Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: Nina_99    27/08/2014    2 recensioni
Era una ragazza controcorrente, che trovava sempre soddisfazioni in ciò che faceva, il cui obiettivo era quello di trovare una sempre più ardua sfida da compiere, punto di partenza per trovare altri obiettivi. E poi, provava a far sempre esattamente tutto l’opposto di ciò che vedeva fare agl’altri, in poche parole. E ben le riusciva.
Una ragazza così, forse, non s’era mai vista; ma la cosa più spiazzante in questa questione –credo –era la consapevolezza di lei, l’intenzione di esser ciò che era.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-Brutto figlio d'ignobile puttana!


-Cosa scusa?!


-Lurido figlio d’un cane!- inveì, prima di scagliare lo schiaffo più forte mai dato in vita sua. –Come osi, verme, pezzo di vagante sterco marcio!


Gaspare si difese, ma inutilmente; oramai giaceva a terra e, sopra di lui, in corrispondenza del suo stomaco, imperturbabile una scarpa rosa pallido incapace di tremare, incapace di perdonare.


-Troia tua madre, lasciami!


-Giammai!- gridò; prima che il resto dei compagni la distogliessero dal suo da fare, giusto prima che lo facesse la docente stessa.
 


Ecco, era prevedibile, in fondo: che l’unica cosa che poteva rovinarle l’impeccabile profilo scolastico sarebbe stata, per l’appunto, una sospensione di quattro, merdosissimi, giorni.


Era una studentessa brillante. Ma non perché studiasse con particolare dedizione quelle quattro stupidaggini che le venivano sottoposte: bensì poiché la sua curiosità scientifica era tale da far sì che s’interessasse di qualunque indicazione, qualunque curiosità, di qualunque cosa capitasse a tiro; fosse stato anche l’argomento più inutile e banale del mondo, beh, lei l’avrebbe approfondito, ne avrebbe parlato, se ne sarebbe vantata, a lungo, per giunta. Denotava dignitose competenze in ogni campo lecito e meno lecito che si potesse schematizzare e dal quale avrebbe potuto trarre collegamenti e conclusioni. La sua mente consisteva in un’accuratissima ed impeccabile mappa concettuale: imperitura lei ne camminava, ordinata la ripuliva, come una biblioteca costantemente aggiornata, visitata e revisionata.


Ecco, mi piace molto di lei quest’attitudine a non tralasciare nulla. Tant’è vero che molti le avevano detto che era solita a complicare le questioni, a complicare giudizi, recensioni, idee, proposizioni. Diceva sempre che ogni elemento, in ogni cosa, aveva da esser preso in considerazione. Ma non bastava il fatto che dovesse esser preso in considerazione: la considerazione doveva esser proporzionata, proporzionata in base all’influenza dell’elemento nella cosa. Per questo spesso riusciva ad ottenere ragione. Perché riusciva a girare la questione, non finendo mai di argomentare, di mettere in causa elementi quasi estranei, che il suo interlocutore perdeva la voglia di seguirla, ascoltarla, darle retta, star con lei.


Aveva una nomina da numero uno ed era continuamente sulla bocca di tutti, a scuola, in paese. Nessuno, v’era, che non la conoscesse neanche per sentito dire. Ma come biasimare tutto ciò? Era una ragazza controcorrente, che trovava sempre soddisfazioni in ciò che faceva, il cui obiettivo era quello di trovare una sempre più ardua sfida da compiere, punto di partenza per trovare altri obiettivi. E poi, provava a far sempre esattamente tutto l’opposto di ciò che vedeva fare agl’altri, in poche parole. E ben le riusciva. Qualora gli altri facessero per metà d’un verso e per metà d’un altro, sceglieva l’opzione più che mai coerente e consona a se stessa. Ed era, effettivamente, gratificante l’aver assunto una “linea” di possibili comportamenti attuabili.


Una ragazza così, forse, non s’era mai vista; ma la cosa più spiazzante in questa questione –credo –era la consapevolezza di lei, l’intenzione di esser ciò che era.


Tutto il repertorio di professori, tutto questo, lo sapeva bene. Ma un simile comportamento –evidentemente, trassero –non poteva assolutamente restare impunito.


E fu così che, per l’ennesima, forse molto più, di una volta, la nostra protagonista si ritrovò, dunque, inesorabilmente irrimediabilmente, sola.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Nina_99