetevi, non oso chiedervi cosa avete fatto sta notte-
-Abbiamo cercato due coglioni che non ci hanno detto che erano tornati in albergo, vero Luke e Jazzy? - se gli sguardi potessero uccidere noi saremmo già morti. Ieri sera, quando ce ne siamo andati, ci siamo dimenticati di avvertire i ragazzi che ci hanno cercato per mezza Parigi prima di realizzare che fossimo trovati in albergo, e quando erano piombati in camera…apriti cielo, per un momento ho avuto paura che le vene del collo di Michael esplodessero.
-Vi abbiamo già chiesto scusa tremila volte, avevamo alcune cose di cui discutere- Luke scrolla le spalle e Michael fa per tirargli un pugno ma poi si ritira assumendo la consueta posizione yoga.
-Non ucciderli Michael, avresti solo grane. Luke alla fine è un bravo chitarrista e di questi tempi è difficile trovarne uno, ti serve per diventare famoso, Jazzy è un genietto, ti serve se hai bisogno di aiuto a scuola-
-Devo dire che hai una bella considerazione di noi due-
-Ci avete fatto spaventare a morte Jazzy, oggi non hai voce in capitolo- mi aggrappo al braccio di Calum sbattendo le ciglia, lui sposta lo sguardo.
-Andiamo Cal, lo sai che sei il mio preferito-
-Mi considero offeso- Luke sposta la testa in alto con fare snob, io sospiro prima di abbracciarlo da dietro.
-Sto cercando di lavorarmi il resto della band, è quasi un giorno che non ci parlano!-
-Pensa che domani sarà il nostro mesiversario, loro sono un dettaglio-
-Coglione- Ashton tira una scoppola sul collo di Luke che per tutta risposta si attacca alla sua cintura, i due ingaggiano una specie di lotta e alla fine il batterista rimane in mutande davanti a tutto il museo, io e Michael stiamo seriamente per collassare dalle risate. –Hemmings giuro che questa me la paghi-
La professoressa decide di lasciarci il resto della giornata libero, Luke mi rapisce totalmente da tutto e da tutti, e non smetterò mai di dire quanto sia bello passare del tempo con lui.
-Sono felice Luke, lo sono davvero, forse per la prima volta in vita mia- guardo il sole tramontare distesa sull’erba col biondo al mio fianco. Lui è girato a testa sotto, la guancia contro la mia e gli zigomi a contatto con la mia tempia, lo sento sorridere.
-Sono riuscito a sciogliere il cuore di Jazzy Greyson, mi sento potentissimo in questo momento- scoppia a ridere ed io gli tiro una scoppola, lui si gira ed in cinque minuti sono tra le sue braccia, col capo appoggiato sul suo petto e le mie mani che giocano con le sue guanciotte.
-Ma quanto sei tenero? Ma quanto?- gli strizzo le guance per poi baciarle, lui si lascia andare alle migliori risate.
-Ti prego rifallo che ti voglio fare un video come testimonianza- esce l’iPhone dalla tasca degli skinny jeans e lo punta contro di me, io nascondo il volto contro il suo petto ma lui non ne vuole proprio sapere.
-Sei uno stupido Luke Hemmings, ma sei tenero lo stesso-
-E questa diventerà la nuova suoneria del mio telefono- lui ride ed io torno a fissare il paesaggio parigino con occhi e mente assorta. –Tutto okay Jazzy?-
-Sto solo pensando che ho trovato la mia dolce scappatoia quando sono con te- in pochi secondi le sue labbra sono sulle mie e in questo momento, lo giuro, è come se fossimo disconnessi dal mondo.
-Ti amo…e mi hai dato l’ispirazione per una nuova canzone- mi schiaffo una mano in fronte mentre lui prende nota tutto contento così, di soppiatto, prendo la Polaroid e gli scatto una foto. –Che fai?- si sposta accanto a me per vedere meglio l’immagine e sorride.
