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Autore: Key Monday    11/08/2014    1 recensioni
-Un mago tipo prestigiatore?
-No
-Un mago a letto?
-No.. Bhe, anche!- la vide aggrottare le sopracciglia, brutto segno- ma se può farti sentire meglio so fare i giochetti con le carte!
-Non avvicinarti!- urlò quando James fece per avvicinarsi con un sorrisetto speranzoso, che scemo!
-Giuro che se fai un altro passo ti pianto una stalattite in un occhio!
-Ok, tieni!- disse lui porgendole una stalattite che era appena apparsa dal nulla.
Ok, questo era decisamente troppo.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: James Sirius Potter, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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CAPITOLO 8.1.1

“Dove è lei?”  “Emma?” “Dove è lei?” “Lei chi?”

James si stava seriamene preoccupando per la sua sanità mentale. Che tutti quei mesi passati a fantasticare su un ipotetico ritorno di Emma l’avessero fatto impazzire al punto da portarlo ad avere delle allucinazioni? Emma gli diede una botta sul braccio “Ahia! Mi hai fatto male!” no, non era decisamente un’allucinazione.

 “Dimmi dove è lei e forse ti risparmierò!” continuò la sua minaccia Emma dopo aver catturato di nuovo la sua attenzione “Ma lei chi Emma? Non ti seguo!” lei sbuffò soltanto e lo spinse via dalla porta per entrare dentro “Prego… Entra pure!” disse James un po’ scocciato, ad essere sinceri appena l’aveva vista aveva sperato in un lungo bacio bagnato dalle lacrime di lei che chiedeva scusa sulle sue labbra e a seguire una nottata di parole dolci sussurrate... “Non fare l’ironico con me, stronzetto! Dimmi dov’è!”  Quando vide che James faceva ancora il finto tonto si infilò in cucina, guardò sotto il tavolo e poi uscì per controllare dietro le tende e dietro il divano “Fai bene a nasconderti sciacquetta!” esclamò per poi filare su per le scale mentre James si chiedeva come riuscisse a correre così velocemente con quei chiodi così lunghi appiccicati ai talloni ma quando sentì una porta sbattere decise che forse era meglio seguirla.

“Ma cosa stai facendo Emma?” chiese entrando nel piccolo bagno e sorprendendola a guardare dietro la tenda della doccia “Sto cercando quella troietta di Victoria! Mi pare ovvio! Certo che voi maghi vi nascondete proprio bene! Dimmi dov’è!!” “Ma Victoria non è qui! Come ti salta in mente?” le chiese seguendola nella stanza di Locarn che fu a sua volta setacciata “Me lo ha già detto che siete fidanzati! Non ti preoccupare voglio solo spalmarle della crema depilatoria in testa!” “Tu sei impazzita. Ci si ubriaca a capodanno Emma, non a Santo Stefano!” “Ah mio caro James! Sono incazzata, non ubriaca!” disse puntandogli un dito contro per poi accanirsi contro un’altra porta che spalancò e fece sbattere contro l’armadio “EHI! La smetti di sbattere tutto e mi spieghi che cavolo ti prende? Sono mesi che non mi parli e ora piombi qui a distruggere tutto quello che ti capita davanti come una pazza!? ““Mi hai appena dato della pazza James?” chiese lei con gli occhi così aperti che sembravano volersi andare a fare una passeggiata “SI! Sto facendo la pazza! E se non m fai trovare al più presto quella brutta bagascia finirà che ti distruggerò casa!!” “Ma cosa cavolo ti prende?” “Cosa cavolo mi prende? E lo chiedi anche? Mi hai perseguitata per giorni e giorni e appena mi innamoro di te che fai? Te ne esci con un mondo magico e un ministro fittizio che minaccia di mandarmi in una prigione in mezzo al mare del nord! -gli urlò contro accompagnando il tutto con dei gesti molto ampi delle braccia che fecero indietreggiare James- Io faccio la sostenuta e tu mi dimentichi in quattro secondi virgola tre e torni da quella schifosa lampadata! Io credo di essere innamorata di James! E quello che ho scoperto questa sera mi ha distrutta!” un lacrima le scese su una guancia “Quindi io ora devo distruggere lei! Perché non riesco a farti tutto quello che ho pensato di farti sulla metro, perché finalmente ti sei tagliato i capelli e sei maledettamente carino!” James rimase a guardarla cercando di assorbire tutte le informazioni che lei gli aveva vomitato addosso. Sbagliava o la ragazza che stava guardando sotto il letto Lysander aveva detto qualcosa di molto simile a un “ti amo”? la spallata che lei gli diede uscendo dalla stanza lo fece rinsavire “Ehi! - la chiamò- la smetti di setacciare la casa? Victora non è qui! L’ultima volta che l’ho vista tu eri presente! Smettila di fare l’idiota e parlami!” Emma si girò e gli andò incontro a passo di marcia ritrovandosi davanti a lui in soli tre passi. “Io non faccio l’idiota-gli disse a un centimetro di distanza- Io mi sento ferita James, ok? So che probabilmente tu non provavi quello che provo io e che probabilmente mi ero solo illusa di essere qualcosa di più per te che…” interruppe di colpo la frase per fissare il vuoto, come se qualcosa di ovvio le si fosse appena presentato davanti e con gli occhi che, se possibile erano diventati ancora più grandi, guardò di nuovo James e cambiò discorso in un sussurro “Scusa… scusami tanto James. Non… Non sarei dovuta venire. Che idiota.” Detto questo si girò dirigendosi verso le scale e lasciando James di nuovo sorpreso e immobile. Ma che stava succedendo? Il rumore della porta che si apriva lo riscosse e corse giù per le scale uscendo subito dalla porta che Emma si era appena chiusa alle spalle. Guardò la strada ma trovò Emma solo quando guardò il marciapiede.