-Ho solo pensate che avrei tanto voluto che questa immagine di te così felice mi rimanesse per sempre-
-E’ ufficiale: sei diventata una romanticona- scuoto la testa alzandomi e porgendogli le mani che lui afferra al volo.
-Andiamo coglione che sennò la Dixon inizia a pensare male- camminiamo con le mani intrecciate e ridendo per le cose più sciocche, il mondo sembra essersi fermato solo per noi due finalmente, niente più problemi, solo io e Luke.
-Mi sembra quasi impossibile vedere te e Luke così, nel senso tu eri quella che fino a cinque mesi fa diceva che non si sarebbe mai potuta permettere un ragazzo- mi lascio andare sul letto sorridendo, Rory mi tira una cuscinata ed io realizzo per la prima volta la lunghezza del tempo trascorso.
-Non possono essere passati davvero solo cinque mesi, a me sembra molto di più-
-Era fine marzo quando sei andata a vivere a casa degli Hemmings, Luke ha scoperto tutto a metà aprile, poi ci sono stati vari baci ed il tuo compleanno, il ballo, tu te ne sei andata, sei tornata, Aleisha e poi cuori da tutte le parti-
-Credo che questo sia un riassunto molto efficace di tutta la storia- il nostro discorso viene interrotto da una musica assordante che sembra provenire dalla camera dei ragazzi. –Ma che cazz..?- usciamo fuori in balcone mettendoci in punta dei piedi e buttando un occhio al di là della barricata che divide le due stanze: il balcone dei ragazzi è invaso da tutta la classe di francese che balla, beve e limona tranquillamente, qui c’è lo zampino di Michael Clifford.
-Allora non è venuta una festa spettacolare?- e infatti ecco che il biondo compare davanti ai miei occhi alzando un bicchiere in aria e sfoggiando uno dei suoi soliti sorrisi sornioni.
-Sapevo che era stata una tua idea-
-Ehi, neanche il tuo ragazzo è stato contrario-
-Michael, luce dei miei occhi, ora io vengo di là ed è meglio per te che Hemmings sia solo e senza spogliarelliste o Aleisha che gli girano intorno sennò giuro che ti appendo al balcone per l’amichetto che hai tra le gambe- il biondo sbianca ed mi dirigo verso l’altra camera con Rory che mi segue.
-Amore!- sospiro vedendo Luke sorridente e da solo, lo abbraccio e lui sembra leggermente confuso prima di ricambiare il mio abbraccio. –E’ tutto okay?-
-Sì, sì, avevo solo bisogno di un abbraccio- lui sorride prima di poggiare le sue labbra dolcemente sulle mie.
-Mezzanotte, sedici agosto, un mese insieme- rido gettando la testa all’indietro, Rory imita un conato di vomito.
-E’ solo l’inizio vero Luke?-
-Esatto Jazzy-
 
Quando la sveglia suona l’indomani mattina, apro leggermente gli occhi e vedo Luke cercare di lottare contro quel suono infernale prima che Ashton si alzi e gli dia un pugno facendola tacere per sempre.
-Porca merda Ashton, era il mio telefono!- Michael sbotta incazzato ed il batterista dal canto suo ritorna a dormire.
-Non è colpa mia se hai una sveglia di merda nel cellulare-
-Voi non siete normali, sappiatelo- alzo il busto liberandomi a fatica dalla presa di Luke e guardandomi in giro. –Ehi ma dov’è Rory?-
-Credo che sia andata con uno dei giocatori di football, ma ora non ricordo, ho bevuto troppo- Calum collassa di nuovo e finalmente Luke riprende vita, i capelli biondi tutti sgualciti e le guanciotte arrossate.
-Perfetto, vado a cercarla, ci vediamo dopo- faccio per andarmene ma la sua voce mi blocca.
-Jazzy…-
-Sì Luke?-
-No niente lascia stare- faccio spallucce prima di uscire da quella camera che sembra più che altro un porcile ed entrare nella mia dove mi ritrovo Rory con gli occhi sbarrati.
-Ti stavo cercando!-
-Anche io!-
-Ma cosa è successo?-
-Non lo so, sta mattina però mi sono ritrovata nel letto di Brandon Fields- mi schiaffo una mano in fronte e lei inizia a camminare avanti ed indietro per la camera. –Credo di aver bevuto troppo ieri sera-
-Uhm lo credo anch’io-
-Ma questo non vuol dire che abbiamo fatto qualcosa vero?-
-Non necessariamente…- sospira passandosi nervosamente le mani tra i capelli, io mi lascio andare sul letto. –Comunque ora tu preparati, sbaglio o è un mese di te e Luke?-
-E’ un mese- mi passo freneticamente le mani tra i capelli ramati ed azzurri non psicologicamente pronta a questo giorno prima di realizzare che è meglio che mi vada a vestire.
Quando scendiamo a fare colazione, un paio di labbra si posano sulla mia guancia ed un enorme mazzo di rose rosse si presenta davanti ai miei occhi.
-Sono trentuno rose, come i giorni che abbiamo passato da quando stiamo insieme- scuoto la testa mentre Luke prende posto accanto a me sorridendo come un ebete.
-Tu sei un pazzo Luke Hemmings, spero che tu ne sia consapevole-
-Abbastanza…ma sappi che le sorprese non sono ancora finite…visto che oggi abbiamo la giornata libera ho disseminato bigliettini ovunque, ci metterai tutta la giornata per decifrarli, buona fortuna amore- in un minuto si è volatilizzato sotto i nostri sguardi assonnati, io intanto scorgo un bigliettino tra le rose, lo apro ed inizio a leggere.
Che la caccia al tesoro abbia inizio amore! Allora come prima cosa devi andare nel luogo dove tutti gli innamorati si vogliono baciare xx.
-Una caccia al tesoro? Ma siamo seri?! Il posto dove tutti gli innamorati si vogliono baciare…ma certo, la Tour Eiffel! Rory mi accompagni?- la bionda, che per tutto il tempo non ha fatto altro che dormire con la testa appoggiata al tavolo, alle mie parole scatta sull’attenti cercando di darsi una svegliata.
-Cosa? Certo, andiamo immediatamente- scattiamo in piedi salutando i ragazzi e, con molta fortuna, prendiamo un autobus di linea che ci porterà proprio lì.
-Tu sapevi niente della caccia al tesoro?-
-No Jazzy, Luke molte cose ce le ha tenute nascoste, voleva che fosse una sorpresa per tutti- sorrido pensando a quel biondino che un giorno mi farà sicuramente uscire pazza, anche se so che senza di lui niente avrebbe più senso.
Arrivate a destinazione, scorgo un altro bigliettino appeso ad un palo che sta di fronte alla Tour Eiffel e, dopo aver aspettato che la coppietta in questione smettesse di farsi foto mentre si baciavano, lo afferro al volo divorando letteralmente le parole.
Hai risolto il primo indovinello bambolina, ora vediamo se sei davvero brava: il prossimo indizio si trova nella via dalle mille vetrine.
-Via dalle mille vetrine?-
-Agli Champs Eliseu Rory, coraggio andiamo- la bionda butta gli occhi al cielo mentre anche io inizio a maledire mentalmente Luke per tutti i chilometri che mi sta facendo fare, ma dopotutto sta solo cercando di rendere questo primo mesiversario memorabile e credo che ci stia riuscendo alla grande.
Dopo aver corso non poco, giungiamo al punto prestabilito e, proprio sula vetrina del negozio di musica, trovo il secondo biglietto.
Ti ho mai detto quanto mi piaci con i vestiti? Vai nel negozio qua accanto e cerca il vestito per Jazzy.