James aveva sempre creduto che Emma fosse una persona molto forte, in realtà non la conosceva bene come avrebbe voluto, ma non sembrava il tipo di persona che si lascia abbattere da stupidaggini e vederla li, seduta per terra nel suo vestito firmato lo fece ribollire di rabbia.

“Ma cosa diamine stai facendo lì per terra? Sei impazzita?” quasi le urlò contro “Io non ho ancora capito cosa sia successo stasera, cosa diamine ti abbia detto Victoria e non ho neanche la minima idea di come tu abbia potuto incontrarla. Ma so una cosa- fece una pausa, un po’ per la suspense, un po’ perché Emma lo stava guardando di nuovo e i suoi occhi sembravano di vetro quella sera- so che da quando ti conosco non faccio che pensare a te e che da quando non posso più vederti non… non lo so! È come se mi fossi dimenticato quello che facevo prima! So solo che ti vorrei con me, sempre! E ora non so dirti se questo è amore o che so io, so solo che voglio conoscerti, voglio passare con te tutto il mio tempo libero, il mio tempo occupato il tempo in generale! Mi procurerò un Giratempo, così ne avrò ancora di più!” Emma si alzò dal marciapiede chiedendosi cosa fosse un Giratempo e chiedendosi quando James si era fatto così fascinoso “Perché dici queste cose se stai con Victoria?” continuò lei imperterrita facendo alzare gli occhi al cielo all’altro “Ma chi la vuole a quella! Non stiamo insieme! Non voglio neanche vederla! Ma sai una cosa? Le sono grato! Perché se non ti avesse riempito la testa di quelle idiozie tu non saresti venuta qui questa sera e io non avrei resistito un minuto di più senza vederti.” Emma sorrise timidamente abbassando lo sguardo per non farsi notare, ma lui vide lo stesso e piegò un lato della bocca all’insù decisamente appagato da quello che aveva detto e dalla reazione di lei. “Quindi…- chiese lei dopo qualche secondo di silenzio – non stai con Victoria?” lui sospirò, un po’ esasperato “No.” “E quindi un po’ mi hai pensato in queste settimane?” “Decisamente più di un po’… E tu?” aggiunse titubante “Forse un po’…” rispose lei con una smorfia facendolo ridere. Mentre lei si sentiva una stupida. Una completa idiota! Primo per aver creduto alla sgualdrinetta, secondo per essersi precipitata lì come una furia e poi per non aver capito prima che gran pezzo di figo aveva davanti. “Quindi…” le fece da eco James per prenderla in giro “… se vengo lì e cerco di baciarti non rischio la vita, vero?” lei sorrise di nuovo, sentendosi un po’ meno stupida “Non lo so… a tuo rischio e pericolo!”  Intanto James si era avvicinato e le stava davanti in tutta la sua altezza “Penso proprio che rischierò questa volta” le disse, stavolta assurdamente serio. Perché era assurdo che lei fosse lì. Era assurdo che lui la stesse per baciare e che quando mancava ancora un centimetro fosse stata proprio lei ad azzerare le distanze. Era assurdo che quel bacio fosse così bello. Ed era assurdo che lei pensasse che l’aver fatto la figura della stupida andava benissimo se la ricompensa era quella. Era tutto decisamente assurdo per Emma. Ma forse la parola giusta era ‘Magico’.

 

 

 

 

 

È davvero passato troppo tempo dall’ultimo aggiornamento, probabilmente vi sarete dimenticati di me! Scusate!! Comunque ecco un assaggio dell’ottavo capitolo! Al più presto ci sarà una seconda parte!

Buona giornata a tutti! :)

  
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