-Oh no, questo no, io ti ho fatto comprare quel vestito e tu te lo metterai, non mi importa che cosa dice Luke Hemmings, e che palle- rido posando una mano sulla sua spalla, so quanto ci tenesse a vedermi con quel vestito ma sa come è fatto Luke, quando si mette in testa qualcosa niente e nessuno riesce a fargli cambiare idea.
-Dai Rory non te la prendere…prima però devo fare una cosa- entro nel negozio di musica e, dopo essermi guardata intorno per un po’, scorgo la chitarra bianca che ha fatto sbavare Luke per un lungo quarto d’ora. –E se gliela prendessi? Mi sembra il minimo dopo tutto quello che sta facendo lui per me-
-Jazzy, Luke una chitarra già ce l’ha e mi pare che tu prima di partire gliene abbia già comprata un’altra…-
-Che avevo rotto io…-
-Comunque, il punto è: che se ne fa di tutte queste chitarre?-
-Almeno quando diventerà famoso avrà sempre questa che gli ricorderà me- sento Rory sospirare mentre armeggio con lo strumento prima di riuscire a prenderlo in mano.
-Jazzy non ci sono garanzie sul fatto che loro diventino famosi lo sai vero?-
-Io ci credo in loro, credo che ce la possano fare, sono migliorati tantissimo da quando hanno iniziato, hanno già qualche piccolo ingaggio, il loro discreto seguito di fans su internet…ce la possono fare- Rory sospira per l’ennesima volta scuotendo la testa, io prendo la chitarra e pago. –Più che altro ora devo chiedere a mia zia di ricaricarmi la carta di credito, credo di essere rimasta senza soldi-
-Sai, ti ci prenderei a sprangate sulle gengive con quella chitarra, ora come ora-
-Rory…-
-Jazzy cosa vuoi che ti dica? Che è tutto okay? Se anche diventassero famosi chi ti assicurerebbe che Luke rimarrebbe con te? Chi ti assicurerebbe che non ti lascerebbe per una modella o cose così?- rimango ferma davanti a quelle parole, non ci avevo mai pensato seriamente, non avevo mai pensato alla possibilità di poter perdere tutto, di poter perdere lui. –Scusa Jazzy, non so cosa mi sia preso, sono parecchio stressata…dai ora andiamo al negozio di vestiti- faccio un lieve cenno di sì con la testa ed entriamo dentro il più prestigioso negozio di tutta la via, mi sento come in Pretty Woman nell’entrare in un posto del genere.
-Oh tu devi essere Jazzy giusto? Sei esattamente come il ragazzo ti ha descritto, ora vieni, qui c’è il tuo vestito- la commessa mi conduce in un camerino grande quasi quanto camera mia, sulla poltroncina c’è appoggiato un vestito rosa col ricoperto di pizzo, la parte davanti è trasparente in una parte, poi dall’altezza del petto si intravede il vestito rosa senza bretelle che finisce in una gonna a palloncino a tre stati, tessuto, volà e pizzo, mi sembra di indossare uno dei miei vecchi tutù. La schiena ha una scollatura a v un po’ profonda, sulle spalle il pizzo è completamente trasparente.
-Però, devo dire che Hemmings in fin dei conti ha buon gusto- Rory batte le mani mentre io mi guardo allo specchio per poi fare un giro su me stessa.
-Adoro questo vestito, mi ricorda i tempi in cui facevo danza-
-Il ragazzo biondo ha detto che ti sarebbe piaciuto sicuramente, e mi ha detto di darti queste- nel momento in cui un paio di scarpe col tacco rosa finiscono nelle mie mani inizio ad imprecare mentalmente, fanculo Luke.
-C’è un altro bigliettino Jazzy!- prendo la carta bianca che sta sopra le scarpe e leggo cosa ha da dirmi il biondino.
So che in questo momento vorrai uccidermi per le scarpe ma ti prego, fai questo piccolo sacrificio per me, sarai bellissima sta sera…ora torna in albergo e vai dai ragazzi, il prossimo bigliettino è da loro.
-Non ci credo, dobbiamo tornare in albergo! Io lo uccido e poi butto il corpo nella Senna- sospiro buttando gli occhi al cielo, Rory mi segue a ruota ma sta volta andiamo lentamente, siamo troppo stanche e soprattutto il mio stomaco protesta. –Fermiamoci a mangiare ti prego- l’aria parigina oggi è particolarmente frizzante, tutta la città sembra in subbuglio e la gente va di qua e di là senza prestare attenzione a ciò che la circonda.
-Ma che hanno tutti oggi?-
-Sono così presi dalla loro vita da non prestare ascolto a quella che li circonda, qualche volta dovremmo tutti fermarci e pensare-
-Jazzy è due giorni che vai avanti con questa tua vena poetica, c’è qualcosa che non va?- faccio spallucce giocherellando con il cibo nel piatto, lo stomaco mi si è chiuso di nuovo, non sto mangiando tanto negli ultimi giorni. –E il fatto che tu stia rifiutando il cibo mi fa preoccupare ancora di più-
-E’ tutto okay davvero, è solo che ultimamente mi ritrovo spesso a pensare, ecco tutto-
-Pensavo che avessimo superato la fase ‘non sono abbastanza per Luke Hemmings’-
-Non è quello, è che…non so nemmeno io perché quando sono con lui mi dimentico di tutto e quando invece siamo lontani sento il peso di questi mesi quasi opprimermi- Rory mi guarda prima di prendere il mio piatto e avvicinarlo a sé, sospiro.
-Beh se cominciamo così, pensa se dovesse diventare famoso, hai visto quanto stanno in tour gli One Direction, non avresti sempre Luke a portata di mano come adesso- una strana sensazione mi attanaglia lo stomaco, uno stato d’ansia mi invade, perché non voglio salutare il mio piccolo segreto.
-Ci penserò a tempo debito allora…comunque muoviti a finire, dobbiamo andare dai ragazzi sperando che siano ancora in albergo- Rory si riempie la bocca di cibo, io la guardo disgustata mentre chiedo il conto, sarà una lunga giornata.
Venti minuti dopo siamo all’hotel a bussare alla camera dei ragazzi, un Michael Clifford parecchio assonnato e con solo dei boxer blu con dei pony rosa stampati sopra ci apre la porta.
-Hai sempre un ottimo tempismo Jazzy, hai interrotto il mio sonnellino pomeridiano-
-Michael spero seriamente che tu non abbia tutte le mutande così sennò…- non riesco a finire la frase che scoppio a ridere seguita a ruota da Rory, il biondo ci incenerisce con lo sguardo.
-Comunque ecco il bigliettino, Luke si è divertito tanto a disseminarli dappertutto-
Okay, sei arrivata fino ai ragazzi, ora ritorna in camera tua, l’ultimo tassello ti attende lì xx
Gemo frustrata, speravo veramente che la caccia al tesoro fosse finita, a quanto pare la trasformerò nella caccia a Luke Hemmings appena ce lo avrò tra le mani.
-Dico ma quel ragazzo non aveva nient’altro da fare? Meglio che torni a dormire Michael, sembri un drogato che si è appena accorto che la coca è finita-
-Sempre gentile…buonanotte- io e Rory passiamo nella camera accanto e quando apriamo la porta troviamo uno squadrone composto da cinque ragazze tutte sorridenti e ben vestite, okay Hemmings questa me la devi spiegare.
-Ciao Jazzy, ci ha chiamate Luke, abbiamo il compito di vestirti, truccarti e pettinarti prima che lui ti venga a prendere tra due ore-
-Hemmings- sibilo tra i denti mentre mi immagino i possibili modi per torturarlo, sa quanto non sopporti l’idea di essere truccata come una bambolina di porcellana, a stento permetto a Rory di toccarmi!
Quelle cinque ragazze però instaurano un vero e proprio centro di benessere in camera nostra: creme, ceretta, manicure, pedicure, caro Luke se stavi cercando di dirmi che non ti piaccio così come sono e che dovrei truccarmi di più ci sei riuscito alla grande.
Dopo quasi due ore passate sotto le loro mani e con Rory che documentava tutto scattando foto all’impazzata, mi guardo allo specchio ed è come se mi vedessi per la prima volta: i capelli ramati e azzurri ricadono ordinati e a boccoli sulle mie spalle, dal lato destro sono passati dietro l’orecchio mentre da quello sinistro sono lasciati liberi, i miei occhi sono contornati da ombretto bianco e matita rosa, le mie ciglia allungate a dismisura, le mie guance solitamente bianche rosee e le mie labbra, che hanno definito a cuoricino, ricoperte da uno strato di delicato lucidalabbra rosa, per non parlare delle unghie, non le avevo mai viste così ordinate e soprattutto tagliate tutte della stessa lunghezza.
-Devo dire che non ti ho mai visto così, allora sotto il maschiaccio in vestiti, Converse e skateboard giace una bella ragazza- faccio la linguaccia a Rory e in quel momento mi viene dato l’ultimo, si spera, biglietto.
Finalmente adesso sei pronta e, se non hai voglia di uccidermi per tutto quello che ti ho fatto passare oggi, scendi nella hall, ti sto aspettando principessa xx.
-Bene, il momento è arrivato…qualche ultimo consiglio Rory?-
-Hai preso le mentine?- la guardo con un sopracciglio alzato mentre lei si dà alle migliori risate. –Okay scusa…stai tranquilla, andrà tutto bene- prendo un respiro profondo prima di uscire dalla camera e scendere giù, e nel tragitto incontro i ragazzi.
-Buona serata Jazzy, ah e sei bellissima-
-Grazie Calum-
-Mi raccomando, non fate i monelli-
-Tranquillo Ash- rido e quando davanti ai miei occhi vedo comparire la figura di Luke con la sua camicia bianca leggermente sbottonata, gli skinny jeans e le Vans nere tutta la preoccupazione sembra svanire. –Devo farti i miei complimenti Hemmings, ti sei dato davvero da fare- alza lo sguardo per poi aprire le labbra in un luminoso sorriso.
-Che posso dire, sono un ragazzo dalle mille risorse…andiamo?- mi porge il braccio che io afferro al volo ed usciamo dall’albergo. –Allora, ti sei divertita a cercare bigliettini disseminati per tutta la città?-
-Oh sì, soprattutto quando sono dovuta andare in camera tua e mi sono ritrovata Mike con indosso solo un paio di boxer con i pony- il suo volto assume un’espressione disgustata mentre io scoppio a ridere. –E’ stato davvero dolce quello che hai fatto per me-
-E’ ancora non è finita-
-Davvero?-
-Sì…beh in teoria non pensavo di spendere così tutti i miei risparmi, magari per una chitarra, ma va bene anche così-
-Luke! Non dovevi- si volta verso di me senza smettere di sorridere.
-Oh sì che dovevo bambolina…ed ora andiamo, su su, sei lenta-
-Oh chissà come mai- nel giro di venti minuti arriviamo nel più grande parco di Parigi dove, in un angolino nascosto da tutti, Luke ha allestito un pic nic sull’erba. –Non ci credo! E’ una cosa così dolce, mi ricorda tanto High School Musical- lui ride prima di prendere posto accanto a me.
-Sai pensavo che mi avresti ucciso per tutta la storia del salone di bellezza improvvisato-
-Ci ho pensato per un momento, ma è tutto così perfetto che non vorrei mai rovinarlo- la serata passa così, tra risate, baci, scherzi, perché in fondo io e Luke siamo ancora i ragazzi di sempre, i ragazzi di cinque mesi fa, solo che abbiamo ammesso di piacerci, ecco tutto.
-Ed ora è arrivato il momento del mio regalo-
-Luke dai…-
-Jazzy taci- il biondo fruga nelle tasche dei pantaloni prima di porgermi uno scatolino con la carta dorata. Lo scarto delicatamente e sbuffo quando noto che c’è uno scatolino blu di velluto ancora da aprire.
-Mi sembra di avere a che fare con una matrioska- lui ride e quando finalmente apro il tutto, davanti ai miei occhi appaiono due collanine di ora bianco una incastrata nell’altra: la prima è una piastrina dove c’è incisa una ‘J’, la seconda è un cuore con una ‘L’ fatta interamente di brillantini.
-Aspetta- Luke prende le due collane e le divide, nella piastrina rimane la forma di un cuore vuoto. –In questo modo ti porterò sempre con me- allaccia la collana intorno al mio collo prima di infilare la sua, io sento gli occhi pizzicare per le lacrime. –Jazzy va tutto bene?-
-Va più che bene Luke, dio, io non so davvero cosa dire- gli getto le bracci al collo facendolo cadere all’indietro, lui ride.
-Penso che questa reazione valga come risposta- sorride prima di spostarmi una ciocca di capelli e di posare le sue labbra sulle mie. In quel momento un pensiero ritorna a galla nella mia testa.
-Luke dobbiamo tornare in albergo, ho lasciato lì il tuo regalo!-
-Il mio regalo?-
-Sì, coraggio andiamo- mi alzo di scatto mentre lui abbassa la testa sbuffando prima di imitarmi e di intrecciare le dita della sua mano con le mie.
-Sono contento che ti sia piaciuta la collana-
-Giuro che non la toglierò mai-
-Sai, avrei voluto portarti a mangiare sulla Tour Eiffel, ma costava troppo…ti prometto che quando diventerò famoso ti ci porterò- mi rifletto nei suoi grandi occhi azzurri speranzosi, sorrido.
-Luke Hemmings, a me vai bene così come sei- lui sorride prima di stringermi a sé e di baciarmi di nuovo mentre il vento leggero di Parigi comincia a soffiare sulle nostre pelli.
-Hai freddo?- si stacca lentamente e abbastanza da potermi dare la possibilità di fare un lieve cenno di sì con la testa, lui mi passa il suo giubbotto intorno alle spalle. –Andiamo dai-
Arrivati in albergo, troviamo Michael fuori dalla camera che batte sulla porta come un assatanato.
-Cosa è successo?-
-Luke, dio sia lodato, Calum ed Ashton mi hanno chiuso fuori dalla camera perché dicono che lascio le mie cose dappertutto-
-Hanno ragione, la biancheria che c’è sotto il tuo letto un giorno prenderà vita e ti mangerà- per tutta risposta il biondo mi tira uno scoppola ed io brontolo accucciandomi contro Luke.
-Quindi mi dai le chiavi?-
-Sì basta che non rompi- lui sorride ed entra in camera mentre io mi massaggio la testa. –Allora questo fantomatico regalo?-
-Ta dan- lui sposta lo sguardo ritmicamente da me alla chitarra prima di sedersi sul letto e passarsi le mani tra i capelli.
-Jazzy non mi dire che…-
-Beh aprila no?- fa come dico e appena ai suoi occhi compare la chitarra bianca che tanto aveva sognato, afferra le mie gambe e mi attira su di lui, io rido.
-E ancora tu ti chiedi perché io ti amo? Oh Jazzy nessuno mi rende felice come mi rendi tu- e quando le sue labbra si posano per l’ennesima volta sulle mie so di essere nel posto giusto al momento giusto.
 

Sbam!

sì, ce  l'ho fatta anche ad aggiornare questa storia, ho scritto notte e giorno ma ne è valsa la pena ahhahaha. Non avete idea cosa è voluto dire tornare e trovarsi tutto questo lavoro da fare, mi sono messa le mani nei capelli, però, beh, diciamo che la febbre mi ha dato l'ispirazione (?). Okay basta ora mi dileguo, un bacio, Ossidiana xx
   
 
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